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Si è svolta nella notte tra venerdì 10 e sabato 11 febbraio all’Aeroporto di Cagliari-Elmas una delle esercitazioni previste per testare periodicamente l’efficacia e la capacità di risposta del Piano di Emergenza in caso di incidente aereo sullo scalo. La simulazione ha preso avvio con l’intervento dei soccorritori su un Boeing 737 con 100 persone a bordo, che, per cause sconosciute, è uscito dalla pista in fase di atterraggio, spezzandosi in due tronconi. Per 4 ore sono stati impegnati oltre 200 operatori tra attori, comparse e rappresentanti degli enti deputati alla gestione dei soccorsi che hanno comportato l’intervento immediato sull’aereo coinvolto, l’assistenza a passeggeri ed equipaggio del velivolo e quella ai loro familiari accorsi in aeroporto. “La preparazione costante è l'elemento chiave per garantire sempre la massima sicurezza” commenta SOGAER.

Fondamentale il coinvolgimento di oltre un centinaio di volontari delle OdV di Protezione Civile, ciascuno dei quali ha interpretato il ruolo assegnatogli a inizio esercitazione, che ha permesso di simulare uno scenario realistico e testare così tutte le professionalità presenti e accorse in aeroporto in seguito all’allarme.

La macchina dei soccorsi, coordinata dalla società di gestione, ha reagito con rapidità ed efficienza mettendo in pratica efficacemente le procedure del PEA Piano di Emergenza Aeroportuale. In particolare, questa e le altre esercitazioni previste secondo una precisa tempistica, aumentano la familiarità degli operatori aeroportuali con le procedure d’emergenza e consentono di esaminare se quanto predisposto è attuabile ed efficace in situazioni critiche.

SOGAER ringrazia in particolare per la disponibilità e presenza: l'Assessore regionale all'Ambiente, il Direttore Generale della Protezione Civile, i volontari della Protezione Civile, il personale della Direzione Generale e del Servizio Territoriale di Cagliari della Protezione Civile, il sindaco di Elmas, l'ENAC, l'ENAV, la Polizia di Frontiera, la Guardia di Finanza, il 118, i Vigili del Fuoco, , Ryanair, e tutti i colleghi del Gruppo SOGAER.

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 Rimborsi per le attività extrascolastiche, rimborsi chilometrici per le spese di trasporto per raggiungere la Scuola dell’Infanzia e la Scuola Primaria di Elini e servizio di accoglienza pomeridiano con giochi e opportunità di aggregazione. Per il secondo anno consecutivo si confermano con successo a Elini, i bonus erogati dal Comune e dedicati agli studenti. Il servizio di accoglienza è dedicato a tutti, il supporto economico erogato in due forme (Scuola e Trasporto), tutte le azioni sono rivolte alle famiglie degli iscritti a Elini che devono sostenere spese di viaggio e gestire gli impegni lavorativi.

Bonus Scuola - I bonus sono spendibili a rimborso di attività di socializzazione, culturali, formative e sportive e sono erogati per aiutare le famiglie a sostenere le spese derivanti dalle attività pomeridiane extrascolastiche. Non ci sono limiti alle scelte che i bambini possono compiere: corsi di ballo o di informatica, equitazione o calcio, arti marziali o piscina. Unici requisiti: essere iscritti alla Scuola dell’Infanzia o alla Primaria di Elini e che le strutture, che sono frequentate per le attività extra scolastiche, devono essere riconosciute, regolarmente accreditate ed essere in grado di rilasciare la certificazione attestante la frequenza delle attività.

Bonus trasporto – E’ un contributo a titolo di rimborso delle spese di viaggio sostenute per frequentare la Scuola dell’Infanzia o la Primaria di Elini. Il valore economico del Bonus Trasporto Infanzia e Primaria è un importo forfettario annuale calcolato, in base al comune di residenza, al costo del carburante e delle spese di usura del mezzo di trasporto in base alle tabelle Aci.

