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Ripensare il mondo della formazione professionale per calarla meglio sulle esigenze dei territori: è lo scopo delle Accademie di Formazione volute dall’Assessorato del Lavoro della Regione, la cui istituzione è stata approvata con una delibera di Giunta nel corso dell’ultima seduta.

“Mettiamo in atto una vera e propria rivoluzione nel sistema della formazione professionale mediante l’istituzione delle Accademie” afferma il Presidente della Regione, Christian Solinas. “La formazione professionale è uno strumento mirato allo sviluppo di capacità professionali dedicate, che in questo modo saranno sempre più calate sui territori in cui il personale formato andrà ad inserirsi, rispondendo meglio alle esigenze delle comunità. Il primo settore coinvolto sarà quello della filiera agroalimentare, ambito dalla forte connotazione identitaria e base della nostra economia”. 

La delibera approva infatti l’attuazione della prima “Accademia di formazione”, relativa ad una specifica filiera produttiva, in questo caso l’Agroalimentare, da effettuarsi in Azienda in collaborazione con le agenzie formative. Si rivolge sia al personale interno che a disoccupati e lavoratori del territorio, che intendano formarsi o aggiornarsi nel campo dell’agroalimentare.

Per tale misura sono stati stanziati 8 milioni e mezzo con l’ultima variazione di bilancio, destinati a varie categorie produttive (dallo spettacolo all’artigianato, dalla nautica ai mestieri identitari (come la filiera del cavallo), all’audiovisivo, dal turismo alla cultura, alla conduzione delle aziende). Le risorse sono incrementabili coi fondi europei a disposizione dell’Assessorato del lavoro.

“Le ‘Accademie’ di formazione specifica – spiega l’assessore del Lavoro, Ada Lai “sono rivolte alle filiere di attività produttive, e vengono attuate nelle aziende: questo costituisce una vera rivoluzione culturale della Formazione, perché rispondendo alle esigenze economiche dei territori e delle comunità, forniscono un supporto alle imprese nella valorizzazione dei propri livelli produttivi e qualitativi, e creano opportunità di lavoro sicuro. Un circuito virtuoso, foriero di benessere e che costituirà quindi uno strumento fondamentale per evitare lo spopolamento dei territori”.

Gli avvisi per l’attuazione delle Accademie di Formazione saranno esitati nei primi mesi dell’anno 2024.

Nella stessa delibera si prevede di destinare la quota ancora disponibile delle risorse relative al Programma integrato plurifondo per il lavoro LavorRAS, per l’annualità 2023, pari a euro 307.482,06 (ad integrazione del fondo di premialità di euro 450.000.00, così come costituito con la Deliberazione di 41/24 del 1.12.2023).

Il fondo è destinato a consentire la previsione di premialità in caso di ‘placement’ all’interno degli avvisi di formazione professionale di prossima pubblicazione, a vantaggio della Agenzie formative che avranno proposto percorsi in Azienda a conclusione dei quali i soggetti frequentanti trovano occupazione con contratti di lavoro subordinato (a tempo indeterminato, o determinato di almeno 6 mesi) o apprendistato, entro 120 giorni dalla conclusione del percorso.

“Con tale misura – dichiara l’Assessore Lai – si lega sempre più la formazione all’ottenimento concreto del lavoro nelle Imprese valorizzando le professionalità e gli sforzi formativi specifici in Azienda per la creazione di lavoro “sicuro”.

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Una Sardegna in crescita: tra il 2019 e il 2022, i redditi delle famiglie sarde sono aumentati del 10,4%. È quanto emerge dall’analisi del Centro Studi Guglielmo Tagliacarne e Unioncamere sulle stime 2022 del reddito disponibile delle famiglie consumatrici, misura della capacità di spesa della popolazione residente in Italia.

