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Dal 12 al 15 ottobre, alla Fiera di Cagliari, si svolgerà la terza edizione di “Archeologika”. “Dopo i successi delle scorse edizioni, l’Assessorato regionale del Turismo ha confermato la manifestazione che mette a disposizione delle realtà sarde del mondo dell’archeologia un prestigioso spazio istituzionale di esposizione, promozione e dibattito – ha sottolineato l’assessore Gianni Chessa – La millenaria storia e l’immenso patrimonio culturale della Sardegna rappresentano un prezioso tesoro identitario, che può contribuire concretamente allo sviluppo del turismo. Prosegue il nostro progetto per proporre una Sardegna sempre più attrattiva e competitiva nel mercato turistico mondiale”.

“All’interno di un’unica cornice uniremo siti museali e archeologici, esperti nazionali e internazionali, stampa specializzata e tour operator, agenzie culturali e amministrazioni locali, realizzando un grande evento con percorsi multimediali, ricostruzioni in 3D, megaschermi, momenti di realtà virtuale immersiva, stand, laboratori e convegni sul turismo archeologico”, ha aggiunto l’assessore Chessa.

L’edizione 2023 sarà realizzata in collaborazione con la Fondazione Mont’e Prama e si avvarrà del patrocinio dei Ministeri del Turismo e della Cultura, del Comune di Cagliari, della Camera di commercio e delle Università di Cagliari e Sassari

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Questa mattina, verso le 4 nel territorio di Bosa, sono state rilasciate sei Aquile di Bonelli, azione realizzata nell’ambito del progetto “Aquila a-Life”, finalizzato all’incremento dell’areale e al recupero della specie nel Mediterraneo occidentale, che in Italia è classificata in pericolo critico di estinzione.
“Il progetto, iniziato ad ottobre 2017 con una durata di cinque anni, coinvolge partner spagnoli e francesi – ha sottolineato l’assessore regionale della Difesa dell’ambiente, Marco Porcu – Le sua azioni sono in capo all’Ispra e prevedono la reintroduzione della specie in Sardegna, dove l’estinzione viene fatta risalire agli anni Novanta. La Regione Sardegna supporta fortemente il progetto, attraverso l’agenzia Forestas, attivamente coinvolta nella scelta e gestione dei siti di rilascio. La reintroduzione dell’animale nel territorio regionale rappresenta una grande opportunità per la conservazione della specie nell’area del Mediterraneo centro-occidentale, anche attraverso il ripristino della continuità di areale”

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30.000.000 milioni di euro per le azioni di  sviluppo locale di tipo partecipativo attuato dai GAL. Lo ha deciso la Giunta regionale, su proposta dell’assessore del Lavoro, Ada Lai, per attuare la priorità 1 “Occupazione” del PR FSE+ 2021-2027.

“Andiamo verso una nuova visione di comunità, basata sulla mobilitazione delle energie e delle risorse delle popolazioni e delle organizzazioni locali - afferma il Presidente della Regione, Christian Solinas - Rivitalizzare le aree dell’interno a bassa densità o scarsamente popolate è il nostro obiettivo, aprendo nuovi percorsi di rilevanza sociale, rispettosi del benessere della popolazione, attenti alle esigenze dei territori, e in grado di cogliere il potenziale esistente e latente, in una chiara prospettiva futura”.

“Le strategie territoriali - afferma Lai - sono la grande novità del Programma FSE+ per lo sviluppo locale sostenibile e integrato dei territori. La progettazione e la gestione degli interventi saranno attuate dai Gruppi di Azione Locale, come organismi intermedi, privilegiando le zone interne della Sardegna. L’approccio - spiega l’assessore - si basa sul coinvolgimento e la sinergia tra tutti gli attori pubblici e privati, dalla fase di progettazione a quella di attuazione.  Sarà pertanto indispensabile che i GAL promuovano il coinvolgimento di partenariati pubblici strategici di qualità negli interessi delle comunità.”

