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“La Regione Sardegna è impegnata in prima linea con il mondo dell'Università e con le altre isole d'Europa per cercare di stimolare un percorso virtuoso che renda effettivo il principio di insularità reinserito di recente in Costituzione”. Lo ha detto il Presidente della Regione Christian Solinas nel corso del convegno “Il principio di insularità nel nuovo Articolo 119 della Costituzione” in corso presso l’Università di Cagliari.

Entrando nello specifico del tema ed evidenziando le criticità che interessano temi strategici come quello dei trasporti, delle merci, dell’energia, strettamente legati alla condizione insulare, il Presidente ha evidenziato il rischio che “l'affermazione di principio non abbia conseguenti e coerenti applicazioni pratiche”. Il tema, secondo il Presidente, si articola su due grandi questioni: “Ci sono le risorse (e fortunatamente questo tempo ci dà grandissime risorse) con il paradosso, però, che non possiamo spenderle legittimamente perché spesso – ha proseguito il Presidente - si incorre nella violazione di norme sugli aiuti di Stato e sulla concorrenza che finiscono per sterilizzare il le politiche, gli stanziamenti, quindi la possibilità di affermare una uguaglianza sostanziale in termini di opportunità. Non chiediamo – ha evidenziato il Presidente Solinas -  privilegi come Isola. Chiediamo semplicemente di essere rimessi al pari del resto del territorio di terraferma, del resto dei cittadini europei, per poter competere nel pieno delle nostre potenzialità”.

Guardando al più ampio scenario europeo, quindi alla condizione insulare “che interessa 20 milioni di abitanti europei divisi su 13 Stati, che rappresentano il 5% della popolazione europea”, il Presidente Solinas ha evidenziato come “con il riconoscimento da parte dell'Europarlamento della risoluzione Omarjee per i diritti delle isole c'è stato un ulteriore arricchimento nel percorso che deve essere visto come l’avvio del cammino e non il punto d'arrivo”. Una popolazione europea, ha proseguito il Presidente, “che deve avere riconosciuto un diritto di cittadinanza che non sia leso nelle sue prerogative da una condizione che oggettivamente determina un uno stato di diseguaglianza rispetto al resto d'Europa”.

Ricordando l’impegno della Regione Sardegna in sede europea nel corso di questi anni, il Presidente Solinas ha detto: “Io stesso, come presidente di questa Regione, ho di recente proposto un documento che è stato sottoscritto dalle autorità politiche delle principali isole del Mediterraneo. Abbiamo coinvolto la Corsica, le Baleari, Rodi e Creta, in maniera tale che nella costruzione delle politiche europee ci sia una preventiva riflessione e un coinvolgimento del mondo insulare che possa in quella sede declinare quali sono le criticità che devono essere affrontate e risolte”.

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“Con il pieno recepimento della condizione insulare nel disegno di legge sull’autonomia differenziata si rafforzano e ampliano i confini dell'autonomia sarda. L’impegno del Governo per la rimozione degli squilibri economici derivanti dall’insularità, ora sancito anche nel testo del disegno di legge approvato in Consiglio dei Ministri all'unanimità, testimonia la volontà di dare la giusta attenzione ai diritti delle Isole per troppo tempo ignorati e negati”. Lo ha detto il Presidente della Regione Christian Solinas, commentando l’approvazione del ddl che, ha spiegato il Presidente “deve ora dare alla Sardegna quello slancio necessario affinché si prosegua nel percorso avviato sulle nostre grandi battaglie, dalla vertenza entrate, che grazie agli accordi da me sanciti con il Governo ha portato a maggiori introiti per 480 milioni annui, nonché all’assegnazione di 1 miliardo e 600 milioni per nuove opere pubbliche, ai trasporti, alle infrastrutture”.

Il Presidente Solinas, che esprime apprezzamento per la sensibilità dimostrata dal Governo e dal Ministro Calderoli, si è soffermato anche  sulla necessità di proseguire nelle azioni avviate sul piano europeo: “La Sardegna in questi anni è stata in prima linea per favorire l'integrazione della dimensione insulare nelle politiche dell’Europa ed è lì, non solo nel Parlamento nazionale, che la nostra battaglia autonomistica deve proseguire – evidenzia il Presidente -  con l’obiettivo di ottenere una revisione profonda della normativa europea, per renderla più rispondente alle sfide dei nostri territori che le crisi quali quella attuale evidenziano e aggravano. Siamo una tipologia territoriale che non può continuare a essere trascurata dalle politiche dell'Unione europea”, ha concluso il Presidente.

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