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Mercoledì, 19 Luglio 2023 15:00

Scudetto del tennis italiano a Cagliari

Ancora sfide per lo scudetto del tennis a Cagliari: per il sesto anno consecutivo i campionati italiani maschili di seconda categoria si disputeranno sui campi del Tennis Club a Monte Urpinu. Da domani e sino al 30 luglio scenderanno in campo 76 giocatori italiani in possesso di tessera agonistica per il tennis valida per l’anno in corso e classificati in seconda categoria. Il montepremi è di 13mila euro. Sono previste le gare di singolare maschile e di doppio maschile. Un’edizione che si preannuncia di particolare interesse sia per l’alto numero degli iscritti sia per il livello dei partecipanti che conta diversi giocatori con classifica ATP. A difendere il titolo ci sará il siciliano Alessandro Ingarao, il campione italiano della scorsa edizione. Proverà a strappargli il tricolore Niccoló Catini, romano, numero 808 al mondo, in cerca di rivincite: dodici mesi fa perse la finale del singolare proprio contro Ingarao. Insieme Catini e lo stesso Ingarao si aggiudicarono il titolo del doppio. Attenzione però al terzo incomodo, l’altro 2.1 Stefano Baldoni, ex atleta del circolo di casa, ora ad Arezzo. Ci sono però altri tre 2.2 pronti a inserirsi nella corsa al titolo: tra loro anche il sardo Marco Dessì, vent’anni, cresciuto al Margine rosso di Quartu, ora a Viterbo. L’anno scorso riuscì a conquistare un posto in semifinale: risultato storico per il tennis sardo. Due mesi fa è entrato nel ranking internazionale Atp. Completano il sestetto dei favoriti Juan Ignazio Iliev (gioca in Puglia) e Tommaso Gabrielli, società tennis Bassano. Tra i giovanissimi anche i promettenti diciottenni Niccoló Consonni a febbraio vincitore del  torneo ITF J60 di Oslo nel doppio con il danese Christopher Garde e Teo Masera (Parioli Roma). Ma tra i 2.3 possono dire la loro Andrea Colombo (Cantù), Filippo Alberti (Arezzo), Luigi Castelletti (Terni), Roberto Miceli (Roma) e Riccardo Tavilla (Genova). Giudice di gara Fabio Giaretta, direttore del torneo Andrea Lecca. Una storia importante, quella dei campionati italiana di seconda categoria: tra i vincitori più prestigiosi Corrado Barazzutti. Era il 1970: sei anni dopo arrivó il trionfo in Coppa Davis. Pieno coinvolgimento del movimento tennistico nazionale: quasi tutte le regioni sono rappresentate anche a questa edizione dei campionati italiani.

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Il futuro dei porti sardi, e quindi dell'economia regionale, passa anche per la formazione e l’efficientamento delle strutture. Una tematica che, anche grazie all'esperienza scientifica e di ricerca degli specialisti del team del Dicaar guidato da Gianfranco Fancello, è asset strategico e fondamentale del progetto TechLog. Il progetto associa visione, strategia e obiettivi condivisi con i partner provenienti da Egitto, Spagna, Libano e Tunisia. Un gol proficuo. Per la Sardegna, innanzi tutto. Ma, a cascata, per l'insieme dei protagonisti della filiera volta a migliorare la globalità e la funzionalità dei mercati via mare con particolare riferimento alle aree mediterranee. Un concetto ad ampio respiro che scomoda sviluppo economico, innovazione, traffici commerciali, occupazione e rapporti internazionali forieri di ulteriori prospettive.

