Martedì, 06 Ottobre 2020 08:00

Alberto Grimaldi, un cittadino candidato sindaco a Quartu: "Zero partiti, siamo la vera alternativa"

Vota questo articolo
(7 Voti)

“Zero partiti. Siamo un’opzione per gli elettori quartesi, per chi è stanco dei partiti”. Lo afferma Alberto Grimaldi, uno dei sei candidati sindaco alle elezioni amministrative per il Comune di Quartu del 25 e 26 ottobre.  Grimaldi è consulente del lavoro con oltre 30 anni di esperienza e ha deciso di voler offrire il suo contributo e la sua esperienza professionale alla terza città della Sardegna.  “Ci proponiamo come un’alternativa. Ho un programma elettorale scritto da un cittadino che vive le problematiche tutti i giorni". L’aspirante sindaco ha presentato, la sua lista ‘Grimaldi per Quartu’, composta da 20 candidati. “Ci siamo scelti insieme perché tutti viviamo direttamente i problemi della città. Ho dato priorità a delle donne molto in gamba”, continua.  Secondo Grimaldi a Quartu è necessario gestire correttamente le risorse: “Sono poche. Chi conosce il bilancio sa perfettamente che non ci sono soldi. Occorre fare delle scelte precise, investiamo su quelli che sono veramente i problemi di Quartu”, spiega. Ripartendo dalle piccole cose. “Strade, buche, marciapiedi, ottimizzazione del cantiere comunale. Se non investiamo denari nella formazione dei dipendenti, nelle risorse umane non si riesce a stare sul mercato”. 

Grimaldi, perché ha deciso di presentare la sua candidatura come sindaco? 

“La mia candidatura nasce anche per un evento casuale. Cinque anni fa un mio amico mi disse: ‘Vuoi venire a teatro?’.  Non sapevo che a Quartu ci fosse un teatro. Mi portò ad assistere a una seduta del consiglio comunale. Mi trattenni fino a oltre la mezzanotte perché era veramente un teatro, una recita. Mi colpì in particolare modo l’alzata di mano generale dei consiglieri che ribattevano l’uno con l’altro, invocavano questo ‘per fatto personale’.  Mi chiesi cosa fosse e andai a cercarlo nel regolamento del Consiglio comunale e lo trovai. Il ‘per fatto personale’ era una norma che prevedeva che il consigliere comunale potesse ribattere a un altro consigliere, in deroga alla tempistica, perché si sentiva offeso personalmente. Mi si aprì un mondo. Mi son detto: ‘Ma veramente queste persone amministrano la terza città della Sardegna? Passano ore a litigare e sono anche pagati per questo. È incredibile’.  Da lì iniziai a studiare e a documentarmi - anche con difficoltà perché il Comune di Quartu come trasparenza non è il massimo - e nacque una passione. I bilanci, le delibere di Giunta, i verbali del Consiglio comunale.

Passione strana...

"Già. Ma pian piano nacque in me questa voglia di dare il mio contributo, di partecipare, anche gratuitamente. Anche grazie alle mie competenze, alla mia professione. Sono consulente del lavoro e  sono stato facilitato, grazie alla professione che svolgo, nel comprendere tanti atti complessi come il bilancio e  le delibere di Giunta. Sono andato a vedere i vari programmi elettorali che furono scritti negli anni precedenti, alla fine erano copia e incolla, sempre le stesse cose. Allora da lì l’idea di dare un contributo come cittadino e intraprendere un percorso giuridico che è quello che poi ti porta a fare una raccolta firme, fare una lista civica e presentarti come candidato. Io oggi sono qui. Faccio parte dei 6 candidati sindaci e ho un programma scritto da un cittadino che vive le problematiche tutti i giorni. Ci proponiamo come un’alternativa, non capita spesso che un cittadino si candidi come sindaco, è una cosa rara. Quindi noi siamo un’opzione per gli elettori quartesi, per chi è stanco dei partiti. Lo slogan di Grimaldi per Quartu è ‘Zero partiti’”.

Non avete nessun orientamento politico?

