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Ambiente, al via il progetto Ceas Aperti 2023, la Sardegna protagonista della sostenibilità
Da domani, sino al 25 ottobre, 45 Centri di Educazione Ambientale e alla Sostenibilità (CEAS) apriranno le porte alla collettività per promuovere uno stile di vita responsabile.
Con il mese di settembre 2024 - in coerenza con la Strategia regionale per lo sviluppo sostenibile e nell’ambito delle iniziative promosse dalla rete regionale INFEAS (Informazione, formazione ed educazione ambientale e alla sostenibilità) - si rinnova l’appuntamento con CEAS Aperti, giunto alla sua terza edizione, dedicata al tema del consumo di suolo. Capofila nell’organizzazione delle attività di quest’anno è il Comune di Capoterra con il suo CEAS “Laguna di Santa Gilla”, sotto la supervisione della Città metropolitana di Cagliari in collaborazione con il centro regionale di coordinamento INFEAS. Il progetto ha carattere regionale ed è sostenuto dal Servizio sostenibilità ambientale valutazione strategica e sistemi informativi dell’assessorato regionale della difesa dell’ambiente (SVASI).
I CEAS, centri di educazione all’ambiente e alla sostenibilità, sono i principali osservatori dei sistemi ambientali locali, punti di riferimento per l'animazione e la partecipazione di cittadini ed imprese, attivatori di buone pratiche e di interventi dedicati all'educazione ambientale e allo sviluppo locale sostenibile.
CEAS Aperti 2024 è un progetto della rete INFEAS con attività gratuite legate al tema della sostenibilità, che si rivolge ai cittadini interessati e al mondo della scuola.
Dal 24 settembre al 15 ottobre, 45 CEAS apriranno le loro porte alla collettività, con 79 eventi in programma che comprendono passeggiate esplorative, escursioni, incontri, cineforum, laboratori di vario titolo, mostre, etc. incentrati sul tema della sostenibilità e la difesa dei suoli. Le iniziative sono pensate per coinvolgere famiglie, adulti e bambini. Tema di quest’anno sarà il suolo, filo conduttore di tutte le attività. Il suolo rappresenta una delle risorse fondamentali del nostro pianeta, dai servizi di approvvigionamento (materie prime, prodotti alimentari etc.) e regolazione naturale (del clima, della qualità dell’acqua, di protezione e mitigazione dei fenomeni idrologici estremi etc.) a quelli di supporto agli habitat delle specie e alla conservazione della biodiversità. Nonostante la sua importanza, la cui salvaguardia costituisce il presupposto per gli equilibri necessari al nostro pianeta per rimanere in salute e garantire la vita, sconsiderati abusi nel suo utilizzo ne pongono in discussione il futuro, come le pratiche agricole e forestali scorrette, le dinamiche insediative poco lungimiranti, il disseto idrogeologico etc. È dunque necessario agire tempestivamente favorendo nuovi tavoli di dibattito e di riflessione che consentano di elaborare e programmare efficaci azioni capaci di arginare il degrado in atto.
L’evento di chiusura si svolgerà il 24 e il 25 ottobre a Capoterra, con il coinvolgimento esteso della Città metropolitana di Cagliari. Nell’occasione, i responsabili dei CEAS della Sardegna si incontreranno per un meeting sulla sostenibilità: una due giorni densa di attività e incontri che favoriranno il confronto su alcuni temi importanti e per la stesura del Catalogo regionale del turismo scolastico.
“Come rappresentante del governo regionale” afferma l’assessora alla difesa dell’ambiente Rosanna Laconi “siamo lieti di promuovere un evento che vede il coinvolgimento attivo della popolazione, compresa la più giovane, bambini e ragazzi sensibilizzati in prima persona al rispetto dell’ambiente e accompagnati, attraverso l’attività laboratoriale dei CEAS, al processo di maturazione del concetto di sostenibilità, unico modello di sviluppo in grado di soddisfare i bisogni della generazione presente senza pregiudicare i bisogni delle generazioni future”.