“Abbiamo firmato il Patto per la Scuola- dice il sindaco di Elini Vitale Pili - proprio per promuovere e sostenere un progetto educativo globale che si muova per la crescita e lo sviluppo della personalità degli alunni. Crediamo che possa esistere una scuola nuova, innovativa, aperta al territorio e alla comunità. Sappiamo che c’è la possibilità di lavorare per creare un ambiente armonioso intorno agli alunni, che non significa proteggerli ma metterli al centro della comunità”.

“Sono certo che i percorsi didattici ed educativi – dice il dirigente scolastico Alessandro Virdis - portati avanti con professionalità dal corpo docente del nostro Istituto, congiuntamente alle iniziative promosse dal Comune di Elini, potranno soddisfare appieno i bisogni formativi dei bambini che frequentano le nostre scuole, nel rispetto dei tempi e delle modalità di apprendimento di ciascuno di loro”.

Accoglienza Post Scolastica - Un'ulteriore iniziativa prevede il sostegno e il supporto alle famiglie per conciliare i tempi di cura dei figli con i tempi di lavoro e consiste nel servizio di Accoglienza Post Scolastica. Gestito dalla Cooperativa Sociale Serena è articolato tutti i giorni con inizio dalle ore 16.20 alle ore 16.30 e prevede il ritiro dei bambini dalla Scuola dell’Infanzia e dalla Primaria e l’accompagnamento presso il Centro di Aggregazione Sociale a cura degli educatori professionali della cooperativa dove dalle ore 16.30 alle ore 18.30 si svolgono le attività ludiche e aggregative.

“Un aiuto importante per le famiglie – continua Vitale Pili -  che conferma l’importanza del sostegno alle spese per i bisogni educativi dei bambini. I servizi per la prima infanzia sono rilevanti perché rispondono ad esigenze concrete delle famiglie che non sempre hanno i mezzi per fare scelte serene. Noi possiamo portare avanti esperienze attive che dimostrano come sia possibile garantire l’istruzione anche e soprattutto nei piccoli paesi, coniugando la funzione di presidio territoriale con un'elevata qualità dell’insegnamento e dei servizi extra scolastici. Ciò è possibile se si resta concentrati sulla centralità del bambino e sulla importanza delle piccole scuole, che anzi rappresentano spesso, soprattutto se sostenute dalle forze locali, esempi di efficienza e di modernità educativa”.

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“È evidente che il problema principale per il comparto ortofrutticolo risieda nel caro trasporti, che incide pesantemente sull’economia del settore, a fronte dell’eccellenza delle produzioni”.

Lo ha detto l’assessore regionale dell’Agricoltura, Valeria Satta, che questa mattina ha ricevuto nell’assessorato di via Pessagno i rappresentanti del comparto ortofrutticolo della Sardegna.

L’assessore Satta ha ascoltato le istanze portate dai lavoratori, tra le quali è appunto emersa, in particolare, la richiesta di una soluzione al problema del caro trasporti che penalizza le produzioni isolane sul mercato.

“Sulla scia degli incontri che sto tenendo dal mio insediamento all’assessorato dell’Agricoltura – ha spiegato Valeria Satta – era per me fondamentale dare ascolto al settore dell’ortofrutta, motore principale nell’economia del comparto agricolo regionale, produttore di beni preziosi. La realtà agricola della Sardegna – ha sottolineato l’assessore – è una realtà che funziona, ne sono prova le tante aziende con una storia forte e positiva. La Sardegna ha tanti comparti che lavorano bene; l’incontro odierno era necessario a capire quali siano le problematiche specifiche del settore dell’ortofrutta, e a trovare quindi le soluzioni atte a porvi rimedio nella maniera più rapida ed efficace”.

“A questo proposito – conclude l’assessore dell’Agricoltura – stiamo provvedendo ad affiancare le Agenzie, Argea e Laore, per dotarle di software e mezzi di comunicazione più efficienti, per permettere di raccogliere e smistare più velocemente le richieste e poter così procedere in maniera più rapida alla gestione delle istruttorie dei pagamenti. Le risorse – ha sottolineato l’assessore Satta – ci sono, e sono state messe a disposizione dalla Regione Sardegna in maniera puntuale. Provvediamo ora a colmare i ritardi nell’erogazione”. 

