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Uno stanziamento di un milione e mezzo di euro per l'avvio di iniziative imprenditoriali in settori strategici di sviluppo locale nelle isole minori. Lo ha deciso la Giunta regionale, nell’ultima seduta, su proposta dell’Assessorato del Lavoro.

L’intervento riguarda i 5 Comuni su cui insistono le isole minori, ovvero: Porto Torres, La Maddalena, Carloforte, Calasetta, Sant’Antioco, territori a forte vocazione turistico-ambientale, caratterizzati da flussi turistici di breve durata. L’obiettivo è quello di rilanciare l’occupazione promuovendo nuovi modelli di turismo innovativi  e sostenibili che rafforzino la vocazione ambientale.

Il finanziamento, a valere sulla priorità 4 “Occupazione Giovanile” del PR FSE+ 2021-2027, è finalizzato a rafforzare l'identità territoriale, ambientale e turistica delle Isole Minori, attraverso il coinvolgimento dei territori. Per ciascun Comune è prevista una quota fissa di 300.000 mila euro per ciascuno dei 5 comuni interessati per l’avvio di start up e servizi di accompagnamento alle nuove imprese. Più nello specifico, il contributo pubblico a fondo perduto ha un valore massimo di 50.000,00 euro per start up, il cui titolare sia un giovane residente o disponibile a stabilire la residenza nei territori indicati, di età compresa tra i 18 e i 34 anni e 364 giorni. Un provvedimento in linea con la strategia regionale per lo sviluppo delle aree interne per contrastare lo spopolamento e il depauperamento economico attraverso il rafforzamento dei servizi territoriali per il lavoro, la formazione e il sostegno alle nuove imprese. Le isole minori, infatti, risentono in maniera amplificata delle problematiche insite nell’insularità nel suo complesso.

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 Il comitato di Sorveglianza del Programma Regionale FESR Sardegna 2021-2027, che si è riunito in adunata plenaria questa mattina al T-Hotel alla presenza dei rappresentanti della Commissione Europea, del Governo, della Regione e del Partenariato istituzionale, ha dato ufficialmente avvio operativo alla nuova programmazione. L’Autorità di Gestione del Programma, Luca Galassi, in apertura ha ricordato il percorso che ha dato vita al nuovo PR FESR Sardegna, finanziato dal Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale. La prima parte della mattinata è stata dedicata al POR FESR 14-20 con la presentazione di alcune buone pratiche.

 Il 21 dicembre 2022 la Giunta Regionale ha effettuato la Presa d'atto del Programma Regionale FESR Sardegna per il periodo dal 1° gennaio 2021 al 31 dicembre 2027, Programma che era stato approvato dalla Commissione europea il 26 ottobre 2022. Nel luglio del 2023, invece, sono stati approvati i criteri di selezione. 

Ma è proprio il 2024 l’anno in cui il nuovo PR FESR Sardegna entra operativamente nel vivo, preceduto dalla ricognizione delle proposte progettuali e dall’incontro del partenariato, interlocutore privilegiato per una costruzione che è sempre stata condivisa al fine di raggiungere i risultati migliori e intercettare in modo efficace i bisogni dei cosiddetti portatori di interesse e possibili beneficiari.

Il Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale (FESR) è il principale strumento finanziario per favorire la crescita economica e occupazionale delle regioni europee e per appianarne disparità e squilibri di sviluppo. Il PR FESR Sardegna 2021-2027 ha l'obiettivo di favorire una transizione sostenibile della Sardegna, in accordo con la Strategia Regionale di Sviluppo Sostenibile e gli obiettivi di Sardegna 2030.

Sette le priorità del nuovo Programma Regionale: 1) Competitività intelligente; 2) Transizione digitale 3) Transizione verde; 4) Mobilità Urbana sostenibile; 5) Sardegna più sociale e inclusiva; 6) Sviluppo sostenibile integrato urbano e territoriale; 7) Assistenza Tecnica. La dotazione complessiva è di oltre 1 miliardo e mezzo di risorse (1.581 milioni di euro) costituita al 70% da risorse UE e al 30% da risorse nazionali.

