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La Regione sta predisponendo il ricorso contro il ‘Decreto Energia’, che presenterà formalmente nei prossimi giorni. L'obiettivo è quello di tutelare i diritti dei sardi ad avere una soluzione definitiva e strutturale al problema energetico, tale da poter garantire un futuro adeguato al territorio e al sistema produttivo.

"La Regione Sardegna ha avuto un ruolo decisivo sul tema energetico all’interno della Commissione Energia nell’ambito della Conferenza Stato-Regioni – ha sottolineato l’assessore regionale dell’Industria, Anita Pili, coordinatrice della Commissione nazionale, in risposta ad alcune polemiche sollevate dall’opposizione durante il dibattito – Abbiamo guidato la Commissione ad esprimere i pareri su tutti i decreti energia, evidenziando in particolare la posizione di contrarietà, espressa da tutte le Regioni, al metodo che il Governo nazionale ha utilizzato per implementare le rinnovabili e per rispondere all’emergenza energetica nel territorio nazionale”.

“Il Governo non può accantonare la leale collaborazione istituzionale, non può venir meno ai principi che sono sanciti dalla Carta costituzionale e non può dimenticare che la materia energetica è una materia concorrente – ha aggiunto l’assessore Pili – La Regione vuole rivendicare i suoi diritti con forza in tutti i tavoli”.

“E’ innegabile che la Sardegna sia stata protagonista in tutte le occasioni in cui è stato necessario rivendicare la propria autonomia, i propri diritti e lo ha fatto in maniera concreta”, ha aggiunto l’assessore regionale della Difesa dell’ambiente, Gianni Lampis, coordinatore della Commissione Ambiente nell’ambito della Conferenza Stato-Regioni.

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Il Tribunale amministrativo della Sardegna deciderà oggi se la Sardegna debba restare in zona arancione oppure se potranno essere applicate le minori restrizioni della zona gialla. Entro le 15 il ministero della Salute dovrà fornire al tar una relazione che deve spiegare quali sono state le ragioni che hanno portato alla classificazione che ha imposto la chiusura di bar e ristoranti e il divieto di circolazione tra i comuni: lo ha chiesto il presidente del Tar che ha analizzato il ricorso presentato dagli avvocati dello studio legale della Regione, su impulso del presidente Christian Solinas. 

Il tribunale di piazza del Carmine chiede di sapere tutto "sulle ragioni che hanno determinato la permanenza della Regione Sardegna per un’altra settimana in zona arancione, anche nel confronto con i dati riguardanti le altre Regioni". Poi il ministero deve informare "sui criteri automatici, o con margini di discrezionalità, seguiti per l’assegnazione alle Regioni di una colorazione, anche in sede di aggiornamento (come quello che è stato fatto il 29 gennaio), nonché sulla valutazione (automatica o discrezionale) sul numero dei giorni minimi di valutazione favorevole necessari per il passaggio in una colorazione meno restrittiva" e dare chiarimento  "sulle valutazioni eventualmente fatte sui dati trasmessi dalla Regione Sardegna ai fini di ottenere il reinserimento in zona gialla, anche con riferimento all’attivazione". 

In serata il provvedimento che decide il destino dei sardi per i prossimi giorni. 

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