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“Occorre riappropriarsi dello stile di vita delle comunità e del principio di solidarietà che le contraddistingue, e con questo approccio ‘aprirsi’, in modo discreto, corretto e costruttivo, verso l’esterno, così da generare nuove opportunità per i piccoli Comuni, cuore pulsante e anima identitaria della Sardegna, esaltando autenticità e tradizione, quali valori aggiunti che contribuiscono alla qualità di vita e alla lotta allo spopolamento”. Con queste parole la presidente della Regione Alessandra Todde ha chiuso oggi, al teatro comunale di Cala Gonone, la conferenza finale della terza edizione di Noi Camminiamo in Sardegna, coordinata dalla conduttrice televisiva Donatella Bianchi. Per una settimana, a partire dal 30 settembre, la manifestazione ha animato tutta la Sardegna con 15 itinerari, otto proposti dai Cammini iscritti al Registro regionale (Cammino di Sant’Efisio, Cammino Francescano in Sardegna, Cammino minerario di Santa Barbara, Cammino di Santu Jacu, Cammino di San Giorgio vescovo di Suelli, Cammino 100 Torri e Via dei Santuari) più il progetto - pilota Cammino dei Beati, e sette percorsi proposti dalle Destinazioni di pellegrinaggio della Sardegna (Borutta, Dorgali, Galtellì, Gesturi e Laconi insieme, Luogosanto, Orgosolo, Sant’Antioco). L’evento, che ha coinvolto 70 Comuni ed è patrocinato dal Ministero del Turismo, è parte sostanziale di un progetto attivato dall’assessorato del turismo, artigianato e commercio, per la valorizzazione del ‘turismo esperienziale, lento e sostenibile’.

A conclusione dei lavori della conferenza, l’assessore del turismo Franco Cuccureddu ha posto l’accento su strutturazione e integrazione dei prodotti turistici: “In Sardegna si può vivere di turismo, in questa direzione si deve necessariamente alzare la quota d’incidenza sul Pil regionale, per avvicinarsi alla media nazionale – ha affermato -: occorre strutturare prodotti turistici appetibili per i mercati, valorizzando identità e autenticità e tenendo sempre ben presenti sostenibilità ambientale e socio-economica, quali valori aggiunti dell’offerta regionale. Ciascuno dei prodotti – ha aggiunto -, turismo lento, dei borghi, esperienziale, enogastronomico, non sempre da solo rappresenta una motivazione di viaggio, ma tutti insieme, connessi al turismo marino-balneare, possono essere motivazione di vacanza tutto l’anno e su tutto il territorio regionale, contribuendo così a superare il limite della stagionalità”. 

Durante la settimana dedicata a Noi Camminiamo in Sardegna 2024, gruppi di circa 20 persone – tra giornalisti, content creator, travel blogger, influencer, guide turistiche e escursionistico-ambientali, foto-video reporter, tour operator, camminantes, esperti ed appassionati del settore – hanno camminato contemporaneamente sui 15 itinerari proposti da Cammini e Destinazioni di pellegrinaggio: “Il progetto Noi Camminiamo in Sardegna – ha spiegato l’esponente della Giunta regionale subito dopo la proiezione del video riassuntivo di racconto della manifestazione - ha un format originale e molto apprezzato, come testimoniato da tutti i protagonisti della terza edizione, utile anche a raccogliere impressioni e aspetti critici, pertanto a migliorare nella strutturazione di un prodotto in crescita, a partire dall’infrastrutturazione della segnaletica e dal potenziamento della linea wi-fi. Turismo esperienziale, lento e sostenibile - ha spiegato Cuccureddu – significa anche ‘turismo dei borghi’, asset nel quale la Sardegna può recitare un ruolo importante anche grazie alle decine di borghi sardi certificati”. L’assessore ha infine dedicato un’ultima suggestione alla possibilità che anche la musica diventi un ‘prodotto’ da veicolare quale motivazione di viaggio in Sardegna.

Nel corso della conferenza, dopo gli interventi istituzionali, i protagonisti dei 15 itinerari hanno raccontato le emozionanti esperienze e le sensazioni vissute a contatto con territori e comunità che li abitano, testimoniando l’appeal di ciascun itinerario.