“Assolutamente no. Io ho avuto un’esperienza nel 2015 come candidato a Cagliari. Presi 30 voti dagli amici di una vita, ormai vivevo a Quartu da tanti anni, ma nella mia inesperienza politica volevo con umiltà partire dal basso e vivere una campagna elettorale dall’interno.  Mi è stata molto utile, ha arricchito il mio bagaglio culturale, ho visto come si fa una campagna elettorale, come si mette su una lista civica. Ho visto anche che si litiga quando ci sono tanti partiti in coalizione. Tutti vogliono fare le prime donne, tutti vogliono essere i candidati sindaco, si fanno i passi indietro e gli accordi qualora venga eletto tizio.  Questo è solitamente il sistema di lottizzazione che avviene all’interno di un Comune, penso che ci conosce la politica sappia perfettamente di cosa sto parlando.  Ecco quindi l’importanza di fare una scelta consapevole, perché negli ultimi anni a Quartu - per chi non lo sapesse - è accaduto proprio questo. Un sindaco è stato eletto dal Pd, da una coalizione di Centro sinistra, poi tutte queste persone non si sono accontentate di un caffè al bar o di una colazione pagata, ma hanno preteso debito di riconoscenza.  Il sindaco si è girato, li ha salutati dicendo: ‘Io non vi do proprio un bel niente’”. 

Da dove deve ripartire Quartu? 

“Da chi liberamente, senza partiti politici alle spalle, può decidere come utilizzare le risorse finanziarie senza essere ricattato in continuazione, soprattutto in sede di approvazione del bilancio che è il momento più cruciale, perché se non si approva si va tutti a casa e nessuno vuole lasciare la poltrona. Quindi assistiamo al depauperamento delle risorse finanziarie  perché occorre accontentare troppe persone. E non si riesce a concentrare le risorse su poche cose, le risorse sono poche. Chi conosce il bilancio di Quartu sa perfettamente che non ci sono soldi.

Se dovesse entrare in via Eligio Porcu, che situazione si aspetta di trovare?

"Il sindaco uscente Delunas dice che sta lasciando una Ferrari con il pieno in eredità al suo successore.  Questa Ferrari non l’ha vista nessuno. Ma se andiamo a vedere esattamente di cosa sta parlando, si riferisce a immobili che vengono inseriti nel cosiddetto piano triennale delle alienazioni, è un obbligo di legge inserire gli immobili in vendita del Comune. Ma è un gratta e vinci, perché non si sa se si venderanno. Gli unici immobili che sono stati venduti, quelli più appetibili erano il Bar del Parco e la Collina a Margine Rosso. Gli altri non lo so, chi se la compra una piscina a Quartu a poco meno di tre milioni di euro? Io no sicuramente.  Poi alla fine assisteremo anche a chi gestisce attualmente la piscina che se ne andrà da Quartu. Andrà in altri Comuni dove gli offriranno di gestire la piscina comunale. Come abbiamo visto associazioni calcistiche sportive dilettantistiche che sono andate via dal Comune di Quartu perché i campi non davano la possibilità di giocare". 

Ma i soldi come si recuperano? 

"Da queste vicende si comprende  l’importanza di poter scegliere liberamente cosa fare dei denari, che sono pochi. Investirli in poche cose: strade, buche, marciapiedi, ottimizzazione del cantiere comunale che attualmente è incredibile: terza città della Sardegna, da anni il deposito comunale è bloccato per una tettoia in amianto, pochi dipendenti, di età avanzata. Una macchina amministrativa inefficiente. Do due numeri giusto per rendervi conto dell’idea in che condizioni siamo.  Il rapporto dipendenti comunali cittadini è di uno a 126.  Il Comune di Quartu dovrebbe avere almeno 563 dipendenti per 71mila abitanti, invece ne ha meno di 300.  Ogni anno 10 di questi se ne vanno in pensione, è veramente una situazione tragica.  Se non investiamo denari nella formazione dei dipendenti, nelle risorse umane non si riesce a stare sul mercato. Io parlo da consulente del lavoro, sono 30 anni che faccio questa professione e so perfettamente che se i dipendenti non vengono formati, incentivati e valorizzati non c’è impresa che tenga.  Occorre fare delle scelte precise, i denari sono pochi, investiamo su quelli che sono veramente i problemi di Quartu, l’orologio si è fermato 30 anni fa. Dobbiamo solo copiare quello che hanno fatto gli altri decidendo cosa fare”.

Da chi è composta la sua lista ‘Grimaldi per Quartu’?

“Sono in tutto 20 i componenti della lista, di cui 11 donne e 9 uomini. Abbiamo iniziato la presentazione e ho dato priorità a delle donne molto in gamba. Saranno loro a parlare, perché mi fa piacere che i candidati parlino. Non son attori, non sono teatranti, sono cittadini comuni. Ci siamo scelti insieme perché tutti viviamo indirettamente i problemi della città. Anche la presentazione della lista, così come il programma, ha seguito dei criteri da cittadino che vive i problemi”.

 

Ultima modifica il Venerdì, 23 Ottobre 2020 08:11