Sabato, 27 Aprile 2024 18:47

"La Giunta Todde? Può rilanciare la Sardegna" In evidenza

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Tino Demuro, amministratore delegato di Vigne Surrau Tino Demuro, amministratore delegato di Vigne Surrau

Tino Demuro, già assessore negli anni '90, famiglia imprenditoriale leader in Gallura, patron di Sardares e Vigne Surrau, chiede rapidità e visione: "I segnali che provengono dai mercati sono chiari, politica e amministrazione pubblica devono fare in fretta"

Mario Frongia

Il recente ViniItaly ne ha riconfermato potenzialità, intuito, strategie vitivinicole e commerciali vincenti nei cinque continenti. Ma, soprattutto, la forza di quel genere di nettari prelibati,  frutto di una tradizione e di un garbo sul territorio e sulle metodiche di vinificazione. Frequenze che fanno la differenza. Vigne Surrau accelera. Da Verona, tra premi, riconoscimenti e punteggi da prima della classe in un panorama isolano e continentale sempre più agguerrito, porta a casa applausi e consenso per il Cannonau di Sardegna doc riserva Pentima 2021, seguito dai superbi vermentini di Gallura docg superiore Sciala 2023 e docg Branu 2023. Un tripudio. Che comprende anche il fiore dei bianchi della casa, il Vermentino di Gallura docg Montidimola 2022. Insomma, ci sarebbe da brindare a lungo. E Tino Demuro, patron delle cantine di Arzachena, l'ha anche fatto. Ma il saper navigare nei mercati, cogliendo opzioni, mettendo a frutto esperienze nella coltivazione e nelle scelte dei vitigni, così come nei terreni da adibire a vigneto, non permette facili equazioni. "I segnali provenienti da mezzo mondo dicono che nel nostro settore è indispensabile mettere a terra innovazione e tradizione. Dobbiamo tutelare sempre più la qualità, le caratteristiche morfologiche della nostra Gallura, quel filo che unisce genuinità e amore per un prodotto, il vino, che va protetto e promosso adeguatamente". Amministratore delegato di Vigne Surrau, già assessore regionale all'Agricoltura negli anni Novanta, la solida passione per il costruire certezze economiche e di sviluppo nel sangue. Con la famiglia da decenni, di padre in figlio, è autore di un percorso di crescita nei settori dell'edilizia, del termo-condizionamento, delle costruzione e dell'immobiliare. Di pari passo, l'imprenditore che a un chilometro da Arzachena sulla strada per Porto Cervo ha varato una Wine boutique senza eguali, è attento ai settori della transizione energetica e alla fonti rinnovabili e alternative. Terra, passione, mestiere. Punto e a capo: Tino Demuro racconta di una regione che ha urgente bisogno di essere rivisitata. "E non mi riferisco solo al comparto agricolo, tantomeno a quello vitivinicolo. I mercati dicono che c'è da riprogrammare da cima a fondo. Si deve gestire e scegliere il da farsi. Occorre coinvolgere e condividere idee e sviluppo con cittadini, imprese, enti pubblici e privati, forze politiche e sindacali, associazioni di categoria. Il tutto con il giusto tempismo".

La Giunta guidata da Alessandra Todde è in grado di ridare slancio alla Regione?

Sì. La presidente ha le idee chiare, non è condizionabile, vanta esperienze di management internazionale che le torneranno molto utili. Adesso, la campagna elettorale è finita, c'è da amministrare, da studiare e decidere. Ha costruito una buona squadra, sono fiducioso.

Stiamo all'agricoltura. Ha già sentito l'assessore Gianfranco Satta?

Sì, ci ho parlato di recente, anche in occasione del Vinitaly. Conosce le tematiche, le stesse che ho affrontato, anche se sommariamente, con la presidente. Certo, dovremo rivederci. Ma, ripeto, mi pare che questo esecutivo possa dare nuovi impulsi all'economia sarda.

La luna di miele della Giunta con l'isola giunge normalmente al capolinea. Qual è il suggerimento per la presidente Todde?

Abbia il buon senso, la propositività e il coraggio del ruolo. Si faccia consigliare al meglio sulle specificità, agisca con fermezza, non tema di urtare la suscettibilità di chicchessia. Comunque faccia, qualcuno con il ditino per aria ci sarà sempre.

Torniamo al settore dei vini. Quali sono le sensazioni?

Intanto, si registra, anche su scale diverse, un'accresciuta competitività. La Sardegna è terra di vini speciali, vitigni e colture da accompagnare. Adesso, si deve programmare in che modo, dove, chi e quando. Questo è quel che emerge dagli operatori e dalle fiere. Una scelta intelligente darà opportunità diffuse e remunerative. Indispensabili per supportare la crescita, l'esportazione e la promozione dei nostri prodotti.

Sulla stagione turistica ormai alle porte, come la vede?

Ne ho viste tante ma sono ottimista. La Sardegna è meta privilegiata e prediletta assieme, sia dai nostri connazionali, sia dagli stranieri. Facciamoci trovare pronti e penso ai trasporti così come all'accoglienza, alla ricettività alberghiera e all'enogastronomia. Anche qui, una guida sicura, sul pezzo, competente, motivata e preparata, è buona parte della risposta.

Tino Demuro, da Gianfranco Satta a Franco Cuccureddu, neo assessore regionale turismo. Qual è l'impressione?

Parliamo di ragazzi che politicamente sono nati con noi. Hanno carpito il dna di una politica del fare, vicina alle persone, rispettosa delle peculiarità locali, determinata nel mettere a terra progetti e opportunità di intrapresa, lavoro e sviluppo. C'è da lavorare e recuperare il tanto, troppo, terreno perduto. Loro possono farcela.

Se dà uno sguardo al sistema Italia, c'é qualcosa che la preoccupa?

Sì, il dilagante affarismo che mi sembra sia centrale e dirimente nella politica attuale. Spero di sbagliarmi. 

Ultima modifica il Sabato, 27 Aprile 2024 19:08