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Approvata la Finanziaria tecnica: per il 2024 è previsto uno stanziamento di 10 miliardi e 600 milioni circa, per il 2025 uno stanziamento di 10 miliardi e 200 milioni circa, e per il 2026 di 9 miliardi e 600 milioni circa. 
“Con questa ultima Finanziaria evitiamo l’esercizio provvisorio e permettiamo alla Sardegna di proseguire il cammino virtuoso che ha caratterizzato i conti pubblici e lo sviluppo della nostra Isola nel corso della Legislatura”, ha spiegato il Presidente della Regione, Christian Solinas. “Dopo questi cinque anni di governo caratterizzati da criticità ed eventi imprevedibili come la pandemia e la crisi che ne è conseguita, grazie alle misure messe in campo dalla Regione per sostenere il sistema, la Sardegna può guardare con maggior serenità e ottimismo al futuro”, ha concluso il Presidente.
Impegno, senso di responsabilità e unità d’intenti della Giunta i principi richiamati dall’Assessore del Bilancio, Giuseppe Fasolino. “Grazie all’impegno profuso in questi anni e alla piena condivisione delle azioni da porre in essere per il bene della Sardegna e dei sardi si chiude l’ultima legge di bilancio della Legislatura. Si tratta di un provvedimento che conferma quando avviato e riprende gli stanziamenti dei precedenti provvedimenti ma che lascia sicuramente conti in ordine e misure volte a garantire uno sviluppo futuro e duraturo dell’economia sarda”.
Particolare apprezzamento è stato espresso dall’Assessore degli Enti Pubblici, Aldo Salaris sul comparto unico. “Con la giornata odierna si segna finalmente un percorso di giustizia ed equità. Con 52 milioni di euro si avvia la realizzazione del comparto unico che mancava dal 2006, con l’obiettivo di armonizzare il trattamento economico e giuridico dei dipendenti degli Enti locali a quello del personale del sistema Regione”, ha dichiarato l’Assessore Salaris.
 

 

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Sette milioni di euro dalla finanziaria regionale, 2 per il 2023 e 5 per il 2024, destinati alla razionalizzazione e all’efficientamento irriguo delle campagne del Parteolla.

“Si tratta di un intervento atteso da oltre un ventennio – dichiara il Presidente della regione, Christian Solinas – portato a compimento grazie ad un’attenta politica di ascolto sui territori. Con questo stanziamento diamo la copertura finanziaria necessaria ad un’opera di natura infrastrutturale che permetterà di dare sostegno ad un’area rurale ad alta potenzialità quale è quella del Parteolla, territorio caratterizzato dalla presenza di un’importante filiera produttiva nel settore agricolo e vitivinicolo. Intervenire sul miglioramento dei contesti produttivi – dichiara il Presidente – è un’azione imprescindibile per rendere sempre più forte e competitiva l’eccellenza dei nostri prodotti”.

 I 6.976.504,11 di euro finanziati per il Primo Lotto Funzionale saranno in particolare destinati alla realizzazione di due condotte irrigue e di un dispensatore dalla Condotta Enas, costituenti la dorsale di un’infrastruttura complessiva più ampia di possibile realizzazione. Una proposta progettuale che nasce dalle esigenze manifestate dalle amministrazioni locali e da numerose realtà imprenditoriali che trarrebbero grande beneficio dall’irrigazione delle numerose aziende agricole a vocazione vitivinicola e olivicola con produzioni di grande pregio, attualmente costrette a fare fronte alle loro esigenze idriche tramite l’approvvigionamento con emungimento da pozzo: oltre ai maggiori costi per il pompaggio, le imprese stanno affrontando problemi di impoverimento e di peggioramento della qualità della risorsa idrica della falda.

“Diamo concretezza a quest’opera, fondamentale per il tessuto produttivo del Parteolla, cui arriviamo grazie ad un attento confronto con i rappresentanti dei territori”, dice il Presidente Solinas.

“Interveniamo per servire un’area di notevole valenza agronomica. La realizzazione di un nuovo distretto irriguo e la razionalizzazione dello sfruttamento della risorsa idrica daranno una maggiore resilienza delle colture esistenti nei confronti dei fenomeni climatici estremi sempre più frequenti. La forte espansione del settore viticolo dell’area è in linea con il trend di crescita del settore vinicolo degli scorsi anni: un settore sul quale ora più che mai dobbiamo investire – conclude il Presidente -  in quanto capace di attrarre notevoli investimenti e, di conseguenza, di garantire un notevole ritorno economico, sociale ed occupazionale dagli investimenti infrastrutturali a suo sostegno”.

