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Durante le prossime festività pasquali è previsto un esponenziale aumento del traffico veicolare, dovuto non solo alla prevedibile presenza di turisti ma anche agli spostamenti dei sardi in tutta l’isola, nelle località costiere e nell’entroterra.

Per questo, il Compartimento Polizia Stradale per la “Sardegna” ha predisposto in tutte e quattro le province un rafforzamento dei servizi di vigilanza e presidio delle strade principali, con  un incremento delle pattuglie e dei specifici controlli, finalizzati a prevenire comportamenti pericolosi come la guida sotto l’effetto di sostanze alcoliche e stupefacenti e l’eccesso di velocità, con particolare attenzione alle giornate maggiormente a rischio, per il previsto aumento del traffico veicolare.

A tal scopo verranno altresì impiegate pattuglie moto montate, più agili per gli interventi in caso di criticità.

Dai dati complessivi sulla incidentalità si ricavano le cause principali degli incidenti: l’eccessiva velocità che porta alla perdita di controllo del veicolo; l’invasione di corsia con scontro frontale ed il sorpasso non consentito, spesso determinati da distrazione e dall’inosservanza delle norme di comportamento durante la guida.

L’obiettivo è quello di dare una risposta alla necessità di contrastare gli incidenti stradali, cercando di assicurare quanto più possibile un traffico scorrevole e soprattutto l’incolumità dei viaggiatori.

Inoltre, saranno intensificati i controlli ai veicoli commerciali, con particolare riferimento a quelli adibiti al trasporto di animali vivi, per contrastare il fenomeno di concorrenza sleale in danno delle imprese rispettose della normativa e dei regolamenti di settore e i controlli ai veicoli per il trasporto collettivo di persone.

Non solo, saranno presenti sul territorio regionale anche pattuglie in borghese delle Squadre di Polizia giudiziaria, per il contrasto alla criminalità, soprattutto nelle aree di servizio e di parcheggio, ove solitamente vengono consumati la maggior parte dei reati in danno dei viaggiatori.

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Sono oltre 130 mila gli Agnelli IGP di Sardegna che per questa festività finiranno sulle tavole degli Italiani. La maggior parte dei capi sono andati a coprire i mercati del centro e nord Italia dove si registra una richiesta crescente. Come da tradizione la base della portata principale di Pasqua sarà di carni tenere con un’attenzione crescente da parte dei consumatori alla qualità e provenienza del prodotto. Lo comunica il Contas, consorzio di tutela dell’Agnello di Sardegna Igp impegnato da sempre a garantire al consumatore finale il rispetto del disciplinare di produzione degli agnelli IGP che rappresentano la chiave dell'economia agropastorale. "A questo proposito  è stata intensificata la nostra collaborazione con le autorità competenti per le attività di controllo su tutto il territorio nazionale: durante il periodo pasquale le frodi aumentano in maniera esponenziale ed è compito del Contas evitare che se ne verifichino ai danni del consumatore e dell’intera filiera. In questi anni abbiamo notato sempre una maggiore attenzione dei consumatori riguardo la provenienza e i metodi di allevamento: assistiamo a un crescente dibattito – spiega Battista Cualbu, presidente del Contas – e una crescente sensibilità riguardo metodi di allevamento, e all’impatto che hanno sulla salute del pianeta. Non possiamo che essere contenti di questa attenzione perché sempre più consumatori controllano il marchio, si informano su quello che rappresenta, e quindi si sentono garantiti rispetto al fatto che gli allevamenti ovini in Sardegna sono estensivi, non sono omologati perché ogni pascolo ha caratteristiche differenti che donano alla carne caratteristiche uniche. Ogni agnello presente sui banchi delle macellerie in questi giorni ha quindi una storia a se”. Un riscontro che arriva anche dalle pagine social della pagina Contas, dove le interazioni crescono e raccontano di una attenzione sempre più giovane: il 30% dei follower ha meno di 40 anni. L’attenzione alla storia del prodotto, la ricerca di una narrazione il più possibile breve (pastore, macellatore, banco della macelleria), rassicura il consumatore finale che sempre di più si cimenta in ricette innovative, sotto i consigli della nuova generazione di chef, impegnati a diffondere tecniche e modalità di cottura attraverso pagine social con migliaia di seguaci. “Ricette che sono presenti anche nel nostro sito internet divise per categorie Velocissime, Intramontabili e Ricercate, a misura di consumatore” commenta Alessandro Mazzette, direttore del Contas. “Un ottimo riscontro si è avuto anche nelle campagne dove i produttori hanno potuto vendere a prezzi veramente remunerativi i propri agnelli. Le ultime settimane di pioggia hanno favorito i pascoli e quindi la crescita dei capi” spiega ancora Mazzette, “ma il prezzo come sempre lo fa la richiesta e la quantità disponibile sul mercato, quindi non possiamo che ritenere questa Pasqua 2024 positivamente. Ottime risposte stanno arrivando anche da mercati lontani: le recenti fiere in Oriente a cui abbiamo partecipato, ci rassicurano sul fatto che le produzioni possono spuntare buoni prezzi anche fuori dai periodi canonici del consumo in area mediterranea: la destagionalizzazione delle produzioni arriva grazie alla necessità di coprire fette di mercati lontani dai nostri, che stiamo studiando e conoscendo”.