Nella prima fase del programma, le strategie si rivolgeranno esclusivamente ai 17 GAL già operanti nella programmazione 2014-2022, preferibilmente in forma associata. E’ previsto, infatti, un “premio” per i GAL che presentano la loro candidatura insieme ad altri GAL, quantificato in 50.000 euro per ciascun GAL aggregato. Non solo, qualora il GAL o l’aggregazione di GAL promuovano il coinvolgimento di Comuni urbani o costieri, nell’ambito del partenariato pubblico strategico, le risorse potranno essere incrementate.

La delibera, inoltre, prevede i criteri di ripartizione delle risorse e i settori di intervento, tra cui il turismo, la cultura, l’ambiente, l’agroalimentare, l’inclusione e l’innovazione sociale, la green&blue economy e la transizione ecologica e digitale

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“Con il duro lavoro e il massimo impegno da parte dei tecnici, possiamo affermare che la battaglia per il contrasto alle infestazioni delle locuste la stiamo vincendo, a protezione delle nostre colture.” Lo ha detto l’Assessore regionale dell’Agricoltura, Valeria Satta che ha voluto fare il punto e un bilancio su quanto ottenuto in questi mesi per il contrasto alle cavallette. “Dalle prime risposte e dalle prime interviste sembra che la popolazione delle cavallette si sia notevolmente contenuta rispetto lo scorso anno.  Certo il problema rimarrà endemico per il territorio regionale. Ragione per cui andrà effettuato un costante lavoro fino ad una decisiva riduzione del fenomeno.”

Massima importanza, ha sottolineato ancora l’assessore Satta, ha rivestito la collaborazione con la FAO che ha esperienza sul contrasto alle locuste in 40 paesi e già dal 1947.

Sotto nostra richiesta la FAO ha portato in Sardegna un team di scienziati, soprattutto entomologi, per dare risposte e trovare soluzioni a questa piaga endemica e ricorrente della nostra Isola.

Il piano operativo iniziato da quest'anno è avvenuto con la lotta tramite prodotti fitosanitari alla prima comparsa delle forme di neanidi il 22 marzo scorso, notevolmente in anticipo dunque rispetto al 2022, quando le prime invasioni iniziarono il 27 di aprile.

Importantissimo è stato l’uso di modelli previsionali agrometeorologici, grazie alla collaborazione tra CRS4, LAORE e ARPAS, che hanno consentito di colpire l’insetto appena uscito dalle uova, grazie all'azione di monitoraggio eseguita dal personale di Forestas (circa 100 uomini) che hanno collaborato con i tecnici di Laore (una trentina).

La lotta con prodotti fitosanitari è continuata tutto il mese di giugno e primi di luglio, arrivando ad un numero di circa 4000 interventi.

È da rimarcare che i tecnici di Laore, Forestas e delle ditte specializzate alla lotta fitosanitaria, hanno lavorato tre mesi consecutivi senza interruzioni, neanche i giorni festivi.

Nel mese di giugno, grazie all’impiego del personale della Protezione Civile e delle compagnie Barracellari dei Comuni coinvolti, si è proceduto al monitoraggio dei terreni e degli insetti utili (antagonisti).

Queste azioni serviranno a capire dove le locuste hanno deposto le uova per impostare la lotta del prossimo anno, utilizzando anche le arature dove le condizioni del terreno lo consentano.

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La Giunta regionale, con una delibera proposta dall’assessore dei Trasporti, Antonio Moro, ha deciso di impugnare le delibere delle assemblee straordinarie del 29 maggio scorso delle società di gestione degli aeroporti di Alghero e Olbia, Sogeaal e Geasar, con le quali era stato approvato il progetto di fusione delle due società in un’unica società di gestione.

La rappresentanza e la difesa in giudizio dell’Amministrazione regionale sono state affidate al professore avvocato Gabriele Racugno del Foro di Cagliari e agli avvocati Mattia Pani e Sonia Sau dell’Avvocatura regionale.