L’intervento attuale è propedeutico alla realizzazione di lotti successivi, in particolare per l’area del Basso Campidano, da realizzarsi con successivi finanziamenti.

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Settanta milioni per il “pacchetto efficientamento energetico”: è questa la somma stanziata dalla finanziaria regionale, approvata dal consiglio, che supporterà imprese e famiglie nella spesa per l’energia rispettivamente con 30 e 40 milioni.

“La Regione Sardegna – dice il Presidente Solinas – già da tempo sta mettendo in campo le risorse necessarie al proprio efficientamento energetico, e al sostegno delle comunità e delle famiglie. La misura approvata con la manovra segue quanto già previsto dalla Legge sull’Energia lo scorso ottobre, con  l’introduzione del reddito energetico. In particolare, dice il Presidente, si vuole favorire la spinta sulle energie rinnovabili e gli impianti domestici di accumulo, attraverso finanziamenti che vadano a dare sostegno alle famiglie, le quali si trovano ancora in uno stato di difficoltà, causato dall’aumento dei prezzi dell’energia dovuto alla congiuntura internazionale”.

La finanziaria include, infatti, la concessione di contributi in conto capitale per le imprese e le famiglie al fine di favorire l'efficientamento energetico, che avrà come conseguenza la riduzione dei costi per l'energia.

“Per favorire l’abbattimento dei costi energetici – afferma l’assessore dell’Industria, Anita Pili – è necessario proseguire sulla strada della transizione energetica, privilegiando fonti di energia rinnovabile e autoprodotta. Si dovranno favorire le associazioni tra comuni: proprio in quest’ottica, specifica Pili, con un emendamento dedicato sono stati stanziati ulteriori 2 milioni di euro di risorse destinate ai comuni della Sardegna al di sopra dei 5mila abitanti, per l’implementazione delle comunità energetiche. Si tratta dei comuni finora esclusi dai precedenti finanziamenti regionali e dai fondi del Pnrr, destinati solo ai comuni al di sotto del 5mila abitanti”.

“I 30 milioni destinati al sostegno delle micro, piccole e medie imprese – spiega l’assessore dell’Industria – prevedono sia il sostegno alla realizzazione di interventi di adeguamento e rinnovo degli impianti, sia interventi di efficientamento energetico e miglioramento emissivo degli edifici. Non dimentichiamo – prosegue Pili – che l’incremento dell’efficienza energetica nei comparti produttivi è uno dei capisaldi del Green Deal Europeo, che prevede di raggiungere la quasi totale decarbonizzazione nel 2050: per farlo, è fondamentale proseguire nella strada della riduzione dei costi energetici e dell’ottimizzazione dei processi di produzione, adottando, ad esempio, nuove soluzioni di smart manufacturing, incrementando l’efficienza dei macchinari e ottimizzando così tempi e risultati delle produzioni”.

“La Sardegna – conclude l’assessore dell’Industria – sta facendo enormi passi avanti nella transizione energetica. Le comunità energetiche sono già realtà in molte aree della regione, i cui comuni possono dotarsi di energia autoprodotta. Proseguiamo quindi su una strada che sta già dando ottimi risultati e, nel tempo, potrà rendere la Sardegna autosufficiente dal punto di vista energetico.

Inoltre, con il recente accordo sottoscritto con Assessorato della Difesa dell’Ambiente, Anci, Cal e Università di Cagliari e Sassari, portiamo la cultura dell’ecosostenibilità e della transizione verde nelle scuole e nelle comunità locali, per sensibilizzare i cittadini fin da giovani sull’importanza delle buone pratiche finalizzate a garantire una maggiore efficacia delle politiche di adattamento, le uniche da intraprendere per assicurarci un futuro che rispetti l’ambiente e ottimizzi le risorse”.