“Come Città Metropolitana – dice Francesco Lilliu, vice sindaco metropolitano - siamo felici di prendere parte al progetto Ceas Aperti. La tematica scelta per questa edizione, il suolo, rappresenta un aspetto ineludibile del modello di sviluppo delle nostre società. Siamo per questo in prima linea, assieme a Regione ed Enti Locali, nella promozione di uno sfruttamento responsabile della risorsa suolo, in chiave di valorizzazione e tutela delle risorse naturalistiche di cui è ricco il nostro territorio”.
“Siamo entusiasti - ha sottolineato Beniamino Garau, Sindaco di Capoterra -di assumere il ruolo di capofila per questa edizione di CEAS Aperti 2024: si tratta di una grande sfida e di un significativo impegno nell'organizzazione di un evento di rilevanza regionale. Questo è un chiaro riflesso della nostra dedizione e del nostro indirizzo verso la sostenibilità ambientale, valore in cui crediamo fermamente come amministrazione comunale”.
Ambiente, deperimento e dissecamento foreste: le risultanze del tavolo tecnico
Nella seduta straordinaria del Tavolo Tecnico fitosanitario forestale regionale, coordinata oggi dall’assessora della difesa dell'ambiente Rosanna Laconi, in presenza anche dell’assessore dell’agricoltura Gianfranco Satta, è stato fatto il punto sul preoccupante fenomeno di deperimento e disseccamento che sta colpendo la copertura forestale boschiva di gran parte del territorio regionale. Un fenomeno che, nelle ultime settimane, si è aggravato in modo sensibile.
Il Tavolo Tecnico già da tempo porta avanti un’importante attività di coordinamento della ricerca e definizione delle relative problematiche fitosanitarie, promuovendo una serie di progetti specifici sulle tematiche entomologiche e fitopatologiche, promossi sia a seguito di evidenze scientifiche che da segnalazioni sitospecifiche provenienti dalle diverse realtà territoriali.
Grazie all'attività sinergica condotta dal Corpo forestale, dalle agenzie regionali AGRIS e FoReSTAS, e al prezioso supporto scientifico dell'Università di Sassari, è stato possibile condurre un monitoraggio approfondito utilizzando tecnologie all'avanguardia come l'analisi di immagini satellitari, droni e indagini di campo. Le aree maggiormente colpite includono la Gallura, il Nuorese, l'Ogliastra, la Baronia e il Sarrabus.
In questo quadro contestuale dal quale emerge la necessità scientifica di ulteriori approfondimenti e valutazioni, anche nelle more degli effetti che potrebbero essere determinati dagli eventi meteo climatici autunnali, l'assessora ha rappresentato la necessità di anticipare alcune azioni, attraverso un’intensificazione dei lavori della task force interdisciplinare finalizzata all’estensione del Piano di monitoraggio, al potenziamento dell’indagine delle cause e dell’intensità dei disseccamenti.
Per tali scopi si ricorrerà all’utilizzo di tutte le strumentazioni tecnologiche disponibili. Il Piano sarà propedeutico ad una serie di attività diagnostiche che permetteranno di chiarire, il più rapidamente possibile, l’eziologia dei fenomeni in atto, al fine di predisporre e definire le azioni di contrasto più idonee e tempestive.
A tal fine, l'assessorato ha predisposto una delibera, che verrà discussa alla prossima Giunta regionale, con la quale sono stanziati 1.150.000 euro, suddivisi sulle annualità 2024 e 2025, per sostenere le attività di monitoraggio e ricerca. La Protezione civile, il Corpo forestale e l’agenzia Forestas collaboreranno mettendo a disposizione mezzi e strumenti per consentire valutazioni scientifiche accurate da parte dell’agenzia AGRIS e dell’Università di Sassari.
Il Tavolo Tecnico, in considerazione degli ulteriori approfondimenti necessari, si riunirà nuovamente la prossima settimana per acquisire e analizzare i nuovi contributi e perfezionare strategie e azioni di monitoraggio e intervento.
