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 L’Assessorato della Pubblica Istruzione e Spettacolo, ha pubblicato l'avviso per la concessione di contributi per la produzione di lungometraggi, cortometraggi e sceneggiature. La data di scadenza per la presentazione delle domande scade il 15 marzo prossimo. Al fine di dare impulso alla filiera del settore cinematografico in Sardegna, l’Assessore ha dato mandato al Servizio competente in materia di Cinema per la predisposizione e pubblicazione del Bando per l’attribuzione delle risorse, pari a 300 mila euro per la concessione di contributi per la produzione di cortometraggi di interesse regionale a favore di Persone giuridiche, in base alle norme per lo sviluppo del cinema in Sardegna. I soggetti ammissibili sono le imprese cinematografiche e audiovisive, in forma singola e le reti di imprese cinematografiche e audiovisive. Sono escluse le associazioni culturali o fondazioni senza scopo di lucro. Sono altresì esclusi, non trattandosi di risorse comunitarie, i liberi professionisti.

Per la concessione di contributi finalizzati alla coproduzione di lungometraggi di rilevante interesse regionale sono stati stanziati un milione e 800 mila euro. Soggetti ammissibili le imprese cinematografiche e audiovisive, in forma singola o  Reti di imprese cinematografiche e audiovisive. Escluse le associazioni culturali o fondazioni senza scopo di lucro.  Per i progetti di sviluppo della sceneggiatura finalizzati alla produzione di lungometraggi di interesse regionale sono stati stanziati ulteriori 100 mila euro.

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 “Il cinema è un settore culturale fondamentale su cui la Regione investe da anni. Sono sempre più numerose le produzioni cinematografiche che hanno scelto la Sardegna come location promuovendo l’isola nel mondo. Non solo, la nostra regione offre uno spazio creativo e di ispirazione fecondo, oltre ad un sistema di accoglienza che ha messo a disposizione infrastrutture logistiche e produttive capaci di competere anche nei mercati internazionali. In Sardegna operiamo con la Fondazione Film Commission, che nasce proprio con lo scopo di valorizzare il nostro patrimonio artistico e ambientale, sviluppare la filiera audiovisiva e creare le condizioni per attrarre investimenti e progetti cinematografici e audiovisivi.” Così l’assessore del Lavoro, Ada Lai, è intervenuta alla tavola rotonda “Formazione ITS: percorsi formativi nel campo audiovisivo e cinema, testimonianze e buone prassi di altre Regioni d’Italia”, organizzata dall’assessore all'Istruzione, Formazione, Lavoro della Regione Veneto, Elena Donazzan e Veneto Film Commission, in occasione della 80^ edizione della Mostra internazionale d’arte cinematografica in corso al Lido di Venezia. Un’occasione di scambio e riflessione sulle misure messe in campo dalle amministrazioni regionali, ma anche un punto di partenza per l’elaborazione di nuove progettualità a pieno beneficio degli operatori, dell’intera filiera e della collettività.

“Questo conferma l’importanza di promuovere progetti formativi nel campo del settore audiovisivo e cinematografico - aggiunge l’assessore - attraverso gli Istituti Tecnici Superiori e le Academy: percorsi di alta formazione innovativi, concreti e pratici in grado di formare figure professionali altamente specializzate, particolarmente richieste dal mercato, ma carenti nel territorio regionale. La Regione, oltre ad incentivare le imprese operanti nei settori della cultura, dello spettacolo e della produzione cinematografica - sottolinea l’esponente dell’esecutivo Solinas - sta investendo risorse importanti anche in formazione mirata per innalzare le competenze delle professionalità che lavorano nel settore e formare nuove figure innovative, i mestieri del futuro, come il produttore multimediale e l’animatore 3D che saranno formati negli ITS. Grazie alla sinergia con l’Aspal, la nostra Agenzia del Lavoro e la Fondazione Sardegna Film Commission - aggiunge Lai -  l’assessorato del Lavoro ha già finanziato percorsi di alta formazione destinati a professionalità da inquadrare all'interno del settore cinematografico, nei reparti di regia sonora, montaggio, suono, composizione di musica, costume, scenografia, fotografia e produzione. Un altro progetto importante è portare a Cagliari l’Accademia di Belle Arti con un piano di studi dedicato proprio agli audiovisivi. Al momento, in collaborazione Aspal e la Fondazione Sardegna Film Commission, sono stati già finanziati due percorsi, che hanno ottenuto un grande successo tra i nostri giovani, tanto da convincerci ad aumentare i posti in graduatoria”.

Il corso per green manager è partito lo scorso mese di maggio. Si tratta di una figura importante all’interno delle produzioni che opera anche nell’ambito di eventi culturali (festival, rassegne o spettacoli dal vivo) per garantire la sostenibilità ambientale. Il green manager, infatti, si occupa di ridurre l’impatto sull’ambiente dei set, definendo criteri e protocolli e certificando il livello di sostenibilità. Nei prossimi mesi partirà anche quello di tecnico di scena, di cui sono state appena pubblicate le graduatorie. Una figura professionale altamente specializzata, capace di ideare e realizzare soluzioni tecniche a supporto della regia, dei sistemi di ripresa e di illuminazione, mediante la costruzione, l’installazione e la messa in opera di strutture e attrezzature. Professionalità con competenze nei ruoli di caposquadra, carrellista, gruista/crane operator, macchinista di preparazione di scena, addetto al ciak e tecnico luci.