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“Mettiamo la Sardegna nelle condizioni di valorizzare le sue immense ricchezze archeologiche, beni dal valore storico inestimabile, testimonianza di una civiltà che ha preceduto di molti secoli quella romana e che rappresenta un attrattore turistico in un mercato sempre più competitivo nel quale la Sardegna, può presentare un'offerta turistico-culturale capace, in prospettiva, di coniugare storia, archeologia e cultura alle naturali bellezze paesaggistiche della nostra Isola”. Lo ha detto il Presidente della Regione, Christian Solinas a proposito dell’impegno volto a valorizzare il patrimonio nuragico sardo, nella convinzione che gli interventi finanziati con la Manovra 2023-2025 costituiscano un'opportunità, oltre che di salvaguardia e tutela dei beni, di sostegno all'economia locale per le comunità.

La Regione ha finanziato il piano di investimenti per la realizzazione degli interventi che consentiranno la valorizzazione, l’accessibilità e la fruizione dei siti nuragici previsti nel progetto pilota-studio di fattibilità predisposto nel novero delle attività per il riconoscimento dei monumenti della civiltà nuragica all’interno della ‘World Heritage List’ del patrimonio universale dell’Unesco.

“La concentrazione di siti archeologici, manufatti storici e segni della cultura millenaria presenti in maniera diffusa su tutto il territorio regionale – prosegue il Presidente - consente di identificare la Sardegna come un museo a cielo aperto. Abbiamo a disposizione un immenso patrimonio da salvaguardare e valorizzare e lo stiamo facendo anche in una prospettiva di sviluppo sostenibile, a beneficio dei sardi e delle future generazioni”, ha concluso il Presidente Solinas. Le risorse saranno destinate a Enti locali, Comuni e Unioni dei Comuni. Si tratta di 33.579.200 milioni di euro complessivi, spalmati su diverse annualità: oltre 1 milione e mezzo per l’anno in corso, 2 milioni per i 2024, 10 milioni per il 2025, 15 milioni per il 2026 e 5 milioni per il 2027.

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“Coerenza con le scelte politiche, coraggio nell’impegno delle risorse e capacità di programmazione”. Sono le parole con cui il Presidente della Regione Christian Solinas commenta la manovra 2023-2025 da oltre 10 miliardi di euro solo per l’annualità in corso, approvata dal Consiglio regionale. “La Sardegna può contare su un provvedimento che dà risposte concrete alle esigenze di tutti i comparti per il triennio, che va ad aggredire le emergenze e che sostiene concretamente il tessuto socio-economico sardo – prosegue il Presidente Solinas - Questa manovra accompagna con forza e decisione la ripresa della Sardegna, il cui stato di salute positivo è riconosciuto dai principali osservatori nazionali e internazionali, che hanno attestato, certificato e promosso il grande sforzo compiuto dalla Regione a sostegno delle attività produttive e delle famiglie dall’inizio della Legislatura a oggi. Un percorso – conclude il Presidente - che oggi prosegue grazie alle azioni della Giunta regionale e alle misure attraverso cui si articola questa Legge di stabilità”.

“È una legge di stabilità che si articola in diversi interventi attraverso cui si consolidano e confermano le azioni già avviate e se ne avviano di nuove capaci di creare sviluppo e crescita”, ha spiegato l’Assessore della Programmazione e del Bilancio, Giuseppe Fasolino, parlando, più nel dettaglio, di “un testo che segue un progetto strategico complessivo figlio di azioni avviate e di integrazioni capaci di creare ulteriore sviluppo e crescita per il futuro della nostra terra”. “Abbiamo lavorato affinché il testo finale contenesse tutte quelle risposte di cui il sistema Sardegna necessita e oggi possiamo affermare con certezza di aver reso più solide le basi su cui poggerà la ripresa della nostra Isola”, ha concluso l’Assessore Fasolino definendo la legge di stabilità 23-25 “una manovra sostanziosa e basata, in ogni sua declinazione, su principi di giustizia ed equità”.

 

STADIO E ALTRE OPERE PUBBLICHE. Cinque nuove opere, compreso lo stadio, previste a Cagliari: il tema ha infatti portato alla composizione di un emendamento che configura anche una serie di opere strategiche non solo per lo sport, come lo stadio, ma anche per lo sviluppo della città. Si tratta del nuovo ospedale cittadino, del nuovo polo degli uffici regionali nella ex caserma Trieste-Stallaggio Meloni, del completamento del campus universitario di Viale La Playa (con acquisizione aree RFI) e del potenziamento delle strutture residenziali e di ristorazione a servizio del diritto allo studio universitario lungo l’asse via Trentino, in continuità con la Casa dello Studente e il Cus. Il nuovo stadio dovrà essere realizzato secondo gli standard previsti dalle competizioni internazionali entro i termini per ospitare i campionati europei 2032.