Techlog, oltre alle accademie e agli atenei, coinvolge anche Camere di commercio e centri di ricerca. Un insieme di soggetti che discute, studia, approfondisce e propone strade adeguate allo sviluppo dei vari comparti coinvolti. Comparti e professionalità che hanno trovato una delle vetrine più prestigiose d'Europa, il Sil di Barcellona. Da martedi 6 a domani  gli ingegneri trasportisti dell’Università di Cagliari hanno preso parte alla 25esima edizione del Salón internacional de la logística (Sil) in corso a Barcellona. La manifestazione è la più importante e accreditata in Europa e tra le principali al mondo del settore trasporti, logistica, addestramento operatori ed efficientamento comunità portuali. All’evento, in qualità di capofila scientifico, il Cirem (Centro interuniversitario ricerche economiche e mobilità dell’ateneo) è stato coordinato dai docenti Gianfranco Fancello (responsabile scientifico) e Patrizia Serra (coordinatrice tecnica). Sul traguardo, poche storie. La cooperazione nei porti del Mediterraneo è la cornice di TechLog (Technological transfer for logistics innovation in Mediterranean area). Con nove partner, l'Università di Cagliari Unica-Cirem (Lead beneficiary) guida Camera di commercio, industria artigianato e agricoltura Maremma e Tirreno, Arab Academy for Science, Technology & Maritime Transport (EG), Escola Europea di Trasporto Intermodale, Aeie (SP), The Confederation of European Egyptian Business Associations (EG), Chamber of Commerce, Industry and Agriculture of Beirut & Mount Lebanon (LB), Federation of Egyptian Chambers of Commerce - Alexandria Chamber (EG), Chambre de Commerce et d’Industrie de Sfax (TUN) e Université de Sfax (TUN). Con un budget di 3.5 milioni di euro, di cui 3.1 milioni come contributo dell'Unione Europea e 0.4 milioni da co-finanziamento, TechLog rientra nei progetti strategici del programma di cooperazione europeo Eni Cbc Med “Mediterranean Sea Basin Programme” 2014-2020, principale iniziativa di cooperazione transfrontaliera dell’Unione Europea. Il progetto dura 30 mesi, è partito il 6 luglio 2021 e si chiude a Cagliari il 5 gennaio del prossimo anno. “È il secondo progetto finanziato da Eni Cbc Med che ha per capofila la nostra Università, ed è il primo come progetto strategico. Con un approccio Open innovation, realizziamo un laboratorio permanente transfrontaliero che facilita lo sviluppo di iniziative di trasferimento tecnologico tra accademie e imprese nella formazione avanzata per il personale delle comunità portuali e dell’autotrasporto.

TechLog - spiega il professor Fancello - sviluppa programmi di formazione innovativi nel campo della logistica basati sull'uso di simulatori di guida avanzati per la guida ecologica, la guida sicura e l’efficientamento delle prestazioni degli operatori”. Gli scenari vanno dall'Innovazione alla sostenibilità ambientale e formazione avanzata. “TechLog implementa azioni per potenziare la capacità delle istituzioni pubbliche di gestire i processi di innovazione nei settori portuale e dell’autotrasporto. E realizza un percorso di capacity building teso a uno standard condiviso per l’area del Mediterraneo nella formazione avanzata e certificata per il personale dei trasporti e dei porti che possa rafforzarne l'efficienza operativa e la competitività” aggiunge Gianfranco Fancello. “Grazie a TechLog gli operatori e le istituzioni che operano in questi settori avranno un riferimento per co-progettare e promuovere iniziative di trasferimento tecnologico basate su simulatori di guida avanzati volte a migliorare le prestazioni, la competitività e la sostenibilità del settore portuale e dell’autotrasporto in ambito euro-mediterraneo” rimarca la professoressa Serra. Tra i beneficiari del progetto, enti di trasporto, autorità portuali, terminalisti, centri di ricerca e formazione nella simulazione avanzata per trasporti e logistica, aziende di trasporto e operatori portuali. Al Sil di Barcellona 2023 si svolgono anche il 39º Congresso Alacat, la 18ª European Conference & European Research Seminar del Cscmp, la 19ª MedaLogistics Week e la 26ª edizione di Eurolog.

 

Mario Frongia

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Si chiama LABMET – Laboratorio Metropolitano di Innovazione, ed è la nuova agenzia urbana della Città Metropolitana di Cagliari, un luogo digitale e fisico nell’ambito del quale l’ente, i comuni che ne fanno parte, le imprese e i cittadini si incontrano per condividere le tematiche urbane.