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La Regione Sardegna sarà tra le grandi protagoniste della nuova edizione del TTG Travel Experience, in programma a Rimini dal 9 all'11 ottobre 2024. Con un ampio stand dedicato, la Sardegna porterà fisicamente i suoi tesori, dalle eccellenze dell’artigianato ai prodotti enogastronomici, fino alle tradizioni culturali e archeologiche, confermando la sua presenza in uno degli eventi più rilevanti per il settore turistico. La grande novità sarà la possibilità per i visitatori di vivere un’esperienza immersiva, grazie alla presenza diretta di tutti gli elementi rappresentati, che offriranno un assaggio autentico dell’isola.

Grazie all’impegno dell'Assessore al Turismo, Artigianato e Commercio Franco Cuccureddu, la Sardegna presenterà una strategia turistica focalizzata sulla qualità, sostenibilità e destagionalizzazione, con l’obiettivo di valorizzare le eccellenze del territorio attraverso una promozione mirata a mercati internazionali e nazionali di fascia alta. “La nostra partecipazione al TTG 2024 rappresenta un'occasione importante per consolidare un modello turistico che guarda oltre i grandi numeri e punta ad attrarre un pubblico qualificato e attento, in grado di apprezzare la qualità dei servizi, la sostenibilità e l’autenticità della nostra offerta turistica – spiega l’assessore Cuccureddu – Vogliamo costruire esperienze che durino tutto l’anno, integrando i nostri visitatori nel contesto naturale, culturale e sociale della Sardegna, e al tempo stesso preservando il nostro ambiente e le nostre tradizioni”.

 

Un’esperienza autentica direttamente nello stand

Il grande stand della Regione Sardegna sarà il cuore pulsante della partecipazione isolana al TTG, dove tutte le eccellenze presentate troveranno una concreta rappresentazione fisica. Non solo un luogo di promozione, ma un vero e proprio viaggio esperienziale alla scoperta dell’Isola: dall’artigianato artistico alle tradizioni enogastronomiche, tutto sarà presente in loco. Inoltre, lo stand ospiterà anche la presentazione dell'Isola di Sant'Antioco, con i suoi prodotti tipici, e due imperdibili degustazioni, una dedicata ai formaggi e l’altra ai vini tipici della Sardegna. Un’opportunità unica per immergersi nei sapori e nei profumi dell’Isola.

Un'ulteriore iniziativa di grande rilievo sarà la promozione della manifestazione Saboris Antigus, dedicata alla valorizzazione delle eccellenze enogastronomiche e artigianali di due storiche regioni della Sardegna centro-meridionale: la Trexenta e il Sarcidano. Queste aree, ricche di tradizioni e cultura, rappresenteranno un’importante testimonianza della biodiversità e della qualità dei prodotti locali, contribuendo a far conoscere ai visitatori del TTG l’anima più autentica e antica della Sardegna.

 

Un turismo sostenibile e di qualità

La Sardegna si presenta al TTG di Rimini con una visione chiara: promuovere un turismo sostenibile che valorizzi l’autenticità dei luoghi, delle tradizioni e del paesaggio, evitando fenomeni di overtourism. In un’ottica di rispetto dell’ambiente e delle comunità locali, l’Isola punta a destagionalizzare l'offerta turistica, promuovendo esperienze e servizi disponibili durante tutto l’arco dell'anno, non limitati alla sola stagione estiva.

 

L'importanza della raccolta e analisi dei dati

La strategia di promozione della Regione Sardegna si fonda su un'accurata raccolta e analisi dei dati turistici, essenziale per ottimizzare l’offerta e rispondere in modo adeguato alle esigenze dei visitatori e del territorio. Nel 2023, la Sardegna ha registrato un record di presenze nelle strutture ricettive, con 16.585.664 pernottamenti, equamente suddivisi tra turisti italiani e stranieri. Tra i principali mercati di riferimento, spicca la Germania, seguita da Francia e Svizzera. Particolarmente rilevante è stato l'incremento di visitatori provenienti da Spagna e USA.

 

Un’offerta turistica variegata e innovativa

Tra i prodotti di punta che saranno presentati al TTG, spiccano il turismo marino-balneare, il turismo slow e sostenibile, i borghi, il turismo attivo e gli eventi culturali e sportivi. Accanto a questi, le eccellenze enogastronomiche e artigianali e il patrimonio archeologico saranno al centro dell’offerta turistica trasversale, adatta a diverse tipologie di visitatori.

 

Sardegna: un impegno per il futuro del turismo

La Sardegna guarda al TTG 2024 come a un’occasione per promuovere una visione del turismo che metta al centro il benessere dei visitatori e delle comunità locali, puntando su una crescita economica sostenibile e sulla valorizzazione delle eccellenze locali. “Un impegno che coinvolge non solo gli operatori turistici, ma anche gli artigiani, i produttori locali e le comunità, con l'obiettivo di preservare e promuovere un territorio ricco di cultura, tradizioni e bellezze naturali”, ha concluso l'Assessore al Turismo, Artigianato e Commercio Franco Cuccureddu.