La Regione, in riferimento a queste opere, è autorizzata a sottoscrivere con il Comune di Cagliari e altri eventuali Enti pubblici un accordo di programma per la predisposizione di un piano straordinario di interventi infrastrutturali che le comprenda.

Le risorse ammontano a 50 milioni di euro: 3 milioni per il 2023, 15 milioni per il 2024, 32 milioni per il 2025, con la possibilità per la Giunta di procedere con una propria delibera per il reperimento delle altre risorse statali necessarie (Accordo Stato-Regione 2019).

SCUOLE. Per la prima volta la Sardegna potrà conoscere lo stato delle scuole. Grazie al provvedimento sullo studio sulle caratteristiche strutturali degli edifici, i Comuni potranno contare su 8 milioni di euro. Nel dettaglio, viene autorizzata per il 2023 la spesa di 8 milioni di euro finalizzata alla realizzazione di uno studio sullo stato di fatto degli edifici scolastici al fine di migliorare il livello di dettaglio delle informazioni sulle scuole, evidenziare eventuali interventi di messa in sicurezza, efficientamento energetico e verificare l’acquisizione di certificazioni obbligatorie.

SANITÀ E POLITICHE SOCIALI. Previsto l’incremento del fondo sanitario per 51 milioni (137 milioni nel 2024, 8 milioni nel 2025). Per quanto riguarda la continuità assistenziale sanitaria (guardie mediche) sono stanziati 50 milioni di euro, i cui primi 10 riguarderanno il 2023. Altri 10 milioni di euro annui sono stati stanziati per assicurare la perequazione contrattuale del personale del servizio sanitario regionale dopo decenni di disparità retributiva tra le aziende.

Tra le altre misure più importanti i 3 milioni di euro per l’anno in corso destinati all’attivazione di procedure assunzionali per l’attivazione delle Unità di continuità assistenziale, UCA, che consentiranno di assicurare al territorio prestazioni specialistiche nell’ambito della medicina convenzionata.

Previsti incentivi per lo smaltimento delle liste d’attesa: 3 milioni di euro per il 2023 per garantire una remunerazione aggiuntiva per i medici che garantiranno appunto prestazioni aggiuntive.

La manovra ha anche autorizzato la spesa di 150mila euro per ciascuno degli anni 23 e 24 per l’attivazione di corsi di formazione per OSS a tutolo gratuito, una misura che va anche incontro alle esigenze occupazionali dei giovani sardi.

A favore degli Enti locali è stato previsto l'incremento del finanziamento (5 milioni l’anno), necessario a garantire l’inserimento dei minori nelle strutture socio-sanitarie.

Tra gli altri interventi: sono stati aumentati del 25% gli importi degli assegni mensili per i soggetti sottoposti a trapianto di organo solido e sono stati autorizzati i lavori di adeguamento e messa a norma di una struttura con vocazione riabilitativa nel Comune di Guspini, incrementando il tetto di spesa a partire dal 2024 di 5 milioni di euro (6 milioni per il 2025). Quest’ultimo intervento garantirà una più ampia gamma di prestazioni riabilitative che al momento non esiste.

ENTI LOCALI. Agli 8 milioni di euro per lo studio sullo stato degli edifici scolastici, si aggiungono 9 milioni nel triennio affinché i Comuni possano adottare gli strumenti urbanistici adeguati al Piano paesaggistico regionale, Ppr, e al Piano stralcio per l'assetto idrogeologico del bacino unico regionale, Pai (l’adeguamento dei Puc consente una corretta pianificazione dello sviluppo dei territori). I Comuni sono anche beneficiari delle risorse destinate alla progettazione di opere contro il dissesto idrogeologico. Ammonta invece a due milioni e mezzo il finanziamento per i piani di protezione civile comunali.

Confermate inoltre le risorse per il Fondo Unico: si tratta di 553 milioni di euro per ciascuno degli anni 2023, 2024, 2025 (di cui 484.705 milioni a favore dei comuni).