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Al via l’Avviso pubblico per il finanziamento di percorsi formativi volti alla certificazione di profili di qualificazione inseriti nel repertorio regionale dei profili di qualificazione (RRPQ) rispondenti ai fabbisogni di competenze espressi dai datori di lavoro in ambito regionale. Ad annunciare il nuovo intervento è il Presidente della Regione Christian Solinas, che esprime soddisfazione per un altro intervento contro la disoccupazione.

“Una risposta alla difficoltà del mercato del lavoro nel reperire personale specializzato e qualificato - afferma Solinas - Una difficoltà quasi strutturale a cui poniamo rimedio investendo massicciamente in una formazione più efficace e di qualità. Valorizzare le competenze, infatti, è fondamentale per favorire la crescita economica e l’occupazione.”

L’avviso è finalizzato all’acquisizione di competenze spendibili nel mercato, in linea con gli obiettivi del PR Sardegna FSE+ 2021-2027 al servizio della dignità, e dà attuazione alla delibera n. 17 dello scorso maggio.

“Con questo bando finanziamo nuovi percorsi di formazione per lo sviluppo di competenze professionalizzanti - spiega Lai - in settori strategici per la Regione, come l’innovazione digitale ed ecologica, l’artigianato e il turismo.  Settori in cui le imprese fanno più fatica a trovare persone preparate da assumere nell’immediato per coprire le posizioni vacanti. Si tratta, infatti di corsi finalizzati all’acquisizione di qualifiche professionali”.  

La dotazione finanziaria è pari a € 15.000.000,00, a valere sulle risorse di cui al Programma integrato plurifondo per il lavoro "LavoRAS"- Annualità 2022.

Possono presentare le domande di partecipazione le agenzie formative  singole o in RT (raggruppamenti temporanei di impresa), accreditate nel sistema regionale della Formazione professionale e in possesso dei requisiti indicati nell’Avviso.

I destinatari dell'avviso devono essere residenti o domiciliati in Sardegna, maggiorenni, disoccupati, aver presentato ai Centri per l'impiego operanti nel territorio la dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro (DID) e possedere un titolo di studio adeguato all’accesso al percorso formativo.

I proponenti potranno presentare le proprie candidature a partire dalle ore 10:00 del 27.07.2023 ed entro le ore 23:59 del 02.10.2023, esclusivamente per mezzo della procedura telematica disponibile nell’area riservata sul portale “Sardegna Lavoro”(https://my.sardegnalavoro.it/Login) accedendo al Portale Sardegna Lavoro con la propria identità digitale29 (SPID/TS-CNS o altra modalità attualmente disponibile) e compilare tutte le interfacce appositamente predisposte per la presentazione dei DCT.

Link all’Avviso https://www.regione.sardegna.it/atti-bandi-archivi/atti-amministrativi/bandi/168915287399313

 

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Primo incontro territoriale, dei tre programmati dall’Assessorato degli Enti locali, a Lodine per le risorse da destinare ai Comuni montani e parzialmente montani (seguirà, nel pomeriggio, un nuovo incontro a Cuglieri).

L’obiettivo è quello di aiutare i territori a cogliere le opportunità legate all’Avviso di recente pubblicazione sul sito della Regione, entrando così nello specifico della misura che grazie alle risorse disponibili per l’annualità 2022 - oltre 11 milioni di euro - finanzierà gli interventi di salvaguardia della montagna. Con una importante peculiarità: la Sardegna è la regione d’Italia che ha avuto maggiori risorse come contributo al Fondo regionale per la montagna.

Nel corso dell’incontro, a cui hanno partecipato i sindaci del territorio, è stato quindi presentato il bando Fosmit, fondo per lo sviluppo delle montane italiane, e illustrata la delibera di Giunta che stabilisce i criteri e i parametri di distribuzione delle risorse.