 
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Crisi e aumento dei prezzi non fermano la voglia dei sardi per i dolci artigianali. Sulle tavole isolane 243 specialità isolane della tradizione create da oltre 1.800 aziende. Casadinas, Ricottine, Tiliccas, Pardulas ma anche colombe e uova di cioccolato: ecco le leccornie. Fabio Mereu e Daniele Serra (Presidente e Segretario Confartigianato Sardegna): “Ogni dolce, realizzato con cura e maestria artigianale, è anche un simbolo di condivisione e di legame familiare”. La ricetta della vera colomba artigianale.

In Sardegna, nonostante le incertezze dell’economia e l’aumento dei prezzi delle materie prime, nella settimana di Pasqua non si rinuncia ai prodotti della tradizione, soprattutto dolciaria.

Le Casadinas, le Ricottine, le Tiricche o tiliccas e le Pardulas e Is Pastissus senza contare le colombe, le uova di cioccolato e gli altri dolci tipici sardi sono solo alcuni dei prodotti offerti dalla biodiversità agroalimentare sarda, ad elevata vocazione artigianale, che comprende 243 specialità tradizionali, caratterizzate da metodiche di lavorazione, conservazione e stagionatura consolidate nel tempo.

L’analisi che l’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Sardegna ha realizzato sul settore dolciario e di pasticceria racconta come tutte le leccornie, pasquali e non, vengano realizzate da 1.862 pasticcerie e imprese del settore dolciario, di cui 1.351 le aziende artigiane in rappresentanza del 72,6% delle realtà totali del settore, comparto che comprende anche pasticceria fresca, gelati, biscotti, cacao, cioccolato, confetteria. Nonostante questo, nell’Isola mancano all’appello 560 pasticcieri, gelatai e conservieri artigianali e panettieri e pastai artigianali, il 48,7% dei 1.150 ingressi previsti in ingresso.

“Le nostre tavole di Pasqua si arricchiscono con i prodotti della tradizione, che sappiamo fare come pochi altri al mondo – affermano Fabio Mereu e Daniele Serra, Presidente e Segretario di Confartigianato Imprese Sardegna – l’Isola vanta una notevole quantità di prodotti ad elevata vocazione artigianale, da prediligere e gustare nella consapevolezza di aver scelto un prodotto buono, sano e realizzato nei nostri laboratori, che danno lavoro ai pasticceri del territorio e custodiscono le ricette tramandate di generazione in generazione”. “Secondo un recente studio condotto da Unione Italiana Food (Uif) – proseguono Mereu e Serra - il 20,7% delle famiglie italiane, per i dolci pasquali, preferisce prodotti artigianali. Ed è per tenere vivo tutto questo che da tempo siamo impegnati a far avvicinare i giovani al settore, mostrando quelli che sono gli elementi più attrattivi”. Nella biodiversità agroalimentare regionale, sarda, ad elevata vocazione artigianale, primeggiano le paste fresche e la panetteria, la biscotteria, la pasticceria e la confetteria con 85 prodotti, pari al 35,0% del totale, seguiti da 63 Prodotti vegetali allo stato naturale o trasformati, pari al 25,9% del totale e da 21 formaggi, pari al 8,6%: queste tre tipologie di prodotti concentrano ben il 69,5% del totale.