“La Sardegna ha superato con forza e tenacia la sfida della pandemia – afferma il Presidente della Regione, Christian Solinas. “Lo studio di Unioncamere dimostra come il Sud sia in crescita in Italia e la Sardegna è tra le regioni che registrano un incremento maggiore della disponibilità di spesa delle famiglie. Il sistema imprenditoriale sardo ha dimostrato in questi anni una capacità di resilienza straordinaria, portando avanti le attività e salvaguardando i posti di lavoro in condizioni di estrema difficoltà. Questo ha fatto sì che l’economia dell’isola continuasse a crescere. Il lavoro fatto in questi anni come Giunta regionale – continua il Presidente – è servito ad accompagnare e supportare l’equilibrio di un sistema che rischiava di essere fortemente compromesso da una crisi senza precedenti, causata dalla pandemia prima e dal conflitto in Ucraina poi, con il conseguente aumento dei prezzi, in particolare quelli dell’energia. Politiche mirate ci hanno consentito di far pesare il meno possibile sui sardi gli effetti di una congiuntura senza precedenti”.

Complessivamente, lo studio dell’Istituto Tagliacarne evidenzia una diminuzione del divario tra il Sud e il resto del Paese per quanto riguarda i redditi delle famiglie nei 4 anni compresi tra il 2019 e il 2022.

Il reddito disponibile pro-capite al Sud ha recuperato terreno, anche per effetto delle politiche redistributive: se i 14.432 euro del 2019 rappresentavano il 74,9% del valore medio italiano, i 16.046 euro del 2022 ne costituiscono il 76,0%: un quadro che restituisce l’immagine di un paese meno diseguale rispetto alla geografia del Pil. Se il processo inflattivo in questi anni ha colpito più il Mezzogiorno del resto d’Italia, contribuendo ad ampliare i divari del potere di acquisto reale, risulta chiaro dallo studio come occorra ancora intervenire sulla “crescita della base produttiva per assicurare una occupazione di maggiore qualità e una più elevata consistenza del reddito delle famiglie fuoriuscendo dalle situazioni di precarietà oggi più diffuse nel Meridione”, come ha evidenziato il Direttore generale del Centro Studi Tagliacarne Gaetano Fausto Esposito.

In generale sono tutte del Sud le regioni che presentano gli incrementi del reddito delle famiglie più consistenti tra il 2019 e il 2022 a prezzi correnti: in Sardegna, così come in Puglia, si registra una crescita del +10,4%. Anche la graduatoria provinciale vede la presenza di ben sei province meridionali tra le prime dieci per variazioni di reddito registrate nel 2022 rispetto al pre-Covid: tra queste, vi sono il Sud Sardegna con un +11,9% e la Provincia di Oristano con +11,2%.

“Si tratta – afferma il Presidente Solinas – di una crescita forte, che ci consente di guardare al futuro con ottimismo. Questo non significa adagiarsi sui risultati raggiunti ma prendere atto del buon lavoro fatto per perseguire gli obiettivi. La nostra Isola – conclude – ha già dimostrato di possedere specificità uniche che la rendono attrattiva per investimenti e progetti all’avanguardia sotto molti punti di vista. Pertanto ci auguriamo di poter continuare ad accompagnarla in questa meritata fase di ascesa”.

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 La Giunta Solinas, nel corso dell’ultima seduta, ha destinato, su proposta dell’assessore regionale della Sanità, Carlo Doria, ulteriori 3 milioni di euro, stanziati nell’ultima variazione di bilancio in aggiunta ai 10 milioni già disponibili, per l’acquisto e fornitura di dispositivi per il monitoraggio della glicemia a favore delle persone con diabete in Sardegna. Le risorse, secondo quanto disposto dalla delibera, che conferma le linee di indirizzo sulla prescrivibilità dei dispositivi, serviranno a estendere ulteriormente la possibilità di arruolamento dei pazienti insulino-trattati all’uso delle nuove tecnologie per la misurazione della glicemia.

“La Sardegna è fra le regioni al mondo in cui il diabete registra l’incidenza più elevata. Le nuove tecnologie per il monitoraggio della glicemia – dichiara l’assessore Doria – rappresentano uno strumento in grado di rendere questa patologia più gestibile, con ricadute importanti in termini di qualità della vita. Negli ultimi anni la Regione ha investito un gran numero di risorse per poter consentire a tutti i diabetici dell’Isola l’accesso ai moderni dispositivi, lettori e sensori, per la misurazione della glicemia, da prima, nel 2021, con lo stanziamento di 4 milioni di euro l’anno e una programmazione pluriennale poi incrementata, nel 2022, a 10 milioni di euro l’anno e oggi a 13 milioni di euro. Oltre all’estensione nella platea degli adulti, con questi fondi è stato garantito l’accesso ai dispositivi soprattutto ai giovani in età pediatrica, nella fascia dai quattro ai diciassette anni, ed è stata assicurata la continuità della prescrizione nella transizione in età adulta. Oggi, grazie all’aumento delle risorse disponibili il sistema sanitario regionale è in grado di raggiungere ancora più persone con le nuove tecnologie”.