“Siamo contenti di iniziare da Lodine questo viaggio in tre tappe nei territori montani e siamo pronti a dare sostegno ai Comuni e alle comunità – ha spiegato l’Assessore degli Enti locali, Aldo Salaris – Abbiamo portato avanti un lavoro intenso che ci ha consentito di raggiungere un risultato molto importante a livello nazionale in termini di risorse destinate alla Sardegna, in aggiunta alle risorse regionali – ha proseguito l’Assessore Salaris – Questo risultato, unito alle altre misure di sostegno ai Comuni messe in campo dalla Regione, è un altro passo importante che la Sardegna compie contro lo spopolamento e l’isolamento dei territori”.

Alimentato da trasferimenti statali (derivanti appunto dal fondo nazionale per la montagna) e da risorse regionali, il fondo ha come finalità quella di sostenere gli investimenti per la realizzazione di interventi localizzati nelle zone oggetto del bando.  L’elenco dei beneficiari, in attesa della nuova legge nazionale che definirà i nuovi criteri di montanità, sono Comuni montani e parzialmente montani segnalati dall'Uncem - Unione Nazionale dei Comuni e delle Comunità Montane.

Grande attenzione è stata destinata alla natura dei progetti da proporre, con un ventaglio di possibilità definito nel corso dell’incontro “aperto ed elastico”, capace di abbracciare una pluralità di possibili interventi da finanziare. Potranno essere infatti presentate iniziative che comprendano azioni di tutela, promozione e valorizzazione delle risorse ambientali dei territori montani anche attraverso la realizzazione delle Green Community; interventi volti alla creazione di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili; misure di prevenzione del rischio del dissesto idrogeologico. Ancora: progetti finalizzati alla salvaguardia dell’ambiente e della biodiversità e allo sviluppo delle attività agro pastorali; misure di incentivazione per la crescita sostenibile e lo sviluppo economica o sociale compresigli interventi di mobilità sostenibile; interventi per l’accessibilità alle infrastrutture digitali e per il rafforzamento dei servizi essenziali, con particolare riguardo prioritario a quelle iniziative volte a contrastare lo spopolamento dei territori.

La scadenza dell’avviso è stata fisata per l’8 settembre. I Comuni o le Unioni dei Comuni potranno poi sviluppare i progetti che dovranno essere realizzati entro tre anni (il termine per spendere la dotazione è fissato al 2025).

L’Assessore Salaris sarà presente nel pomeriggio a Cuglieri e, il 17 del mese, a Berchidda.

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“Il Piano regionale della portualità turistica, realizzato in collaborazione con il Dipartimento di ingegneria Civile, ambientale e architettura dell’Università di Cagliari, è un importante strumento di programmazione degli interventi e delle risorse necessarie allo sviluppo del diportismo in Sardegna, un ‘progetto di territorio’ che deve puntare al potenziamento dei servizi e delle infrastrutture come fattore strategico di crescita economica, mantenendo come punto fermo la sostenibilità, con la tutela del nostro patrimonio ambientale e paesaggistico”.

Lo dichiara l’assessore regionale dei Lavori Pubblici, Pierluigi Saiu, che oggi, alla Facoltà di Ingegneria dell’Università di Cagliari, è intervenuto al workshop partecipativo sul Piano regionale della portualità.