Per le compagnie barracellari è stato autorizzo per ciascuno degli anni 2023, 2024 e 2025 lo stanziamento di 550mila euro per l’organizzazione e il funzionamento (1 milione e 650mila euro in totale). Le risorse vanno ad aggiungersi a quelle già stanziate dalla Giunta Solinas, che per ciascuna delle annualità aveva già previsto uno stanziamento complessivamente di 4.550.000.

DISSESTO IDROGEOLOGICO. Stanziati 149 milioni nel triennio per il "pacchetto mitigazione rischio idrogeologico", che prevede 39 milioni nel triennio per la progettazione (13 ad annualità in favore dei Comuni) e 110 milioni destinati alle opere di mitigazione e gestione del dissesto idrogeologico (30 milioni nel 2023 e 40 negli anni successivi).

LAVORI PUBBLICI. Previsti 10 milioni di euro per l’efficientamento degli invasi. Sempre sul fronte idrico: Ploaghe, Baunei, Barisardo e Dorgali potranno contare sulle risorse per la realizzazione di serbatoi di accumulo della risorsa idrica a uso potabile e l’adeguamento delle reti di distribuzione (sette milioni e mezzo nel triennio destinati a Opere e Infrastrutture di Sardegna, Ois, in qualità di soggetto attuatore).

Incrementate le risorse per la messa in sicurezza di ponti e viadotti e altre opere minori (3 milioni e mezzo nel triennio). Incrementata anche la dotazione finanziaria per la viabilità provinciale e comunale (8 milioni nel triennio).

All’Agenzia per l’edilizia residenziale pubblica, Area, vanno 9 milioni di euro per ciascuno degli anni 2023, 2024, 2025 per evitare l’aumento dei canoni di locazione a carico degli asegnatari.

EFFICIENTAMENTO ENERGETICO. Stanziati 70 milioni per il "pacchetto efficientamento energetico", che prevede la concessione di contributi in conto capitale per le imprese e le famiglie al fine di favorire l'efficientamento energetico e la conseguente riduzione dei costi per l'energia. Obiettivo: fare in modo che già dal 2023 le bollette siano più “leggere”. Le risorse si aggiungono ai 37 milioni di euro già stanziati con l’ultima variazione di bilancio in favore degli Enti locali per fronteggiare il caro-energia.

LAVORO. Venti milioni per il "pacchetto occupazione", che prevede una serie di interventi volti a favorire le politiche attive del lavoro, quale nuovo strumento indirizzato ad accompagnare il reinserimento e/o l'inserimento lavorativo dei soggetti inoccupati e disoccupati.

È stata anche autorizzata per il 2023 a favore del Comune di Cagliari la spesa di 500mila euro per l’erogazione di contributi volti a sostenere attività economiche produttive e professionali che hanno subito riduzioni del volume d’affari nell’anno in corso a causa di interdizioni al transito pedonale per motivi di sicurezza (è il caso dell’interdizione al traffico di via Dettori a causa dei cedimenti).

AGRICOLTURA. Massima attenzione all’intero comparto agricolo. La legge di stabilità stanzia 23 milioni l’anno per compensare le perdite sulla programmazione comunitaria  (Pac) 2023-2027. Ammontano invece a 2 milioni di euro le risorse destinate allo scorrimento della graduatoria degli idonei del concorso Laore.

GRANDI EVENTI. Trovano copertura nella Finanziaria i grandi eventi tra cui, per il 2023, la spesa di oltre 6 milioni di euro per promuovere la destinazione Sardegna grazie all’organizzazione della 37esima edizione dell’America’s Cup Barcellona 2024, in occasione dell’evento programmato a Cagliari “America’s Cup Word Series-Cagliari 2023. Figurano tra gli grandi eventi finanziati anche il campionato del mondo di motocross di Riola sardo (580mila euro), la Coppa del mondo in acque libere (400mila euro) e il campionato del mondo di Kite  (150mila euro).

Inseriti anche 15 milioni nel 2023 per la concessione di contributi a fondo perduto per i programmi di investimento delle imprese artigiane.