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"È stato un incontro proficuo che mi ha consentito di affrontare col Ministro alcuni temi importanti che riguardano la Sardegna. In riferimento alla programmazione della prossima campagna antincendio, ho chiesto rassicurazioni sulle flotte a disposizione della Sardegna. Inoltre, abbiamo trattato anche la possibilità, da parte delle Regioni, di assumere personale da impiegare a vario titolo nel sistema di protezione civile in deroga agli attuali vincoli”. Lo ha detto l'assessore regionale della Difesa dell’ambiente, Marco Porcu, al termine dell'incontro, questa mattina a Roma, con il ministro del Mare e della Protezione civile, Nello Musumeci, al quale ha presenziato anche il direttore generale della Protezione civile regionale, Antonio Belloi. Il ministro Musumeci ha anche annunciato una sua visita nell’Isola per affrontare le varie tematiche riguardanti la Protezione civile in Sardegna.

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La Sardegna festeggia il trionfo a Sanremo di Marco Mengoni, pluripremiato artista che per il videoclip del suo ultimo successo al Festival ha scelto la Sardegna come location, in particolare le suggestive dune di Piscinas nel comune di Arbus, eleggendo ancora una volta a terra di ispirazione la magica isola. 

A dieci anni dalla vittoria con “L’essenziale” e a tredici dal primo podio con "Credimi ancora", Marco Mengoni torna a trionfare sul palco del Festival di Sanremo con il suo ultimo inedito “Due Vite”, scritto con Davide Petrella e Davide Simonetta, e il cui video è stato girato in Sardegna. 

Uno scenario onirico per il videoclip del brano che si addentra in una location unica: le dune maestose e deserte di Piscinas all’imbrunire. Nato da un’idea di Marco Mengoni e del sardo Roberto Ortu, già regista di tutti i videoclip che hanno accompagnato il progetto Materia, il videoclip di “Due vite” ha già superato le 5,7 milioni di visualizzazioni in 4 giorni e racconta il vagabondare solitario del cantautore sulla sabbia avvolto da atmosfere che rimandano al cinema degli anni 80 e all’immaginario di David Lynch. Ad accompagnare i passi di Mengoni due luci che si rincorrono, si incrociano e si scontrano esattamente come le due vite di cui racconta la canzone, che quando si uniscono creano immagini e paesaggi inaspettati e forme uniche.

Si tratta di una produzione Borotalco.Tv - B-Movie per Sony che ha beneficiato di un importante supporto della Regione Autonoma della Sardegna e della Fondazione Sardegna Film Commission (FSFC) fin dalle prime fasi di location scouting curate dall’ufficio di Produzione, grazie al lavoro in quota FSFC del location manager Guglielmo Carleo e di Joseph Vargiu, il quale è stato assorbito e "promosso" ad assistente di produzione. Un’azione che ha visto anche il coinvolgimento dei Comuni di Arbus e Domusnovas, ma anche di organizzazioni locali come il Consorzio Natura Viva.

“Siamo estremamente felici che il binomio Sardegna-talento abbia nuovamente prodotto eccellenti risultati” afferma Gianluca Aste, Presidente di FSFC. “Come Fondazione della Regione Sardegna, abbiamo garantito ai bravissimi produttori di Borotalco e Sony, insieme al Comune di Arbus e alle comunità locali il supporto in termini di servizi e il coinvolgimento di professionisti del calibro di Roberto Ortu e Francesco Piras, incontratisi già in occasione del progetto sperimentale che ha visto la sfilata di Antonio Marras tra i nuraghi di Barumini durante il lockdown pandemico. L'atipicità di alcune unioni artistiche che però poi creano squadre vincenti e siamo fieri che ancora una volta la professionalità Made in Sardegna confermi risultati eccellenti! La nostra presenza e infine garantito il rispetto e l’applicazione dei protocolli di tutela ambientale a garanzia che le straordinarie dune di Piscinas fossero tutelate nonostante le condizioni meteorologiche complesse”