Sui consumi, impatta però l’impennata dei prezzi delle materie prime che, per la maggior parte, viene assorbita dai produttori artigiani.

Lo zucchero nel 2023 ha registrato un aumento del 28,4% su base annua, mentre le quotazioni del cacao sui mercati internazionali a febbraio 2024 sono più che raddoppiate (+107,9%) sul 2023.Rispetto alla scorsa Pasqua, i prezzi al consumo dei prodotti di pasticceria fresca registrano un ritmo di crescita del +3,3%. Invece, se consideriamo il triennio 2021-2024, i prezzi della pasticceria fresca sono cresciuti del 10,9%, meno della metà dei prezzi dei prodotti alimentari (+21,2%) e dei prezzi della pasticceria confezionata (+23,6%).

“I dolci artigianali di Pasqua – proseguono Presidente e Segretario - rivestono un'importanza fondamentale nelle tradizioni culinarie di questa festività. Realizzati con cura e maestria artigianale, non sono solo piaceri per il palato, ma anche simboli di condivisione e di legame familiare. La preparazione di queste specialità richiede tempo, dedizione e abilità, tramandate spesso dagenerazioni. Essi rappresentano non solo una delizia gastronomica, ma anche un modo per celebrare le ricorrenze pasquali, unendo le famiglie intorno alla tavola”. “Attraverso la loro arte, i maestri pasticceri trasmettono non solo sapori unici ma anche un patrimonio culturale e storico che va preservato e valorizzato – concludono Mereu e Serra – quelli pasquali non sono quindi più di semplici alimenti ma custodi di tradizioni, di gioia e di condivisione, rendendo questa ricorrenza un momento ancora più speciale e significativo per tutti coloro che li gustano”.

Nonostante i dolci sardi, anche nel 2024 la protagonista indiscussa sarà la colomba, un classico che conta poco più di cent'anni (nacque nel milanese nel 1919) e che, è bene ricordare, dal 2005, in base al decreto ministeriale del 25 luglio ha una sua specifica denominazione.

“Colomba” non si può applicare ai prodotti di altri Paesi europei. Inoltre, nel dicembre 2009, il Ministero dello Sviluppo Economico ha

stabilito le indicazioni specifiche sugli ingredienti da riportare sull’etichettatura dei prodotti alimentari e prodotti dolciari da forno. Norme alla mano i prodotti che utilizzano forme e modalità di presentazione identiche e confondibili con i prodotti disciplinati, ma sono identici solo all'aspetto, sono imitazioni. Per chiamarsi “colomba”, un dolce deve avere almeno il 16% di burro, uova di

categoria “A”, cioè fresche e in quantità tale da garantire almeno il 4% in tuorlo, latte, miele, burro di cacao, eccetera. In una colomba “falsa”, invece, si possono trovare ingredienti molto diversi: prevalentemente, si tratta di dolci che contengono ingredienti scadenti, ad esempio grassi idrogenati, pochissimo burro e uova e molto zucchero, per “coprire” la qualità inferiore”.

Le 7 regole d’oro per la “vera” Colomba artigianale.

In base alla CIRCOLARE 3 dicembre 2009, n. 137021 del Ministero dello

Sviluppo Economico

Per essere sicuri di portare in tavola il classico dolce di Pasqua:

1) La vera colomba deve innanzitutto avere la classica forma di… colomba. Può sembrare banale ma proprio la forma può essere il primo indicatore di un falso prodotto dolciario da forno.

2) Il primo ingrediente, quello presente in maggiore quantità, deve essere la farina di frumento e non lo zucchero.

3) È necessario controllare bene tutti gli ingredienti. Abbiamo davanti una vera colomba quando sono presenti tutti i seguenti ingredienti: farina di frumento, zucchero, uova e/o tuorlo, burro, agrumi canditi, lievito naturale, sale, mandorle. Se nell’etichetta ne manca qualcuno stiamo per acquistare un semplice dolce pasquale ma non una vera colomba.