Non solo teoria, ma tanta pratica, i corsi infatti sono basati su un metodo di apprendimento sul campo /learn by doing. I partecipanti al corso, infatti, sono inseriti all’internodi produzioni cinematografiche, audiovisive e televisive.

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Il film “L’ombra del fuoco – S’umbra ‘e su fogu” di Enrico Pau ha ottenuto il Premio Antropocene assegnato dal Museo della Scienza di Trento (MUSE) nell’ambito del Trento Film Festival, in corso di svolgimento in questi giorni.

Secondo la giuria del concorso, l’opera del regista cagliaritano è quella che “meglio racconta il rapporto tra l’umanità e il resto del mondo naturale nell’epoca dell’Antropocene”. Questa la motivazione: “L’ombra del fuoco sottolinea il forte legame dell’umanità con la terra e gli altri viventi che la popolano. Emergono i sentimenti non solo di chi quella terra la cura, ma anche degli animali e delle piante che hanno subito il dramma dell’incendio. La fine di quel paesaggio locale, stravolto dal fuoco, rimanda alla fine del Mondo nel senso della fine del conosciuto, del familiare, come accade globalmente nell’Antropocene”.

Il premio è stato consegnato ieri sera al cinema Modena di Trento prima dell’anteprima del film. L’opera è prodotta da Lucrezia Degortes per l’Associazione Culturale Arvèschida, co-produttore ISRE - Istituto Superiore Regionale Etnografico, produttori associati Antioco Floris per l’Università degli Studi di Cagliari - Laurea magistrale in Produzione Multimediale, Dipartimento di Lettere, lingue e beni culturali e Hortus Botanicus Karalitanus, e si avvale della consulenza scientifica di Gianluigi Bacchetta. Gli autori dei testi sono Enrico Pau, Ettore Cannas, Alberto Capitta, Alessandro De Roma, Mauro Tetti, mentre la traduzione dei testi in sardo e la voce narrante è di Giuseppe "Bosco" Falchi.

Il film

All’indomani del gigantesco incendio che nel luglio 2021 ha devastato la zona del Montiferru (Sardegna), il film ha seguito per un anno – con una piccolissima troupe di giovanissimi - le stagioni del fuoco, ascoltato le voci, sentito i canti, assistito, dopo il dolore, al miracolo della natura che rinasce. Così, dopo l’estate è arrivata l’acqua, poi il vento dell’autunno, quindi la neve di novembre, e poi l’inverno gelido, e poi la Pasqua del fuoco, il venerdì santo della Passione.

“Considero la realizzazione del mio documentario come un atto di resistenza a qualcosa alla quale non posso e non voglio rassegnarmi – afferma il regista Enrico Pau - la stupidità, la miopia degli umani in questo momento della nostra presenza devastante su questo pianeta”. Dentro i riti della Settimana santa, Pau ha scoperto la bellezza struggente dei canti de Sos Cantores (i cantori del coro di Cuglieri) che hanno una parte fondamentale nel documentario, fin dall’estate quando hanno cantato in mezzo alla foresta bruciata i versi di un sonetto di un poeta sardo. Il film diventa così un accurato diario di quanto è accaduto, tra le immagini e le interviste, i racconti e il pianto di chi in mezzo ai roghi ha perso tutto, compresa la memoria di un passato distrutto dal fuoco e che non può tornare.

Chi è Enrico Pau

Nato a Cagliari, Enrico Pau ha insegnato nelle scuole superiori e all’Università. Nel suo passato la radio presso la sede regionale della Rai, le arti visive, il teatro come attore, regista e critico teatrale per La Nuova Sardegna. Nel 1996 la sua prima regia cinematografica. I suoi film hanno partecipato fra gli altri ai festival di Locarno, Venezia, Clermont Ferrand, Giffoni, Angers, Karlovy Vary, Bobbio, Annecy, Shanghai, Cape Town, Palm Springs ricevendo premi e segnalazioni.

Link alla pagina de L’Ombra del Fuoco sul sito del Trento Film Festival:

https://trentofestival.it/edizione-2023/programma/muse-doc/

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Ieri sera al BiFest - Bari International Film&Tv Festival, tra un grande successo di pubblico, è stato presentato in anteprima mondiale Tutti i cani muoiono soli, distribuito da Fandango e supportato dalla Regione Sardegna e dalla Fondazione Sardegna Film Commission. 

