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Okafor, Tomori e Luftus-Cheek ribaltano il vantaggio iniziale dell'angolano. Finisce 1-3 alla Domus, rossoblù ultimi in classifica

 

Il Milan passa in rimonta all’Unipol Domus per 3-1 nella sesta giornata della serie A. Seconda sconfitta di fila, la quarta in questa stagione, per il Cagliari di Ranieri che a tratti ha giocato alla pari con i rossoneri. Le solite disattenzioni difensive, soprattutto nel primo tempo, costringono la squadra di Ranieri ad alzare bandiera bianca contro un avversario obiettivamente più forte. Buona la prova di Hatzidiakos, capace di neutralizzare Leao nella ripresa e di Luvumbo, vera spina nel fianco della difesa rossonera. Ancora insufficiente Augello, non perfetto Radunovic in occasione del pareggio ospite. In ripresa Petagna, ma l’assenza di Lapadula inizia a farsi sentire. Da questa sera i rossoblù sono ultimi in classifica. 

 

Illusione Luvumbo

Primo tempo in chiaro scuro per i rossoblù col secondo gol di Luvumbo in questo campionato e due disattenzioni difensive che costano la rimonta rossonera. Il Milan di Pioli parte come da pronostico, possesso e giro palla cercando di sfondare le linee avversarie. I rossoblù reggono l'urto, difendono con attenzione e bloccano Theo Hernandez, l'uomo più pericoloso del Milan viste le assenze di Leao e Giroud, inizialmente in panchina. Augello soffre a destra la rapidità di Chukwueze, ma è dalle parti di Luvumbo che i rossoblù sono più pericolosi. L'angolano prova più volte a saltare Tomori, chiede anche un calcio di rigore e quando alla mezz'ora Nandez sfonda in area e gli consegna un pallone d'oro non ci pensa due volte, sinistro di potenza sul primo palo dove Sportiello non può nulla. La reazione del Milan è lenta, ma arriva nel finale di tempo prima con Okafor che approfitta di un'uscita non eccellente di Radunovic per infilare a porta vuota, poi con Tomori che in mischia, sugli sviluppi di un corner, completa la rimonta.

 

Sigillo Luftus-Cheek

Nella ripresa è del Cagliari la prima palla gol con Luvumbo che raccoglie una sponda in area di Petagna e a botta sicura trova la provvideziale deviazione in angolo di Adli. Al 60', però, il Milan cala il tris con un destro da fuori di Luftus-Cheek che non lascia scampo a Radunovic. E' ancora Luvumbo l'uomo più pericoloso dei padroni di casa con una conclusione dal limite smorzata da Tomori e parata centralmente da Sportiello. L'estremo rossonero è protagonista nel finale con una bella parata su una conclusione da dentro l'area di Oristanio. Sull'azione rimane a terra Luvumbo, solo crampi per lui nel silenzio generale della Domus che temeva il peggio. Ora nemmeno il tempo di smaltire il secondo ko di fila che i rossoblù dovranno preparare la difficile trasferta di Firenze.

CAGLIARI-MILAN  1-3 (1-2)

CAGLIARI (3-5-2): Radunovic; Wieteska (46’ Oristanio), Dossena, Hatzidiakos; Zappa (81’ Di Pardo), Nandez, Makoumbou (84’ Deiola), Sulemana (67’ Viola), Augello; Petagna (67’ Shomurodov), Luvumbo. All. Ranieri.

 MILAN (4-3-3): Sportiello; Florenzi, Thiaw, Tomori, Theo (84’ Bartesaghi); Loftus-Cheek, Adli (58’ Pobega), Reijnders (58’ Musah); Chukwueze (69’ Leao), Okafor, Pulisic (69’ Romero). All. Pioli.

ARBITRO: La Penna

MARCATORI: 29’ Luvumbo, 41’ Okafor, 45’ Tomori, 60’ Luftus-Cheek

NOTE - Ammoniti: Wieteska, Zappa, Oristanio, Luftus-Cheek. Recupero: 2’, 5’. Spettatori: 16.348.

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Mercoledì, 27 Settembre 2023 00:15

Cagliari-Milan, la vignetta di Frédéric Art

All'Unipol Domus arriva il Milan di Stefano Pioli. Alle 18:30 il Diavolo sfida i quattro mori per i tre punti. Ecco come l'ha "giocata" il nostro artista sardo Frédéric Art. 

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Mercoledì, 27 Settembre 2023 00:07

Un solo gol in cinque giornate, col Milan serve la scossa

A poche ore dalla sfida col Milan, le statistiche offensive dei rossoblù sono impietose. Bisogna subito invertire la rotta per rialzare il morale dell'ambiente

 

Un solo gol nelle prime cinque giornate, peggior squadra della serie A per tiri in porta, solo 6 in oltre 450'. Persino l'Empoli, ultimo con lo zero nella casella punti, ha fatto meglio. E il calendario, da qui a metà ottobre, vede altre sfide proibitive: dopo il Milan toccherà a Fiorentina e Roma.