“Ancora una volta dimostriamo -conferma l’Assessore regionale alla cultura Andrea Biancareddu - che la valorizzazione dei Beni Culturali e paesaggistici dell’isola può avvenire in forme originali ed inedite con l’audiovisivo, Grazie alla grande reputazione e professionalità della nostra Film Commission, dove la garanzia del successo è data dal coinvolgimento costruttivo delle comunità e dei talenti che l’isola produce, mettendoci a confronto con i più grandi artisti mondiali”

La canzone "parla di rapporti” spiega lo stesso Mengoni in un comunicato “che mettono al centro la relazione più intima, quella con se stessi. Torno a Sanremo” continua l'artista “con una canzone che racconta molto di me in questo momento. E’ un viaggio intimo ma anche un invito a tutti noi ad accettare tutto quello che la vita ci offre, senza pensare a cosa dovrebbe o potrebbe essere. Tutto quello che viviamo ci serve per crescere, anche i momenti di noia ci insegnano molto e ci fanno evolvere”.

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L'incontro da me convocato sui temi delle vertenze energetiche e industriali, alla presenza dei sindacati, del mondo imprenditoriale e dei principali players energetici, ha fatto emergere ancora una volta la strategia della Regione, che è chiara ed è indirizzata alla tutela degli interessi delle imprese e delle famiglie sarde, ed è frutto di una costante condivisione con tutti gli attori in campo. Lo dichiara l'assessore all'Industria Anita Pili, che risponde alle critiche avanzate dalle sigle sindacali.

Dichiarazioni, dice l'assessore Pili, lontane da quanto sinora manifestato e sottoscritto dalle stesse sigle sindacali nei verbali di agenda industria. Non risponde al vero che questo governo regionale non abbia una visione strategica: essa è stata costruita proprio facendo sintesi delle posizioni portate al tavolo, anche dalle sigle sindacali, insieme a Confindustria e CONFAPI e ai Sindaci dei territori coinvolti nell’ambito del percorso di elaborazione, da parte del governo nazionale, del DPCM energia, opportunamente impugnato dal Presidente della Regione proprio perché distante dalle richieste fatte dallo stesso tavolo di agenda industria.

A partire dalla mancata intesa tra governo nazionale e regionale, per arrivare all’esclusione di 1/3 della popolazione sarda dalla perequazione del gas. È importante ricordare, prosegue l'assessore, che la situazione ereditata da questa giunta regionale parte proprio dalla mancata traduzione in legge del patto per la Sardegna Renzi Gentiloni che garantiva, attraverso la metanizzazione dell’isola, condizioni di eguaglianza energetica per le nostre famiglie e le nostre imprese.

Le polemiche lasciano dunque perplessi, perché questa giunta regionale ha lavorato nel pieno sostegno del rilancio industriale.

Dopo 7 anni d’attesa la Giunta Solinas ha sbloccato le autorizzazioni per il rilancio di Eurallumina, così come per la Sider Alloys che finalmente inizia la prima fase di ripresa.  Senza dimenticare il lavoro fatto per consentire ad altri player presenti sul territorio regionale di proseguire la propria attività senza creare nuovi disoccupati in aree territoriali già pesantemente ferite dalle crisi industriali.

È evidente che crisi ataviche trascinino un carico di tensione e incertezza, ma è importante non dimenticare che per restituire pari dignità al mondo produttivo sardo è necessario uno spirito di unità, lontano da divisioni politiche. Si pone con urgenza, conclude l'assessore Pili, l'esigenza di percorrere una strada comune per ottenere alla Sardegna risultati concreti che possano garantire condizioni di piena eguaglianza energetica con il resto delle Regioni d’Italia.