LABMET - vincitore la settimana scorsa del premio “PA Sostenibile 2023” nella categoria “Partecipazione e cittadinanza attiva” conferito nel corso del Forum PA, il più importante evento nazionale dedicato al tema della modernizzazione della pubblica amministrazione - è stato presentato questa mattina nella sala multimediale del Parco Monte Claro di Cagliari dal consigliere metropolitano delegato alla Pianificazione Umberto Ticca e illustrato dalla responsabile del servizio Pianificazione Strategica della Città Metropolitana Isabella Ligia.

“Con Labmet vogliamo creare uno spazio stabile di confronto con la cittadinanza e con tutti i portatori di interesse, un luogo in cui si formi l’immaginazione e la costruzione del futuro della città”, ha spiegato Ticca. “Vogliamo passare dalla fase di consultazione a quella di una vera e propria coprogettazione, perché siamo convinti che la partecipazione civica possa migliorare in modo significativo l’azione politica e amministrativa”.

Il Laboratorio, per ora digitale ma che aspira a diventare in un futuro molto prossimo una vera e propria agenzia dotata di una sede fisica di incontro, si articola in tre ambiti connessi e integrati tra loro - Osservatorio, Ricerca e Partecipazione – che saranno sviluppati con l’assistenza tecnica delle società TaLaMaCà, Avanzi e Sardarch.

OSSERVATORIO – All’Osservatorio spetta il compito di promuovere e gestire le attività di raccolta, selezione, organizzazione e divulgazione di dati e informazioni sul territorio e sugli spazi urbani della Città Metropolitana. Nicola Solinas, dello spin-off dell’Università di Cagliari TaLaMaCà, ha illustrato le attività del primo progetto pilota di mappatura e ricerca, che riguarda gli spazi verdi urbani del territorio metropolitano, tra cui i cortili scolastici. Il fine è quello di costruire un quadro conoscitivo di tutte le aree verdi esistenti e potenziali che possa supportare la pianificazione di interventi di recupero o trasformazione di tali spazi in maniera sostenibile, per esempio con azioni di depaving (liberare il suolo dall’asfalto), di forestazione e con la realizzazione di orti didattici.

RICERCA – Il secondo pilastro di Labmet è l’attività di Ricerca per la costruzione di solide basi conoscitive su cui si fonda la nuova agenzia urbana, che sarà portata avanti in collaborazione con Avanzi, società che da 25 anni promuove il cambiamento verso la sostenibilità attraverso l’innovazione sociale. La ricerca sarà focalizzata, come spiegato dalla manager di Avanzi Linda Cossa, sulle buone pratiche e le esperienze virtuose di laboratori urbani già operativi in Italia, in Europa e nel resto del mondo nell’ambito dello sviluppo urbano legato all’innovazione e alla sostenibilità.

PARTECIPAZIONE – Il terzo pilastro di Labmet è l’azione di Partecipazione, collaborazione e formazione in relazione alle politiche urbane e alla programmazione urbana e territoriale. Nicolò Fenu, socio fondatore di Sardarch, spin-off dell’Università di Cagliari, ha presentato le possibilità legate ai percorsi partecipativi e in particolare alla piattaforma digitale di Labmet, strumento portante per favorire l’accesso dei cittadini e dei portatori di interesse del territorio ai processi di pianificazione.

Alla presentazione sono intervenuti anche Maria Chiara Di Guardo, direttrice di Unica CREA, partner istituzionale di Labmet con l’obiettivo di costruire gradualmente una base di conoscenza condivisa e accessibile anche ai cittadini, e i rappresentanti degli ordini professionali degli ingegneri e degli architetti, anch’essi impegnati nella diffusione di una cultura condivisa dell’innovazione e della rigenerazione urbana.

Nato nell’ambito del Piano Strategico Metropolitano, Labmet è stato progetto pilota del Dipartimento della Funzione Pubblica nell’ambito del 4° Piano di azione nazionale per l’open government, ed è finanziato con fondi FSC del Piano di Sviluppo e Coesione della Città Metropolitana di Cagliari nel ciclo di programmazione 2014-2020. E’ stato inoltre già individuato come progetto bandiera del Piano Regionale della Regione Sardegna con fondi FESR nel ciclo di programmazione 2021-2027.

