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Dal 14 marzo e fino alle 12 del 24 marzo, sarà possibile richiedere i pass come fotografo per assistere alla Cavalcata sarda, che si terrà il 21 maggio. Quest'anno saranno rilasciati 50 accrediti per fotografi professionisti (con partita iva) e 35 per gli amatoriali. La domanda dovrà essere inviata alla mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..it . Saranno accolte le domande fino al raggiungimento del numero stabilito. Sono esclusi tutti coloro che, avendo partecipato l’anno scorso, non hanno fornito il materiale richiesto o che durante la manifestazione sono stati richiamati - anche solo verbalmente – dalla sicurezza o dallo staff.

Per motivi di sicurezza, i fotografi amatoriali, durante la sfilata, saranno divisi per zone: 5 all'emiciclo Garibaldi, 10 in via Brigata Sassari, 5 in via Cagliari, 5 all'altezza dei portici Crispo 5 e 10 in via Roma. Le postazioni saranno attribuite in ordine d’arrivo delle richieste (le prime 5 andranno all’emiciclo e così via). Chi sarà trovato dagli addetti alla sicurezza fuori dalla zona stabilita sarà immediatamente allontanato.

Nella domanda dovrà essere indicato, a pena di esclusione, nome, cognome, residenza, recapito telefonico e indirizzo mail e per i fotografi professionisti il numero di partita iva. Richieste prive di tali dati non saranno prese in considerazione. Per ottenere il pass è necessario presentare richiesta nei giorni sopra indicati. Non avranno valore domande fatte negli anni precedenti o prima di quelle date. Il Comune di Sassari non si assume alcuna responsabilità per le mail non pervenute. È possibile che mail inviate da pec all’indirizzo indicato non arrivino. Pertanto si sconsiglia l’uso di pec.

Entro il 30 giugno, operatori e fotografi si impegnano a fornire una selezione del materiale prodotto, esclusivamente su CD o DVD, all'Ufficio stampa del Comune, in piazza del Comune 1, 07100 Sassari. Foto e video saranno utilizzati dall'Amministrazione per il proprio archivio e potranno essere diffuse, fatto salvo l'obbligo di citare la fonte. La mancata consegna preclude la possibilità di ottenere l'accredito per l'edizione 2023.

Qualsiasi altra informazione in merito sarà pubblicata sul sito www.comune.sassari.it.

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La Muay thai sassarese è donna e la ventinovesima edizione del Muay thai explosion sabato sera lo ha dimostrato, quattro degli otto incontri sul ring sono stati al femminile con match di grande spettacolo. E il main event della serata, che ha visto contrapposte la sassarese Jessica Meloni e la trapanese Noemi Romano (divisione dei 54 kg), ha garantito grande spettacolo al pubblico numeroso presente al Tarantini Fight center di via Venezia, a Sassari.
 
La sassarese, campionessa italiana in carica Wmc (World muay thai council) e Federkombat, non ha tradito le aspettative, ha dominato i tre round e ha portato a casa la vittoria nonostante avesse 38 di febbre. L'atleta di casa del team Tarantini è partita subito forte e, già dal primo round, con una serie di calci frontali e medi ha preso le misura alla sua avversaria. La siciliana del Wolf Fighter boxing, più bassa, non si è fatta intimidire e ha cercato il contatto ravvicinato per usare il corpo a corpo e la serie di boxe. Il secondo round ha visto ancora Jessica Meloni conquistare punti e tenere lontana Noemi Romano che, a tratti, è riuscita ad andare a segno con i guantoni. Il terzo round è decisamente a favore della beniamina di casa che ha dimostrato davvero molta padronanza di tecnica: buoni i suoi calci alti e la numerosa serie di boxe. Al termine degli ultimi tre minuti i giudici di sedia hanno decretato la vittoria di Jessica Meloni.
 