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Lunedì, 13 Febbraio 2023 08:41

L'Isola in vetrina alla Bit di Milano

Con il simbolico taglio del nastro, il Ministro del Turismo, Daniela Santanchè e l’Assessore Gianni Chessa, ieri hanno inaugurato lo Stand Sardegna alla Bit 2023. La Sardegna torna grande protagonista all’appuntamento con la Borsa Internazionale del Turismo, in programma a Milano sino a martedì 14 febbraio prossimo. Dopo un 2022 da record, con oltre 7 milioni di arrivi, si prospetta un altro anno positivo per l’industria turistica. “ Questa edizione – sottolinea l’assessore Chessa - segna sicuramente una vera ripresa dopo la pandemia. Il 2022 è stato un annoi da record per la Sardegna. Se riparte il sistema Italia, riparte ancora più forte anche il sistema Sardegna. Ci auguriamo che questa Bit ci porti tanti ottimi risultati. Noi ci presentiamo con oltre mille metri quadri di Stand, 57 operatori rispetto ai 46 della scorsa edizione. Questo vuol dire che c’è grande interesse e richiesta. Abbiamo aperto ancora di più questa possibilità ai nostri operatori, da tutta la Sardegna. Io credo che la Bit di quest’anno dia una svolta storica per il rilancio nazionale ed internazionale del turismo. La gente ha voglia di vivere a riprendendosi la normalità. Io credo che la Sardegna possa vantare di essere un richiamo forte andando oltre la destinazione esclusivamente legata al mare. Vogliamo andare oltre il mare. Questo è un sogno, ha aggiunto l’esponente della Giunta Solinas,  che vorremmo accarezzare e lo stiamo quasi per raggiungere. Ci serve dare una certezza sui collegamenti e sulla programmazione che stiamo facendo. Siamo pronti ad offrire tante iniziative e tanta offerta turistica che va oltre il mare. Un obbiettivo che ci rafforzerà, che rafforzerà l’economia dei sardi e di tutta la Sardegna.”

Lo Stand Sardegna è uno dei più apprezzati e grandi della Bit.  Gli spazi espositivi a disposizione, di oltre 1000 metri quadrati, realizzato in collaborazione con Unioncamere e Camera di commercio di Cagliari consentono alla nostra Isola di mettersi in vetrina, non solo per il suo ricco patrimonio ambientale e culturale ma anche per le numerose eccellenze che ne fanno una delle mete turistiche più ricercate ed ambite dai turisti. In vetrina anche l’archeologia, i monumenti, i gruppi folk e i cammini religiosi. Presenti la Fondazione Barumini e la Fondazione Monte Prama e I Borghi di Saboris Antigus. 9 Paesi, uniti dal filo rosso delle sagre autunnali che si presentano per la prima volta come circuito turistico. Particolarmente apprezzato, all’interno dello Stand, dai numerosissimi visitatori nella giornata inaugurale, le due grandi colonne rivestite di essenze mediterranee, a ricordare i colori ed i profumi della macchia tipica della Sardegna.

In anteprima assoluta è stato presentato il progetto di sei guide dedicate al turismo attivo in Sardegna, ciascuna contenente circa trenta tra i più attraenti ed emozionanti percorsi di ciascuna delle attività outdoor rappresentate: trekking, cycling, mountain bike, canoa & kayak, climbing & canyoning e diving. Il progetto ideato dall’Assessorato regionale del Turismo, è frutto della collaborazione con UnionCamere Sardegna ed è stato realizzato ed edito, in formato digitale, dalla casa editrice EDT. Le guide saranno saranno un importante veicolo nell’ambito delle attività di digital marketing dell’Assessorato

