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L’assessore regionale dell’agricoltura e riforma agro pastorale, Gian Franco Satta, incontrerà oggi a Cagliari i rappresentanti delle associazioni di categoria del comparto agricolo. L’appuntamento è fissato alle 10.30 nei locali di via Pessagno. 

Si tratta, precisa Satta nella lettera di convocazione, “di un primo tavolo di ascolto e confronto tra l’assessorato e le associazioni”, cui seguiranno prossimamente analoghi confronti con le rappresentanze di tutti i settori convolti nelle diverse linee di attività dell’assessorato.

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Il Pecorino Romano DOP è stato inserito tra i formaggi a pasta dura nell’elenco nazionale dei prodotti alimentari da destinare alle organizzazioni caritative per il sostentamento delle persone indigenti. L'Agea, Agenzia per le erogazioni in agricoltura, ha determinato i criteri per l'effettuazione di una gara pubblica finalizzata alla fornitura di una quota di Pecorino Romano per un valore di circa 3,3 milioni di euro.

“È una iniziativa di grande importanza per il comparto caseario sardo perché aiuta a stabilizzare i prezzi sul mercato e di conseguenza anche quelli del latte ovino – spiega Gianni Maoddi, presidente del Consorzio di Tutela del Pecorino Romano DOP – Questo è un risultato che abbiamo ottenuto anche grazie al sostegno della Regione e, in particolare, dell'assessore dell'Agricoltura Valeria Satta, che ringrazio per il fondamentale supporto nel raggiungimento di un risultato che da qualcuno è stato messo in dubbio, strumentalmente e con inutile malafede”. 

La fornitura sarà assegnata sulla base dell'offerta economicamente più vantaggiosa nel rapporto qualità-prezzo partendo della valutazione di mercato del Pecorino Romano DOP pari a 14,28 euro al chilo più IVA.

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Il Ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida ha incontrato i vertici dell’Assessorato Regionale dell’Agricoltura per fare il punto su diverse importanti questioni considerate strategiche come alcuni punti sulla PAC, la politica agricola comune, con la richiesta di inserimento degli ovini e caprini nel livello 2 dell'eco-schema 1 e della richiesta di fondi integrativi nazionali.

Scelte scellerate, hanno detto dall’Assessorato regionale, prese negli anni passati dal Governo che hanno penalizzato fortemente la Sardegna.

Il Ministro Lollobrigida ha così preannunciato la riapertura del tavolo a Roma, per trovare soluzioni che vadano nella giusta direzione, a vantaggio del comparto agricolo sardo

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Siglato a Cagliari, nella sede dell’Accademia del Buon Gusto, il Protocollo d’intesa che sancisce un’importante collaborazione tra Assessorato dell’Agricoltura e Riforma Agro-Pastorale, e l’Unione Regionale Cuochi Sardegna (URCSA). Scopo principale la promozione e la tutela della cultura enogastronomica isolana, considerata un biglietto da visita per la Regione Sardegna, in Italia e nel resto del mondo. La ricchezza agroalimentare dell’isola dei Nuraghi viene considerata da tutti un patrimonio straordinario di unicità e questo è ritenuto fondamentale. Da questo nasce l’accordo, che porterà i protagonisti ad una collaborazione per garantire non solo la promozione ma anche una vera e propria tutela dell’agroalimentare sardo e degli stessi consumatori. L’Assessorato dell’Agricoltura e l’URCSA, attraverso l’agenzia Laore, organo di attuazione dei programmi regionali in campo agricolo e per lo sviluppo rurale, si impegnano a tal fine a organizzare e promuovere attività che mirino alla tutela del territorio, a migliorare e garantire la qualità della produzione primaria e della cultura gastronomica intesa come patrimonio storico e culturale.

