Venerdì, 02 Agosto 2024 14:56

Sant’Elia, la sagra della tradizione e della dignità In evidenza

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La sagra ha sempre registrato il sold out con l'apprezzamento di migliaia di partecipanti La sagra ha sempre registrato il sold out con l'apprezzamento di migliaia di partecipanti

Domani e dopo, al piazzale del Lazzaretto tonnellate di pesce fresco, tra grigliate e frittura, pane, vino e musica. Il messaggio d’orgoglio del borgo storico alla città: “Ci siamo anche noi”. Le attenzioni dell'amministrazione comunale

Mario Frongia

Il mare, le tradizioni, la dignità. La sagra del pesce del quartiere sant’Elia compie quattordici anni e guarda lontano. Domani e dopo, dalle 19 in poi, in piazzale del Lazzaretto, il borgo mette sul tavolo un’identità preziosa. I pescatori e gli artigiani, la cifra di un quartiere pittoresco e caratteristico. Sì, l’effetto “cartolina” conquista. Abitudini, aromi e umori sono precisi. Ma la quotidianità racconta di un mix con ancora troppe fragilità e dimenticanze. “Siamo vicini alla manifestazione. Ogni anno migliaia di persone partecipano alla festa e nel corso della due giorni la città va a Sant'Elia con notevoli ricadute sociali su un quartiere al quale quest'amministrazione intende prestare sempre più attenzione". Maria Francesca Chiappe, neo assessore alla Cultura della giunta Zedda, non cerca scorciatoie. Le parole sono pesate e meditate. Frutto di una visione, rilanciata anche in campagna elettorale, che ha l’obbligo di non lasciare nessuno dietro. Ma deve saper valorizzare una delle aree più suggestive del capoluogo regionale. Politica, dunque. Con aspettative da rispettare, specie su un tema delicato. Quello delle attenzioni alle sofferenze e ai disagi dei residenti. Un impegno da soddisfare per una municipalità che ha ben chiare incombenze e priorità. Dunque, sagra sia. Con un menu dirompente, come non ci fosse un domani: poco meno di due tonnellate di pesce, muggini, spigole e orate. Una grigliata da acquolina che prevede anche altri 1.800 chili di calamari, occhioni e gamberetti destinati all’olio bollente. Il pane? Duemila chili, un migliaio di  anguria per chiudere. Si brinda con 800 litri di vermentino di Sardegna, griffato cantine di Monserrato. Cin cin,

Valori, spirito di squadra, condivisione. “Puntiamo come sempre a valorizzare il quartiere, in un piazzale che per la sua bellezza, di fronte al mare, ti fa innamorare”. Andrea Loi e Billo Vistosu sono anima e cuore dell’organizzazione battezzata Sagra del pesce sant’Elia. Il team conta di bissare e superare le ventimila presenze registrate l’anno scorso. “Siamo certi di dare un’opportunità anche ai turisti. Da noi si passa un weekend diverso, si gusta buon pesce, panini speciali e si ascolta musica dal vivo” aggiungono Loi e Vistosu, tra gli autori nel 2008 della rinascita dell’appuntamento che i residenti dedicavano al santo patrono. “La sagra - spiega l'assessore allo Sviluppo economico e settori produttivi, Carlo Serra - è un momento di forte richiamo turistico e culturale durante il quale Cagliari si avvicina al quartiere: quando una manifestazione va avanti per quattordici anni vuol dire che è entrata nella tradizione cittadina”. Insomma, la macchina è ben rodata. E da due settimane ha aumentato i giri. Con oltre cento volontari, gli organizzatori stanno curando in queste ore gli ultimi dettagli. Ma il conto alla rovescia riguarda l’intero borgo. Fierezza, laboriosità e inclusione reggono una sana determinazione che conduce al non mollare mai. A Sant’Elia mostrano attaccamento e ospitalità, per la sagra e tutti i giorni. Elementi indispensabili per promuovere le eccellenze del rione. Cittadini che non chiedono privilegi o corsie preferenziali. Ma solo la giusta, dovuta e continua considerazione.