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Cagliari aderisce alla raccolta fondi per le popolazioni dell'Emilia Romagna.

 Il Sindaco di Cagliari, Paolo Truzzu ha aderito alla campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi avviata dall'ANCI a favore dei Comuni colpiti dall'alluvione in Emilia Romagna.

 “Per i nostri Sindaci e le nostre comunità” è il titolo dell'iniziativa che vuole mettere in evidenza la necessità di aiuti da far confluire alle popolazioni colpite da un tale disastro.

 Chiunque volesse, potrà inviare una donazione tramite bonifico bancario all'IBAN: IT 20 N 06230 03202 000057138452 con causale “Per i Comuni colpiti".

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ASL CAGLIARI Ospedale di Isili: già operativa un'altra anestesista per supportare le attività del presidio
La professionista andrà a coprire i turni del presidio ospedaliero e, nel contempo, collaborerà con dott. Salvatore Burrai, medico specialista in Chirurgia Plastica che, dal mese di settembre a oggi, ha già effettuato oltre 400 interventi al San Giuseppe Calasanzio

CAGLIARI, 14 aprile 2023 - Arriva a Isili, nell'ospedale San Giuseppe Calasanzio, un'anestesista già dipendente della ASL di Cagliari, che andrà a coprire i turni del presidio ospedaliero e, nel contempo, supporterà le attività del dott. Salvatore Burrai, medico specialista in Chirurgia Plastica del Dipartimento di Chirurgia del PO SS. Trinità, diretto dal Dott. Raffaele Sechi, che opera già dal mese di settembre 2022 nell’ospedale di Isili.

"Si tratta di un ulteriore tassello che va ad aggiungersi ai professionisti che stanno decidendo di svolgere la loro attività nei territori della ASL di Cagliari, dopo aver maturato esperienza in presidi della città metropolitana - spiega  Marcello Tidore, manager della ASL di Cagliari -. La Direzione qualche mese fa aveva avviato il progetto per contribuire a ridurre le liste di attesa per alcune prestazioni di chirurgia plastica programmata e di rilanciare e potenziare l’attività chirurgica del P.O. San Giuseppe, valorizzando le risorse esistenti, integrandole con altri professionisti”.
 
"Nell'ospedale di Isili si eseguono due sedute operatorie settimanali aggiunge il Chirurgo plastico dott. Salvatore Burrai - Da settembre a oggi al San Giuseppe abbiamo eseguito un totale di 240 interventi in regime ambulatoriale e Day Hospital. Nei 2 ambulatori CUP a Cagliari (P.O.Marino) e ad Isili (P.O.San Giuseppe) vengono effettuate 18 prime visite CUP settimanali; sono invece oltre 400 le prime visite eseguite dal mese di settembre 2022 con le agende piene, sia a Cagliari che ad Isili, fino ad Agosto 2023".  

"I nostri pazienti vengono da tutta la Sardegna per eseguire interventi come asportazione di voluminose formazioni cutanee e sottocutanee, malformazioni congenite o acquisite, ulcere e lesioni che richiedano ricostruzioni tissutali con lembi cutanei, innesti di cute e matrici dermiche", conclude Burrai.

La presenza di un'ulteriore anestesista, che ha preso servizio già nei giorni scorsi, permetterà inoltre di ridurre il ricorso a figure esterne, tramite convenzione, da altri presidi o Aziende sanitarie, riducendo così non solo i costi sanitari ma soprattutto garantendo una continuità assistenziale nel rapporto medico-paziente che assicura una migliore presa in carico e qualità nelle cure.
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Mercoledì, 05 Aprile 2023 09:05

Sensazioni d’esordio nel rugby in carrozzina

La felicità di vederli giocare e andare talora in meta disegna un quadretto indelebile, lasciando a mera statistica quel risultato di molto a poco che oltre ad essere stato messo in preventivo, non aveva alcun significato, a parte quello della prima volta assoluta.

In casa Sa.Spo si guarda con ottimismo al futuro della squadra di rugby in carrozzina: la trasferta romana è servita per capire capacità e limiti. Soprattutto diventerà essenziale punto di riferimento per i sette atleti che ora hanno un parametro su cui confrontarsi nello studiare forme e aspetti di una continua ricerca delle evoluzioni fisiche, tecniche e tattiche.