Le parti ritengono che una mirata sinergia possa stimolare importanti occasioni di confronto e approfondimento su tematiche concernenti il patrimonio agricolo, pastorale ed enogastronomico sardo, il sostegno e la diffusione di modelli alimentari sostenibili legati a forme di produzione territoriale nonché valorizzare la conoscenza di prodotti tipici e della filiera agroalimentare, oltre alla promozione di una sana alimentazione fondata su queste risorse e sulle loro adeguate trasformazioni.

L’Assessorato dell’Agricoltura e Riforma Agro-Pastorale e l’URCSA manifestano così l’interesse a programmare, promuovere e intraprendere, tra le altre, attività comuni tese a collaborare per l’attuazione di finalità condivise nei campi d’azione specifici. Si impegnano a diffondere l’informazione, l’identificazione, l’origine e la conoscenza dei prodotti agroalimentari favorendo la loro classificazione e valorizzazione lungo la filiera, per consentire la rintracciabilità e la trasparenza nel mercato di riferimento nonché la loro diffusione con particolare riguardo all’offerta di quelli tipici o locali, anche attraverso la rete delle attività o delle strutture ristorative. Si tratta - hanno sottolineato dall’Assessorato dell’Agricoltura - di un momento importante in linea con quanto già fatto per la valorizzazione della nostra enogastronomia, che passa anche attraverso i cuochi, che sono gli ambasciatori del Made in Sardegna nel mondo. Iniziare un percorso di iniziative comuni per far conoscere a cittadini italiani e stranieri la grande qualità dei nostri prodotti, attraverso i cuochi sardi.

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L’assessore dell’Agricoltura, Valeria Satta, ha inviato oggi al Ministero delle politiche agricole un'ulteriore nota con la quale chiede il concreto intervento su diverse importanti questioni considerate strategiche per il rilancio dell’economia della Sardegna.

In particolare, l'assessore Satta ha sollecitato con forza che il Ministero si faccia parte diligente per compensare concretamente le penalizzazioni, “vere e proprie ingiustizie”, subite dalla Sardegna all’interno della nuova PAC, la politica agricola comune.

"Mi preme ricordare le battaglie che i pastori hanno fatto in questi anni per rivendicare le ingiustizie che la Sardegna ha subito nella nuova PAC. Battaglie per l'esclusione dell'ovicaprino dall’ecoschema 1 livello 2, la mancata convergenza dei valori dei titoli al valore della media nazionale e la riduzione di 115 milioni paragonando un quinquennio tra vecchia e nuova programmazione sul totale della spesa pubblica del CSR.

Non ultimo la manifestazione che fecero il 20 ottobre 2022 in Consiglio Regionale per portare avanti quelle istanze”.

Dal momento del mio insediamento - tiene a sottolineare l'assessore Satta - dopo un lavoro congiunto e di collaborazione tra le parti, stante l'urgenza in cui il comparto agricolo versava, si è deciso di mettere in Finanziaria i 115 milioni mancanti direttamente dal Bilancio Regionale, ad integrazione della dotazione CSR 2023-2027 destinata al benessere animale, all'indennità compensativa e agli investimenti, pari a 23 milioni per ogni annualità 2023-2027.

Comunico - aggiunge - che in data 21/11/2023 è stata trasmessa al Ministero dell’Agricoltura la proposta di ripartizione di queste risorse.

Tale intervento si è reso necessario - spiega l'esponente della giunta - per garantire nella nuova programmazione le risorse utili all’indennità compensativa, al fine di evitare la riduzione prevista del 30%. Inoltre, con questa integrazione si garantisce il sostegno per la misura SRA30 “Benessere animale” per tutte e 5 annualità considerato che le risorse attualmente disponibili sarebbero state sufficienti a finanziarne solo 4.

Specifico che sempre per la misura SRA30 "Benessere Animale" per la quale era prevista una riduzione sul valore degli UBA oggetto di finanziamento, si è intervenuti con l'aggiunta di 20 euro/UBA a premio per tutte le specie, cercando così di mantenere invariati gli importi come riconosciuti nella precedente programmazione.

Infine è presente un'integrazione di risorse finanziarie sulla parte degli investimenti.