Interessanti anche gli altri incontri al femminile che hanno visto salire sul ring "nak su" preparate e piene di grinta. Spettacolo nel match che ha visto contrapposte Martina Marras (Hua ciai Muay thai Sinnai) e Alice Casu (team Tarantini). La cagliaritana è partita subito molto forte e ha mostrato la sua superiorità sulla giovane Alice. Nonostante la reazione della sassarese, che ha mostrato la sua grinta, i giudici hanno assegnato l'incontro a Martina Marras.
 
Il match tra Giada Tolo (Chang peuk gym di Su Planu) ed Elisabetta Scanu (team Tarantini) ha regalato emozioni. Dopo un primo round di sostanziale parità, Giada Tolo si è fatta più aggressiva, andando a segno più volte con una serie da boxe e mettendo in difficoltà la sassarese. Il finale ha visto Tolo vincitrice.
 
Non è mancato lo spettacolo nel combattimento tra Sara Mirto (Golden rule di Santa Gilla) e Chiara Bulla (Chang peuk gym). Le due giovani "nak su" si sono affrontate con rispetto e hanno trovato l'occasione di mettere in mostra le loro capacità. La prima si è dimostrata più sicura e con qualche incontro in più nei guantoni, l'altra ha tirato fuori tanta grinta e voglia di emergere anche grazie alla sua tecnica. Il match bello da vedere con molti spunti interessanti ha visto vincere la cagliaritana.
 
I match al maschile hanno regalato anche loro spettacolo e adrenalina. Il primo tra Andrea Zeddita (Golden rule) e Denis Dodaro (Accademia Moros) ha visto il cagliaritano mostrare subito la sua tecnica completa e andare a segno più volte, sia con una bella serie di pugni sia con calci alti. Il sassarese, in difesa, ha mostrato di sapersi difendere con calci alti e medi. Ma è l'atleta cagliaritano che per due volte, al secondo round, manda al tappeto l'avversario. Giusto il verdetto finale che ha visto vincente Zeddita.
 
Grande coinvolgimento del pubblico nel match che ha visto contrapposti Andrea Isola (Hua ciai Muay thai) e Simone Manca (Golden rule). Un primo e un secondo round equilibrati con buone tecniche da entrambe le parti. Ma è il terzo round che fa esplodere la miccia, con Isola davvero scatenato che prima prova a proiettare il suo avversario e poi ci riesce. Ma anche Manca mostra di avere ottime tecniche di boxe. I giudici premiano entrambi con una giusto pareggio. 
 
La muay thai a contatto pieno torna nel match tra Samuele Olla (Hua ciai Muay thai) ed Egidio Marongiu (Accademia Moros) che regala al pubblico anche il rito della Ram muay, la danza rituale accompagnata dalla musica Dontree Muay che precede l'incontro. Grande tecnica tra i due che già dai primi secondi non si risparmiano colpi. L'incontro regala spettacolo e adrenalina con il pubblico che fa sentire il sostegno ai propri beniamini. A portare a casa la vittoria è Samuele Olla
 
Breve l'incontro tra Michele Pili (Chang peuk gym) e Nicolò Stangoni (team Tarantini) con il primo che dopo una partenza a razzo del sassarese riesce a mandare KO l'avversario con una ginocchiata all'addome.
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Partire dalla scuola per diffondere la cultura del buon cibo, educando gli alunni ad una sana alimentazione. È uno degli obiettivi di Coldiretti e Campagna amica Nord Sardegna che ieri mattina a Sassari ha presentato il progetto La Sardegna a km0, la declinazione di un progetto nazionale di educazione alimentare che dal 2019 è stato formalizzato con un protocollo sottoscritto con il Ministero dell’Istruzione per promuovere sostenibilità nell'alimentazione, economia circolare, green economy, agricoltura di precisione e digitale.

Quello del Nord Sardegna è un progetto originale rivolto ai bambini delle scuole primarie e secondarie che per farli sentire ancora più protagonisti: è stato avviato con una rappresentazione teatrale messa in scena proprio dai bambini. Come è successo questa mattina a Sassari nel Cineteatro Astra dove gli attori e protagonisti assoluti sono stati i bambini della 4°D della scuola Primaria via Era dell’Istituto Comprensivo Li Punti che hanno recitato davanti ad un pubblico di oltre 300 piccoli colleghi delle primarie e secondarie delle scuole del capoluogo turritano.

