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Gutturu Mannu, nuovo logo per il parco: al lavoro gli studenti di 10 comuni
Un grande albero tra le cui fronde si intravedono, quasi in forma stilizzata, rami che sono anche sentieri. Una nuova immagine per raccontare una delle oasi naturali più grandi e importanti della Sardegna: il parco regionale di Gutturu Mannu. Un marchio che nasce dalla progettazione partecipata attraverso il coinvolgimento delle scuole del territorio dell'area protetta, con la creatività messa in campo dagli studenti di ben dieci comuni: Pula, Villa San Pietro, Siliqua, Domus De Maria, Uta, Assemini, Santadi, Capoterra, Sarroch e Teulada. Il logo si va a collocare, dopo uno scrupoloso studio sulle immagini coordinate dei parchi europei, in un contesto di comunicazione internazionale.
“Un logo che racchiude in sé tutti i valori dei territori che lo compongono - come spiega il presidente Giacomo Porcu - che nasce dalla fantasia del bene più prezioso degli stessi: i nostri bambini. Un forte messaggio che tutta l'assemblea del Parco ha voluto sostenere con forza. I bimbi, che sono il nostro futuro, sono all'origine dell'immagine che accompagnerà il Parco Regionale del Gutturu Mannu per tutta la sua vita. Un legame indissolubile e un simbolico passaggio di testimone tra loro e le generazioni passate che ci hanno tramandato un bene prezioso, che dovrà essere inclusivo, oltre che di grande prospettiva per uno sviluppo economico sostenibile.”
Una modalità di progettazione partecipata che ha manifestato sin dall'inizio delle peculiarità e ha reso il logo un forte elemento di identità del territorio. Infatti, l'intera comunità ha fatto propri gli obiettivi e si è sentita parte integrante del progetto, il processo di partecipazione alle scelte è stata inclusiva in ogni suo fase, anche grazie al ruolo svolto dai CEAS – Centri Educazione Ambientale. Dagli studenti sono arrivati degli spunti di grande interesse che dimostrano anche una visione particolare di questo fantastico ambiente naturale: la maggior parte dei disegni ha colto il Parco come un insieme, non come il “contenitore” di un elemento specifico, sia esso animale o pianta.