Continuerò a sollecitare il Ministero dell'Agricoltura - rassicura l'assessore Satta - affinché possa riconoscere le giuste compensazioni alla nostra regione e ringrazio ancora i pastori per aver portato avanti le giuste battaglie contro le ingiustizie subite".

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Confermato l'accordo tra le due tonnare sarde. Tonnare Sulcitane e Carloforte Tonnare riprenderanno a collaborare riaprendo un nuovo capitolo che le vedrà lavorare ancora insieme e unite come un tempo per rappresentare la nostra Regione al meglio sul settore del tonno. Lo ha detto l’Assessore dell’Agricoltura e Pesca, Valeria Satta, al termine di un vertice svoltosi a Roma, al Ministero dell’Agricoltura.

“ Sono particolarmente felice - ha sottolineato la Satta - per questo accordo che mi ha visto da tempo  impegnata in prima persona per riavvicinare i due imprenditori e ricreare così il clima di unione e cooperazione, che da troppo tempo mancava. Un lungo e complesso lavoro che ha visto alla fine la giusta conclusione. Adesso inizia un nuovo capitolo per la valorizzazione del tonno rosso sardo in tutto il mondo. Per questo ringrazio anche il Ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, per l'attenzione e l'impegno prestato. Le nostre tonnare sarde, Carloforte e Portoscuso, uniche due realtà di tonnara fissa in Italia e in tutto il mediterraneo finalmente unite. Qualità ed eccellenza tutta Sarda.”

In Sardegna si trovano le ultime tonnare attive del Mediterraneo, nell’Isola di San Pietro e a Portoscuso. Qui sopravvive un rito e una tradizione unica in Italia e in tutto il Mediterraneo. Sono le uniche attive e proprietarie di licenza di pesca di tutto il Mare Nostrum. Ne esistono di attive solo in Andalusia, nel Marocco Atlantico e nell’Algarve portoghese mentre le altre restanti in Italia non sono più attive. Per tonnara si intende sia l’insieme delle reti utilizzate per la pesca del tonno rosso, sia il luogo in cui si pratica la mattanza ancora in uso in Sardegna che viene considerata da molti esperti internazionali di pesca, una pratica molto più sostenibile di altre dal punto di vista ambientale. Oggi quelle dell’Isola tabarchina e del Sulcis sono le uniche tonnare attive di tutto il Mediterraneo.

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A pesare sul capo di migliaia di aziende agricole dell’Oristanese non basta più la crisi climatica in corso ma, come ogni anno, la fauna selvatica continua a dare il colpo di grazia alle colture: dalle orticole agli erbai, dai vigneti ai campi di grano e mais, passando per le foraggere e le risaie. Campi devastati da cinghiali, cervi e nutrie, specie aliena che da tempo si è ben adattata in Sardegna, ma anche raccolti dimezzati dalle incursioni della cornacchia grigia, vero terrore di chi spera di portare a termine la maturazione ortofrutticola in pieno campo. Un fenomeno che registra ormai condizioni insostenibili per gli agricoltori che spesso devono, con il proprio lavoro, contribuire involontariamente ad alimentare migliaia e migliaia di animali selvatici. L’allarme arriva da Confagricoltura Oristano che lamenta un aumento della selvaggina soprattutto nei territori del Sinis. “Spesso – ha ricordato il presidente provinciale di Confagricoltura, Tonino Sanna – molti di questi animali arrivano da siti messi a riserva e a tutela faunistica. Di notte vengono a nutrirsi nei nostri campi e all’alba si rifugiano di nuovo nelle aree protette, dove le compagnie venatorie non possono entrare. Questi luoghi, con il passare degli anni, ospitano popolazioni di fauna selvatica sempre più in crescita e ormai insostenibili, al punto che gli sconfinamenti nelle aree coltivate non sono più un’eccezione. Proprio per governare questo fenomeno – ha proseguito il presidente Sanna – chiediamo alla Regione Sardegna di intervenire con un monitoraggio e con successive azioni di depopolamento, così come accade nei paesi più evoluti del pianeta, al fine di riportare i numeri di diverse specie su condizioni accettabili per gli ecosistemi circostanti: sia che si tratti di luoghi interessati da coltivazioni e sia che riguardino aree verdi non produttive. Il depopolamento si potrebbe portare avanti attraverso la collaborazione con i cacciatori e con il coinvolgimento, previa formazione, dei coadiutori reperibili sul posto. I soli ristori assicurati dalla Regione, spesso in ritardo e mai sufficienti a coprire i danni reali subiti dagli agricoltori, sono ormai completamente insufficienti per far fronte al fenomeno e al deficit di bilancio che grava sulle aziende”, ha concluso Tonino Sanna.

