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“Voglio ringraziare il ministro Locatelli per la sua sensibilità e per il dono che ci ha fatto oggi nell’incontrarci in questa impegnativa giornata in Sardegna. Siamo felici che possa osservare personalmente le numerose iniziative che la Regione intraprende per unire il mondo dell’assistenza socio-sanitaria a quella del sociale, affinché sia sempre la persona ad essere posta al centro. La Sardegna costituisce una grande avanguardia in quanto già da tempo dedichiamo 200 milioni del bilancio regionale all’assistenza ai soggetti più fragili e portatori di disabilità, uno stanziamento che fa di noi un unicum nel panorama nazionale”.

Lo ha detto il Presidente della Regione, Christian Solinas, che questa mattina ha ricevuto a Villa Devoto il Ministro per le Disabilità Alessandra Locatelli. Presente anche il Presidente del Consiglio Regionale Michele Pais.

“È anche importante sottolineare – ha proseguito il Presidente – quanto sia importante il nostro capitale umano: in Sardegna esiste un mondo vastissimo di associazioni del terzo settore e del no profit che collaborano costantemente con le Istituzioni regionali e che sono oggetto di finanziamenti specifici volti a offrire un servizio sempre migliore”.

“Ringrazio il Governatore Solinas e il Presidente Pais – ha detto il Ministro Locatelli – e tutto il mondo delle associazioni che in questi giorni avrò modo di visitare. In particolare sono felice di vedere alcune realtà che svolgono inclusione lavorativa delle persone con disabilità: è un tema su cui stiamo lavorando anche attraverso la riforma della Legge 68, nella quale crediamo molto. Inoltre stiamo portando avanti la riforma, che deriva dalla legge 227/2021 (Legge Delega) e prevede diversi decreti attuativi, il cui cuore è la semplificazione dell’iter per il riconoscimento dell’invalidità civile, che dovrà essere calato su tutto il territorio all’interno delle commissioni, con un accertatore unico. Tutti gli enti di tutte le Regioni dovranno adeguarsi e quindi garantire ai cittadini il superamento di accertamenti superflui e di tempi di attesa lunghissima. Credo che per la Sardegna sarà più facile che per altre regioni proprio grazie all’importante stanziamento di 200 milioni della Regione”.

“Oltre alle barriere architettoniche e culturali – ha sottolineato ancora il Ministro – spesso l’ostacolo è dato dalle barriere istituzionali che gravano in particolar modo sulle persone con disabilità e sulle loro famiglie. Inoltre, cosa rivoluzionaria ed importante, stiamo lavorando sull’introduzione del Progetto Individuale di Vita, attraverso appunto il superamento della frammentazione tra mondo sociosanitario e sociale e cercando di fare una presa in carico delle scelte delle persone. Perché la persona ha sì necessità del supporto sanitario ma anche e soprattutto di quella dimensione sociale e ricreativa, di quel ‘diritto alla felicità’ imprescindibile per tutti. Sono felice – ha continuato il Ministro – di essere in Sardegna a vedere personalmente il lavoro fatto dalla Regione in questi anni a garanzia di questi progetti anche sul Progetto di Vita. Un lavoro da proseguire insieme perché l’anno prossimo inizieranno i percorsi di formazione relativi ai decreti attuativi della riforma della Legge Delega, che riguarderanno il mondo dell’università, quello delle Istituzioni e quello del terzo settore”.

“Con il Ministro Casellati – ha aggiunto Locatelli – stiamo anche portando avanti il testo unico sulla disabilità, un riordino normativo fondamentale che da tempo doveva essere attuato. Inoltre sempre a livello governativo abbiamo attivato diversi tavoli, come quello sul riconoscimento della figura del care giver familiare convivente, per il quale per il 2024 sarà pronta una bozza di proposta normativa. Altri tavoli riguardano l’accessibilità universale, il diritto a partecipare agli eventi, a mobilità e trasporti, e a gennaio sarà attivato quello sulla modifica alla legge per i piani delle barriere architettoniche nel mondo pubblico e privato. Sono molto contenta che in Senato a tarda notte sia stato votato l’emendamento che incrementa e istituisce il fondo unico per le disabilità con una dotazione di oltre 150 milioni con il quale cercheremo di raggiungere i territori, le associazioni, per fare progetti che possano davvero favorire l’inclusione mediante la valorizzazione dei talenti di ogni persona. Nel 2024, per la prima volta al mondo l’Italia ospiterà un G7 a tema ‘Inclusione e disabilità’ – ha ricordato il Ministro Locatelli -  una grande sfida che siamo felici di poter intraprendere”.