“Per rispondere alle necessità delle persone con diabete e garantire le cure e l’assistenza migliori nell’Isola siamo costantemente al lavoro con i rappresentanti dei pazienti e gli specialisti all’interno della Consulta regionale diabetologica”, conclude l’assessore Doria.

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 Le opere di Giuseppe Biasi, di proprietà regionale e oggi custodite nei locali dell’ex convento del Carmelo di Sassari, nelle more dell’ultimazione del Museo per l’arte del ‘900 e del Contemporaneo di Sassari, andranno in prestito temporaneo alla Pinacoteca Nazionale di Sassari che potrà quindi esporle. La Giunta regionale, su proposta dell’Assessore degli Enti locali, Aldo Salaris, d’intesa con l’Assessore regionale dei Beni Culturali, Andrea Biancareddu, ha dato il via libera alla stipula di una Convenzione con la Direzione Generale Musei Sardegna finalizzata appunto all’esposizione delle opere dell’artista sardo, uno dei più importanti del Novecento, presso la Pinacoteca Nazionale di Sassari, prevedendo il comodato d’uso gratuito della durata di un anno eventualmente rinnovabile. 
“Sassari potrà esibire al mondo le oltre 200 opere di un suo artista”, ha annunciato l’Assessore Salaris. “Nelle more della realizzazione del Museo era doveroso trovare soluzioni che consentissero l’esposizione al pubblico delle opere di Giuseppe Biasi, in considerazione soprattutto dell’alto valore artistico e culturale che rappresentano – ha proseguito l’Assessore Salaris – Oggi possiamo finalmente dire che la città di Sassari, i sassaresi e i sardi tutti avranno la possibilità di apprezzare da vicino parte di quel patrimonio straordinario che è rappresentato dalle opere di Biasi”.
L'assessore Salaris a luglio nel corso di un incontro finalizzato a fare il punto della situazione sulla realizzazione e gestione dei musei Tavolara (dal marzo scorso in comodato al Comune di Sassari) e del Carmelo (di proprietà della Provincia di Sassari).aveva chiesto che venisse verificato lo stato di conservazione dell'intera collezione per valutare proprio la possibilità che i dipinti siano resi fruibili al pubblico. Ieri l’atto formale che sblocca la situazione.
L’Assessore Salaris ha proposto alla Giunta regionale di dare mandato alla Direzione Generale degli Enti Locali affinché mediante i servizi competenti proceda alla stipula di una Convenzione con la Direzione Generale Musei Sardegna finalizzata all’esposizione delle opere. Considerato poi che l’esposizione al pubblico risulta di preminente interesse della Regione, è stato anche dato mandato alla Direzione Generale di procedere alla stipula di un’apposita polizza di assicurazione dei beni per tutta la durata del prestito e di organizzare il trasporto sicuro delle opere nella sede espositiva (e il ritiro delle opere al termine del prestito).
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 “Nel 2023 in Sardegna – l’ultimo dato disponibile è aggiornato al 31 ottobre – le denunce per infortunio sul lavoro sono state oltre 10mila. Rafforzare la rete della sicurezza, innovare le strategie della prevenzione e garantire un’azione efficace di contrasto al fenomeno infortunistico e alle malattie professionali è un dovere e una necessità e per farlo serve un’azione sinergica tra le istituzioni. Questa è la ragione per cui aderiamo con convinzione al protocollo d’intesa promosso dall’Inail, i cui obiettivi vanno, appunto, in questa direzione”. Lo dichiara l’assessore regionale della Sanità, Carlo Doria, che oggi, a Cagliari, insieme ai rappresentanti della direzione regionale Inail Sardegna, dell’Ufficio Scolastico regionale, delle Università degli Studi di Cagliari e Sassari, dell’Azienda regionale dell’emergenza e urgenza (Areus) e dell’associazione dei medici e infermieri rianimatori Italian Resuscitation Council (Irc), ha siglato un protocollo d’intesa interistituzionale della durata quinquennale per l’attuazione di un programma di azioni per la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro.