Tutti concordano, tra cui il presidentissimo Luciano Lisci, che la sfida persa con i vice campioni d’Italia della Polisportiva Milanese (76 – 10) sia stato un punto d’inizio non solo per i giocatori ma anche per lo staff presente negli impianti del Santa Lucia e composto dal dirigente Claudio Secci, dal meccanico Roberto Perra e dai tecnici Nicola Marcello, Dario Carrone e Sandro Floris (sono rimasti a casa, Carmelo Addaris e il vice presidente Antonio Murgia).

I rugbisti saspini hanno potuto sperimentare la pesantezza a livello fisico di una trasferta cominciata di primissimo mattino e conclusasi a notte fonda. Inoltre il caldo spaventoso li ha aiutati a convivere con determinate situazioni climatiche.

I forti lombardi si sono mossi in campo applicando degli automatismi che provano da oltre sette anni: il risultato rotondo porta la firma, tra gli altri, di ben quattro protagonisti della Nazionale guidata dal coach Franco Tessari, osservatore speciale nell’impianto che ha accolto il secondo concentramento del campionato italiano organizzato dalla FISPES (Federazione Italiana Sport Paralimpici e Sperimentali).

Ma la gioia della prima meta è stata incontenibile, per di più realizzata con eleganza e autorità da Salomon Menana Abaga Ocomo che poi ne ha realizzate altre 6, cui si aggiungono quelle del capitano Stefano Perra, Simone Melis e Fabio Sanna.

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Si può accendere una luce con il fuoco? Per Gabriele Onnis, giovane creativo cagliaritano e eccellenza sarda del product designsi. Lo ha dimostrato con la sua lampada rivoluzionaria, Phos, un oggetto moderno, utile ed ecosostenibile per l’uso quotidiano, trasportabile e soprattutto autosufficiente, oggi inserito tra i migliori progetti di design selezionati dall’ADI (Associazione per il Design Industriale) che saranno esposti dal 4 aprile al 10 settembre allADI Museum di Milano, il più importante spazio espositivo dedicato al design “made in Italy”, ai migliori designer contemporanei e alla creatività. Il suo prototipo Phos”, una lanterna a mano semplice da usare che utilizza nuovi combustibili più sostenibili come il bioetanolo, prodotto dalla fermentazione della canna da zucchero o di altra origine vegetale che durante la combustione non rilascia sostanze dannose, è stato selezionato tra oltre 300 candidature di progetti pervenute all’ADI da tutta Italia e sarà inserito allADI Museum di Milano nell’esposizione temporanea dedicata ai designer italiani under 35 “Italy: a New Collective Landscape”, curata da Angela Rui con Elisabetta Donati de Conti e Matilde Losi, a fianco della collezione permanente del Premio Compasso d'Oro che raccoglie i pezzi vincitori dei migliori progetti di design dal 1954 ad oggi. Una mostra-programma rivolta ai migliori giovani creativi italiani di talento costituita da prodotti, progetti, e nuove pratiche progettuali e produttive virtuoseche tengono conto delle sfide che questo momento globale richiede, invitati a candidare il proprio lavoro come parte di un nuovo panorama progettuale che rifletta attorno un clima di continue trasformazioni ecologiche e sociali.

 Una grande soddisfazione per il giovane progettista cagliaritano che sarà nei prossimi giorni a rappresentare la Sardegna all’Adi Museum di Milano, alumno IED Cagliari del corso di Product Design che solo due anni fa si è diplomato presentando come progetto di tesi la sua lampada innovativa che utilizza forme alternative e più sostenibili di energia. Da allora ha iniziato un percorso importante che a soli pochi mesi dal diploma di laurea lo ha visto partecipare nel 2021 con il suo progetto alla Maker Faire di Roma, il più grande evento europeo sull’innovazione e sulla creatività, e lo scorso anno ricevere il premio del concept vincitore per il progetto grafico per i due nuovi Cannonau realizzati dalla Tenuta Olianas di Gergei, realizzato insieme a Valentina Luiu sotto la guida dei docenti e dei coordinatori IED Cagliari.