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Un viaggio a passo lento nella Sardegna più autentica e profonda, una terra da vivere in armonia con l’ambiente e a contatto con le persone, una terra ‘da camminare’ tutto l’anno, lungo le vie percorse dai pellegrini nel corso dei secoli. È tutto pronto per la settimana, da oggi a sabato 5 ottobre, di Noi Camminiamo in Sardegna 2024, appuntamento attesissimo, giunto alla sua terza edizione, ma già diventato un must per i camminatori di tutta Italia. L’evento, patrocinato dal Ministero del Turismo, è parte sostanziale di un ampio progetto, attivato dall’Assessorato del Turismo, Artigianato e Commercio, di valorizzazione del segmento ‘turismo esperienziale, lento e sostenibile’, imperniato su valori quali identità, tradizione, accoglienza, benessere e senso di comunità. “Il turismo lento – spiega l’assessore Franco Cuccureddu - si candida quale asset nell’ambito della strategia promozionale della Regione: è un segmento basato su sostenibilità ambientale ed economico-sociale, teso a valorizzare un’offerta unitaria, composta da borghi, cammini, destinazioni di pellegrinaggio, che si appresta ad affacciarsi sui mercati nazionali e internazionali. È un modello turistico esperienziale – prosegue l’assessore del Turismo, Artigianato e Commercio - che, alla pari di altri prodotti turistici complementari al consolidato turismo marino-balneare, rappresenta un potenziale fattore di sviluppo economico per i luoghi coinvolti e una necessaria opportunità di diversificare l’offerta, nel corso di tutto l’anno e su tutto il territorio regionale”.

Durante la settimana dedicata alla manifestazione, gruppi di circa 25 persone – ciascuno composto da giornalisti, content creator, travel blogger, influencer, guide turistiche e escursionistico-ambientali, foto-video reporter, tour operator, camminantes, esperti ed appassionati del settore – ‘cammineranno’ contemporaneamente su itinerari selezionati e distribuiti in tutte le aree territoriali della Sardegna, proposti dagli operatori iscritti nel Registro dei Cammini e degli Itinerari dello spirito. “L’originale e apprezzato format della manifestazione – prosegue Cuccureddu - mira a perseguire un progressivo livello di fruibilità infrastrutturale e di servizi annessi dei cammini e destinazioni di pellegrinaggio, in questo senso ciascuna componente dell’offerta dovrà essere all’altezza degli standard dei requisiti richiesti e all’altezza delle esigenze dei mercati. Gli itinerari – conclude l’esponente della Giunta Todde - dovranno essere fruibili tutto l’anno e capaci di creare numeri ed economie sul territorio, un primo test, positivo, in questa direzione, è stata l’esperienza del workshop B2B svoltosi a Bergamo a metà settembre con la partecipazioni di tutte le componenti dell’offerta sarda di settore”.

Ecco i numeri della terza edizione: 16 itinerari per un totale di 800 chilometri, con 70 Comuni coinvolti; otto itinerari proposti dai sette Cammini iscritti al Registro regionale (Cammino di Sant’Efisio, Cammino Francescano in Sardegna, Cammino minerario di Santa Barbara, Cammino di Santu Jacu, Cammino di San Giorgio vescovo di Suelli, Cammino 100 Torri e Via dei Santuari) più il progetto - pilota Cammino dei Beati; e altri otto dalle Destinazioni di pellegrinaggio della Sardegna (Borutta, Dorgali, Galtellì, Gesturi, Laconi, Luogosanto, Orgosolo e Sant’Antioco); il totale è di 500 partecipanti, che percorreranno tratti esemplificativi, ciascuno originale per narrazione, difficoltà e tempi di percorrenza. Ogni itinerario rappresenta un’esperienza che unisce le dimensioni di scoperta del territorio, di conoscenza culturale, di profonda spiritualità e di autentica condivisione con le comunità dell’Isola.

Dopo quattro giornate di camminate nei vari itinerari proposti, venerdì 4 ottobre, una delegazione di ciascun percorso si trasferirà nel borgo di Galtellì, per un ritrovo generale dei partecipanti. Il giorno seguente, sabato 5, la giornata finale di Noi Camminiamo in Sardegna 2024 è dedicata alla conferenza nazionale conclusiva, coordinata dalla presentatrice televisiva Donatella Bianchi, in programma nella frazione costiera di Dorgali, ossia a Cala Gonone, durante la quale verranno raccontate le esperienze vissute nelle precedenti giornate di cammino dai veri protagonisti dell’evento, ovvero i ‘camminatori’, che diventano voce narrante delle emozioni e delle sensazioni vissute.