“La Regione – spiega l’assessore Doria, che questa mattina, insieme agli altri firmatari, ha illustrato i contenuti dell’Intesa – svolge un ruolo fondamentale nella governance e orientamento della prevenzione, favorendo la collaborazione tra il sistema sanitario regionale e le altre istituzioni, parti sociali o espressioni della collettività che, a vario titolo concorrono alla realizzazione del Piano regionale della prevenzione, lo strumento strategico pluriennale adottato dalla giunta e attualmente in corso per le annualità 2020-2025, in coerenza con il Piano nazionale della prevenzione. Inoltre l’assessorato della Sanità indirizza e monitora l’attuazione dello stesso Piano regionale da parte delle Asl e in particolare le attività degli Spresal, i servizi di prevenzione in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro che, oltre a un’importante azione di vigilanza, svolgono attività di informazione, formazione e assistenza”.

Il protocollo d’intesa, che resterà aperto a successive adesioni, prevede, tra le altre, azioni a sostegno dei programmi previsti dal Piano regionale della prevenzione 2020-2025, interventi di informazione e sensibilizzazione, progetti universitari, l’innovazione tecnologica delle procedure, per migliorare le condizione di salute e sicurezza dei lavoratori nei settori più a rischio, e lo scambio di informazioni, dati e flussi informatici per la realizzazione di studi e analisi volti a indirizzare politiche efficaci di prevenzione sul territorio. Il Comitato regionale di coordinamento delle attività di prevenzione, già istituito in Regione e presieduto dall’assessore della Sanità, avrà anche il compito di coordinare le attività delle istituzioni che hanno aderito all’intesa.

Le specifiche attività da mettere in campo saranno oggetto di specifici accordi attuativi che, secondo quanto previsto dal protocollo siglato oggi, dovranno indicare obiettivi, gli impegni assunti e i tempi di realizzazione.

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Con la pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione del Decreto di approvazione, via libera definitivo all’accordo di Programma finalizzato alla realizzazione del nuovo stadio del Comune di Cagliari, in attuazione dell’articolo 11 della Legge regionale del 21 febbraio scorso, secondo gli standard previsti per le competizioni internazionali, entro i termini per ospitare i campionati europei del 2032. Lo ha annunciato il Presidente della Regione, Christian Solinas.

“ Con la firma e la pubblicazione sul Buras, a completamento dell’iter burocratico diventa definitivamente operativo il progetto per la realizzazione del nuovo Stadio che verrà intitolato a Gigi Riva.”

La Regione concorre, con uno stanziamento complessivo di 50 milioni di euro, alla realizzazione del nuovo Stadio secondo gli standard previsti dalle competizioni internazionali. La Regione destina le risorse già disponibili sul bilancio regionale attribuite alla competenza dell'Assessorato regionale dei Lavori Pubblici, per la realizzazione del nuovo Stadio secondo il seguente quadro finanziario che vede 3 milioni di euro sul bilancio regionale per l'anno 2023, 15 milioni sul bilancio regionale per l'anno 2024,  12 milioni di euro sul bilancio per l'anno 2025 e 20 milioni sul bilancio regionale per l'anno 2026.

“ Finalmente – ha sottolineato il Presidente Solinas - un nuovo spazio all'altezza, per la Sardegna  e per il tifo che i sardi possono dare alla propria squadra del cuore. “

Il Comune diCagliari, si impegna a sostenere gli oneri finanziari di cui al piano economico finanziario di propria competenza, gestire l'iter procedurale tecnico/amministrativo connesso all'approvazione della progettazione ed alla realizzazione dell'intervento nel rispetto delle disposizioni normative di riferimento, monitorando e assicurando il rispetto del cronoprogramma formalmente approvato in coerenza con le tempistiche assegnate dal Comitato Esecutivo UEFA. Inoltre si impegna a presentare alla Regione al termine dell'intervento, una relazione finale che dà atto dei risultati raggiunti e delle modalità di utilizzo delle risorse trasferite in attuazione dell’ Accordo di Programma.

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È stato pubblicato il primo bando per il finanziamento di progetti relativo al Programma Interreg NEXT MED, la più grande iniziativa di cooperazione dell’Unione europea nel Mediterraneo di cui la Regione Sardegna è Autorità di Gestione.