Ichnusa, uno spot contro chi sporca per dire no all'abbandono di vetro nell'ambiente
Bottiglie abbandonate per strada, nelle piazze, nei parchi e nelle spiagge. Un contrasto di immagini in bianco e nero con, in risalto, a colori, bottiglie di birra, vuote, gettate nel posto sbagliato, che diventano una mancanza di rispetto. La musica, riconoscibile fin dalle prime battute, la stessa che negli anni ha raccontato scorci e valori della Sardegna più autentica. E un messaggio chiaro, diretto e netto, per dire no al degrado: "Se deve finire così, non beveteci nemmeno”. La firma, se c'era bisogno di dirlo, è quella di Ichnusa che, con queste immagini significative, torna in comunicazione con un messaggio forte per ispirare un cambiamento.
A raccontare il messaggio di rispetto e responsabilità del birrificio sardo è uno spot realizzato dall'agenzia LePub Italia che arriva alle soglie dell'estate, quando cresce la voglia di stare insieme fuori casa, per sensibilizzare sui comportamenti sbagliati che feriscono luoghi e comunità. Secondo uno studio Astra Ricerche/Ichnusa, il primo in Italia dedicato al fenomeno, 1 italiano su 4 ha ammesso di aver abbandonato, una o più volte, bottiglie di vetro per strada o nell'ambiente. In altre parole, è chiaro che per risolvere un problema diffuso, complesso e che riguarda tutti serve l'impegno di tutti, a cominciare dal proprio.
Per assicurare massima visibilità al suo messaggio, la campagna di Ichnusa vivrà prima di tutto sul territorio, con affissioni in Sardegna e nelle principali città italiane, e da questo week end anche in tv, sul web e sui social media. Inoltre, nei mesi caldi della stagione, raggiungerà i consumatori anche attraverso un'attivazione sui punti vendita e punti di consumo.
"Con questa nuova campagna vogliamo lanciare un messaggio forte e chiaro: chi abbandona una bottiglia di birra non rispetta l'ambiente e la nostra comunità", afferma Michela Filippi, Marketing Manager di Ichnusa. "Siamo molto orgogliosi delle nostre birre, proprio per questo non vogliamo vederle contribuire al degrado della terra che amiamo. Anzi, i dipendenti del nostro birrificio si uniscono ai volontari di Legambiente Sardegna in giornate di pulizia dei luoghi della movida di sette località sarde per fare il primo gesto concreto e dare così il buon esempio.”
Aperte al pubblico due nuove aree verdi a Mulinu Becciu
Martedì 16 gennaio sono state aperte al pubblico due aree verdi in via Gherardo delle Notti, nel quartiere di Mulinu Becciu, per un’estensione complessiva di circa 7.650 metri quadrati, in seguito alla riqualificazione degli spazi fortemente degradati.
Per la prima area, che è di circa 5mila metri quadri, è stata realizzata un’ampia area a prato, sono state installate un’area fitness con un attrezzo multi-sport e un’area giochi per bambini, entrambe con pavimentazione anti-trauma.
Nella seconda area ha trovato spazio un’area cani recintata con doppio ingresso e fontanella a doppio uso (umano e animale).
In entrambe le aree sono stati messi a dimora esemplari arborei adulti e arbusti della macchia mediterranea, servizi da fornitura idrica.
Gli interventi sono ricompresi nei lavori di recupero e potenziamento di aree verdi degradate che hanno interessato 27 aree verdi cittadine, finanziati con fondi PON Metro React-EU.
Fondo per la montagna, definiti i criteri di ripartizione delle risorse per il 2023
Città Metropolitana di Cagliari, nasce il progetto pilota del verde urbano metropolitano
Un progetto pilota interamente dedicato agli spazi verdi urbani del territorio metropolitano, che parte dalla mappatura delle aree già piantumate e di quelle potenzialmente piantumabili. L’iniziativa è stata presentata in anteprima nel corso dell’incontro formativo dal titolo ‘L’Osservatorio e il progetto pilota del verde urbano’ promosso da Labmet, il Laboratorio Metropolitano di Innovazione della Città Metropolitana di Cagliari, e tenuto questa mattina in videoconferenza con la partecipazione di tecnici, associazioni e cittadini.