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Lunedì, 16 Settembre 2024 14:30

Adiconsum su rincari vacanze in Sardegna

Trascorrere le vacanze estive in Sardegna è sempre più costoso, e la conferma arriva dagli ultimi dati Istat sull’inflazione di agosto che attestano i pesanti rincari che si sono abbattuti col comparto turistico in regione. La denuncia arriva da Adiconsum Sardegna, che già nei mesi scorsi aveva segnalato prezzi e tariffe in aumento in occasione del periodo estivo.

“Analizzando i dati dell’Istat emerge che ad agosto sono le strutture ricettive ad aver ritoccato maggiormente al rialzo le tariffe – afferma il presidente Giorgio Vargiu – Nel mese in cui l’isola è più affollata di turisti, i listini di alberghi, case vacanza, villaggi, campeggi, b&b e strutture varie sono saliti in media del 10,4% rispetto a luglio, con forti differenze sul territorio. Se infatti nella provincia di Sassari i rincari sono stati in media del +7,9%, a Cagliari si arriva al 10,1%, per raggiungere il record della zona di Olbia-Tempio, con aumenti medi addirittura +32,3% rispetto al mese precedente”.

“Tariffe alberghiere in sensibile aumento anche su base annua, con una media ad agosto del +3,3% nella provincia di Cagliari e del +3,7% a Olbia – prosegue Vargiu – Non va meglio sul fronte della ristorazione: in Sardegna i ristoranti hanno applicato ad agosto rincari medi del 4,1% rispetto allo stesso periodo del 2023, con punte del +4,2% a Sassari. Rincari che, in assenza d fenomeni come caro-bollette o inflazione alle stelle, appaiono del tutto ingiustificati e rappresentano una forma di speculazione a danno di chi vuole trascorrere le vacanze estive sull’Isola” – conclude il presidente di Adiconsum Sardegna.

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Sono state più di 22mila le presenze turistiche, italiane e straniere, che nel 2023 hanno scelto la montagna sarda come meta per le loro vacanze. Il 55% di queste, più di 12mila persone, è costituito da sardi mentre il restante 45%, 10mila presenze, ha raggiunto uno dei 34 comuni montani isolani dal resto d’Italia e del Mondo. Numeri in crescita rispetto al 2022 quando le presenze registrate furono poco più di 20mila.

Sono questi alcuni dei dati elaborati dall’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Sardegna, attraverso il Rapporto “Economia e imprese della montagna della Sardegna: perimetri e tendenze”, che ha analizzato la struttura e la dinamica delle imprese artigiane nei comuni montani e nelle aree interne dell’isola, attraverso l’elaborazione dei dati ISTAT 2023.

Le presenze registrate in montagna rappresentano lo 0,2% di quelle censite nell’Isola, con un tasso di turisticità (rapporto tra numero di notti trascorse dai turisti ovvero le presenze, negli esercizi ricettivi come alberghieri o complementari, e i residenti) dell’1,1% mentre quello del resto della Sardegna è stato del 12,7%.

“Il turismo montano in Sardegna è un turismo di serie A e consente di ravvivare quell’economia legata alla montagna troppo spesso sottovalutata e relegata ad attività di rincalzo – commenta Giacomo Meloni, Presidente di Confartigianato Sardegna - se gestito in modo sostenibile, ha il potenziale per aumentare i redditi delle comunità locali e aiutare a preservare le loro risorse naturali e culturali.

Soprattutto ha dimostrato di essere un’ancora di salvezza per molte comunità in difficoltà”. “I numeri delle presenze e delle imprese di quei territori – prosegue Meloni - ci dicono come si siano tante opportunità per ripensare questo tipo di turismo di montagna ma anche di gestirlo meglio e di sfruttare il suo contributo verso un ambiente più resiliente, inclusivo, e futuro sostenibile”. “Nel cuore delle nostre montagne – aggiunge - i piccoli borghi rappresentano un tesoro inestimabile di cultura, tradizione e bellezza naturale. Valorizzare il turismo in questi luoghi non significa solo promuovere una destinazione, ma anche preservare e celebrare un patrimonio unico che merita di essere scoperto e apprezzato”.