Transizione Verde (522,5 mln di euro), Competitività intelligente (340, 1 mln di euro), Sardegna più sociale e inclusiva (225,3 mln di euro) e Sviluppo sostenibile integrato urbano e territoriale (225,3 mln di euro) sono le quattro priorità con maggiori risorse a disposizione.

Il PR si articola inoltre in 19 Obiettivi specifici, collegati alle Priorità individuate e agli Obiettivi Strategici fissati dal Regolamento (UE) n. 2021/1060. Ogni Obiettivo specifico è perseguito mediante Azioni i cui risultati sono misurati per mezzo di indicatori. Ad ogni Obiettivo specifico sono collegati inoltre i settori di intervento, predeterminati e codificati dalla regolamentazione europea.

Il Comitato di Sorveglianza ha rappresentato l’occasione per rendere pubblico anche il cosiddetto Calendario degli Avvisi, una novità che risponde a un’esigenza di maggior informazione e trasparenza, fortemente raccomandati da Bruxelles: si parte nel primo trimestre del 2024 con la pubblicazione dell’Avviso sugli “Interventi di salvaguardia della Rete Natura 2000” rivolto ai soggetti pubblici (Priorità 3). Nel corso dell’anno previsti anche gli Avvisi su Manifestazione di interesse per la selezione dei Progetti di partecipazione culturale attraverso PPP innovativi (Priorità 5), Creazione dei distretti energetici per l’efficientamento dei processi produttivi delle imprese (Priorità 3), Interventi a favore degli enti locali per l’efficientamento energetico e l’illuminazione pubblica (Priorità 3) e, infine, l’Avviso Voucher formativi per personale delle imprese (Priorità 1). Sono circa 136 i milioni di euro di dotazione finanziaria per gli avvisi in programma nel 2024.

I tre temi trasversali del PR FESR 21 -27

1)         Valutazione Ambientale: nel Programma l'adattamento ai cambiamenti climatici non è stato previsto solo per le misure strettamente legate alla sfera ambientale, ma è garantito in senso trasversale attraverso la definizione di specifici criteri di ammissibilità e di valutazione degli interventi.

2)         Parità di Genere: il PR FESR 21-27 destina alle azioni ad essa connesse un ammontare di 314 milioni di euro.

3)         Miglioramento dell’azione amministrativa: altro tema trasversale di rilevante importanza a cui sono destinati circa 23 milioni di euro, oltre alle risorse per l'assistenza tecnica.

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In attesa di conoscere i dettagli della cessione di una quota importante dello stabilimento Saras di Sarroch e il Piano industriale del nuovo assetto societario, la Regione Sardegna vigilerà affinché siano salvaguardati professionalità e i posti di lavoro di uno dei siti produttivi più importanti dell’isola. In 62 anni di storia, la Saras, con il gruppo Moratti, ha inciso profondamente sul tessuto economico e sociale del sud Sardegna. Oggi l’azienda, tra dipendenti, imprese d’appalto e indotto, conta oltre 8mila lavoratori che rappresentano un grande patrimonio di competenze e conoscenze tecniche.

La Regione auspica, pertanto, che la cessione, non solo non abbia ripercussioni negative, ma possa rispondere alle nuove esigenze del settore energetico, interessato da profondi cambiamenti a livello mondiale, e che possa incidere positivamente sui costi per le famiglie, per le imprese e quindi sul lavoro.

Sarà garantita la vigilanza, in primis con l’Assessorato del Lavoro, per la tutela e la salvaguardia dei livelli occupazionali.

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La Consulta Regionale dell'Emigrazione, presieduta dall’assessore regionale del Lavoro, nella seduta odierna, in modalità videoconferenza con tutti i circoli del mondo, ha espresso, all’unanimità, parere favorevole al Programma Annuale 2024, che sarà approvato successivamente dalla Giunta regionale.

Uno stanziamento pari a oltre 3 milioni di euro, incrementato di un milione rispetto all’anno precedente, di cui € 1.266.414,66, in favore dei circoli, mentre per le Federazioni, le Associazioni di tutela e i Circoli senza Federazioni, le risorse ammontano rispettivamente €100.000,00, € 50.000,00 e €.20.000,00. Un adempimento formale finalizzato all'acquisizione della delibera da parte della Giunta Regionale per la concessione dei contributi annuali per la realizzazione di progetti di promozione dell’isola nel mondo.