4) Oltre all’elenco relativo agli ingredienti con cui deve essere fatta una colomba, ne esiste un altro relativo ai pochi altri che possono essere aggiunti alla giusta ricetta. Sono solamente questi: latte e derivati, miele, burro di cacao, malto, zuccheri, aromi, emulsionanti (per es: lecitina di soia), conservanti.

5) Quanto ai grassi, ricordare che nella colomba non ci possono essere grassi diversi dal burro, come margarina, strutto o altro, altrimenti anche in questo caso abbiamo di fronte un altro tipo di dolce.

6) La vera colomba, di norma, è priva di conservanti. Gli unici permessi nella colomba sono due: E 200 – acido sorbico e E 202 –

sorbato di potassio.

7) La glassa può essere fatta oltre che con le mandorle, anche con armelline, nocciole, anacardi.

Il ciclo di produzione dall’impasto al confezionamento della vera colomba artigianale dura almeno 48 ore

In generale teniamo sempre presente che sul mercato sono presenti diversi “dolci pasquali” che possono anche avere la stessa forma della colomba. La legge obbliga i produttori di questi dolci a rendere evidente che non si tratta di colomba, e addirittura chi li commercializza a non metterli gli uni accanto agli altri nel caso in cui questo possa creare confusione. Quindi un dolce che sembra una colomba per la forma e per la confezione, ma che non riporta tutte le caratteristiche anzidette non è una vera colomba.

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I riti della Settimana Santa a Cagliari non sono soltanto manifestazioni di devozione religiosa, ma costituiscono un pilastro fondamentale della tradizione culturale della città. Questo è stato ribadito con forza stamani a Palazzo Bacaredda dall'assessora alla Cultura, Maria Dolores Picciau, insieme ai rappresentanti delle confraternite cittadine.

Le radici dei riti pasquali si fondono con la storia e l'identità stessa di Cagliari, permeando ogni angolo della città con un senso di sacralità e tradizione. Le donne e gli uomini delle confraternite, custodi scrupolosi di questo patrimonio secolare, sono stati al centro dell'incontro con gli organi di stampa di questa mattina di martedì 19 marzo 2024, presentando un ricco calendario di eventi, che si protrarranno fino a tutto il mese di maggio.

Tra le numerose manifestazioni in programma (link più sotto), spicca la “Processione dei Misteri”. Durante questa solenne cerimonia, le statue dei Misteri raffiguranti la Passione di Cristo vengono portate in processione per le vie del centro storico, suscitando emozioni profonde e intense riflessioni spirituali. C'è poi “Su Scravamentu”, il Sabato Santo, si terrà il rito della deposizione di Cristo dalla croce. E poi “S'incontru”, la mattina di Pasqua, avverrà l'incontro tra il Cristo Risorto e la Madonna.

Ma la Settimana Santa a Cagliari è molto più che processioni: è un intreccio di tradizioni millenarie, che coinvolgono l'intera comunità cittadina. Ogni evento è permeato da un senso di devozione e riverenza verso il Mistero della Passione e morte di Cristo.

L'assessora Picciau ha sottolineato l'importanza di preservare e valorizzare queste antiche tradizioni, non solo per il loro “valore religioso”, ma anche per il “contributo imprescindibile che offrono alla cultura e all'identità di Cagliari”. In un mondo sempre più veloce e globalizzato, queste manifestazioni rappresentano dunque un punto di ancoraggio saldo alla storia e alle radici profonde della comunità.

La presentazione a Palazzo Bacaredda ha quindi assunto un significato particolare, un momento di unità e celebrazione in cui istituzioni e confraternite si sono unite per onorare e promuovere la ricchezza culturale della città. Con la partecipazione e l'impegno di tutti, la Settimana Santa a Cagliari si conferma come un evento di straordinaria importanza, capace di unire fede, tradizione e cultura in un'unica e indissolubile armonia.

Particolare apprezzamento per la “rinnovata e fattiva collaborazione” è stato espresso nei confronti degli uffici comunali dai rappresentanti dell'Arciconfraternita del Santissimo Crocefisso, dell'Arciconfraternita della Solitudine, della Congregazione degli Artieri di San Michele, dell'Arciconfraternita del Gonfalone Sant'Efisio Martire e del Comitato di Santa Maria Chiara.