“Con enorme soddisfazione vedo la crescita del Laboratorio, anche attraverso il suo Osservatorio, che rende concreta l’azione prima pensata e poi sostenuta nell’ambito del Piano strategico metropolitano e della sua attuazione”, ha detto il consigliere metropolitano delegato alla Pianificazione Umberto Ticca in apertura dell’incontro. “Il progetto si inserisce nel nostro approccio ormai noto di governance coesa con i territori, che ambisce a rispondere all’adattamento al cambiamento climatico con la realizzazione di infrastrutture green, interventi di forestazione, ma soprattutto attraverso l’evolversi dell’approccio alla trasformazione delle nostre città”.
L’Osservatorio di Labmet ha il compito di ideare, promuovere e gestire le attività di raccolta, selezione, organizzazione e divulgazione di dati e informazioni riguardanti il territorio metropolitano, con l’obiettivo di costruire un know-how condiviso che possa supportare le scelte pubbliche.
A questo primo incontro seguirà un workshop dedicato alla mappatura del verde, in programma giovedì 30 novembre alle ore 11 nel Parco di Monte Claro (incontro in prossimità dell’ingresso di via Cadello). Una passeggiata tra i sentieri del parco, guidata dal team di Labmet, che sarà un’occasione per mappare gli alberi presenti, non attraverso sistemi di rilievo complessi ma in maniera semplice e veloce mediante l’uso del proprio smartphone e dell’applicazione Ofield.
Il sistema consentirà di archiviare nel programma dell’Osservatorio tutti i dati raccolti, che al termine dei rilievi permetteranno di realizzare la mappatura delle aree verdi del territorio metropolitano.
L’evento è rivolto a tecnici e progettisti, ma anche ai cittadini non addetti ai lavori, e mira a creare una cultura del verde pubblico quale base per la progettazione e costruzione delle infrastrutture green del futuro.
Per partecipare è necessario iscriversi su Eventbrite al link https://www.eventbrite.com/e/
Per maggiori informazioni visitare la pagina e il blog di Labmet https://
Ambiente, progetto internazionale "Med4waste". Assessore Porcu: "La Sardegna si candida come punto di riferimento nel Mediterraneo nel campo della gestione dei rifiuti"
“La Sardegna si candida come punto di riferimento nel Mediterraneo nel campo della gestione dei rifiuti. Grazie ad un lavoro ormai ventennale portato avanti dall’Amministrazione regionale, in particolare nell’implementazione del sistema nell’intero territorio e nella raccolta differenziata, abbiamo raggiunto obiettivi importanti anche in ambito nazionale. La Sardegna, infatti, è la seconda Regione italiana per il livello della differenziata. Un risultato possibile grazie soprattutto a due fattori: le Amministrazioni comunali hanno fatto un grande lavoro per spiegare ai cittadini l’importanza della raccolta differenziata e la Regione ha creato una diffusa rete di impianti che consente la gestione del rifiuto nel luogo più prossimo alla sua produzione, anche riducendo fortemente l’impatto ambientale”. Lo ha detto l’assessore regionale della Difesa dell’ambiente, Marco Porcu, nel suo intervento all’apertura dell’evento finale del progetto internazionale “Med4Waste” (“Mediterranean dialogue for Waste management governance”), che si svolgerà a Cagliari dal 24 al 26 ottobre. All’evento partecipano, oltre i rappresentanti italiani, quelli di Giordania, Grecia, Libano, Spagna e Tunisia.
L’obiettivo del Progetto è quello di mettere a punto nuovi modelli di governance per politiche integrate ed efficienti di gestione dei rifiuti urbani nella regione mediterranea: “Sei municipalità di Tunisia, Libano e Giordania – ha evidenziato l’assessore Porcu – sono state accompagnate nel migliorare i propri piani di gestione dei rifiuti, integrando anche buone pratiche sperimentate in altre municipalità del Mediterraneo”.