La Consulta, composta dai Consultori rappresentanti delle comunità in Svizzera, Italia, Argentina, Danimarca, Brasile, Olanda, Germania, Spagna, Canada, Australia, Belgio, Gran Bretagna, Francia, USA, dagli esponenti delle Associazioni di Tutela e dei Sindacati e da tre esperti nominati dal Consiglio Regionale, ha espresso soddisfazione per l’aumento degli stanziamenti.

Durante la riunione è stata ribadita l’importanza dei circoli dei sardi nel mondo, formalmente riconosciuti dalla Regione e operativi sul territorio nazionale e internazionale, che rivestono un importante ruolo storico di assistenza e informazione delle comunità sarde all'estero,di promozione economica degli operatori economici sardi al di fuori del territorio regionale e di valorizzazione della cultura, tramite i quali si mantengono vivi i valori culturali, etnici e linguistici.

Nel corso del 2023 sono stati riconosciuti 7 nuovi circoli: Domodossola, Gorizia, Pescara, Pordenone, Trieste, Tolmezzo, Valencia. In favore dei nuovi Circoli è disposto un contributo una tantum a fondo perduto, pari al 50% del contributo ordinario riconosciuto per l’anno 2024.

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 L'Aeroporto Olbia Costa Smeralda si trasformerà per un giorno in una vetrina speciale, aperta letteralmente sul mondo, sulle opportunità di incontro fra domanda e offerta di lavoro nell'area territoriale del nord est dell'isola: nella giornata di giovedì 15 febbraio, dalle 9 alle 18:30, i suoi spazi saranno infatti lo scenario per gli eventi del Job Day Sardegna 2024, colloqui di lavoro, convegni, seminari, laboratori, incontri, che si articoleranno anche in contemporanea su diversi ambienti e che saranno trasmessi in streaming.

E' questa infatti la seconda tappa della manifestazione promossa dall'assessorato del Lavoro e dall'Aspal, che ha preso il via a Sassari la scorsa settimana, confermando il successo della formula "territoriale" adottata dall'edizione dello scorso anno, e che ha visto una partecipazione davvero straordinaria con 113 imprese, offerte per circa 3.850 i posti di lavoro e con 7.200 candidature complessive.

"La realtà del territorio ricompreso nella provincia di Olbia Tempio - afferma Maika Aversano direttrice generale dell’Aspal - ha caratteristiche davvero peculiari che mettono insieme importanti realtà produttive con lo sviluppo del turismo e delle attività ad esso collegato. Si tratta di una realtà che ha vissuto una intensa e profonda trasformazione, forse più che altre aree dell'isola e occorre attivare nuovi percorsi e strategie per favorire, da un lato, l'intercettazione delle nuove esigenze del mercato del lavoro e, dall'altro, la formazione delle necessarie competenze".

Gli stand apriranno alle 9:30, alle 10:00 si terrà l'inaugurazione alla presenza delle autorità e poi si entrerà nel vivo degli eventi. Si parte con l'incontro OrientaMenti, sull'orientamento post diploma per gli studenti  in cui intervengono studenti dell’Università di Sassari con le loro testimonianze. Si prosegue con Aspal4Future sul mondo dell'innovazione alla scoperta di innovatori e startup di successo con testimonianze di chi, a partire da percorsi professionalizzanti del sistema ITS Academy Sardegna, ha trovato la sua strada. Seguirà poi , dalle 12:00 – 13:00 Europe for youth sulle opportunità e gli strumenti per fare un’esperienza formativa o lavorativa a livello europeo.

L'evento più atteso della giornata sarà alle 15:00 con Vincenzo Schettini, il docente di fisica, ma anche musicista, che con il suo seguitissimo canale, "La Fisica che ci piace" ha letteralmente rivoluzionato il modo di insegnare e spiegare i misteri della fisica ad un pubblico decisamente più vasto e variegato: "Direzione cambiamento, idee, connessioni, vita. Incontro con persone che vivono il loro sogno, questo il tema dell'incontro a cui hanno già dato la loro adesioni diversi Istituti Superiori di Olbia.