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Anche quest’anno la Pasqua in regione sarà più “salata”. Lo afferma Adiconsum Sardegna, che ha analizzato l’andamento dei listini al dettaglio in occasione dell’imminente festività.

“Dopo i fortissimi rincari degli ultimi due anni i prezzi al dettaglio non solo non scendono, ma continuano a salire in Sardegna, anche se a ritmi meno sostenuti rispetto allo scorso anno; un trend al rialzo che inciderà sulla spesa delle famiglie per la Pasqua – spiega il presidente Giorgio Vargiu – I beni alimentari rincarano nell’ultimo mese in media del 4,1% rispetto al 2023, con punte del +15/20% per le uova di cioccolato e +5/10% per le colombe, le bevande salgono del +3,5%, e di conseguenza imbandire le tavole a Pasqua sarà inevitabilmente più costoso. Non andrà meglio a chi deciderà di trascorrere la festività al ristorante: qui gli aumenti medi annui sono del 4,3%, con punte del 5,4% a Olbia-Tempio”.

“Chi opterà per qualche giorno di vacanza, rimanendo però sull’isola, deve mettere in conto rincari per le tariffe di hotel e strutture ricettive nell’ordine del 4,7%, con punte del +13,3% a Olbia – prosegue Vargiu – A tutto ciò si aggiungono le tariffe aeree in fortissimo aumento a causa, come già denunciato da Adiconsum nei giorni scorsi, degli algoritmi usati dalle compagnie per far salire i prezzi al crescere della domanda, con un aggravio di spesa per chi torna in Sardegna durante la Pasqua per far visita a parenti o amici, o per trascorrere una vacanza sull’isola”.

Proprio per aiutare le famiglie sarde a risparmiare sulla spesa ed effettuare acquisti in sicurezza in occasione di Pasqua, Adiconsum Sardegna ha realizzato un apposito decalogo:

  • Decidere in anticipo il menu di Pasqua e le quantità di cibi e bevande necessarie, ed effettuare gli acquisti qualche giorno prima della festa in modo da evitare sia i rincari dell’ultima ora, sia gli sprechi del giorno dopo;
  • Stilare una lista dettagliata della spesa con tutto l’occorrente da acquistare e obbligarsi a rispettarla;
  • Preferire prodotti di stagione, più economici, e alimenti del territorio o a km zero, controllando con attenzione la provenienza indicata in etichetta;
  • Confrontare le offerte e i volantini dei vari marchi della grande distribuzione per orientare la spesa;
  • Evitate le offerte 3x2 o le confezioni “famiglia”, che spesso ci portano ad acquistare più del necessario;
  • Per l'acquisto dell’ortofrutta, meglio rivolgersi direttamente ai mercati contadini di zona in modo da essere certi della provenienza del prodotto e godere della filiera corta;
  • Le uova di cioccolato vanno scelte sulla base della qualità del cioccolato, e non per la confezione attraente o la sorpresa che contiene. Leggere attentamente le etichette per capire la quantità di cacao utilizzata e soprattutto fare attenzione al peso, valutando il prezzo al kg e non a singolo pezzo;
  • Per le colombe è possibile approfittare delle offerte delle grande distribuzione facendo però sempre attenzione al peso (alcune marche hanno ridotto la quantità di prodotto da 1 kg a 750 o 800 grammi) e alla lista degli ingredienti indicata in etichetta, la loro qualità e le percentuali in cui essi sono presenti nell'impasto;
  • Gli avanzi di cibo, ma anche i resti di dolci come uova di cioccolato e colombe non consumate tra Pasqua e Pasquetta, possono essere riutilizzati per dare vita a nuovi piatti, usando la fantasia o le numerose ricette presenti sul web, in modo da evitare sprechi e far finire prodotti ancora commestibili nella pattumiera.
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Gli auguri e l'invito dell'assessore Marina Adamo a sostegno della popolazione siriana colpita al cuore dai terremoti.

Vivere questa Santa Pasqua con un gesto di solidarietà.