 Designer freelance, Gabriele Onnis alterna l’amore, la sperimentazione e la ricerca costante nel campo delle energie rinnovabili per uso domestico e per i suoi progetti di product design e grafica con diverse collaborazioni e attività di tutor in diversi progetti speciali che si incrociano tra i corsi IED di Product, Media, Interior e Fashion Design. “Amo il mio lavoro e qualunque progetto per me è bello. Mi piace progettare, non è solo un mestiere, è proprio una passione. Non penso ad altro. Cerco di assorbire come una spugna da qualunque progetto, perché ogni progetto è diverso e ti pone di fronte sia a nuove sfide personali che a nuovi modi di vedere le cose. Ed essere stato selezionato dall’ADI tra centinaia di giovani progettisti per la mostra al Museum di Milano, un luogo sacro per i designer, è fantastico, è un bel sogno che prende forma”.

 Passione come motore centrale che guida le idee, la testa e le mani dei giovani creativi di talento che considerano la sostenibilità come una lente fondamentale attraverso cui guardare il mondo, e che li porta a sviluppare una propria visione responsabile e a partecipare ai cambiamenti sociali ed economici in atto. Così è la visione di Gabriele Onnis (classe 1992) che grazie al suo corso di studi ha fatto diventare la “progettazione di prodotti” (Product Design) una parte essenziale della sua vita, aumentando la capacità di guardare il mondo attraverso gli oggetti, farsi ispirare da loro e dalla tradizione, e poi rielaborarli e progettarli nella versione più “green” possibile, per contribuire alla salvaguardia del pianeta. “Un oggetto è qualcosa di più di una semplice forma definita, per chi lo crea. Si fa testimone della nostra appartenenza culturale, della nostra identità e unicità. Perché racconta una storia, racconta una o più persone, racconta un tempo, racconta un luogo, racconta delle esigenze, e racconta soprattutto il rapporto tra tutti questi aspetti. Ma è qualcosa di più anche per chi lo utilizza, per ogni persona acquisisce un valore preciso, una personale chiave di lettura e una funzione differente. E noi progettisti abbiamo una grande responsabilità: creiamo qualcosa per qualcuno che non conosciamo, che non abbiamo mai visto e gli chiediamo con umiltà se un pezzo della nostra mente, una nostra idea, può entrare nelle loro vite. O cerchiamo attraverso l’oggetto di sollecitare una riflessione verso un nuovo modo sostenibile di vedere il mondo”.

 Sviluppato durante il corso di studi in Product Design allo IED di Cagliari con la collaborazione dell’Arch. Lucia Logiudice come relatore, e come prezioso correlatore l’Ing. Paolo Gobbato di VEIL Energy di Bolzano, azienda partner del progetto, che ha messo a disposizione le proprie competenze per lo sviluppo del sistema termoelettrico della lampada per l’home design, il prototipo Phos si fonde in due sorgenti luminosein cui fuoco e luce sono indissolubilmente legati tra loroe in cui l’energia termoelettrica viene prodottaaccumulata ed utilizzata.

L’idea è nata per caso. Ho una mia visione personale maturata negli anni che riguarda l’utilizzo dell’energia elettrica – racconta Gabriele - Ho iniziato a indagare le forme di energie alternative e ho scoperto che esistevano dei componenti elettronici che erano presenti anche nei computer e quindi nelle nostre case, che si comportano come dei generatori quando si produce una differenza di temperatura tra questi”. Studio, costanza, sperimentazione, ricerca, passione per l’elettronica e l’hobby per il riciclo già in tempi ormai passati in cui Gabriele si dilettava nella costruzione di lampade da oggetti di recupero, un paio di anni di frequentazione al corso di laurea in ingegneria biomedica poi interrotto per cercare la sua vera strada: un corso di studi per diventare Product Designer, trovata allo IED.

