Domenica, 12 Novembre 2023 12:01

“Campioni per sempre”, anche Gianfranco Zola racconta il terzo scudetto del Napoli In evidenza

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La prefazione dell'arcivescovo Sepe, i colleghi del giornalismo, i campioni del passato nelle 191 pagine del libro di Gianfranco Coppola La prefazione dell'arcivescovo Sepe, i colleghi del giornalismo, i campioni del passato nelle 191 pagine del libro di Gianfranco Coppola

Il volume del presidente dell’Ussi, Gianfranco Coppola. Dal fine benefico alle Grandi firme, ai ritratti del gruppo che ha vinto lo scudetto visto dai protagonisti del passato

Mario Frongia

Scudetti speciali. Uomini e luoghi, speciali. Momenti che non lasciano scampo, quasi una verniciata feroce e precisa alle regole, al tempo, al contesto. Pallone che rotola, da vincitori. Detto così pare banale. Ma il terzo titolo di campioni d’Italia a Napoli è e rimane quintessenza di quel che nello sport, per chi lo vive e lo festeggia, è un attimo unico. Con dentro una miscela particolare. Va così anche per quelli che lo raccontano. Gianfranco Coppola, ad esempio. Ben accompagnato da una band di giornalisti malati di calcio dalla penna fina, nel libro si viaggia rapidi. Dal cemento e l’acciaio del San Paolo agli umori di una tifoseria con pochi eguali. “Campioni per sempre - Terzo scudetto, leggende del Napoli allo specchio” fotografa un tricolore che va oltre i gol, le parate, i calci d’angolo, le polemiche.  Termometro di una terra dolente, infastidita, troppo spesso abbandonata, le 191 pagine firmate dal capo redattore di Rai Campania, sono il piccolo grande racconto di un percorso di fantasia, energia e organizzazione ben combinate. Calcio-spettacolo? Sì, perché il gruppo di Luciano Spalletti ha griffato pallonate d’autore. Al Maradona e lontano da casa.

Sensazioni che prendono per mano. Da piazza Plebiscito a Fuorigrotta fino a via Partenope e il Circolo canottieri Savoia con la scalinata dedicata a Lucio Dalla - nella patria di Pino Daniele ed Enrico Caruso, citati da Gianfranco Coppola con autentici giganti quali Eduardo De Filippo, Massimo Troisi, Sophia Loren, Benedetto Croce, Matilde Serao, Luciano De Crescenzo - si respira a tratti “quell’aria spessa, carica di sale, gonfia di odori” cantata da Fabrizio De Andrè per i caruggi di Genova. Città magiche anche se diverse, tanto, e lontane. Con la tempra e un’umanità che permette di resistere a ceffoni e sgambetti. Passioni che non si intristiscono né ingrigiscono con il passare del tempo. Anzi. A Napoli la storia è un dna scolpito nel granito. Come gli indelebili omaggi regalati dai Quartieri spagnoli a sua maestà Diego Armando Maradona.

Idea feconda. Descrivere le magie - sì, quelle forzute e agonistiche di Anguissa, Zielinski, Di Lorenzo, Kim, Rrahmani, Juan Jesus, Olivera e Mario Rui, il fioretto e gli strappi di Kvaratskhelia, Ndombélé, Raspadori, Politano, Elmas, con lo strapotere tecnico di Osimhen, Lozano e Simeone, le certezze di Meret e le geometrie di Lobotka, vero algoritmo dello scudetto napoletano 2022/23 - dei campioni facendoli raccontare dai giganti degli scudetti, conquista. E coglie l’attimo. Con la mano di un pugno di colleghi vicini per anagrafe e mestiere al presidente nazionale dell’Ussi, si respira un’atmosfera che rallegra e appaga l’animo. Anche quella del tifoso più avvertito: Napoli campione, come rimarca nella prefazione l’arcivescovo emerito Crescenzio Sepe, ha portato “nuova luce sulla città”. Un messaggio di condivisione e inclusione che Gianfranco Coppola non ha trascurato: il ricavato dalla vendita del libro (Alfa grafica, San Sebastiano al Vesuvio, 16 euro) è destinato alla Comunità di accoglienza casa di Tonia. Una scelta che vale un gol irripetibile all’incrocio dei pali. Al 95’. “Vittorie speciali che si conciliano con sensazioni particolari. Né miseria, né nobiltà” comunica l’autore. Intanto, i protagonisti dell’era maradoniana raccontano i campioni. Con Bruscolotti, Ferrara, Renica, Di Fusco, Muro, Bagni, Careca, Caffarelli, Corradini, Volpecina, Fusi, Mauro, Giordano, Carnevale, Francini, Di Napoli, Romano e il nostro Gianfranco Zola abbondano aneddoti e ricordi che scaldano il cuore. Impossibili da scordare i contributi al tricolore dati dal ds Cristiano Giuntoli, architetto del Napoli di Aurelio De Laurentiis descritto con raffinatezza da Massimo Corcione, da Karim Zedadka, Alessio Zerbin, Gianluca Gaetano, Pierluigi Gollini, Diego Demme, Bartosz  Bereszynski, Leo Ostigard, Davide Marfella e Hubert Idasiak. L’agile volume ospita anche Ottavio Bianchi, che commenta il pregiato lavoro di Luciano Spalletti, un’intervista a Corrado Ferlaino, presidente dell’epoca d’oro, e gli amarcord, tra passato e presente, di Mario Zaccaria, Nino Petrone, Adriano Cisternino, Sandro Sabatini, Mimmo Carratelli, Angelo Scelzo e Adolfo Mollichelli. Le foto? Sono di Pietro Mosca. Insomma, Napoli, siamo noi. Con il terzo scudetto. In una città che incanta. E un motto ineludibile: Ricomincio da tre.

Ultima modifica il Domenica, 12 Novembre 2023 12:25
Mario Frongia

Giornalista - consigliere nazionale e comitato di presidenza Ussi