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“Il dolore, la ferocia, l’esodo, la morte, rivivono in questo giorno e in questa ricorrenza. Tenere scolpiti nella mente l’odio e la pulizia etnica perpetrati dal comunismo titino è un dovere e l’unico modo che abbiamo per rendere giustizia a tutte le vittime della barbara ferocia delle Foibe e dell’esodo giuliano-dalmata del secondo dopoguerra. Tra di loro ci furono almeno 140 sardi, militari, minatori del Sulcis giunti da Carbonia per lavorare duramente nelle miniere istriane, dipendenti pubblici. È alle loro famiglie che va il pensiero commosso di tutta la Giunta regionale, unito alla ferma condanna di ogni forma di totalitarismo”. Lo ha detto il Presidente della Regione Christian Solinas nel “Giorno del ricordo” rivolgendo un pensiero alle migliaia di vittime delle foibe, comprese le famiglie sarde coinvolte in una delle più sanguinarie, violente e disumane stragi che la storia ricordi.

“L’orrore delle Foibe non può essere dimenticato e, anzi, è proprio alimentando il ricordo e la memoria che possiamo evitare il ripetersi di fatti così atroci e sanguinari – prosegue il Presidente – Oggi più che mai abbiamo il dovere di non dimenticare questa drammatica pagina di Storia per troppo tempo nascosta e, addirittura, negata a una narrazione autentica e libera da ideologie".

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14mila imprese sarde hanno investito in tecnologie green e sostenibilità. Quasi 32mile gli “addetti verdi” assunti. Fabio Mereu (VicePresidente Confartigianato Sardegna): “L’Isola vuole essere
protagonista della transizione verde: necessario sostenere le realtà produttive che vogliono partecipare al cambiamento”.

Quasi 14mila imprese sarde, tra il 2017 e 2021, hanno investito in prodotti, sistemi e tecnologie green. Con questi numeri la Sardegna si classifica al 12esimo posto in Italia nella graduatoria regionale per numero assoluto di aziende che, per la loro crescita, hanno puntato sulla sostenibilità e rispetto ambientale.
Le imprese “verdi” sono impegnate in tutti i campi: dall’alimentare all’edilizia, dai servizi all’arredo casa, dalla meccanica ai trasporti.

I dati emergono dall’analisi effettuata dall’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Sardegna sull’accelerazione della green economy anche nell’Isola, secondo i dati rilasciati da UnionCamere e
Symbola per l’ultimo quinquennio. A livello provinciale è Cagliari la provincia più virtuosa della Sardegna con le sue 5.987 imprese, seconda Sassari con 4.879 imprese,
terza Nuoro con 1.770 realtà e Oristano con 1.219 aziende. Per quanto riguarda l’attivazione di contratti relativi a green jobs sono 31.900; Cagliari ne ha attivati 17.606, Sassari 10.193 e Nuoro 2.434.

“C’è una Sardegna che vuole, e può, essere protagonista nella transizione verde - afferma Fabio Mereu, VicePresidente di Confartigianato Imprese Sardegna e delegato per l’Innovazione
Tecnologica – questa è un’opportunità per rafforzare l’economia sarda e la società, e coinvolge già oggi 2 imprese manifatturiere su 5”. “Accelerare sulle rinnovabili e sull’efficienza energetica - continua il VicePresidente – significa sostituire i combustibili fossili, contrastare la crisi climatica, e cogliere l’accelerazione in atto verso un’economia più a misura d’uomo che punta sulla sostenibilità, sull’innovazione, sulle comunità e sui territori”. “La transizione verde – prosegue - oltreché necessaria per affrontare la crisi climatica, riduce i profili di rischio per le imprese e per tutta la società, stimola l’innovazione e l’imprenditorialità, rende più competitive le filiere produttive”.

E i dati sulla Sardegna, confermano la crescita di questi investimenti: nel 2021, infatti, è cresciuta la quota di imprese eco-investitrici, che hanno rilanciato il processo di transizione verde dell’Isola. Si è passati, infatti, da una quota del 21,4% del 2020, anno in cui gli investimenti green avevano comunque tenuto, ad una del 24,3% nel 2021“Da anni il mondo produttivo isolano dimostrando un’attenzione specifica ai temi della sostenibilità ambientale – aggiunge Mereu - e oggi, anche in ragione dell’emergenza energetica, guarda con interesse alle potenzialità delle rinnovabili. Ma, purtroppo, i tempi autorizzativi stanno rallentando l’installazione di impianti per la produzione di questo tipo di energia”. “Mettere in moto e rafforzare la transizione ecologica è ormai indispensabile – continua Serra – le imprese artigiane, che hanno nel dna la resilienza e la capacità di essere anticipatrici, lo hanno fatto anche nei mesi dell’emergenza sanitaria, attivando trasformazioni. E facendo di necessità virtù. Nel Pnrr ci sono le risorse per continuare su questa strada e su quella della rivoluzione green”.