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Uno stanziamento da 10 milioni di euro annui per perequare le differenze tra i fondi contrattuali delle aziende del sistema sanitario regionale, che andrà a colmare il profondo divario tra i fondi per tutto il personale delle aziende sanitarie dell’Isola. Lo annuncia il Presidente della Regione Sardegna, Christian Solinas, anticipando i contenuti di un emendamento che, nei prossimi giorni, la Giunta presenterà alla Legge finanziaria attualmente in discussione in Consiglio regionale. “Stiamo intervenendo con forza su una situazione che si protrae da oltre vent’anni e che ha la sua genesi alla fine degli anni Novanta con la costituzione e dimensionamento dei fondi destinati alle neocostituite aziende ospedaliere. Un problema al quale mai prima d’ora era stata data una vera e propria soluzione. Un cortocircuito per cui oggi il personale dirigente e del comparto subisce, in alcuni casi, importanti sperequazioni retributive. Una discrepanza nella retribuzione accessoria che,  come già aveva osservato la Corte dei Conti nel 2017, può diventare un autentico boomerang per il raggiungimento degli obiettivi,”.

“È bene precisare che le risorse stanziate – sottolinea il Presidente – andranno a perequare i fondi contrattuali di tutte le aziende sanitarie della Sardegna, per sanare disparità di trattamento, ingiuste e non più tollerabili e per le quali non stiamo intervenendo semplicemente con un provvedimento ‘una tantum’, ma stiamo apportando un vero e proprio correttivo sul piano strutturale”.

“La perequazione dei fondi contrattuali delle aziende sanitarie rappresenta un intervento giusto ed equo che avrà ricadute su tutto il personale del servizio sanitario regionale. Abbiamo reperito e metteremo in campo risorse importanti in una finanziaria coraggiosa, che punta alle vere necessità dell’Isola”, dichiara l’assessore regionale della Sanità, Carlo Doria. “Un sistema sanitario che vuole essere efficiente non può e non deve tollerare disparità di trattamento tra chi ogni giorno, con la stessa professionalità, porta avanti un servizio indispensabile per i cittadini, tanto più dopo gli anni della pandemia in cui gli operatori hanno vissuto in trincea con spirito di abnegazione. Ho voluto affrontare questo tema con la massima attenzione sin dai primi giorni del mio mandato e sono convinto che lo sforzo che stiamo portando avanti vada nella direzione giusta”.

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Sostegno agli Enti locali per il primo studio sullo stato degli edifici scolastici. Il Consiglio regionale ha approvato l’articolo della Finanziaria proposto dalla Giunta regionale per garantire la piena fruibilità delle scuole dal punto di vista della sicurezza grazie al primo studio sulle caratteristiche strutturali degli edifici, che i Comuni potranno appunto finanziare con le risorse regionali stanziate dalla legge di stabilità.

“Le scuole devono essere luoghi sicuri. La Giunta regionale per la prima volta è intervenuta per prevenire, e poi aggredire, quel deficit di dati che caratterizza i nostri edifici scolastici – spiega il Presidente della Regione Christian Solinas – L’obiettivo è di acquisire tutte le informazioni utili e imprescindibili per verificare se gli edifici sono a norma e porre le basi per eventuali correttivi avviando quegli interventi necessari affinché gli studenti e tutti gli operatori scolastici possano vivere gli Istituti in condizioni di salute e sicurezza e perché crolli come quello che ha interessato l’Università di Cagliari non si verifichino più”.

Guardando al dettaglio della misura, con il comma 2 dell’articolo 2 della Finanziaria, viene autorizzata per il 2023 la spesa di 8 milioni di euro finalizzata alla realizzazione di uno studio sullo stato di fatto degli edifici scolastici al fine di migliorare il livello di dettaglio delle informazioni sulle scuole, evidenziare eventuali interventi di messa in sicurezza,  efficientamento energetico e verificare l’acquisizione di certificazioni obbligatorie.

“La misura nasce dal confronto con Enti locali e Anci – spiega l’Assessore della Programmazione e del Bilancio, Giuseppe Fasolino – Si tratta di una richiesta specifica dei sindaci perché in molti Comuni, specie in quelli più piccoli, mancano figure specialistiche che possano fotografare lo stato dei luoghi e non c’è disponibilità di risorse per appaltare esternamente gli studi. Quello che vogliono evitare i sindaci e su cui la Giunta è d’accordo – ha proseguito l’Assessore - è di mandare i ragazzi a scuola in una classe che possa crollare da un momento all’altro: per fare questo servirà uno studio, propedeutico anche alla partecipazione di bandi regionali o nazionali come il PNRR, che la Regione intende finanziare, dato che i Comuni non hanno la possibilità di impegnare quelle risorse”. Non bisogna dimenticare, ha proseguito l’Assessore Fasolino, “l’esigenza primaria, ovvero quella di garantire la sicurezza degli edifici scolastici”.