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Arriva all’Ospedale Oncologico Presidio Ospedaliero Armando Businco dell’Arnas Brotzu, nella Struttura Complessa  di Radioterapia Oncologica, diretta dal dott. Raffaele Barbara, la Tomoterapia elicoidale, ultima frontiera nel campo della radioterapia, che consentirà di trattare tutte le tipologie di neoplasie attraverso i più moderni trattamenti radioterapici, in linea con i centri oncologici più evoluti in Italia.

Stamane, alle 12, è stato presento il nuovo Acceleratore Lineare (LINAC) di ultima generazione, unico sul territorio regionale. Presenti alla cerimonia d’inaugurazione l’Assessore Regionale della Sanità, Carlo Doria, l’Arcivescovo di Cagliari, Monsignor Baturi, i vertici dell’Arnas Brotzu, la Direttrice Generale Agnese Foddis, il Direttore Sanitario Raimondo Pinna, il Direttore Amministrativo Ennio Filigheddu.

 “La Regione ha mantenuto l’impegno di dare la massima attenzione all’ospedale oncologico, investendo in tecnologie avanzate che garantiscono ai pazienti una qualità di cura più alta. Lo scorso mese di novembre abbiamo inaugurato il nuovo acceleratore nella radioterapia, oggi parte la seconda fase del processo di rinnovamento dei macchinari del reparto di Radioterapia Oncologica del Businco. Queste modernissime apparecchiature consentiranno di ridurre la mobilità dei pazienti verso altre regioni”. Così il Presidente della Regione Christian Solinas a margine dell’evento.

Un passo importante che conferma come il Businco rappresenti il polo di riferimento Onco-Ematologico Pediatrico e dell’Adulto per tutta l’isola.  Attraverso l’utilizzo dei nuovi macchinari, più veloci, potenti e mirati sul bersaglio sarà possibile ottenere risultati anche per il trattamento di tumori che colpiscono i pazienti più fragili, riducendo gli effetti collaterali. Il macchinario, infatti, consente di valutare in tempo reale la riduzione della lesione neoplastica durante il trattamento radiante, eseguendo una Radioterapia adattativa (Adaptive Radiotherapy), cioè in grado di adattarsi alle modifiche di volume tumorale.

Soddisfazione è stata espressa dall’Assessorato della Sanità, che ha sottolineato l’importanza di investire in strategie e strumentazioni all’avanguardia a livello nazionale, in grado di migliorare non solo il tasso di efficacia e di successo delle terapie oncologiche, ma anche la qualità di vita dei pazienti più delicati, come i bambini e gli adolescenti,

Il sistema si avvale della tecnologia Synchrony, che permette il monitoraggio e il controllo continuo del movimento d’organo e dell’escursione della lesione durante l’irradiazione e il conseguente cambiamento di direzione del fascio in tempo reale in modo da seguire il movimento della lesione neoplastica da trattare e adeguare perfettamente la distribuzione di dose sul tumore risparmiando gli organi adiacenti.

Per l’acquisto della Tomoterapia sono stati impegnati € 5.897.000,00. L’importo è stato finanziato con le risorse del PNRR – M6.C2 1.1.2 – Ammodernamento del parco tecnologico e digitale ospedaliero – Grandi Apparecchiature Sanitarie e con il cofinanziamento regionale (DGR n. 12/16 del 07.04.2022).

Il piano di ammodernamento tecnologico programmato si concluderà a luglio del 2024 con l’operatività del Cyberknife, un LINAC Robotico di ultimissima generazione, estremamente versatile, in grado di soddisfare le esigenze di cure oncologiche e non oncologiche in tutto il territorio regionale.

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Il Ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida ha incontrato i vertici dell’Assessorato Regionale dell’Agricoltura per fare il punto su diverse importanti questioni considerate strategiche come alcuni punti sulla PAC, la politica agricola comune, con la richiesta di inserimento degli ovini e caprini nel livello 2 dell'eco-schema 1 e della richiesta di fondi integrativi nazionali.

Scelte scellerate, hanno detto dall’Assessorato regionale, prese negli anni passati dal Governo che hanno penalizzato fortemente la Sardegna.