“La Regione Sardegna dopo questi cinque anni può affermare di essere la regione più virtuosa in quanto a stanziamenti – afferma il Presidente Solinas. Oltre ai 200 milioni per l’assistenza, con le ultime manovre di bilancio, abbiamo investito su accessibilità e rimozione delle barriere architettoniche che rendono più difficile l’inclusione nella vita quotidiana, a partire dalle scuole. Questo non è certamente un punto d’arrivo, vogliamo fare ancora di più e per questo condividiamo totalmente l’opera del Governo in materia di accessibilità e inclusione di tutti: dobbiamo dare a tutti la possibilità di essere perfettamente integrato nella comunità in cui vive, nel lavoro così come in tutte le attività sportive, culturali e ricreative”.

Il Presidente Solinas e il Ministro Locatelli hanno in seguito fatto visita all’Istituto dei Ciechi della Sardegna, accolti dal Commissario Maurizio Porcelli, che insieme ad alcuni collaboratori ha omaggiato il Presidente e il Ministro con dei testi in braille. “Tra le varie iniziative dedicate, abbiamo finanziato la trascrizione in braille di numerosi testi”, ha ricordato il Presidente. “Inoltre ci inorgoglisce avere tanti esempi di docenti portatori di disabilità con una grande capacità didattica”.

“È essenziale una rivoluzione della prospettiva – ha detto il Ministro al pubblico dell’Istituto – ovvero passare dal modello, ormai inadatto e anacronistico, di assistenzialismo, a quello di valorizzazione della persona, dei suoi talenti e delle sue competenze. Per tanti anni le persone con disabilità sono state viste solo come persone da aiutare o assistere: oggi, ferma restando l’importanza dell’assistenza sanitaria, cerchiamo di eliminare la rigidità burocratica, e poniamo al centro l’individuo in un modo diverso, perché finalmente si è capito che per crescere lo Stato ha bisogno di tutti. Va bene l’inclusione lavorativa ma c’è ancora tanto da fare, e non è più pensabile fare politica senza il coinvolgimento del mondo del terzo settore, delle associazioni, dei privati e anche di ogni singolo cittadino. La strada intrapresa però è quella giusta e dà soddisfazione vedere che le Regioni seguono e condividono questa visione. Ogni persona, come dice anche la convenzione Onu, ha il diritto ad essere felice e per esercitarlo deve sentirsi libera di compiere le proprie scelte”.

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“La dignità del lavoro è la chiave per l’inclusione delle persone con disabilità e la realizzazione di sé stessi. E’ dovere di tutte le istituzioni avere maggiore attenzione verso le persone con disabilità per rimuovere tutti gli ostacoli che incontrano nella loro vita quotidiana”.  Così l’assessore regionale del Lavoro, Ada Lai, è intervenuta al seminario dal titolo “Donne e Lavoro Nuove prospettive per le donne con disabilità visiva, organizzato dalla Sezione di Cagliari dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ONLUS-APS, in collaborazione con L’Ispettorato Territoriale del Lavoro, tenutosi questa mattina nella sala riunioni dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Cagliari.