Con un budget di 103,6 milioni di euro, il bando si propone di sostenere progetti che rispondano a sfide comuni tra le due sponde del Mediterraneo. Tra queste, il rafforzamento delle capacità di innovazione, la competitività delle PMI, il contrasto agli effetti del cambiamento climatico, la transizione verso un'economia circolare, oltre a iniziative di formazione, inclusione lavorativa e miglioramento dell'assistenza sanitaria. Sono 15 i Paesi coinvolti: Algeria, Cipro, Egitto, Francia, Grecia, Giordania, Israele, Italia, Libano, Malta, Palestina, Portogallo, Spagna, Tunisia e Turchia.

“Nonostante il Mediterraneo sia segnato da molteplici crisi e complessità - afferma il Presidente Christian Solinas - la Regione Sardegna, in sinergia con le autorità nazionali dei Paesi partecipanti, vuole contribuire alla crescita e allo sviluppo dell'area. Affrontando le sfide uniche che caratterizzano lo spazio di cooperazione, il bando si propone come uno strumento per stimolare scambio e collaborazione, con l'obiettivo di migliorare la qualità della vita e le prospettive ambientali, economiche e sociali nel Mediterraneo”.

Tre le tipologie di progetti previste dal bando: tematici, dedicati ai giovani e di governance. Il contributo finanziario a progetto ammonta a un minimo di 500.000 euro fino a massimo a 2,5 milioni di euro, con un tasso di cofinanziamento non superiore all’89% dei costi eleggibili. Ogni proposta dovrà essere presentata da un partenariato che rappresenta un minimo di 3 diversi Paesi ammissibili, incluso almeno un Paese partner del sud del Mediterraneo.

"Vorrei rivolgere un invito a tutti gli attori del territorio regionale - enti locali, agenzie, comuni, università, associazioni e imprese – affinché colgano questa straordinaria opportunità offerta dal programma Interreg NEXT MED. La partecipazione a progetti di cooperazione può sicuramente tradursi in ricadute positive in termini ambientali, economici, lavorativi e scientifici, nonché in una maggiore apertura del sistema regionale sul piano internazionale", conclude il Presidente.

Le proposte progettuali devono essere presentate esclusivamente in lingua inglese o francese. Il testo integrale del bando, nonché tutta la documentazione necessaria alla presentazione di proposte, sono disponibili nel sito web istituzionale del Programma all’indirizzo www.interregnextmed.eu

La scadenza per la presentazione delle proposte di progetto è il 28 marzo 2024 alle ore 13:00

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Lunedì, 18 Dicembre 2023 13:14

Premio donna e lavoro 2023

“Donna e Lavoro” è il premio regionale istituito per la valorizzazione delle migliori esperienze di lavoro delle donne della Sardegna, parte integrante di un piano di interventi a supporto del lavoro femminile, con particolare attenzione ai temi della parità di genere, per la costruzione di un mercato del lavoro più equo in termini di opportunità di carriera, competitività e flessibilità, priorità trasversali per la promozione dell'empowerment femminile, il contrasto alla discriminazione di genere e il sostegno allo sviluppo e al miglioramento continuo dell'imprenditorialità femminile.

Sulle note del Coro femminile di Orani Marianna Bussalai, si è aperta la  cerimonia di premiazione, che si è svolta a Cagliari, negli spazi di Sa Manifattura, alla presenza dell’assessore regionale del Lavoro Ada Lai, del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Elvira Calderone e delle massime autorità civili, militari e religiose.

Ad aprire l’evento l’Assessore Lai. “Un premio per le donne che si sono distinte in Sardegna. La testimonianza di quanto sia importante il loro impegno, un simbolo dell’importanza del loro lavoro - ha detto Lai - La Regione Sardegna continuerà a sostenere la formazione e l’occupazione femminile, nei settori dell’istruzione e della ricerca, della cultura, del sociale, dell’imprenditoria e dell’economia identitaria. Un’occasione importante per dare valore e riconoscere la professionalità delle donne che contribuiscono, talvolta silenziosamente, alla crescita del Paese - ha sottolineato l’assessore - La valorizzazione e la condivisione delle migliori esperienze lavorative, professionali e imprenditoriali è uno stimolo per dare impulso al mercato del lavoro. Modelli, esempi ai quali ispirarsi.”