Il Ministro Lollobrigida ha così preannunciato la riapertura del tavolo a Roma, per trovare soluzioni che vadano nella giusta direzione, a vantaggio del comparto agricolo sardo

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Oltre 2 mila tra agricoltori, allevatori e stakeholder hanno affollato il padiglione della Fiera di Cagliari per l’incontro organizzato ieri da Coldiretti Sardegna che ha presentato ai candidati alla presidenza della Regione i principali punti della visione del mondo agricolo sardo per lo sviluppo dell’isola nel prossimo futuro.
Sburocratizzazione della macchina amministrativa con la digitalizzazione dei procedimenti, riformare l’assessorato dell’Agricoltura e gli Enti agricoli, una legge di governo del territorio che punti a liberare le terre vincolate, credere in una Sardegna che pensi nel cibo come asse strategico per lo sviluppo e, ancora, il governo alla Sardegna del sistema energetico e dell’acqua per l’autosufficienza. Senza dimenticare la necessità di una Unità di crisi per le emergenze in agricoltura. Infine, una delle necessità principali per la possibilità di creare politiche efficaci in agricoltura: la nomina come prima scelta del nuovo assetto di Giunta, di un assessore dell’Agricoltura competente e politicamente forte.
Sono solo alcuni dei punti programmatici principali su cui si è concentrato il dibattito. All’appuntamento guidato dai vertici Coldiretti Sardegna, con in testa il presidente, Battista Cualbu e il direttore, Luca Saba hanno partecipato portando le domande al futuro presidente della Regione anche i rappresentanti territoriali dell’associazione sarda, delle donne dei giovani e pensionati che hanno condiviso la visione strategica per la Sardegna del futuro. Tanti i punti toccati sulle proposte di Coldiretti per rivitalizzare i settori economici e sociali dell’isola e, al termine dell’incontro, è stato consegnato anche il documento con le proposte Coldiretti.

COLDIRETTI. “Gli agricoltori sardi sono stanchi ma combattivi e mai rassegnati a essere l’ultimo anello della catena produttiva e di non vedere riconosciuta la loro dignità lavorativa con la giusta remunerazione – hanno sottolineato presidente e direttore – sono stanchi dei ritardi e delle inefficienze della pubblica amministrazione e di essere in continuo stato di emergenza per le calamità naturali ed epizoozie. Su di loro vengono scaricate le inefficienze e i costi della filiera agroalimentare” Secondo Coldiretti Sardegna “Bisogna cambiare questa visione – aggiungono Saba e Cualbu - lo sviluppo sostenibile della Sardegna che nel prossimo futuro vogliamo consegnare ai nostri figli e nipoti, passa necessariamente da una piattaforma di programmi a lungo termine orientati almeno ai prossimi 20 anni”. Secondo presidente e direttore “la nostra isola con la sua superficie agricola utilizzabile di oltre 1,2 milioni di ettari è centrale nel Mediterraneo e può candidarsi a un ruolo chiave, soprattutto nella produzione di cibo in un mondo sempre più popolato e come hub logistico. Per farlo servono riforme che puntino a far superare la quota di 4 miliardi di euro di produzione lorda vendibile”.

BUROCRAZIA E REGIONE. Davanti alla platea gremita di agricoltori e allevatori arrivati da tutta la Sardegna si è parlato di uno dei punti fondamentali per superare le gravi incertezze delle imprese agricole, la burocrazia e la riforma dell’assessorato dell’agricoltura. Su questo fronte per Coldiretti Sardegna ci sono due priorità: la riforma dell’assessorato dell’Agricoltura e la sburocratizzazione della macchina amministrativa. Sul primo fronte è evidente come l’assessorato, oggi, sia “sempre più lontano dagli agricoltori – sottolinea Coldiretti - sempre più abbandonato a sé stesso. Occorre una sua revisione e riorganizzazione con uno spirito che torni a dare servizi agli agricoltori per gli agricoltori. Si deve puntare su una riforma degli Enti Agricoli che ne ridisegni numeri, funzioni, organizzazione e struttura e con un coordinamento delle attività in capo all'assessorato per il ritorno ai servizi utili che sono stati cancellati. Dal lato burocrazia, per l’associazione “occorre garantire una volta per tutte che i tempi della burocrazia rispettino quelli delle imprese. La macchina amministrativa deve essere in grado di rendere più snelle le procedure amministrative con l’introduzione di processi informatici che già esistono. La Regione – aggiunge Coldiretti - è in possesso di una enorme mole di dati che devono essere utilizzati per semplificare la vita alle aziende e programmare i settori”. Un esempio virtuoso può essere il “cruscotto dell’agricoltura” di Coldiretti, elemento fondamentale per la programmazione politica e l'allocazione dei fondi pubblici. Questo può permettere di ridare dignità a settori oggi dimenticati come vitivinicolo, olivicolo, risicolo, cerealicolo, apistico, florovivaistico e ortofrutticolo.