“La Sardegna può aspirare a diventare un vero e proprio punto di riferimento per il turismo da diporto nel Mediterraneo. L’isola offre un numero di posti barca in rapporto ai chilometri di costa pari a 9,4, un numero lontano dal dato nazionale, che si assesta a 21,7 e questo nonostante il volume complessivo dei posti barca in valore assoluto, oltre 17 mila, sia inferiore soltanto a quelli presenti in Liguria e Toscana. Esiste però disomogeneità fra i territori: il 50% delle infrastrutture sono concentrate nel nord-est e la distanza di navigazione tra i porti turistici spesso supera le venti miglia. Il Piano regionale, attraverso un percorso di condivisione con il territorio e con i portatori di interesse, come avvenuto in occasione dell’incontro di oggi, propone tre diversi scenari in cui è previsto il potenziamento dei porti esistenti e l’inserimento di nuove strutture con una distribuzione più omogena sulla costa, che consenta quindi una navigazione più agevole da un punto all’altro dell’Isola, e con l’obiettivo di un incremento sostenibile a 24 mila posti barca, pari a 13,2 posti barca per chilometro di costa e, in un ulteriore step, fino a raggiungimento del valore medio nazionale del numero di posti barca offerti per chilometro di costa. L’aumento dei posti barca però non è l’unico traguardo, il piano è studiato nella logica di realizzare una vera e propria rete dei porti turistici sardi, in grado di creare una solida connessione con l’entroterra per poter cogliere tutte le opportunità offerte da un settore in forte crescita. Stiamo portando avanti politiche in cui lo stanziamento di risorse sia preceduto da una accurata programmazione degli interventi. Per avere una gestione corretta delle risorse pubbliche serve partire da pianificazioni condivise ed è quello che stiamo facendo con la rete della portualità”, conclude l’assessore Saiu. 

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L’Assessorato degli Enti locali incontra i territori montani per aiutarli a cogliere le opportunità legate all’Avviso appena pubblicato sul sito della Regione, entrando così nello specifico della misura che grazie alle risorse disponibili per l’annualità 2022 - oltre 11 milioni di euro - finanzierà gli interventi di salvaguardia della montagna. Nello specifico, la misura ha come finalità il sostegno a favore dei comuni totalmente e parzialmente montani, (risorse a valere sul Fondo per lo Sviluppo delle Montagne Italiane - FOSMIT).

“La Regione va incontro ai territori – spiega l’Assessore degli Enti locali, Aldo Salaris – con tre differenti incontri, a Lodine e Cuglieri il 12 luglio e Berchidda il 17 luglio – Tendiamo la mano a territori che consideriamo strategici e che, grazie alle risorse messe a disposizione, hanno la possibilità di accrescere le proprie potenzialità e creare sviluppo e crescita per le Comunità. È motivo di grande soddisfazione – ha proseguito l’Assessore – essere riusciti a ottenere risorse che vanno a incrementare i programmi regionali di sviluppo economico, sociale, culturale delle aree montuose, in particolare di quelle più svantaggiate”.

Con 11 milioni di euro per le zone montane la Sardegna è la regione d’Italia che ha avuto maggiori risorse come contributo al Fondo regionale per la montagna. Alimentato da trasferimenti statali (derivanti appunto dal fondo nazionale per la montagna) e da risorse regionali, il fondo ha come finalità quella di sostenere gli investimenti per la realizzazione di interventi localizzati esclusivamente in zona classificata come montana.  L’elenco dei beneficiari, in attesa della nuova legge nazionale che definirà i nuovi criteri di montanità, sono Comuni montani e parzialmente montani segnalati dall'Uncem - Unione Nazionale dei Comuni e delle Comunità Montane.

I Comuni, potranno ora sviluppare i progetti che dovranno essere realizzati entro tre anni. La scadenza dell’avviso è stata fisata per l’8 settembre.

Dovranno essere presentate iniziative che comprendano azioni di tutela, promozione e valorizzazione delle risorse ambientali dei territori montani anche attraverso la realizzazione delle Green Community; interventi volti alla creazione di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili; misure di prevenzione del rischio del dissesto idrogeologico. Ancora: progetti finalizzati alla salvaguardia dell’ambiente e della biodiversità e allo sviluppo delle attività agro pastorali; misure di incentivazione per la crescita sostenibile e lo sviluppo economica o sociale compresigli interventi di mobilità sostenibile; interventi per l’accessibilità alle infrastrutture digitali e per il rafforzamento dei servizi essenziali, con particolare riguardo prioritario a quelle iniziative volte a contrastare lo spopolamento dei territori.