Quindici premi, suddivisi per categoria, per riconoscere l’eccellenza del lavoro femminile nei diversi ambiti del tessuto economico, sociale e culturale dell’Isola, realizzati dalla designer Mara Damiani, che nelle sue creazioni racconta il senso di appartenenza alla propria terra.

Donne che si sono distinte nel proprio lavoro in termini di professionalità, innovatività ed intraprendenza. Dalla ricerca alla sanità, dal mondo delle professioni alla cultura, dalle istituzioni al sociale. Il riconoscimento “Donna e Lavoro” dell’anno è stato conferito al Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Elvira Calderone. Per la categoria Istituzioni il premio è andato a Maria Alessandra Pelagatti, prima donna a guidare la Procura di Cagliari; per il Sociale a Suor Anna Cogoni che gestisce l'Oasi di San Vincenzo, casa di accoglienza per bambini e ragazzi in difficoltà; per la Didattica e Ricerca a Stella Piro Vernier, professoressa di analisi matematica all'università di Cagliari; per la Sanità alla chirurga senologa Rita Nonnis dell'Aou di Sassari; per il Turismo a Pasqua e Giovanna Palimodde, titolari dell'hotel-ristorante Su Gologone di Oliena (Nuoro); per l'Editoria Network e comunicazione a Caterina Cosseddu, editrice di Telesardegna; per l'Imprenditoria a Lucina Cellino, amministratrice delegata del Gruppo Cellino (farine e pasta); per il Giornalismo alla responsabile della sede ANSA di Cagliari Roberta Celot; per le Professioni all'ingegnera civile Maria Sias; per la Scrittura all'autrice Cristina Caboni; per l'Arte e Spettacolo all'attrice Lia Careddu; per la Comunicazione Sociale alla giornalista de l'Unione Sarda e scrittrice Maria Francesca Chiappe; per l'Artigianato alla tessitrice Wilda Scanu e per l'Agroalimentare alle imprenditrici vitivinicole Luisa e Giulia Mura. Infine tre riconoscimenti alla carriera per le esperte della Giuria, le giornaliste Carmina Conte (esperta in comunicazione) e Susi Ronchi (coordinatrice regionale Giulia giornaliste) e l'imprenditrice del settore florovivaistico Rosina Zuliani Sgaravatti.

“Il lavoro è l'inizio e la fine di tutto e lo dimostra il fatto che sia nell'articolo 1 della Costituzione italiana - ha affermato il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, Marina Elvira Calderone - La storia, lontana nel tempo ma idealmente vicina, di Francesca Sanna Sulis a cui è intitolato questo premio è un esempio da ammirare e seguire perché dimostra quanto lavoro e politiche sociali siano strettamente legati e camminino di pari passo. Lo ricevo con la consapevolezza dell'urgenza di operare perché i talenti speciali delle donne, e delle giovani donne soprattutto, trovino spazi e modi per la giusta partecipazione e valorizzazione del loro potenziale nel mondo del lavoro. Lavoriamo, con un approccio di sistema, per far sì questo accada”.

La prima edizione del Premio “Donna e Lavoro”, istituita in attuazione di una delibera della Giunta regionale, recentemente adottata, è stata intestata a Francesca Sanna Sulis, imprenditrice, stilista e filantropa  sarda, nata a Muravera nel 1716, nota per la sua attività imprenditoriale nel campo dell’agricoltura, del welfare e soprattutto dell’abbigliamento e della seta; una donna affermata tra le personalità più importanti della sua epoca, nonché sostenitrice delle donne e dei giovani nel campo delle conquiste sociali, didattiche e del lavoro

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“Voglio ringraziare il ministro Locatelli per la sua sensibilità e per il dono che ci ha fatto oggi nell’incontrarci in questa impegnativa giornata in Sardegna. Siamo felici che possa osservare personalmente le numerose iniziative che la Regione intraprende per unire il mondo dell’assistenza socio-sanitaria a quella del sociale, affinché sia sempre la persona ad essere posta al centro. La Sardegna costituisce una grande avanguardia in quanto già da tempo dedichiamo 200 milioni del bilancio regionale all’assistenza ai soggetti più fragili e portatori di disabilità, uno stanziamento che fa di noi un unicum nel panorama nazionale”.