Il progetto coordinato dalla responsabile di Campagna Amica Nord Sardegna Lucia Oggiano è stato presentato dal presidente e direttore di Coldiretti Nord Sardegna Battista Cualbu ed Ermanno Mazzetti ed i partner rappresentati dall’amministrazione comunale di Sassari con il sindaco Nanni Campus e l’assessore alla Cultura, Politiche educative, giovanili, sportive e pari opportunità Laura Useri, dall’ufficio scolastico regionale con la dirigente Anna Massenti, l’Associazione Diabete ZERO presente con il presidente Francesco Pili e la dietista Lucina Corgiolu, dalla responsabile del servizio diabetologia Pediatrica dell’ospedale Antonio Segni di Ozieri Antonella Correddu, dalla Psico dietista Maria Grazia Milia e dall’associazione olivicola Apos, oggi rappresentata dal vice presidente Alessandro Ibba.

“Quello dell’educazione alimentare è un progetto cruciale per Coldiretti e Campagna Amica – ha spiegato il presidente Battista Cualbu –, un progetto con il quale incontriamo ogni anno in tutta Italia oltre mezzo milione di bambini, circa 20 mila in Sardegna. La qualità della vita dei nostri bambini e delle nostre famiglie inizia a tavola. Vogliamo che i bambini crescano bene, imparino a riconoscere il giusto cibo e a difendersi da quello che nuoce.  Vogliamo che la prerogativa della dieta mediterranea, che ci consente di avere uno dei popoli più longevi del pianeta, rimanga patrimonio inscalfibile del nostro Paese”.

Il progetto presentato questa mattina, che vede partner anche il progetto dell’Ati I Percorsi del Km0 finanziato con la misura 16.4 del Psr 2014-2020, sarà portato con la collaborazione di Coldiretti Donne Impresa, in diverse scuole del Nord Sardegna che hanno aderito all’iniziativa e si chiuderà con una grande festa nei mercati di Campagna Amica che oltre ai bambini vedrà coinvolte anche le famiglie.

La rappresentazione teatrale messa in scena oggi dai bambini di Li Punti si intitola Ciccio e Teyla, insieme per un mondo migliore, dove protagonisti sono appunto Ciccio, bambino sensibile alla salvaguardia dell’ambiente e del pianeta che rappresenta la vera agricoltura made in Italy, vicina al territorio, alle tradizioni e alla cultura rurale oltre che alla salute, alla sicurezza alimentare e all’accesso al cibo giusto per tutti.

Teyla, invece, è un’ape, animale fondamentale per il Pianeta che rappresenta sostenibilità, biodiversità, che è a rischio estinzione a causa dell’inquinamento.

Ciccio e Teyla faranno un viaggio nelle scuole per promuovere i loro valori e sconfiggere Pasticcio, un adulto che vive l’ambiente come qualcosa da sfruttare e inquinare.

“L’obiettivo di questo progetto – spiega Lucia Oggiano di Campagna Amica - è quello di trasmettere ai bambini maggiore consapevolezza sul mangiare sano, sulle disparità economiche nel mondo, sui rischi che rappresenta l’inquinamento, sul riciclo e il rispetto degli esseri viventi”.

Un percorso che impegnerà gli studenti in giornate di attività di circa 3 ore nelle scuole durante le quali si alterneranno una parte teorica, la merenda a km0 ed una ultima parte ludico-pratica.

 

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L'Unione Nazionale Consumatori ha stilato la classifica di tutte le città delle regioni più care d'Italia del 2022, in termini di aumento del costo della vita. Uno studio basato sull'inflazione media del 2022, non su quella tendenziale, che consente di dare, quindi, la spesa che una famiglia nel 2022 ha pagato effettivamente in più rispetto al 2021.