Med4Waste è uno degli 80 progetti finanziati dal programma di cooperazione transnazionale “Eni Cbc Med”, la più grande iniziativa di cooperazione multilaterale in termini finanziari (209 milioni di euro) e per numero di paesi coinvolti, promossa dell’Unione europea all’interno della ‘politica di vicinato’.
“Ovviamente, la Sardegna non deve abbassare la guardia. Abbiamo raggiunto grandi risultati anche a livello europeo, con l’apprezzamento della nostra strategia per lo sviluppo sostenibile, ma per continuare in questo percorso virtuoso e migliorarlo dobbiamo trovare nuove e adeguate politiche che consentano di raggiungere gli obiettivi stabiliti dall’Unione europea per il 2030 e per il 2050. Perfezioneremo anche il lavoro culturale, grazie alla collaborazione coi Comuni, da realizzare nei confronti dei cittadini per chiarire quanto sia fondamentale non solo differenziare i rifiuti, ma anche la qualità della differenziata. Così da far capire gli inevitabili vantaggi, anche economici, per le nostre comunità”, ha concluso l’Assessore dell’Ambiente.
"Ecosistema urbano”: Cagliari al 2° posto tra le città del sud e al 16° nella classifica generale
Gode di ottima salute la città di Cagliari. E a confermarlo sono i numeri dell'edizione numero 30 di “Ecosistema urbano”, l'indagine di Legambiente e Ambiente Italia sullo stato di salute dei 105 capoluoghi di provincia italiani sottoposti allo studio.
Cagliari scala la classifica e, così come confermato nella presentazione del rapporto sulle performance ambientali delle città per il 2023, ospitato oggi, lunedì 23 ottobre 2023 a Roma presso lo Spazio sette libreria di via dei Barbieri n.7, si è piazzata ad un più che lusinghiero 16° posto generale. Ma soprattutto, appena alle spalle di Cosenza, come la seconda miglior città del centro-sud.
“Abbiamo fatto un enorme salto in avanti rispetto allo scorso anno – le parole di soddisfazione dell'Assessore all'Innovazione Tecnologica, Ambiente e Politiche del mare, Alessandro Guarracino – ma soprattutto rispetto al 2019 quando eravamo addirittura al 45° posto”.
Tanta strada è stata fatta ma ancora molto altro resta da compiere nel tentativo di guadagnare qualche altra posizione che significherebbe dare ai cagliaritani e a tutti quelli che vivono il capoluogo sardo per motivi di lavoro o turistici, una condizione di sempre maggiore benessere.
“Grazie al lavoro intenso fatto dall'Amministrazione in questi ultimi anni – il commento dell'Assessore Guarracino – si è riusciti a trasformare la città non solo dal punto di vista dell'innovazione tecnologica, che ci conferma come prima città del Meridione, ma anche dal punto di vista ambientale. In quest'ultima chiave, sono preziose varie attività svolte: dalle modifiche nell'appalto della raccolta dei rifiuti alla efficienza energetica passando per la mobilità urbana. Elementi questi che ci hanno garantito di superare tutte le città del centro-sud”.
Le città più verdi restano Trento, Mantova e Pordenone ma anche il capoluogo sardo può ritenersi soddisfatto perché proseguendo di questo passo non sarà difficile entrare nella top 10.
“Come migliorare? Abbiamo già provveduto con qualche aggiustamento nella gestione dei rifiuti, che continuerà nella sua evoluzione superando le criticità del progetto originario della precedente giunta. Una maggiore efficienza dell'impianto di distribuzione dell'acqua ci darebbe ulteriore slancio, ma non dipende solo dalla nostra Amministrazione. Questo, però, è uno degli elementi che blocca una ulteriore crescita verso posizioni più alte della classifica generale”.