Dati aree colpite. Negli ultimi anni, la media delle superfici agricole danneggiate dalle diverse specie di fauna selvatica nella provincia di Oristano, con varie percentuali di intensità, si attesta intorno ai 1100ettari, di cui poco meno di 700 sono attribuibili ai soli cinghiali.

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Una produzione in calo, sino al 20% nel Sud Sardegna, rispetto all’annata precedente, ma resta l'eccellente qualità del prodotto che porta buone rese sia dal punto di vista dei trasformati che per i prezzi. La stagione del pomodoro in Sardegna ha fronteggiato due trend opposti, quello della diminuzione delle quantità di prodotto e quello della crescita di qualità e remunerazione, quest’ultima, sostengono i produttori, grazie soprattutto a buoni pagamenti da parte dell’unica azienda che trasforma nell’isola il prodotto per la grande distribuzione, la Casar.

STAGIONE. “È stata una buona stagione per la qualità del nostro pomodoro che ha dato una buona remunerazione grazie soprattutto all’intervento aggiuntivo, rispetto al prezzo pattuito a inizio campagna, pagato dalla Casar che trasforma il prodotto sardo per immetterlo nei mercati - sottolinea Giuseppe Onnis, produttore di Samassi anche dirigente Coldiretti - a fronte di questa buona notizia su qualità e remunerazione che ci ha permesso di chiudere questa stagione, dall’altra, registriamo il calo della produzione in campo. Una situazione dettata dalle difficoltà climatiche con gli eccessi di calore e i picchi di oltre 45 gradi registrati in estate e le abbondanti piogge cadute dalla scorsa tarda primavera - ricorda - tutto questo han reso più difficile la stagione a livello quantitativo, andata sotto le aspettative". A incidere sul fronte aziendale, poi, ci sono stati i problemi economici portati "dagli aumenti dei costi di produzione e le altalene di prezzo - dice Onnis - che ha reso difficoltoso fare programmi a medio-lungo termine e rientrare sui costi”.

COLDIRETTI. “Ancora una volta segnaliamo quanto i rincari, non compensati dai necessari sostegni pubblici, su alcuni importanti versanti del ciclo produttivo delle nostre aziende, abbiano influito a frenare le remunerazioni che i nostri produttori avrebbero potuto ottenere in condizioni normali - sottolineano Battista Cualbu e Luca Saba, presidente e direttore di Coldiretti Sardegna - oltre ai rialzi sulle materie prime come energia e concimi, si sono aggiunti per queste tipologie di aziende anche quelli sui trasporti - concludono - sono fattori che incidono sui guadagni aziendali anche se nel caso del pomodoro sono stati coperti dall’azienda di trasformazione”.