Tutti i cani muoiono da soli è frutto della penna di Paolo Pisanu (che firma anche la regia) e Gianni Tetti, entrambi sassaresi.  La presentazione di ieri si è svolta nello storico e suggestivo Teatro Piccinni, il quale oltre alla partecipazione di regista e sceneggiatore, ha visto la presenza di Damiano Ticconi (produttore Ang Film), dei protagonisti Orlando Angius e Francesca Cavazzuti, dello scenografo Luca Noce e della direttrice della fotografia Sara Arango Ochoa. 

Il film racconta la storia di un incontro tra due solitudini, il ricongiungimento difficile tra un padre e una figlia, l'ultima occasione di un uomo alla deriva. “Siamo molto contenti di poter essere qui in un festival così importante, accogliente e familiare.” dichiara il regista Paolo Pisanu, “La proiezione è stata molto partecipata ed è stata un’emozione indescrivibile poter assistere alla mia opera prima in anteprima mondiale in uno dei teatri più suggestivi del nostro paese.” 

Il protagonista è Rudi (Orlando Angius), un uomo sulla sessantina che vive di piccoli crimini in un piccola città di provincia. Buona parte della vita l'ha passata da solo, una scelta, una necessità per l'esistenza che ha deciso per sé. 

“E’ difficile esprimersi da protagonista, vengo da una tradizione di teatro comico, e questo ruolo è stato molto complesso da assimilare.” dichiara Orlando Angius “C’è molto di me in Rudi, a partire dal nome. Orlando è sempre stato un nome ‘da adulto’, ora ne vado fiero, ma quando ero giovane tutti mi chiamavano Rudi. Non solo, c’è parte della mia vita a Bari, dove ho fatto il militare per tre anni e dove ricordo di essere andato via tra le lacrime. Ricordo che al tempo ero solito andare a guardare il mare pugliese, che mi ricordava il mare di Sardegna che tanto mi mancava. Proprio come me, anche Rudi, trovava rifugio nell’osservare il mare di Platamona, nel cercare conforto da una vita in cui si sente già morto”. 

Nella pellicola, quando il protagonista Rudi dovrà occuparsi di sua figlia Susanna (Francesca Cavazzuti), colpita da una grave malattia neurodegenerativa, sarà costretto a fare i conti con sé stesso. In una Sardegna invernale, livida e violenta, va in scena il dramma di un uomo che spera nell'ultima occasione. Il lungometraggio, distribuito da Fandango a partire dal 4 Maggio in Sardegna, vede anche la partecipazione di Alessandro Gazale ed è stato prodotto da Ang Film e Rai Cinema, con il contributo del Ministero della Cultura e il sostegno di Regione Sardegna e Sardegna Film Commission.

“Lieti di essere qui al festival e ringraziamo Felice Laudadio per averci invitati” riferisce Damiano Ticconi, produttore di Ang Film, “questo film meritava una vetrina come quella del Festival di Bari, che tra l’altro quest’anno ha una programmazione molto interessante. Ringraziamo tutti quelli che hanno supportato il film da Rai Cinema a Fandango, ma soprattutto la Regione Sardegna e la Film Commission”. 

All’interno dell’evento giunto alla sua 14° edizione, al fianco di 12 anteprime mondiali e importanti appuntamenti nazionali, c’è anche un altra opera prima in competizione all’interno della kermesse pugliese: “La Terra delle donne (No Potho Reposare)” di Marisa Vallone, prodotto dalla neonata società di produzione sarda Fidela di Paola Sini. 

“La varietà dei talenti sardi, il riuscito investimento sugli autori emergenti e sulle giovani società di produzione isolane, conferma la solidità dell’ecosistema audiovisivo made in Sardegna, che ci porta con ben due opere prime a Bari, opere finanziate dalla Regione e accompagnate sin dai primi passi dal supporto creativo e logistico della Sardegna Film Commission” - afferma l’Assessore regionale Andrea Biancareddu. “ La nostra è un isola di grandi e piccoli autori e autrici, ma anche l’epicentro produttivo di contenuti originali, che spaziano dal live action all’animazione con progetti di altissima sperimentazione di governance, che combinano l'alta formazione dei professionisti con le forme più originali di supporto ed incentivazione delle produzioni a trovare casa in Sardegna”.

Sono state inoltre numerose le partecipazioni della Film Commission sarda a diversi e importanti festival nostrani, come Torino e Trieste. Mentre il Torino Film Festival (TFF) compiva 40 anni di attività, la Sardegna Film Commission festeggiava il suo primo decennio   presentando l’opera prima di Alberto Mascia (Ipersonnia con Stefano Accorsi) e l’ultimo film breve di Peter Marcias; organizzando due premi per corti live action e di animazione; dando spazio all’animazione Made in Sardegna con i lavori del laboratorio permanente NAS, il percorso di formazione all’animazione 2D pioniere del settore nell’isola e nella penisola. Il Trieste Film Festival, invece, principale evento italiano dedicato al cinema est europeo, ha visto la partecipazione al mercato internazionale When East Meet West di due produzioni Made in Sardegna come “Anime galleggianti” di Maria Giménez Cavallo e “Anna” di Marco Amenta.

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