Ambiente, aggiornato il protocollo di parchi e aree protette
“In questi mesi, grazie ad un lavoro, coordinato dall’Assessorato della Difesa dell’ambiente, coi parchi, nazionali e regionali, e le aree marine protette, è stato aggiornato il protocollo, già approvato nel 2018, alle nuove esigenze di sviluppo delle aree interessate da strumenti di tutela”. Lo ha sottolineato l’assessore regionale della Difesa dell’ambiente, Marco Porcu, dopo la firma del nuovo documento.
“È un passo importante – ha aggiunto l’assessore Porcu – per consentire la diffusione, tra le aree protette, delle buone pratiche, aiutando le strutture più giovani a raggiungere obiettivi rilevanti di tutela della biodiversità, in rapporto armonico con la presenza umana. Le aree protette costituiscono un’importante occasione di sviluppo dei territori interessati, con il richiamo di un flusso turistico sostenibile. Obiettivo che può essere meglio raggiunto con la presentazione unitaria delle aree presenti nel territorio regionale, anche attraverso lo sviluppo di politiche coordinate dalla Regione”.
“Stiamo lavorando anche per modificare il sistema nazionale di finanziamento dei parchi, con l’inclusione anche di quelli regionali tra le realtà finanziabili dallo Stato, oltre che dall'Amministrazione regionale, nonché per l’adeguamento degli stanziamenti previsti per le aree marine protette”, ha concluso l’Assessore dell’Ambiente.
Lavori pubblici, programmate nuove risorse per interventi "green" su porti turistici ed edifici comunali
Politiche di sviluppo e sostenibilità ambientale. Negli ultimi provvedimenti proposti dall’assessore regionale dei Lavori pubblici, Pierluigi Saiu, e approvati dalla Giunta, sono state previste nuove risorse e nuovi programmi di intervento in materia di efficientamento energetico degli edifici pubblici e difesa dell’ambiente nell’ambito della portualità turistica.
Più nello specifico, nel Piano di interventi sui porti, sul quale sono stati destinati complessivamente 33 milioni di euro, una parte dei finanziamenti sono stati dedicati alla difesa delle coste. Il provvedimento mette infatti a disposizione una dotazione di 1,5 milioni di euro destinati a un programma per il miglioramento della qualità delle acque all’interno dei bacini portuali attraverso la dotazione di sistemi in grado di trattenere plastiche, microfibre e altri rifiuti sospesi, nonché oli e idrocarburi. “Un programma – spiega l’assessore Saiu – da inquadrare in un processo più ampio di sviluppo sostenibile della portualità turistica, in grado di mettere insieme le esigenze del turismo e la salvaguardia ambientale. Per raggiungere questo obiettivo è già stata avviata un’azione di coinvolgimento dei Comuni nei quali ricadono i porti in cui questa esigenza è più forte, per l’avvio di un progetto pilota”.
Rientra sempre nel quadro delle misure ‘green’ il contenuto di un’altra delibera, tra le ultime approvate dalla Giunta, che definisce i criteri per l’erogazione di 1,8 milioni di euro a favore dei Comuni per le spese di diagnosi e attestazione energetica sugli edifici pubblici di loro proprietà, per cui la Regione ha recentemente emanato l’avviso per raccogliere dalle amministrazioni civiche interessate le richieste di finanziamento. “In vista della direttiva comunitaria ‘Case Green’, tutt’ora in fase di negoziazione, che prevede la riqualificazione energetica degli edifici pubblici, il finanziamento regionale rappresenta una prima misura di sostegno ai Comuni. Abbiamo strutturato il bando in modo da agevolare la partecipazione e ampliare al massimo la platea dei beneficiari. La certificazione degli edifici, inoltre, darà la possibilità ai Comuni di accedere alle risorse della prossima programmazione POR-FESR 2021-2027, che per gli interventi di riqualificazione prevede risorse importanti. Nell’ultima legge di stabilità sono state programmate risorse per circa quaranta milioni di euro a favore di interventi di efficientamento energetico degli edifici pubblici”, conclude l’assessore Saiu.