"Carissimi dirigenti, insegnanti, studenti e famiglie, nel rivolgervi i miei migliori auguri vi invito a vivere questa Santa Pasqua con un gesto di solidarietà. Sostenete la campagna di raccolta fondi patrocinata dal Comune di Cagliari e gestita dal Patriarcato Greco Melchita Cattolico in risposta della grave emergenza in corso in Siria, recentemente colpita da terribili terremoti”.

“Gli insegnati, saranno invitati a promuovere l'iniziativa nelle proprie classi approfondendo il tema dei diritti dell'infanzia e dei diritti umani e stimolando la riflessione personale di ciascuno studente sul presente e sul futuro di bambine e bambini che oggi non hanno più nulla, neanche le loro scuole”.

“L'occasione è gradita per estendere l'augurio di una serena Pasqua 2023, nonché l'invito a donare, a tutta la popolazione”.

“L'opera umana più bella è di essere utile al prossimo”, ha concluso Marina Adamo, assessore agli Affari generali, istruzione, politiche universitarie, politiche giovanili e pari opportunità citando Sofocle.

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Mercoledì, 05 Aprile 2023 12:11

Sardegna, Adiconsum: Pasqua "salata" per le famiglie

Pasqua all’insegna dei rincari in regione. Lo denuncia oggi Adiconsum Sardegna che registra sensibili aumenti di prezzi e tariffe in tutti i settori legati alla festività.

“Partendo dagli alimentari, l’ultimo dato Istat ci dice che in Sardegna i prezzi di cibi e bevande sono aumentati in media del 14% su base annua – spiega il presidente Giorgio Vargiu – Rincari si registrano in questi giorni per i prodotti tipici della Pasqua, dall’agnello alle uova, passando per carciofi, patate e salumi. Per i dolci aumentano i prezzi delle colombe, con incrementi medi attorno al 30% rispetto allo scorso anno, mentre le Uova di Pasqua salgono del 10/15%. Ma sarà più costoso anche realizzare preparazioni in casa, a causa della crescita dei listini di materie prime come burro, olio di semi, farina, zucchero, ecc.”.

“Altra nota dolente è quella dei trasporti – prosegue Vargiu – Volare da Roma a Cagliari per i non residenti (biglietto di sola andata) costa 365 euro se si parte domani 6 aprile, 204 euro se si vola da Milano.  Per Olbia, partendo venerdì, servono 153 euro da Milano, 124 da Roma. Per arrivare in aereo ad Alghero (volo di sola andata del 7 aprile) occorre mettere in conto una spesa da 164 euro da Milano, 114 euro da Roma”.

“Non va meglio a chi deciderà di trascorrere Pasqua o Pasquetta al ristorante – prosegue Vargiu – L’ultimo dato Istat registra in regione rincari il comparto ristorazione del +7,8% su base annua. Da segnalare, infine, la ripresa della corsa dei carburanti, con i listini della benzina che alla pompa sono tornati a salire, aggravando la spesa di chi in Sardegna si sposterà in auto durante le festività” – conclude il presidente di Adiconsum Sardegna.

 

 

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Si conferma l’agnello il Re della tavola a Pasqua. Lo dice il Consorzio di tutela dell’Agnello di Sardegna IGP (Contas) che certifica circa l’85 per cento degli agnelli allevati dai pastori sardi.
A confermarlo la presenza dell’agnello nel 90 per cento dei punti vendita, dove hanno quasi tutti il marchio IGP. “Questo dato ci dice che i cittadini per Pasqua vogliono portare a tavola l’agnello e lo vogliono sardo, garantito e sicuro” spiega il direttore del Contas Alessandro Mazzette impegnato a coordinare la vigilanza capillare che si sta effettuando per garantire e assicurare, allevatori e consumatori, sul rispetto dell’origine, delle modalità di allevamento e le caratteristiche organolettiche, fino al confezionamento. Il marchio IGP, infatti, identifica e certifica il prodotto e garantisce che tutte le caratteristiche del disciplinare siano state rispettate.