“Abbiamo sposato fin da subito le esigenze manifestate dagli Enti locali, individuando in questa misura la leva più incisiva per cominciare ad avviare un percorso virtuoso che grazie a un fondamentale lavoro di prevenzione punti a garantire la sicurezza - ha aggiunto l’Assessore degli Enti locali, Aldo Salaris - È importante conoscere lo stato delle scuole perché è solo sulla base delle reali condizioni degli edifici che si possono avviare e realizzare gli interventi necessari a evitare cedimenti e crolli”.

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Quasi metà delle risorse sono destinate alla sanità, per la lotta al Covid. Ma la Regione, nello stilare la manovra finanziaria da 8,8 miliardi che arriverà martedì in consiglio regionale, ha cercato di trovare un equilibrio per non intaccare capitoli di spesa fondamentali in altri settori. 

Sono 3,7 miliardi di euro le risorse destinate alla sanità e alla tutela della salute, per complessivi 11 miliardi nel triennio 2021-2023 (quasi il 50% dell’intera manovra). Potenziata la dotazione finanziaria per la garanzia dei livelli essenziali di assistenza (Lea), con un incremento di 100 milioni rispetto al 2020. Crescono quindi gli investimenti, in particolare per rispondere alle necessità rese ancora più pressanti dall’emergenza Covid e viene, contestualmente, rafforzata anche la presenza sanitaria sui territori con lo stanziamento di 4,6 milioni di euro a integrazione delle risorse per la medicina specialistica ambulatoriale. “La pandemia ci ha costretto ad affrontare, anche dal punto di vista sanitario, un periodo di profonde trasformazioni a cui sono inevitabilmente seguite misure straordinarie messe in campo per arginare gli effetti della crisi, che con la Finanziaria abbiamo voluto confermare e arricchire”, ha detto il Presidente della Regione Christian Solinas commentando le misure relative alla sanità e alle politiche sociali contenute nella manovra. “Pur permanendo un approccio orientato a sostenere lo sviluppo complessivo e sistemico già avviato nel 2020, la nuova programmazione è stata fortemente influenzata dalla pandemia, che ancora oggi impone misure restrittive e richiama alla massima prudenza – continua il Presidente – Il Covid ha comportato lo stravolgimento degli ospedali e delle altre strutture: con il mutamento degli stili di vita sono cambiate le esigenze dei pazienti, con l’introduzione di tecnologie e nuovi protocolli sanitari è cambiata la formazione del personale. Con questa manovra, la cui spesa sanitaria rappresenta quella con maggiore incidenza sul bilancio regionale, si confermano risorse importanti e altre se ne mettono in campo per sostenere le famiglie sarde e garantire la tenuta del sistema sanitario della Sardegna, con un'attenzione particolare a quei territori in passato troppo trascurati”, ha concluso il Presidente.

A favore dei pazienti diabetici della Sardegna è stata autorizzata la spesa per di 4 milioni, per ciascun anno nel triennio in corso, per l’acquisto di dispositivi di misurazione della glicemia, che rappresenta una delle misure più attese e di sicuro una delle novità della manovra. Dopo anni d’attesa, grazie a uno stanziamento di un milione di euro, potrà finalmente essere attivato l’Hub unico del farmaco, strumento che consentirà una gestione più efficiente e snella della distribuzione dei farmaci sul territorio.

Massima attenzione alle persone più fragili: 328 milioni di euro le risorse stanziate per le politiche sociali e la famiglia, di cui oltre 250 destinati a sostegno di interventi per la disabilità, finanziamenti per cui la Sardegna si posiziona fra le regioni più virtuose. Confermata la dotazione del Fondo regionale per la non autosufficienza per cui è stata prevista una programmazione pluriennale per circa 694 milioni sul 2021, 2022 e 2023. Di questi, confermati nel 2021 gli oltre 231 milioni di euro destinati al Fondo che andranno a integrarsi con le risorse nazionali per l’attuazione di misure come ‘Ritornare a casa’, i programmi personalizzati a favore di persone con grave disabilità, compresi gli interventi previsti dalla legge 162 del 1998, le azioni di integrazione socio-sanitaria e gli interventi rivolti a persone affette da particolari patologie (leggi di settore).