Allargando il perimetro anche alle zone collinari, secondo il rapporto di Confartigianato Sardegna, si scopre come siano ben 318 i comuni montani, e parzialmente montani, della Sardegna, i cui abitanti superano le 835mila unità, che ospitano oltre 104mila imprese, di cui quasi 26mila artigiane, con oltre 61mila addetti. Più di 11mila aziende sono situate in territori parzialmente pianeggianti, 13mila in collina e solo 1.200 in montagna. Il valore aggiunto delle produzioni supera gli 11miliardi, con un valore aggiunto per addetto di 34mila euro.

Attorno alle località montane o collinari di tutta l’Isola, infatti, vi è un elevato numero di piccole imprese artigiane, con altrettante figure professionali, che operano nei più svariati settori. Tantissime sono, infatti, quelle che, oltre all’alloggio e alla ristorazione, svolgono attività nei trasporti, nei servizi culturali e nello svago, nell’attività di manutenzione dei mezzi e degli immobili, nella vendita di abbigliamento e attrezzature, nella realizzazione e commercializzazione dell’artigianato tradizionale locale e dei prodotti dell’enogastronomia tradizionale senza contare il numeroso indotto di supporto e, non per ultimo, l’importante gettito economico che affluisce nelle sempre più asfittiche casse delle Amministrazioni Comunali.

Per Confartigianato Sardegna, anche l’arrivo dei turisti può aiutare i piccoli centri a fermare la lenta emorragia che sta portando le famiglie a trasferirsi verso centri più attrattivi. Il legame con la terra d’origine merita di essere preservato; il territorio ha tradizioni, cultura, storia e tipicità produttive che devono essere tutelate e valorizzate. Questo può avvenire le imprese artigiane con tutto il loro enorme potenziale di produzione e servizi.

“Sicuramente dobbiamo conoscere ancora meglio il flusso dei visitatori che si reca li per quel tipo di vacanze – aggiunge Daniele Serra, Segretario Regionale di Confartigianato Sardegna – abbiamo necessità di dati ancora più approfonditi per controllare meglio l’impatto dei visitatori, sostenere un’adeguata pianificazione, migliorare la conoscenza dei modelli di turisti, costruire prodotti sostenibili in linea con le esigenze dei consumatori e creare politiche adeguate che promuovano lo sviluppo sostenibile e assicurino che le attività turistiche vadano a beneficio delle comunità locali. Un’efficace pianificazione e gestione del turismo di montagna richiede una migliore comprensione delle sue dimensioni e dei suoi impatti economici, sociali e ambientali.”

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Il turismo straniero porta nelle casse della Sardegna più di un miliardo e mezzo di euro: è record. E il 2024 si prospetta ancora migliore. Il 48% dei viaggiatori viene da fuori.
Meloni e Serra (Confartigianato Sardegna): “Appeal della nostra Isola ancora fortissimo: lavoriamo ancora di più su promozione e servizi”.

I viaggiatori stranieri si confermano fondamentali per far crescere il turismo della Sardegna. Nella “cassaforte” del sistema sardo dell’accoglienza e dello svago, grazie a queste presenze, nel 2023 è entrato 1milardo e 667milioni di euro, in crescita di 432 milioni di euro (+35%, secondo incremento in Italia) rispetto al 2022 quando i visitatori d’oltralpe portarono nell’Isola 1miliardo e 235 milioni di euro. La spesa degli stranieri che hanno visitato la nostra regione è cresciuta del 3,2% rispetto al 2022.

E’ questo, in estrema sintesi, ciò che emerge dal dossier dell’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Sardegna, dal titolo “Verso l’estate  2024”, che ha rielaborato i numeri dell’Istat della passata stagione turistica.

“Con questi dati possiamo dire come lo scorso anno sia stato il migliore in assoluto per quanto riguarda l’arrivo degli stranieri e siamo certi che in questo 2024 raggiungeremo il record assoluto di spesa – commenta Giacomo Meloni, Presidente di Confartigianato Imprese Sardegna - dopo tre anni lunghissimi, il turismo estero è tornato finalmente a splendere recuperando arrivi, presenze e capacità di spesa”.

Il 48% delle presenze turistiche in Sardegna, infatti, è rappresentato da stranieri. L’Isola si posiziona al 9° posto Italia in una classifica nazionale che vede in testa la P.A. di Bolzano con il
70,5%, seguita dal Veneto con il 69,3% e il Lazio con il 63,7%, contro una media nazionale del 52,4%.