“Non sempre, però, le MPI sarde sono nelle condizioni di sostenere questo tipo di investimenti – conclude il VicePresidente – auguriamo, per questo, che i fondi disponibili, a partire da quelli europei, vengano gestiti in modo adeguato, coinvolgendo le Associazioni di categoria, perché possano tradursi in un sostegno concreto alla ripresa delle nostre imprese in questa difficile ripartenza
controvento”.

Per Confartigianato Sardegna, quella della sostenibilità ambientale per il settore produttivo, rappresenta una nuova cultura dell’offerta nella quale sono cruciali sostenibilità, circolarità ed eticità che, assieme alla digitalizzazione, sono fattori di cambiamento. Questa tendenza, che presumibilmente orienterà i consumatori ancor più nel post-pandemia, influenza le scelte relative alla cura, all’alimentazione, al tempo libero, alla residenzialità (ad esempio, un’abitazione eco-sostenibile rappresenta il principale desiderio non ancora pienamente soddisfatto della popolazione italiana) e orienta le politiche di investimento e di spesa degli attori pubblici. Quindi, comprendere le mutate esigenze dei consumatori potrà consentire di costruire occasioni di mercato per accompagnare l’evoluzione dell’offerta già in atto. Relativamente al settore privato, questo significa anche sostenere la transizione verso la sostenibilità delle imprese e incoraggiare nuova imprenditoria nelle attività dell’economia circolare (riuso, riciclo, filiere a chilometro zero e a basso impatto ambientale), un settore in cui, in Italia, il 75% degli occupati si concentra in micro e piccole imprese.




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Più posti a disposizione per gli studenti che vogliono iscriversi alle facoltà di Medicina delle Università di Cagliari e Sassari e nuove regole per l’individuazione delle sedi carenti della medicina generale, per contrastare, con un intervento a livello nazionale, la carenza di medici di base negli ambiti territoriali più svantaggiati, al di fuori dei grandi centri urbani. Sono questi i temi su cui si articolano le proposte che l’assessore regionale della Sanità, Carlo Doria, ha messo sul tavolo del Ministero della Salute. Due, in sintesi, le richieste avanzate: la prima riguarda l’autorizzazione all’aumento di circa un terzo per almeno un triennio, dei posti disponibili per l’immatricolazione ai corsi di laurea in Medicina e Chirurgia nei due atenei della Sardegna, mentre la seconda riguarda l’avvio di una contrattazione a livello nazionale per la modifica del parametro attualmente in uso per l’individuazione delle sedi carenti della medicina generale e la loro messa a bando, da un medico ogni 1.000 abitanti a uno ogni 1.200 per gli ambiti urbani con una popolazione sopra i 20 mila abitanti, mantenendo invece il rapporto medico/popolazione invariato per gli ambiti con meno abitanti.

“La problematica correlata alla carenza dei medici di medicina generale in molti dei territori al di fuori dei grandi centri urbani è comune a tutta Italia e ha origini lontane, a partire da una mancata programmazione del turnover con un netto squilibrio fra pensionamenti ed ingressi nel sistema sanitario nazionale. In quest’ottica si inquadra un antistorico numero programmato negli accessi al corso di laurea in Medicina e Chirurgia”, spiega l’assessore Doria.