CASAR. Ottima qualità e difficoltà confermate anche dalla Casar, l’azienda di trasformazione e vendita delle produzioni di pomodoro in Sardegna. “Gli eventi atmosferici avversi hanno influito sulla resa agli agricoltori generando una decisa perdita di quantitativi per ettaro - sottolinea Michel Elias, amministratore unico della Casar - nonostante questo la qualità del prodotto è stata ottima. Purtroppo veniamo da due campagne di aumenti sul fronte delle materie prime come energia elettrica, vetro e latta ma anche trasporti. Questo ha inciso sulle produzioni”. Per quanto concerne le difficoltà in campagna  per gli agricoltori "la proprietà Muscas ha integrato il prezzo pattuito a inizio campagna remunerando maggiormente il pomodoro conferito - ricorda - la nostra politica è quella di lavorare insieme all’agricoltore in filiera e per questo abbiamo cercato di trovare un punto d’incontro che accontentasse tutte le parti, cercando di mantenere bassa l'inflazione al punto vendita cosa che avrebbe comportato problemi per i clienti finali". Nel frattempo l’azienda ha puntato su nuovi investimenti. “Negli ultimi 5 anni abbiamo investito oltre 6 milioni di euro per i macchinari su nuove linee - conclude - ora cercheremo di allargare il commerciale per cercare nuovi clienti e incrementare la produzione di pomodoro da lavorare".

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L’assessore dell’Agricoltura, Valeria Satta, ha firmato il Decreto che autorizza gli uffici regionali ad erogare i contributi per il pagamento dei premi assicurativi a favore degli agricoltori che stipulano polizze collettive attraverso gli Organismi collettivi di difesa per la copertura dei rischi che gravano sulle produzioni vegetali, sulle strutture, sulle produzioni animali e per lo smaltimento delle carcasse. 
“L’aiuto della Regione, spiega l’assessore Satta, integra altri aiuti nazionali/unionali fino all’intensità massima consentita dalle disposizioni europee. Attraverso l’erogazione degli aiuti - prosegue l’esponente della Giunta Solinas - sarà incentivato il ricorso all’assicurazione agricola agevolata come strumento elettivo di gestione del rischio, al fine di migliorare la competitività delle aziende agricole sarde e favorire una netta riduzione dei cospicui interventi compensativi che gravano pesantemente sul bilancio regionale”.
 
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Per le 13 cantine sarde presenti a Chicago, all’International Wine Expo (IWE) in collaborazione con Vinitaly è stato sicuramente un grande successo.

L’evento è stato organizzato da Italian Expo e dalla Camera di Commercio Italiana del MidWest USA, in collaborazione con Vinitaly e con il supporto di tutti gli uffici ITA- ICE del nord America. La Sardegna si conferma dunque ancora una volta Isola della Qualità e ha presentato in una vetrina d’eccellenza, l'unicità e la storia millenaria dei suoi vitigni e dei suoi vini. Le cantine sarde hanno rappresentato l'eccellenza della produzione isolana negli spazi dedicati alla "Collettiva Sardegna", voluta dalla Regione attraverso l’Assessorato dell’Agricoltura e curata da Laore Sardegna. Quasi duecento le cantine italiane che hanno preso parte alla kermesse statunitense.

Hanno partecipato oltre 500 buyers da tutti gli Stati Uniti e dal Canada con oltre 2000 incontri tra produttori partecipanti e operatori commerciali organizzati prima dello svolgimento della manifestazione.

L’assessore dell’Agricoltura, Valeria Satta, ha espresso grande soddisfazione. “ Abbiamo creduto all’importante partecipazione delle cantine sarde a quest’edizione americana di Vinitaly. I vini sardi hanno destato grande interesse tra gli operatori americani e canadesi intervenuti. Quello americano è il primo mercato per i vini italiani e le nostre cantine hanno ancora importanti margini di crescita, sia per quelle che sono già presenti con una loro rete di distribuzione, che vogliono ampliare e rafforzare, sia per quelle che invece vogliono iniziare a lavorare in questo importante mercato”.

Durante l’International Wine Expo si sono svolte anche due degustazioni educational dedicate ai vini sardi al fine di spiegare agli operatori partecipanti le unicità della Sardegna e la varietà dei vitigni che la Regione offre. “La Sardegna - ha detto ancora l’Assessore Satta -  esprime tutto il suo valore in ogni banco di prova ed anche in questo caso la promozione del territorio è andata oltre le attese. 

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