E soprattuttoun amore incondizionato e rispettoso per il fuoco che parte dal ricordo, di Gabriele appena cinquenne, di quella fiammella viva che animava le vecchie lampade ad olio dei minatori di Porto Flaviailluminando le loro storie tra le anguste e umide gallerie sotterranee. Ricordi molto belli e nitidi che gli ha impresso nella memoria suo nonno Franco, medico della miniera, attraverso i suoi racconti. “Sono sempre stato affascinato dalle storie di mio nonno, e dagli oggetti che richiamavano le miniere, in particolare dall’elemento ‘fuoco’ perché ha una poetica che riscalda, tipica della fiamma e del suono dell’atmosfera che crea, e ho trovato naturale unire le due cose”. Il fuoco lo ha ispirato infatti per la sua creazione innovativail focolare attorno al quale ci si riunisce e che unisce. Fiamma come fonte di vita, fonte di calore e di condivisione, legame ancestrale con la materia, con gli antichi valori, e testimone di quella parte più antica di noi e dei tempi che non abbiamo vissuto. “Il mio racconto dell’oggetto Phos vuole essere una speranza. Ho realizzato questa lampada che utilizza l’energia termoelettrica con il desiderio di poter raccontare quello che era il mio modo di vedere sia la luce che il fuoco, all’interno di una possibile idea di eco-sostenibilità dentro le nostre case, ma soprattutto per mostrare un nuovo modo di vedere le cose. La mia speranza è che qualcuno veda questo progetto e dica: “Ok, c’è un altro modo o altri modi per arrivare allo stesso risultato, che siano più sostenibili”. Perché oggi abbiamo questa urgenza, ci sono tematiche ambientali troppo importanti da affrontare che urla il nostro mondo. E auspico che questi oggetti d’uso comune che conciliano funzionalità, estetica, economicità e soprattutto sostenibilità siano sempre più frequenti nel mondo del design. Mi piacerebbe che questo genere di sperimentazione, questa ricerca, spinga altri progettisti a fare ricerca, ad andare avanti, e trovare soluzioni alternative green per un nuovo mondo possibile”.

 

ADI MUSEUM DI MILANO – Italy: a New Collective Landscape

La mostra “Italy: a New Collective Landscape” all’ADI Museum di Milano in cui sarà esposta la lampada Phos di Gabriele Onnis sarà visitabile dal 4 aprile fino al 10 settembre 2023 e vedrà in vetrina i migliori progetti selezionati tra le 329 candidature pervenute entro lo scorso novembre, testimonianza di un grande interesse del mondo del design italiano under 35. La Open Call si è articolata su tre sezioni principali (Progetto Rigenerativo, Relazionale e Sistemico) attraverso quattro criteri principali di selezione molto rigidi: la pertinenza con almeno una delle tematiche presentate nella mostra; l’effettiva rilevanza nel campo della pratica, della ricerca e della progettazione nel design contemporaneo; la capacità di affrontare argomenti ambientali e sociali urgenti, supportati da un’indagine progettuale e da una materializzazione esaustive; la presenza della dimensione inclusiva, partecipativa e collaborativa, sia nel processo progettuale che nel formato con cui il progetto viene presentato.

 Fare e pensare prodotti e servizi ''umani'' vuol dire cambiare la nostra idea del mondo. I giovani designer sono chiamati a realizzare nuovi oggetti facili da utilizzare, con un approccio sempre più attento, oggi più che mai, ai temi della sostenibilità. Un percorso “green” che l’Istituto Europeo di Design di Cagliari così come tutto il gruppo IED porta avanti da anni, sostenendolo anche attraverso diverse iniziative per promuovere il diritto allo studio dei giovani e aiutare i futuri designer che hanno nel cuore questa grande passione e vorrebbero tradurla nella loro professione.

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L'Aeroporto di Cagliari è da sempre all'avanguardia per la difesa del diritto universale alla mobilità di tutte le persone.

Dal 2006 il nostro aeroporto ha istituito il servizio PRM, con uno staff specializzato per l'accoglienza e l'accompagnamento delle persone a ridotta mobilità, e sempre attraverso questo servizio, aderendo nel 2020 al progetto ENAC "IN VIAGGIO ATTRAVERSO L'AEROPORTO", la società di gestione ha reso possibile alle persone che vivono nello spettro dell'autismo, di affrontare l'esperienza del viaggio in modo più consapevole e sereno.