Lo ha detto il Presidente della Regione, Christian Solinas, che questa mattina ha ricevuto a Villa Devoto il Ministro per le Disabilità Alessandra Locatelli. Presente anche il Presidente del Consiglio Regionale Michele Pais.

“È anche importante sottolineare – ha proseguito il Presidente – quanto sia importante il nostro capitale umano: in Sardegna esiste un mondo vastissimo di associazioni del terzo settore e del no profit che collaborano costantemente con le Istituzioni regionali e che sono oggetto di finanziamenti specifici volti a offrire un servizio sempre migliore”.

“Ringrazio il Governatore Solinas e il Presidente Pais – ha detto il Ministro Locatelli – e tutto il mondo delle associazioni che in questi giorni avrò modo di visitare. In particolare sono felice di vedere alcune realtà che svolgono inclusione lavorativa delle persone con disabilità: è un tema su cui stiamo lavorando anche attraverso la riforma della Legge 68, nella quale crediamo molto. Inoltre stiamo portando avanti la riforma, che deriva dalla legge 227/2021 (Legge Delega) e prevede diversi decreti attuativi, il cui cuore è la semplificazione dell’iter per il riconoscimento dell’invalidità civile, che dovrà essere calato su tutto il territorio all’interno delle commissioni, con un accertatore unico. Tutti gli enti di tutte le Regioni dovranno adeguarsi e quindi garantire ai cittadini il superamento di accertamenti superflui e di tempi di attesa lunghissima. Credo che per la Sardegna sarà più facile che per altre regioni proprio grazie all’importante stanziamento di 200 milioni della Regione”.

“Oltre alle barriere architettoniche e culturali – ha sottolineato ancora il Ministro – spesso l’ostacolo è dato dalle barriere istituzionali che gravano in particolar modo sulle persone con disabilità e sulle loro famiglie. Inoltre, cosa rivoluzionaria ed importante, stiamo lavorando sull’introduzione del Progetto Individuale di Vita, attraverso appunto il superamento della frammentazione tra mondo sociosanitario e sociale e cercando di fare una presa in carico delle scelte delle persone. Perché la persona ha sì necessità del supporto sanitario ma anche e soprattutto di quella dimensione sociale e ricreativa, di quel ‘diritto alla felicità’ imprescindibile per tutti. Sono felice – ha continuato il Ministro – di essere in Sardegna a vedere personalmente il lavoro fatto dalla Regione in questi anni a garanzia di questi progetti anche sul Progetto di Vita. Un lavoro da proseguire insieme perché l’anno prossimo inizieranno i percorsi di formazione relativi ai decreti attuativi della riforma della Legge Delega, che riguarderanno il mondo dell’università, quello delle Istituzioni e quello del terzo settore”.

“Con il Ministro Casellati – ha aggiunto Locatelli – stiamo anche portando avanti il testo unico sulla disabilità, un riordino normativo fondamentale che da tempo doveva essere attuato. Inoltre sempre a livello governativo abbiamo attivato diversi tavoli, come quello sul riconoscimento della figura del care giver familiare convivente, per il quale per il 2024 sarà pronta una bozza di proposta normativa. Altri tavoli riguardano l’accessibilità universale, il diritto a partecipare agli eventi, a mobilità e trasporti, e a gennaio sarà attivato quello sulla modifica alla legge per i piani delle barriere architettoniche nel mondo pubblico e privato. Sono molto contenta che in Senato a tarda notte sia stato votato l’emendamento che incrementa e istituisce il fondo unico per le disabilità con una dotazione di oltre 150 milioni con il quale cercheremo di raggiungere i territori, le associazioni, per fare progetti che possano davvero favorire l’inclusione mediante la valorizzazione dei talenti di ogni persona. Nel 2024, per la prima volta al mondo l’Italia ospiterà un G7 a tema ‘Inclusione e disabilità’ – ha ricordato il Ministro Locatelli -  una grande sfida che siamo felici di poter intraprendere”.

