Mercoledì, 20 Marzo 2024 19:19

Robot in urologia: eseguiti al Brotzu oltre mille interventi In evidenza

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L'Azienda Brotzu, sempre all'avanguardia L'Azienda Brotzu, sempre all'avanguardia

Numeri importanti dalla scuola di chirurgia robotica dell'Arnas. "Alta tecnologia ed eccellenza sono il presente della medicina" dice Agnese Foddis

Mario Frongia

 

Un brindisi meritato. Condiviso, frutto di un percorso complesso, con un'attenzione particolare alle innovazioni tecnologiche. Un'asticella di pregio, sostanza perfetta per i pazienti, quella che scavalca la struttura di Urologia, Trapianto di rene e Chirurgia robotica dell'Arnas Brotzu. Diretta da Andrea Solinas, l'équipe taglia un traguardo mica male con oltre mille interventi urologici robotici e seguiti. “La nostra scuola aperta a medici e infermieri, di area chirurgica di tutta Italia, agli specializzandi e ai medici in libera professione, è uno dei fiori all’occhiello dell’Azienda. Giungono al San Michele - dice Agnese Foddis, direttore generale dell'Arnas Brotzu - corsisti da mezza Italia. Qui da noi imparano le tecniche del sistema da Vinci. E con le loro nuove conoscenze, contribuiscono a potenziare un settore che, a differenza di quanto comunemente si pensi, è il presente della medicina”. Orizzonti di cura, terapie, assistenza e chirurgia di eccellenza. Staff di sala con preparazione e conoscenza all'altezza di un comparto che si evolve di continuo. Con gli specialisti e il management che rafforzano credibilità e reputazione dell'Azienda di piazzetta Ricchi. Medicina all'avanguardia. “L’Urologia ha avuto un ruolo fondamentale nello sviluppo della robotica. Ma oggi - spiega Andrea Solinas - ne facciamo largo uso anche per altre specialità come la chirurgia generale e bariatrica. Gli interventi sono realizzati con l’ausilio del robot da Vinci, la piattaforma più avanzata per la chirurgia mini-invasiva disponibile sul mercato mondiale, nonché l’evoluzione della laparoscopia tradizionale”. Un traguardo di pregio. Per una sanità che non può fermarsi ma deve accelerare. "L'obiettivo è stato colto grazie alla volontà di un intero reparto ospedaliero che ha creduto nelle formidabili potenzialità alla chirurgia robotica,  considerata da tanti fantascientifica. La storia è incisa nel tempo. E racconta di passione medica, competenza, altruismo. E anche un sano e ottimistico sguardo verso il futuro. Nel febbraio del 2011 al San Michele è stato effettuato il primo intervento di chirurgia robotica. Sul tavolo operatorio un paziente alle prese con una prostatectomia radicale per carcinoma della prostata. L’anno seguente, il primario Mauro Frongia con la sua equipe, hanno eseguito il primo prelievo di rena da donatore vivente. Lo specialista, dopo aver frequentato la sala robotica dell’ospedale francese di Nancy guidata da Jason Hubert, ha visto lontano. E ha aperto una pagina indelebile della chirurgia isolana. Ma non solo. Nel 2013 il team di capitan Frongia va di nuovo a scuola. Dalla Francia agli Stati Uniti. A Chicago gli specialisti dell'Azienda cagliaritana seguono una stage curato da Enrico Benedetti, docente all'University of Illinois. La pagina seguente si scrive da sola: al rientro all’Arnas il team esegue il primo trapianto di rene interamente robotico. E poco dopo il primo doppio trapianto di rene mai eseguito al mondo. Da lì in avanti le tappe sono preziose e in continua crescita.

Il gruppo guidato da Mauro Frongia sgobba e migliora di giorno in giorno le performance. Aggiornamento, condivisione e amore per un mestiere duro quanto fondamentale per la vita di tante persone, sono i capitoli chiave. Il 2017 è un anno decisivo. Matura l'attenzione alle tecniche più avanzate e cresce il confronto con le eccellenze mondiali. Il passo è breve: al Brotzu apre la Scuola di chirurgia robotica dotata di una propria sala operatoria. Un genere di chirurgia considerata mini invasiva che permette al chirurgo di non operare direttamente con le proprie mani, "ma di utilizzare una console di comando collegata a una serie di bracci robotici. In questo modo si evitano i tremori fisiologici delle mani e si riduce la percentuale di errore. Al contempo, si velocizzano le procedure, diminuisce l’invasività degli interventi e si aumenta la precisione. E per i pazienti significa operazioni più brevi, meno dolori e cicatrici, minor tempo di recupero, che in alcuni casi si riducono a poche ore rispetto ai giorni o alle settimane delle tecniche tradizionali. A tutto vantaggio dei costi e dell’efficienza dei reparti ospedalieri" rimarca una nota dell'Arnas. La questione è chiara: per poter manovrare il robot servono competenze molto elevate da parte del chirurgo e del personale di sala: "Non a caso è obbligatorio che ogni manovra venga eseguita sotto il diretto controllo del chirurgo, non effettuabile altrimenti. Ripetuti controlli di sicurezza impediscono qualsiasi movimento indipendente degli strumenti o delle braccia robotiche. Si tratta di competenze che si acquisiscono attraverso una specifica alta formazione, garantita dalla scuola dell’Azienda diretta da Agnese Foddis.