GOVERNO TERRITORIO. Dalla platea Coldiretti si è alzata la voce: Basta con vincoli inutili per i terreni agricoli: le terre incolte devono tornare a essere agricole. Questo approccio che parte dal rispetto e dalla tutela dell'ambiente può consentire all'agricoltura di riconquistare le terre un tempo agricole e oggi abbandonate al sopravvento delle formazioni arbustive che le norme inutili, oggi, ne vincolano l’utilizzo. Renderle nuovamente produttive può permettere la liberazione del potenziale agricolo, incentivando uno sviluppo sostenibile del territorio attraverso l'incremento della produzione alimentare: è possibile una coesistenza armoniosa tra agricoltura e ambiente dove anche le foreste possono diventare risorsa economica e turistica per lo sviluppo delle imprese e del territorio.

CIBO. Tassello necessario per sostenere i settori economici sardi, fare del cibo l’elemento primario per il futuro in un mondo sempre più popolato. Qui la Sardegna può avere un ruolo da protagonista. Per Coldiretti, però, l’agroalimentare non è può essere, come è sempre stato, lo slogan di tutte le campagne elettorali per poi essere puntualmente dimenticato. Da qui la forte richiesta degli agricoltori sardi alla politica di cogliere la sfida di mettere sul podio delle scelte politiche la produzione del cibo e supportarla, perchè gli agricoltori vogliono una Regione che scelga il modo per affrontare i mercatini globali. Questo si può fare solo credendo nella logistica, nella continuità territoriale delle merci, nella cooperazione integrata, nella promozione di contratti di filiera, nello sviluppo delle reti d’impresa e della filiera e su un programma di internazionalizzazione serio per il cibo sardo.

ACQUA ED ENERGIA. Sono due tasselli centrali per lo sviluppo. Gli agricoltori e allevatori isolani lamentano come in Sardegna si conservi bene l’acqua ma se ne sprechi il 40% e come dall’acqua non si produca energia e non si possano abbattere i costi per gli agricoltori. Per Coldiretti lo sviluppo futuro rimodellato dai cambiamenti climatici, passa per una gestione sostenibile della risorsa idrica, proteggendola, conservandola e riducendo gli sprechi. Per questo Coldiretti chiede: la sostituzione delle reti obsolete; l’ampliamento delle zone irrigate; l’abbattimento dei costi; il riutilizzo dei reflui; l’interconnessione dei bacini e l’innnovazione dei sistemi d’irrigazione nelle imprese agricole. Dal lato dell’energia non si può essere sempre inermi all’invasione di progetti sulle energie rinnovabili senza che la regione prenda una posizione netta. Per gli agricoltori sardi: basta progetti calati dall’alto che non lasciano niente ai sardi. Serve una Sardegna protagonista e consapevole delle scelte energetiche puntando su transizione energetica green con la costituzione di comunità energetiche.

EMERGENZE. In 24 anni la Sardegna è stata colpita dalla lingua blu e ha subito 17 procedimenti di calamità naturali; 15 trombe d’aria, 14 grandinate e continue ondate di siccità che affliggono il settore agricolo. Per Coldiretti queste non sono più emergenze mentre oggi ancora gli interventi sono tardivi, inadeguati e inutili. Per questo gli agricoltori chiedono una Unità di crisi permanente che intervenga in modo immediato e programmato.

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Firmato il Protocollo d’Intesa che disciplina l’utilizzo dell’area del Poligono di Capo Frasca fra il Comando Logistico dell’Aeronautica Militare e la Regione Autonoma Sardegna. Il Presidente della Regione Christian Solinas e il Generale dell’aeronautica Davide Marzinotto hanno siglato stamane l’accordo per il coordinamento delle attività militari nell’area dell’oristanese .