Per finire è con grande piacere che con l'apertura della Cagliari Airport Library, abbiamo potuto ospitare negli scaffali della prima biblioteca aeroportuale italiana, una vera e propria AUTISMOTECA, cioè una sezione specifica di libri in CAA e di letteratura dedicata al tema dell’autismo. Questo fine settimana, come ogni anno l'Aerostazione vestirà il colore blu attraverso l'illuminazione LED, aderendo così alla Giornata Mondiale della Consapevolezza sull'Autismo.

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Venerdì, 31 Marzo 2023 14:55

Aperto a Cagliari il Museo del mattoncino

Da questa mattina di venerdì 31 marzo 2023, Cagliari ha il suo Museo del mattoncino, primo e unico in Sardegna. Si chiama KaralisBrick, è situato al civico numero 5 di viale Trento e si sviluppa su una superficie di 260 metri quadrati, interamente destinati a opere realizzate con mattoncini Lego.

“Quella di oggi è una giornata importante per la città. Rappresenta un'occasione ulteriore per promuovere Cagliari”, ha rimarcato l'assessore alle Attività produttive e Turismo, Alessandro Sorgia, intervenendo alla cerimonia del taglio del nastro. “Come Amministrazione comunale stiamo lavorando tanto per far si che sia i cittadini, che i visitatori e i turisti possano godere di occasioni di svago. Ma anche formativi, come quelli che offre KaralisBrick, grazie ai laboratori per grandi e piccoli”.

Realizzato da Maurizio Lampis, fondatore e presidente dell'associazione culturale KaralisBrick, in collaborazione con Gianluigi Cornaglia, il Museo del mattoncino di Cagliari presenta al suo interno dieci temi differenti, tutti realizzati secondo la fantasia dei costruttori, hanno spiegato. I visitatori hanno dunque l'opportunità di ammirare castelli medioevali, pirati, Star wars, Il signore degli anelli e la Sardegna in miniatura. In totale sono 500 i pezzi in esposizione.

KaralisBrick mette inoltre a disposizione un laboratorio per bambini con 20 postazioni che mette loro a disposizione migliaia di mattoncini, hanno spiegato Lampis e Cornaglia. Il divertimento, assicura, è garantito e si possono apprendere le tecniche costruttive Lego.

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Giovedì, 30 Marzo 2023 16:15

Cagliari, al via Feste del Cioccolato Nazionali

Dal 31 marzo al 2 aprile dalle 10 del mattino sino a notte nel corso Vittorio Emanuele e in piazza Yenne. L'assessore Sorgia: “Rappresenta un'ulteriore iniziativa di promozione”.

Al via Feste del Cioccolato Nazionali Cagliari

Da domani, venerdì 31 marzo, a domenica 2 aprile 2023, nel corso Vittorio Emanuele e in piazza Yenne si svolge il tour delle Feste del Cioccolato Nazionali promosso dalla Choco Amore. Patrocinata dal Comune di Cagliari la kermesse impegna un pool di artigiani maestri cioccolatieri provenienti da più parti d’Italia. Previsti anche laboratori didattici sulla lavorazione del cioccolato: possono essere prenotati su sito internet https://festedelcioccolato.it/prenotazione-laboratori/ . Dalle 10 del mattino sino a notte.

Alessandro Sorgia, assessore alle Attività produttive e Turismo:"Il tour della Feste del Cioccolato Nazionali arriva con grande orgoglio a Cagliari. Rappresenta un'ulteriore iniziativa di promozione, che pone la nostra città ancora una volta alla ribalta nazionale. E sarà un fine settimana speciale per tutti i golosi che potranno gustare il miglior cioccolato artigianale italiano, senza additivi e conservanti. Non mancheranno punti di degustazione e i laboratori ChocoLab in chiave professionali per adulti e ChocoPlay, sottoforma di gioco e imparo, per i più piccoli. Sono convinto che l'iniziativa sarà apprezzata dai tanti visitatori grandi e piccini, che si attendono numerosi".

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