 In testa alle città che nel 2022 registrano i maggiori rincari, Bolzano, dove l'inflazione media pari a +9,7% comporta per una famiglia una spesa aggiuntiva, rispetto al 2021, pari a 2578 euro. Al secondo posto Trento, dove il rialzo dei prezzi del 9,3%, ha determinato un incremento di spesa annuo pari a 2434 euro per una famiglia media. Medaglia di bronzo per Bologna, dove il +9% ha generato nel 2022 una spesa supplementare pari in media a 2245 euro a famiglia.

Al quarto posto Forlì e Cesana (+9,2%, +2223 euro), poi Milano (+8,1%, +2199 euro), Piacenza (+9,1%, 2199 euro), in settima posizione Ravenna (+9%, +2175 euro). Seguono Brescia (+8,2%, +2162 euro) e Varese (+8,1%, +2136 euro). Chiude la top ten Verona (+9%, +2095 euro).

Catania è la città con l'inflazione media più alta d'Italia, +10,3% e al primo posto tra le città del Mezzogiorno in termini di spesa, +2045 euro rispetto al 2021 (12° posto in Italia). Per il solo Sud, ossia senza le Isole, vince Pescara con un costo addizionale di 1789 euro in più rispetto al 2021 (+8,8%).

Perugia è la prima del Centro Italia quanto a spesa aggiuntiva, +2045 euro (+8,9%).

La città più virtuosa è Campobasso, con un'inflazione del 7,5% e una spesa per una famiglia tipo che sale "solo" di 1373 euro. Al 2° posto Catanzaro (+7,4%, +1382 euro). Sul gradino più basso del podio Potenza (+7,1%, +1402 euro).

Seguono, nella classifica delle risparmiose, Ancona (+7,2%, +1431 euro), Reggio Calabria (+7,7%, +1438 euro), al 6° posto Brindisi (+8,8%, +1458 euro), poi Macerata (+7,8%, +1474 euro), Bari (+8,5%, +1475 euro), Vercelli (+7%, +1486 euro).  Chiude la top ten delle città migliori, Caserta (+7,7%, +1498 euro).

In testa alla classifica delle regioni più "costose" del 2022 (Tabella n. 2), con un'inflazione media pari al 9,4%, il Trentino che registra un aggravio medio rispetto al 2021 pari a 2443 euro a famiglia, importo che decolla a 2541 euro per la Provincia autonoma di Bolzano (+9,7%) e scende a 2398 euro per la Provincia autonoma di Trento (+9,3%).

Medaglia d'argento per la Lombardia, dove la crescita dei prezzi del 7,8% implica un'impennata del costo della vita pari a 2027 euro a famiglia. Al 3° posto l'Emilia Romagna, +8,4%, con un rincaro di 1998 euro.

La regione più conveniente è il Molise, +7,5%, pari a 1373 euro. Al 2° posto la Basilicata (+7,1%, +1375 euro). In terza posizione la Puglia (+8,7%, +1408 euro).

 Confrontando i dati a livello regionale (tabella n. 3), Torino è la città con la stangata più alta per il Piemonte (+7,5% l'inflazione, +1725 euro), Imperia per la Liguria (+9,9%, la terza inflazione più alta d'Italia, +1983 euro), Verona per il Veneto (+9%, +2095 euro), Trieste per il Friuli Venezia Giulia (+8,6%, +1996 euro), Firenze per la Toscana (+8,5%, +1982 euro), Ascoli Piceno per le Marche (+8,3%, +1568 euro), Avellino per la Campania (+8,5%, +1653 euro), Bari per la Puglia (+8,5%, +1475 euro), Cosenza per la Calabria (+8,9%, +1662 euro), Sassari per la Sardegna (+8,9%, +1602 euro).

 

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Due donne forti e coraggiose, che hanno affrontato la malattia e la terapia stando una accanto all’altra, dandosi sostegno reciproco. Il loro motto è diventata la frase di Nelson Mandela “Tutto sembra impossibile finché non viene fatto”, perché rispecchia la loro battaglia combattuta con fermezza negli ultimi due anni. Quella contro il tumore al seno che – usando una terminologia sportiva a loro cara – le ha costrette a giocare una partita turbolenta. Claudia Torru e Valeria Atzori hanno da poco concluso il ciclo di chemioterapia e, dopo le ultime analisi, la fiducia è alta.