Nell’anno passato 810 milioni sono stati spesi dagli stranieri per l’alloggio, 353 per la ristorazione, 200 per lo shopping, 152 per il trasporto passeggeri e 150 per altri servizi.

Le previsioni per questo 2024 parlano di una ulteriore crescita di 9milioni sull’anno passato, che dovrebbe portare il totale a 1miliardo e 676milioni di euro, con una incidenza sul PIL regionale del 4,46%.
L’analisi dice anche come nel 2021 entrarono 813 milioni di euro, nel 2020 i milioni furono 590 mentre nel 2019 arrivò 1 miliardo e 108milioni. In totale il turismo straniero porta in Italia quasi 52miliardi di euro.

“E’ la dimostrazione che l’appeal della nostra terra è sempre fortissimo e che la promozione sui mercati esteri è fondamentale – prosegue Meloni - il turismo nostrano dimostra ancora una volta la sua resilienza e capacità di essere settore trainante per gran parte dell’economia ma bisogna continuare a sostenerlo anche offerendo servizi sempre più adeguati alle richieste”. “Non dimentichiamoci mai che il recupero delle presenze rispetto al pre-pandemia – sottolinea il Presidente – sta continuando ad avvenire in un contesto mutato e comunque difficile per le imprese, a partire dall’aumento del costo del denaro e dalle incertezze della domanda interna generate dall’erosione del potere d’acquisto”.

“Il successo del turismo sardo potrà continuare a esserci – aggiunge Daniele Serra, Segretario di Confartigianato Sardegna – ma dobbiamo puntare su chi arriva da oltreconfine, soprattutto nei mesi di spalla. I flussi stranieri non amano solo il mare: vogliono la cultura e la conoscenza del territorio e dell’enogastronomia. La digitalizzazione e l’evoluzione delle nostre strutture permetterà di avere turismo tutto l’anno”.

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L’assessore regionale del turismo, Franco Cuccureddu, ha disposto la riapertura, a Nuoro in Piazza Italia n. 9, dell’Info Point Turistico per garantire il servizio di informazione assistenza agli ospiti e frequentatori della 59^ “Europeade”, il Festival europeo del folklore, in programma da mercoledì 24 a domenica 28 luglio 2024. Gli orari di apertura saranno dalle 9:00 alle 13:00 e dalle 14:00 alle 18:00, durante tutte le giornate del Festival.

L’importante Festival, che gode del Patrocinio regionale, conta sulla presenza di 120 gruppi, con oltre 3.000 partecipanti provenienti da tutta Europa, per una iniziativa che torna in Sardegna dopo ben 21 anni. L’affluenza prevede numerosi e qualificati gruppi, rappresentativi delle espressioni culturali più profonde delle comunità nei paesi coinvolti, ed incontra l’ospitalità accogliente della Città di Nuoro, portando valore al turismo culturale nell’isola.

L’apertura temporanea dell’Info Point turistico, in attesa della definizione di un suo assetto definitivo e stabile - precisano dall’assessorato del turismo – è stata resa possibile grazie alla fattiva collaborazione resa dal Comune e dalla Provincia di Nuoro, nonché dai sostenitori del Festival.

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Vivere la propria quotidianità o passare delle vacanze indimenticabili in una casa da mille e una notte è un sogno che accomuna sempre più persone in tutto il mondo: secondo l’ultima analisi pubblicata da Fact.MR infatti si prevede che a livello globale nel 2024 il settore delle case di lusso già arredate e pronte per essere abitate raggiungerà una dimensione di 580 miliardi di dollari e aumenterà fino a 1.173 miliardi entro la fine del 2034 (+102%), con un tasso di crescita annua del 7.3% nei prossimi 10 anni. Considerando i soli Stati Uniti, il sito specializzato Redfin riporta che nel primo trimestre del 2024 le vendite di abitazioni di lusso sono aumentate del 2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, siglando la percentuale più alta dall’agosto 2021. Questa dinamica è spiegata dalla ricerca sempre maggiore di comodità, di un alto stile di vita, di materiali ricercati e dello sfarzo tipico degli immobili di pregio. Questa tendenza è arrivata anche in Europa: analizzando l’andamento del mercato spagnolo nei primi 6 mesi del 2024, il sito Homes-Abroad riporta che quest’anno si assisterà a una crescita del 40% delle operazioni riguardanti gli immobili dal valore superiore al milione di euro. Anche l’Italia resta uno dei paesi più attrattivi al mondo, per via del fascino, della bellezza e della magia delle sue regioni: il sito d’indagine Metastat Insights riporta infatti che il settore residenziale del luxury real estate italiano crescerà nei prossimi anni fino a toccare quota 5,3 miliardi di euro entro il 2031, con una crescita annua dell’1% nel periodo. A conferma di ciò, pochi mesi fa il mercato immobiliare italiano è diventato protagonista nella cronaca nazionale grazie a una vendita record: a Milano, infatti, è stato acquistato il civico 8 di via Montenapoleone per ben 1,3 miliardi di euro, la cifra più alta mai spesa per un singolo asset in Italia.