Un ulteriore garanzia arriva anche dalla nuova forma di identificazione degli agnelli sulla Banca Dati Nazionale (BDN), di fatto un nuovo strumento che permette l’identificazione informatizzata dei capi, con esatta rintracciabilità dell’allevamento di provenienza degli agnelli di Sardegna IGP e del percorso dal produttore al consumatore. L'agnello sardo si conferma dunque il simbolo della Pasqua: lo cucineranno nella maggior parte delle famiglie sarde e in molte di quelle del resto dello Stivale. A differenza del Natale, infatti, quando nelle altre regioni italiane, per tradizione, si consumano altri secondi, a Pasqua l'agnello è il re incontrastato della tavola. Per Natale si macella la maggior quantità di agnelli di Sardegna IGP, oltre il 40 per cento della produzione.

Molti di questi sono destinati all’esportazione. Per Pasqua, invece, se ne lavora il 25%, ma la quasi totalità è consumata in Italia. A farla da padrone quest’anno sono le regioni del centro nord Italia, dove si venderà il 45% del prodotto. La qualità dell’agnello tra l’altro quest’anno è anche più alta rispetto agli anni scorsi grazie al clima mite che ha favorito la crescita nei pascoli delle essenze primaverili. Le quantità, invece, viste anche le tendenze all’acquisto, si prevedono non sufficienti a soddisfare tutta la domanda e pertanto dal CONTAS si invitano i consumatori ad affrettarsi nell’acquisto. “È la conferma che i cittadini vogliono portare a tavola il cibo naturale e locale, sicuro e garantito – afferma il presidente del Contas Battista Cualbu -. Prodotti, come l’agnello, che oltre ad essere sani e buoni, hanno una forte identità e legame con il territorio e la tradizione a differenza di quello sintetico, creato in laboratorio con cellule staminali in provetta, rifiutato da 7 italiani su 10 e adesso, grazie al disegno di legge approvato martedì scorso dal Consiglio dei Ministri, non potrà essere prodotto e commercializzato in Italia”.

 
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La normalità è finalmente tornata del tutto e con essa la ripresa del turismo estero in Italia. Secondo il potente motore di ricerca di voli e hotel www.jetcost.it le ricerche di voli da parte dei turisti europei sono aumentate del 20%, mentre quelle di alberghi sono aumentate del 30% rispetto alla Pasqua del 2019, l’anno prima della pandemia. Inoltre, gli utenti passano il 25% di tempo in più nella ricerca di diverse soluzioni, budget e date alternative, il che dimostra che c'è un interesse concreto e una reale intenzione di viaggiare e trovare una buona occasione.

Molti degli europei che hanno deciso di viaggiare durante la Pasqua 2023 stanno scegliendo l’Italia, che torna ancora una volta in vetta: il piacevole clima primaverile nel Bel Paese, la ricchezza culturale, le spiagge, i paesaggi, le tradizioni, così come la ricca offerta di enogastronomia, le strutture e l’ospitalità hanno fatto in modo che sia diventata il secondo paese più ricercato su Jetcost per trascorrere queste vacanze, dietro solo alla Spagna e prima del Portogallo.

Jetcost.it analizza regolarmente le ricerche effettuate attraverso il suo sito, in modo da ottenere dati molto affidabili visto che si tratta di ricerche reali e non di sondaggi. I dati che analizzano i risultati delle ricerche di voli durante la Pasqua 2023 indicano che una grande maggioranza ha optato per la Sardegna e soprattutto per Cagliari, che è diventata la nona meta preferita dei francesi, la decima degli spagnoli e l'11esima dei portoghesi.

Oltre a Cagliari, anche Olbia è tra le città più ricercate, essendo l'11esima scelta per i tedeschi.

 Ignazio Ciarmoli, Direttore Marketing Jetcost, ha detto: "Finalmente la normalità è tornata nelle nostre vite e con essa anche la grande voglia degli europei di viaggiare. È una grande notizia vedere che l'interesse dei turisti per la Sardegna si sia mantenuto per un'altra Pasqua e che continui a essere una delle principali destinazioni turistiche del mondo, tra i buoni prezzi che offre, in confronto ad altre città, la sua spiagge la sua ricchezza culturale e le sue bellezze in questo periodo dell’anno; la sua variegata offerta gastronomica e i suoi buoni hotel e servizi continuano a sedurre un gran numero di turisti che l'hanno scelta come una delle mete italiana preferita sul motore di ricerca Jetcost".

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