Completiamo la serie di disciplinari che sono stati avviati con Capo Teulada - ha sottolineato il Presidente Solinas - che hanno previsto la regolamentazione delle attività militari. Questa importante sottoscrizione determina finalmente la possibilità di un utilizzo duale di queste sedi e cioè l'apertura anche a finalità civili, come ad esempio quella dell'utilizzo delle piazzole per gli elicotteri dell'AREUS che svolgono servizio nell’assistenza ai pazienti urgenti che devono essere trasportati da luoghi distanti verso i presidi di cura per ricevere al meglio le prestazioni sanitarie”.

Per il Generale Davide Marzinotto si tratta di uno step importante. Un passaggio che disciplina al meglio le relazioni che sono state costruite e che attualmente sono ottime e fruttuose per il miglior rapporto tra la Regione Sardegna e la Forza Armata azzurra.

L'area interessata costituisce un poligono permanente, di proprietà del Demanio dello Stato, ramo Aeronautica Militare, idoneo allo svolgimento di attività militari addestrative con esecuzione di prove a fuoco, con l’impiego di munizionamento esclusivamente convenzionale, ad eccezione dei periodi d chiusura estiva, di norma dal 1 giugno al 30 settembre e le giornate festive. Il Protocollo ha una durata di 5 anni a decorrere dal giorno successivo alla sua sottoscrizione con tacito rinnovo, per un ulteriore quinquennio, alla sua scadenza.

L’Ente gestore dell’area, agli effetti del controllo e dell’applicazione delle presenti norme, è il Poligono di Capo Frasca.  Il Comando Poligono e la Regione Autonoma della Sardegna, che si coordina con il Comune di Arbus, si impegnano a vigilare scrupolosamente sul rispetto del disciplinare, per quanto di rispettiva competenza.

La Regione si impegna a redigere i Piani di Assetto Territoriale e di Sviluppo Economico e Sociale, tenendo conto dei condizionamenti conseguenti alla presenza dell’area di poligono in questione.

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Le Guide Turistiche ARGTS (Associazione di Categoria delle Guide Turistiche della Sardegna) scrivono alla Regione – Assessorato del Turismo - e chiedono un incontro urgente per discutere delle criticità della nuova normativa nazionale.
La 
legge 13 dicembre 2023, n. 190 ha infatti apportato diverse novità, sia per coloro che vorranno avvicinarsi alla professione sia per le guide già abilitate, che dovranno iscriversi al nuovo elenco nazionale. Le guide hanno già avuto un confronto tra loro il 2 febbraio durante un incontro a Cagliari sulla disciplina della professione di Guida, nel quale sono emerse preoccupanti criticità.

“ Chiediamo un incontro urgente – ha detto la Presidente Argts Michela Mura - per poter esprimere il parere in merito alla legge in oggetto e al Decreto attuativo attualmente sospeso dal Consiglio di Stato, nella speranza che ci siano margini di intervento e correzione. Sono diverse le criticità e i problemi che verranno a crearsi – ha spiegato la Presidente Mura - in merito alle guide già abilitate e già specializzate. Infatti le abilitazioni rilasciate dalla RAS, contrariamente alle altre regioni, non riportano le lingue in cui si è stati autorizzati a lavorare né riportano le specializzazioni conseguite in sede di esame e/o con altri corsi. Questo determina un impedimento nell'essere iscritti all'Elenco nazionale come la legge prevede”.

L'incontro servirebbe a chiarire anche la situazione per le aspiranti guide e come verranno valutati corsi di laurea specifici - indirizzo in archeologia, beni culturali o similari - al momento non contemplati come specializzazione tematica nel decreto attuativo. Infine, anche la prestazione occasionale e temporanea per le guide estere quantificata in 60 giorni lavorativi:
“Sessanta giorni 
rappresentano quasi l'intera stagione per la Sardegna – ha ribadito Michela Mura - mettendo a rischio il lavoro di tanti professionisti che avrebbero indubbiamente più competenze essendo radicati nel territorio. Questi e altri aspetti vorremmo sottoporre all'attenzione della Regione nella convinzione che sia comune interesse non aggravare la situazione lavorativa di tanti professionisti (partite IVA) e aspiranti tali”.

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