 

Una tendenza che trova conferme anche tra gli esperti del settore, come il dott. Enrico Poletto, real estate manager e CEO di APP – Aste Private Professionali Auction Housecasa d’aste tra le più dinamiche nel settore immobiliare: “Gli immobili di pregio rappresentano una buona fetta del mercato immobiliare a livello internazionale per via del crescente interesse degli acquirenti di alta fascia per le caratteristiche specifiche di questo tipo di abitazioni – sottolinea Enrico Poletto – Dalle nostre previsioni, infatti, emerge che la tecnologia delle «smart home» continuerà a essere una forza trainante del mercato grazie alle particolari funzionalità che solo una casa intelligente può garantire, come sistemi d’illuminazione e sicurezza automatizzati e elettrodomestici a controllo vocale. Inoltre, la sostenibilità ambientale sarà un fattore particolarmente attenzionato da parte degli acquirenti, che ricercheranno negli immobili caratteristiche eco-compatibili e ad alta efficienza energetica, e il benessere è sempre più una priorità, con molti immobili di pregio che al loro interno includono centri fitness all’avanguardia, strutture termali e giardini da meditazione; senza dimenticare la privacy, che sarà ancora una preoccupazione per gli acquirenti di fascia alta alla ricerca di tutte le funzionalità aggiuntive che contribuiscono a creare un ambiente sicuro per i residenti; infine, la personalizzazione caratterizzerà il mercato delle case di lusso, per via del crescente interesse per spazi customizzabili che riflettano i propri gusti sia dal punto di vista architettonico sia nell’arredamento interno. Solo le case luxury possono garantire tutte queste caratteristiche insieme. Per riuscire ad acquistare una proprietà con tutti questi elementi al miglior prezzo è possibile usufruire del consolidato sistema delle aste immobiliari: oltre alle normali abitazioni e agli spazi commerciali, si possono acquistare all’incanto anche case di lusso con tutti i principali comfort”, conclude il manager.

 

Ma quali sono le località del Bel Paese dove è possibile fare i migliori affari? In vista dell’estate 2024, gli esperti di APP – Aste Private Professionali Auction House hanno individuato le 10 location italiane da sogno in cui acquistare o affittare un’abitazione di lusso, approfittando del periodo estivo per vivere una vacanza all’insegna del relax:

 

  1. Cinque Terre – Liguria.
  2. Costiera Amalfitana – Campania.
  3. Isole Eolie – Sicilia.
  4. Lago di Garda – Lombardia, Veneto e Trentino Alto-Adige.
  5. Costa Smeralda – Sardegna.
  6. Antico Val di Noto – Sicilia.
  7. Versilia – Toscana.
  8. Dolomiti – Veneto e Trentino Alto-Adige.
  9. Salento – Puglia.
  10. Valdigne – Valle d’Aosta.

 

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“Il turismo lento si candida quale asset nell’ambito della strategia promozionale della Regione: è un segmento basato su sostenibilità ambientale ed economico-sociale, teso a valorizzare un’offerta unitaria, composta da borghi, cammini, destinazioni di pellegrinaggio, che si appresta ad affacciarsi sui mercati nazionali e internazionali”. Con queste parole l’assessore del turismo, artigianato e commercio, Franco Cuccureddu, ha sintetizzato, nel corso della conferenza ‘Sardegna Isola di cammini e di turismo lento’, svoltasi al Centro spirituale Nostra Signora del Rimedio di Donigala Fenughedu (OR), la valenza del progetto regionale sul turismo dei cammini, attivato, sviluppato e promosso dall’assessorato regionale. “Si tratta di un modello turistico esperienziale e sostenibile – ha aggiunto – imperniato su valori quali ambiente e natura, identità e autenticità, accoglienza dei territori e delle comunità che li abitano, che, alla pari di altri prodotti turistici tematici complementari al consolidato turismo marino-balneare, rappresenta un potenziale fattore di sviluppo economico per i luoghi coinvolti e una necessaria opportunità di diversificare l’offerta, nel corso di tutto l’anno e su tutto il territorio regionale”.