"È un disegno di legge, aggiunge l'assessore alla Sanità Mario Nieddu, che ha l'obiettivo di restituire ai cittadini servizi sempre più efficienti e cure moderne, in un sistema che sia realmente vicino alle esigenze dei sardi. Abbiamo lavorato e continueremo a lavorare per un sistema sanitario e socio-sanitario che garantisca assistenza a tutti, senza lasciare nessuno indietro”.

Intanto però  la Regione tutela il valore sociale, ricreativo e della salute che lo sport rappresenta, destinando risorse ad hoc per le tipologie di imprese sportive che più a lungo sono state interessate dalle restrizioni. Particolare attenzione, nella Finanziaria che a inizio settimana verrà esaminata dall’Aula del Consiglio, è infatti stata dedicata alle imprese di uno dei settori più colpiti dalla crisi sanitaria ed economica, quello sportivo, in virtù delle chiusure a inizio pandemia e di quelle più recenti.

Per l’anno in corso è stata autorizzata la spesa nel limite complessivo di 2.500.000 euro finalizzata alla concessione di un contributo a fondo perduto a favore delle società e associazioni iscritte all’Albo regionale delle società sportive a copertura delle spese di gestione sostenute nei mesi di chiusura durante l'emergenza epidemiologica Covid-19 e per garantire la ripartenza. Nel dettaglio, 1.500.000 euro sono stati destinati alle palestre e alle scuole di danza affiliate ad una Federazione ovvero ad Ente di promozione sportiva. Si tratta di strutture che tra chiusure, riaperture con adeguamento alle norme sanitarie nazionali che hanno seguito la prima e più feroce fase del Covid e poi nuovamente chiusure, hanno pagato il prezzo più alto.  Ai Centri sportivi natatori della Sardegna affiliati alla Federazione italiana Nuoto, alla Federazione italiana nuoto paralimpico, alla Federazione italiana sport disabilità intellettivo relazionale oppure ad un Ente di promozione sportiva è stato invece destinato 1.000.000 di euro.

Limitatamente al 2021 è stata autorizzata la spesa complessiva di 4.500.000 di euro per la concessione di contributi per la corrente stagione sportiva a favore del settore sportivo regionale e di 4.250.000 euro a favore delle società e associazioni sportive dilettantistiche aventi sede operativa in Sardegna.

Nonostante minori entrate da trasferimento nazionali, si è pensato anche agli enti locali, con  600 milioni per il Fondo Unico per gli Enti locali e 25 milioni destinati alle sofferenze finanziarie e salvaguardia degli equilibri degli Enti locali, misure decise dalla Giunta regionale nella Finanziaria all’esame delle Commissioni e che a giorni verrà discussa dall’Aula del Consiglio. “Siamo consapevoli delle difficoltà del momento e conosciamo da vicino le conseguenze che la pandemia ha avuto per le casse di Comuni ed Enti locali. È per questo motivo – ha continuato il Solinas – che pur approvando una Finanziaria snella abbiamo considerato questa misura necessaria per continuare a garantire la salute del sistema sardo”.

Dall’analisi macroeconomica sulla Sardegna che ha preceduto la predisposizione della manovra è infatti risultato evidente l’impatto della crisi sul tessuto economico e sociale sardo, anche in riferimento agli Enti locali che senza la volontà politica di riconfermare l’ammontare del fondo per il prossimo triennio (552.871.000 per ciascuno degli anni 2021,2022, 2023) si sarebbero visti costretti ad attivare ulteriori razionalizzazioni delle spese, con conseguenti tagli sui servizi e aumento dei tributi locali.

Complessivamente, l’articolo 2 della Finanziaria conferma il riparto di spese previsto dal Fondo Unico per gli Enti locali. Sono garantiti 484.705.120 a favore dei comuni; 65.565.880 per il riordino del sistema delle autonomie locali della Sardegna); 600.000 a favore della provincia di Nuoro per il funzionamento del museo MAN; 600.000 per gli studi di compatibilità idraulica, geologica e geotecnica in materia di difesa del suolo; 1.400.000 a favore della città metropolitana di Cagliari.

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