“Da quest’anno abbiamo a disposizione anche le risorse del PNRR - ha affermato l’assessore - la cui linea principale è proprio l’inclusione e coesione sociale. Questa missione ha obiettivi trasversali: sostenere l’empowerment femminile, contrastare le discriminazioni di genere e aumentare le prospettive occupazionali per facilitare l’inserimento delle persone più fragili, tra cui le persone don disabilità. La giunta Solinas - ha aggiunto Lai - ha una grande attenzione per le condizioni di vita delle persone con disabilità. L’assessorato regionale del lavoro ha aumentato, per il 2023, lo stanziamento del fondo dedicato alle associazioni ciechi e ipovedenti. Nel 2022 il finanziamento era pari a  510.000, per il 2023 sarà di 710.000,00 euro. Non lasciamo indietro nessuna - ha assicurato l’esponente dell’esecutivo - Il pacchetto di misure “Donne e lavoro” rivolte a favorire l’occupazione femminile, infatti, contiene delle premialità per le donne con disabilità, posti riservati e voucher di conciliazione. Anche nei centri per l’impiego una buona parte dei finanziamenti è dedicata alle persone più fragili. Oggi  parliamo di donne non vedenti, che con l’ausilio delle nuove tecnologie hanno potenzialità molto alte. Le nuove tecnologie porteranno una formazione più mirata  e la possibilità di accedere a lavori che prima  erano loro preclusi”.

Un’occasione per diffondere un messaggio di non discriminazione e per riflettere sulle opportunità per le donne non vedenti nel mondo del lavoro.

Gli ultimi dati sulle condizioni occupazionali delle persone con disabilità mostrano come la loro condizione sia nettamente peggiore rispetto a quella delle donne senza disabilità. Ma oltremodo peggiore rispetto ai maschi con disabilità. Tra la  popolazione dei disabili in età lavorativa (compresa tra i 15 e i 64 anni) stimata intorno alle 700.000 unità, risulta occupato solo il 31,3%, vale a dire poco meno di 220.000 unità. Tale percentuale scende al 26,7% tra le donne (circa 100.000 unità) ed è pari al 36,3% tra gli uomini (circa 120.000). Nella popolazione generale il corrispondente tasso di occupazione totale è del 58%; per le donne e gli uomini i valori sono pari rispettivamente del 48% e del 67%.

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Con una dotazione finanziaria di 120 milioni di euro per ciascun anno, 2021 e 2022, la Giunta regionale ha assicurato la continuità di tutti i piani assistenziali per le persone con disabilità grave previsti dalla legge 162/98 e il finanziamento dei nuovi piani, che potranno partire dal 1 maggio 2021, una volta trasmessi dagli Enti locali alla Regione entro il 30 aprile, attraverso il Sistema informativo sanitario integrato (SiSaR).

“Una conferma dell'attenzione della Giunta a favore delle persone con disabilità e delle loro famiglie”, dichiara il presidente Christian Solinas. “Rafforziamo il nostro impegno – prosegue il Presidente – a sostegno di una misura di indubbio valore sociale che assume un'importanza ancora più grande in virtù del particolare momento che la nostra Isola sta attraversando a causa dell'emergenza”.

In Sardegna, nel 2020, sono stati attivati piani personalizzati per 40 mila persone, di cui il 61% d'età superiore ai 64 anni. Il 78% dei piani sono stati in continuità con l'anno precedente. “A causa del Covid, nell'anno che si sta concludendo – spiega l'assessore regionale dell'Igiene e sanità e dell'assistenza sociale, Mario Nieddu – la pianificazione di assistenza domiciliare e di servizi educativi è stata preminente rispetto all'attività sportiva e di socializzazione o all'inserimento nei centri diurni e ai soggiorni temporanei in strutture”.

Restano invariati i criteri d'assegnazione con una particolarità: “proprio in considerazione della pandemia – conclude Nieddu – siamo intervenuti per escludere dalla valutazione dei piani del 2021 l'ampio ricorso ai permessi di lavoro che in tanti hanno richiesto quest'anno per poter accudire i propri familiari a casa e che, diversamente, avrebbero inciso sul carico assistenziale comportando una riduzione dei contributi per l'anno prossimo. Puntiamo quindi a massimizzare i benefici degli aventi diritto evitando una penalizzazione che sarebbe stata ingiusta vista l'eccezionalità del momento”. 

 

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