E per trasmetterla anche alle altre pazienti, in cura sia alla Smac, la Senologia multidisciplinare aziendale coordinata, sia al day hospital di Oncologia, hanno voluto donare duecento piantine grasse. Un pensiero per le donne che portano avanti la loro lotta contro il tumore al seno ma anche per i familiari che con loro condividono le preoccupazioni per una malattia che, nel tempo, è diventata sempre più curabile.

Un gesto di generosità e di solidarietà nei confronti di chi sta affrontando un percorso di cura, che diventa anche un messaggio di positività, perché da questo percorso si può uscire e riprendere la propria vita, anche arricchiti di una grande esperienza umana.

Nei giorni scorsi, quindi, hanno consegnato le piantine – cento sono state messe a disposizione gratuitamente dall’azienda florovivaistica di Tergu “Piante succulente” di Paolo Calbini – nei due reparti dell’Aou, con una splendida accoglienza da parte di pazienti e operatori.

Questa iniziativa l’hanno pensata insieme, perché «da una parte – affermano Claudia Torru e Valeria Atzori – era un’occasione per ringraziare quanti ci hanno aiutato in questi anni e, dall’altra, un momento per dare incoraggiamento, donare un sorriso a quanti fanno la terapia quotidianamente». E la scelta delle piantine grasse, senza spine, non è stata casuale. «Sono – riprendono – il simbolo della resistenza, della forza e della resilienza».

Per Claudia, di Sassari, la scoperta del tumore è arrivata a 42 anni, a settembre 2020. È stata una vera e propria sorpresa. «Io – afferma – che ho allattato tutti e tre i figli, che non ho mai fumato e ho sempre fatto sport». Nella sua storia personale, infatti, ci sono 22 anni di pallacanestro che l’hanno vista giocare con il Sant’Orsola e chiudere la carriera di cestista con il Cus Sassari, prima di passare ad allenare e diventare dirigente accompagnatrice nella Dinamo 2000.

«Dopo il primo tumore e la prima partita contro la malattia – riprende ancora Claudia – mi sono trovata a giocare i supplementari, a causa di un secondo tumore. Credevo di aver vinto, ma l’avversario mi ha raggiunta di nuovo. E così dopo la seconda scoperta nel settembre 2021, ho intrapreso un nuovo percorso che mi ha portato a subire otto interventi in un anno e mezzo». Quindi l’avvio della terapia che si è conclusa di recente.

 Claudia e Valeria sono testimoni dell’attività messa in campo dall’Aou di Sassari nei confronti dei pazienti oncologici proprio nel periodo della pandemia.

 Valeria Atzori, 47 anni di Tergu, ha scoperto la sua malattia a novembre 2021. «Ho fatto una visita alla Smac il 18 novembre – racconta -  e i protocolli dicono che avrebbero dovuto operarmi entro 30 giorni. Ma in questi frangenti pensi a tante cose. Io avevo preso anche contatti con Milano ed ero pronta a partire. Puntuale, però, è arrivata la telefonata della Smac che mi avvisava del fatto che il 18 dicembre mi avrebbero operata».

Anche per lei l’avvio della terapia, portata a termine lo scorso giugno. «Io spero sia finita – dice – perché voglio crederci. Proseguo con una terapia sperimentale e ormonale ma io, oggi, mi sento di dire che sono guarita». Al centro il supporto della sua famiglia, delle amiche e la solidarietà delle mamme degli amichetti dei due figli, sempre molto presenti.

 Da parte di entrambe c’è la stima per un team, quello composto dai professionisti della Smac e dell’Oncologia – un ringraziamento particolare lo rivolgono alle dottoresse Rita Nonnis e Silvia Mura – che le ha seguite lungo tutto il loro faticoso percorso di cura.

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