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Approvate le linee di sostegno a favore degli studenti universitari meritevoli. Il Programma Regionale di Sviluppo 2020/2024 ha individuato l’esigenza di garantire pari opportunità di accesso e di completamento della formazione terziaria, sostenendo gli studenti capaci e meritevoli privi di mezzi o con disabilità, attraverso l’attribuzione di Borse di Studio ed il finanziamento di un contributo per abbattere i costi di affitto degli studenti fuori sede (Fitto Casa).

Definite dunque dall’Assessore della Pubblica Istruzione, Andrea Biancareddu, le linee di indirizzo per l’attribuzione di borse di studio universitario per l’anno accademico 2023/2024 da parte degli Enti regionali per il diritto allo studio universitario di Cagliari e Sassari, in modo tale da garantire l’uniformità di trattamento tra gli studenti universitari sardi. Previsto per l’anno 2023 uno stanziamento, con fondi regionali, di  13 milioni e 650 mila euro. Rispetto all’anno accademico scorso, gli importi delle borse di studio e i requisiti di eleggibilità per l’accesso alle stesse sono state incrementate.

“Considerato l’aumento del costo della vita per gli studenti universitari - sottolinea l’assessore Biancareddu – ho ritenuto opportuno aggiornare, per l’anno accademico 2023/2024, gli importi minimi delle borse di studio i limiti massimi ed i correlati importi relativi alle detrazioni del servizio abitativo e del servizio ristorazione, e gli importi degli indicatori ISEE/ISPE. Di questo sono particolarmente felice. Le borse di studio sono messe a disposizione degli studenti, capaci e meritevoli, iscritti presso le Università, le Istituzioni dell’Alta Formazione Artistica e Musicale, la Pontificia Facoltà Teologica, gli Istituti Superiori di Scienze Religiose ed altri enti abilitati

a rilasciare titoli universitari, con sede legale nella Regione Sardegna. “

Il Ministero dell’Università e della Ricerca, ha inoltre provveduto ad aggiornare per l’anno accademico 2023/2024 gli importi minimi delle borse di studio nonché gli indicatori della Situazione Economica Equivalente (ISEE) e della Situazione Patrimoniale Equivalente (ISPE) in relazione alla variazione media annua dell’indice generale Istat dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati. Considerato l’aumento del costo della vita per gli studenti universitari, si è ritenuto opportuno aggiornare, per l’anno accademico 2023/2024, gli importi minimi delle borse di studio i limiti massimi ed i correlati importi relativi alle detrazioni del servizio abitativo e del servizio ristorazione.

Gli importi delle borse di studio per l’anno accademico 2023/2024, secondo la tipologia degli studenti, sono così aggiornati e definiti: euro 6.656,52 per lo studente fuori sede (euro 6.157,74 a.a. 2022/2023);  euro 3.889,99 per lo studente pendolare (euro 3.598,51 a.a. 2022/2023);  euro 2.682,77 per lo studente in sede (euro 2.481,75 a.a. 2022/2023);  euro 26.306,25 per l’ISEE (euro 24.335,11 a.a. 2022/2023);  euro 57.187,53 per l’ISPE (euro 52.902,43 a.a. 2022/2023). Inoltre risulta in 2.251,59 euro la riduzione su base annua in relazione ai mesi di effettiva erogazione del servizio abitativo (euro 2.082,87 a.a. 2022/2023). Agli studenti “indipendenti” viene attribuito l’importo della borsa di studio spettante agli studenti fuori sede nel caso utilizzi un alloggio a titolo oneroso documentabile. Le riduzioni applicate per il servizio abitativo e per il servizio ristorazione devono garantire gli incrementi di 900 euro per gli studenti fuori sede, di 700 euro per gli studenti pendolari e di 500 euro per gli studenti in sede. La borsa di studio spettante, al netto delle eventuali riduzioni per il servizio di ristorazione e di alloggio è erogata in due rate per gli studenti iscritti ad anni successivi al primo e per gli studenti iscritti al primo anno di un corso di laurea magistrale o di diploma di secondo livello. 

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