“Questo squilibrio, reso più evidente dai numerosi pensionamenti del personale medico negli ultimi anni rispetto ai nuovi ingressi, ha mostrato – sottolinea l’esponente della Giunta Solinas – l’estrema vulnerabilità soprattutto sul versante sanitario territoriale con ampie fasce della popolazione, specie nelle aree periferiche, attualmente private dalla presenza del medico di medicina generale, ma anche, talvolta, del pediatra di libera scelta”.

In questo quadro, spiega l’assessore Doria, il rapporto di un medico ogni 1.000 abitanti, che definisce l’attuale distribuzione delle sedi carenti di medicina generale da bandire non è più adeguato a dare risposte ai territori: “Per poter comprendere meglio cosa non funziona e ciò su cui stiamo intervenendo è bene conoscere i numeri in gioco: oggi in Sardegna i medici titolari di sede sono 979 (dato al 31 gennaio 2023). A questi si sommano circa 200 medici che oggi hanno i titoli per partecipare al prossimo bando di assegnazione delle sedi carenti di medicina generale, 418 in tutta la Sardegna. Se ciascuno degli oltre 1.100 medici di medicina generale fosse massimalista, cioè avesse in carico 1.500 pazienti, le persone assistite sarebbero 1.650.000, più del numero di adulti presenti in Sardegna”.

“Tuttavia – dichiara l’assessore – l’attuale distribuzione delle sedi della medicina generale, secondo il parametro di un medico ogni mille abitanti, determina uno squilibrio con una concentrazione dei medici nei grandi centri urbani, più richiesti, mentre nelle sedi periferiche si registrano le carenze più forti. La modifica del parametro comporterebbe una leggera diminuzione delle sedi disponibili nelle aree metropolitane, che comunque continuerebbero a essere coperte in modo soddisfacente, a vantaggio degli ambiti più periferici”

Sul rapporto medico/abitanti attualmente in uso l’esponente della Giunta precisa: “In passato, quando il numero di medici di medicina generale era maggiore, poteva essere considerata una condizione adeguata, ma allo stato attuale, avendo perso in Sardegna circa un terzo dei medici di medicina generale rispetto a dieci anni fa, ci ritroviamo con un parametro che finisce per favorire inevitabilmente i grandi centri urbani, più ambiti e assegnati, senza aver poi a disposizione risorse in grado di rispondere  alle necessità dei territori periferici. È come se si volesse combattere questa nuova battaglia con le regole d’ingaggio di ieri quando avevamo un esercito più numeroso”.

“Nelle more di un provvedimento nazionale, la Regione – dichiara l’assessore Doria – ha avviato con i sindacati dei medici di medicina generale una trattativa per la modifica del parametro per l’individuazione delle sedi, proponendo la soluzione di un medico ogni 1.200 abitanti, da applicare solo negli ambiti sopra i 16 mila abitanti, ma, oggi questa soluzione non ha incontrato il favore di tutte le sigle sindacali e, nonostante una prima intesa, ieri durante l’ultimo incontro alcune rappresentanze non hanno sottoscritto l’accordo”.

“Se vogliamo rispondere alle necessità attuali serve l’impegno di tutti. In un’ottica di riorganizzazione della sanità territoriale, come anche sancito dal DM 77, nella finanziaria recentemente licenziata dal Consiglio Regionale, abbiamo previsto nel triennio 2023-2025 lo stanziamento di 3 milioni annui per l’attivazione delle UCA (Unità Continuità Assistenziale), che parteciperanno a sostenere le attività dei medici di medicina generale, e di 50 milioni nel triennio 2023-2025 da investire nel Ruolo Unico di Medicina Generale a ciclo di scelte e a ciclo orario previa una rapida contrattazione sindacale del nuovo accordo integrativo regionale (AIR) che rappresenta lo strumento con cui incentivare il personale sanitario per ridisegnare la nuova sanità territoriale ivi compresa l’attuale continuità assistenziale che deve rappresentare un filtro sicuro territoriale per tutte quelle patologie inquadrabili nei codici verdi e bianchi che oggi invadono i nostri pronto soccorso”, conclude l’assessore Doria. 

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