“La Regione Sardegna dopo questi cinque anni può affermare di essere la regione più virtuosa in quanto a stanziamenti – afferma il Presidente Solinas. Oltre ai 200 milioni per l’assistenza, con le ultime manovre di bilancio, abbiamo investito su accessibilità e rimozione delle barriere architettoniche che rendono più difficile l’inclusione nella vita quotidiana, a partire dalle scuole. Questo non è certamente un punto d’arrivo, vogliamo fare ancora di più e per questo condividiamo totalmente l’opera del Governo in materia di accessibilità e inclusione di tutti: dobbiamo dare a tutti la possibilità di essere perfettamente integrato nella comunità in cui vive, nel lavoro così come in tutte le attività sportive, culturali e ricreative”.

Il Presidente Solinas e il Ministro Locatelli hanno in seguito fatto visita all’Istituto dei Ciechi della Sardegna, accolti dal Commissario Maurizio Porcelli, che insieme ad alcuni collaboratori ha omaggiato il Presidente e il Ministro con dei testi in braille. “Tra le varie iniziative dedicate, abbiamo finanziato la trascrizione in braille di numerosi testi”, ha ricordato il Presidente. “Inoltre ci inorgoglisce avere tanti esempi di docenti portatori di disabilità con una grande capacità didattica”.

“È essenziale una rivoluzione della prospettiva – ha detto il Ministro al pubblico dell’Istituto – ovvero passare dal modello, ormai inadatto e anacronistico, di assistenzialismo, a quello di valorizzazione della persona, dei suoi talenti e delle sue competenze. Per tanti anni le persone con disabilità sono state viste solo come persone da aiutare o assistere: oggi, ferma restando l’importanza dell’assistenza sanitaria, cerchiamo di eliminare la rigidità burocratica, e poniamo al centro l’individuo in un modo diverso, perché finalmente si è capito che per crescere lo Stato ha bisogno di tutti. Va bene l’inclusione lavorativa ma c’è ancora tanto da fare, e non è più pensabile fare politica senza il coinvolgimento del mondo del terzo settore, delle associazioni, dei privati e anche di ogni singolo cittadino. La strada intrapresa però è quella giusta e dà soddisfazione vedere che le Regioni seguono e condividono questa visione. Ogni persona, come dice anche la convenzione Onu, ha il diritto ad essere felice e per esercitarlo deve sentirsi libera di compiere le proprie scelte”.

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 “Dopo il primo test, che ha coinvolto l’intera Sardegna lo scorso 30 giugno, prosegue la fase di sperimentazione del nuovo sistema di allarme pubblico nazionale per l'informazione diretta alla popolazione in caso di gravi emergenze imminenti o in corso”. Lo ha detto l’assessore regionale della Difesa dell’ambiente, Marco Porcu, che, questa mattina nella sede della Protezione civile regionale, ha presentato il nuovo test “IT-alert”, riferito al collasso di una grande diga: Nuraghe Arrubiu, nel Comune di Orroli, previsto per mercoledì 20 dicembre.

“Questo test, ipotizzando il collassamento di una grande diga, non coinvolgerà tutta l’Isola ma solo undici comuni: Armungia, Ballao, Escalaplano, Goni, Muravera, Orroli, San Vito, Silius, Siurgus Donigala, Villaputzu e Villasalto – ha spiegato l’assessore Porcu - L'attività ha un duplice obiettivo: sperimentare l’utilizzo di ‘IT-alert’ su porzioni ridotte e circoscritte di territorio e fare un passo avanti nel processo di familiarizzazione con il sistema di allarme pubblico, permettendo alle persone di acquisire maggiore confidenza con la ricezione del messaggio. In questo caso, si tratterà di un testo declinato in base al rischio e al sito interessato. Tra il 19 e il 20 dicembre, oltre la Sardegna, i test coinvolgeranno altre quattro Regioni”.

L’Assessore dell’Ambiente ha presentato anche la proposta di istituire 51 ‘Ambiti territoriali organizzativi ottimali’: “Un lavoro realizzato anche grazie all’organizzazione di trenta tavoli di lavoro locali, che hanno visto la partecipazione dei rappresentanti di prefetture, enti locali e delle strutture di protezione civile dei vari livelli territoriali”.

Questa mattina, Il progetto è stato presentato, per una valutazione congiunta, alla Protezione civile nazionale, al rappresentante del Governo per la Regione Sardegna, ai prefetti di Cagliari, Nuoro, Oristano e Sassari e ai presidenti regionali di Anci, Cal e Uncem. 

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