Oltre a mettere in luce lo stato di avanzamento del progetto e, in generale, del segmento, attraverso la partecipazione e gli interventi dei rappresentati regionali, assessorato del turismo e agenzia Forestas, del presidente della Conferenza episcopale sarda, monsignor Antonello Mura, degli enti locali protagonisti dell’offerta di cammini e destinazioni di pellegrinaggio, di media ed esperti del settore, la conferenza oristanese è stata un’anteprima della terza edizione di ‘Noi Camminiamo in Sardegna’, appuntamento, che per il secondo anno consecutivo ha ricevuto il patrocinio del Ministero del turismo. “L’originale e apprezzato format della manifestazione – ha spiegato l’assessore Cuccureddu a conclusione della conferenza - mira a perseguire un progressivo livello di fruibilità complessiva, infrastrutturale e di servizi annessi, dei cammini e degli itinerari proposti dalle destinazioni di pellegrinaggio, iscritti al Registro regionale, in questo senso ciascuna componente dell’offerta dovrà essere all’altezza degli standard dei requisiti richiesti e dotarsi di servizi all’altezza delle esigenze dei mercati”. Il programma del 2024 – è stato spiegato - durerà un’intera settimana, dal 30 settembre al 6 ottobre e si snoderà su 16 itinerari, lungo gli otto Cammini di Sardegna e le otto Destinazioni di Pellegrinaggio, attraverso il territorio di circa 80 Comuni. Il format prevede il coinvolgimento di circa 500 persone, ogni itinerario sarà percorso da gruppi di 25/30 ‘camminatori’, tra cui giornalisti, content creator, esperti di cammini, video-reporter, guide turistiche e ambientali, fotografi e appassionati. I vari gruppi cammineranno contemporaneamente sui 16 itinerari, per poi incontrarsi nella destinazione finale, che ieri è stata svelata dallo stesso Assessore Cuccureddu: “In realtà – ha precisato – quest’anno, le località saranno due: Galtellì, per il ritrovo e l’accoglienza di venerdì 4 ottobre, alla fine delle varie camminate; e Dorgali per la conferenza conclusiva di sabato 5”, dove saranno condivise le rispettive esperienze e ci si confronterà su eccellenze, progressi e criticità, in vista di pianificare un modello di sviluppo per il prosieguo dei  lavori sul segmento.

Il progetto regionale coinvolge otto itinerari lungo i Cammini di Sardegna: Cammino Minerario di Santa Barbara, Cammino di San Giorgio Vescovo in Sardegna, Cammino di Santu Jacu, Cammino di Sant’Efisio, Cammino 100 Torri, Via dei Santuari e Cammino Francescano in Sardegna. Inoltre, ci sarà un ‘itinerario pilota’: il Cammino dei Beati, che prevede il coinvolgimento del territorio di cinque Comuni tra Nuorese e Baronia (Dorgali, Galtellì, Oliena, Orgosolo e Orosei). Protagoniste dell’evento saranno poi le destinazioni di pellegrinaggio: Borutta, Dorgali, Galtellì, Genoni-Gesturi-Laconi, Luogosanto, Orgosolo e Sant’Antioco. Sono tutti borghi legati a figure di santi e beati, oasi di ospitalità e accoglienza, silenzio e meditazione, di rigenerazione fisica e mentale, uno ‘spaccato’ di Sardegna autentica.

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L’Aeroporto di Cagliari in cima agli scali nazionali nella classifica Air Help Score 2024 che ha preso in considerazione 239 aeroporti in 69 Paesi osservati nel periodo 1° maggio 2023 - 30 aprile 2024.

I fattori che vedono il principale scalo sardo al 60° posto della classifica generale davanti a tutti gli altri aeroporti italiani e a parecchi aeroporti stranieri sono la puntualità dei voli, la qualità del servizio e l’offerta commerciale degli scali in temini di cibo e negozi. Il primo fattore ha contato per il 60% del punteggio finale, mentre gli altri due (rilevati in base all’opinione dei viaggiatori) contano per il 20% ognuno.

Se il podio ottenuto dall’hub di Doha (1° classificato con 8,52 punti su 10), di Città del Capo (2°, 8,50/10) e Nagoya (3°, 8,49/10) è lontano, la performance positiva dell’Aeroporto di Cagliari, che totalizza 7,87 punti nell’Airport Score 2024, testimonia il trend di miglioramento in atto e fa ben sperare per il futuro.

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