 

Attacco in difficoltà

Non proprio un buon inizio quello del Cagliari con qualche tifoso che sui social inizia già a perdere fiducia in Claudio Ranieri, dimenticando che meno di un anno fa ha preso una squadra allo sbando trascinandola dal +3 dalla zona retrocessione alla serie A. I tifosi, si sa, si lasciano trasportare del momento. Dall'entusiasmo se le cose vanno bene, dal pessimismo se le cose, al contrario, vanno male. I numeri, però, purtroppo non mentono. Le difficoltà dell'attacco rossoblù in questa stagione sono davanti agli occhi di tutti e non è il solo dato preoccupante. La percentuale media di possesso palla è del 37.9%. In tutto il torneo solo il Genoa ha fatto peggio (34.8%). Nella fase di gestione Pavoletti e compagni hanno la terza peggior percentuale di precisione nei passaggi,  76.1%, davanti solo a Genoa (74.2%) e Verona (75.6%). Non solo: anche la media di passaggi effettuati non è esaltante, appena 2,55 che vale la bandiera nera della serie A.

 

Zito il più pericoloso

Luvumbo fin qui si è dimostrato l'uomo più pericoloso. Suo l'unico gol, ma è anche l'unico che prova a saltare l'uomo, ben 20 i dribbling tentati, un quarto di quelli totali della squadra (20/80). L'angolano è anche il primo dei rossoblù per falli subiti (10). In fase di recupero, invece, spiccano Dossena e Makoumbou rispettivamente con 42 e 39 palloni recuperati. Il difensore è anche il secondo miglior giocatore della serie A ad aver respinto più azioni avversarie, ben 29. Meglio di lui ha fatto solo Radu Dragusin del Genoa con 31.

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Domenica, 24 Settembre 2023 00:10

Atalanta-Cagliari, Ranieri cerca l'impresa

E' il giorno di Atalanta-Cagliari, alle 15:00 al Gewiss Stadium. Il tecnico deve fare i conti con gli assenti

 

E' un Cagliari in piena emergenza quello che si presenta a Bergamo per la quinta giornata di serie A. Oltre allo squalificato Wieteska e agli infortunati di lungo corso, Ranieri deve rinunciare a Pavoletti, Di Pardo e Jankto, non convocati per la trasferta lombarda. Il tecnico, però, ritrova Petagna.

 

Trasferta insidiosa

Non sarà semplice contro un'Atalanta che in casa fin qui ha fatto bottino pieno conquistando gli unici punti in classifica. La squadra di Gasperini non è ancora la macchina perfetta degli ultimi anni, i neo-acquisti devono ancora entrare a pieno nei meccanismi del tecnico, ma è pur sempre una formazione che da diverse stagioni naviga serenamente nei piani alti della classifica. Al Cagliari serve una gara di qualità, sacrificio e personalità. La stessa vista contro l'Udinese nell'ultima giornata, consapevole del fatto che una sconfitta, contro l'Atalanta, non è la fine del mondo.

 

Pochi calcoli

Certo, la classifica non permette questi ragionamenti. Due punti nelle prime quattro giornate, con Atalanta, Milan, Fiorentina e Roma a seguire, non possono far fare sogni tranquilli in chiave salvezza, ma Ranieri tutto ciò l'ha messo in conto. Un rodaggio iniziale per una neo-promossa con tanti esordienti nel massimo campionato è naturale, a tratti salutare. E non ci stupirebbe se sul calendario il mister di Testaccio avesse segnato di rosso il 22 ottobre, giorno della trasferta di Salerno contro quella Salernitana che due stagioni fa restò in A al posto del Cagliari. Che sia quello l'inizio di stagione del nuovo Cagliari di Sir Claudio? Questo lo dirà solo il campo, sperando che da qui al quel 22 ottobre la classifica rossoblù possa vantare qualche punto in più.

 

Nandez e Sulemana titolari

Intanto per ora c'è l'Atalanta, a Bergamo, e come sempre Ranieri adatterà la sua squadra a quelle che sono le caratteristiche dell'avversario. Difesa a tre confermata con Hatzidiakos, Dossena e Obert davanti a Radunovic. In mezzo al campo tornano Nandez e Sulemana dal 1' al fianco di Makoumbou, con Zappa e Augello sulle fasce. Davanti gli unici dubbi del tecnico con Petagna e Oristanio in ballottaggio per far coppia con Luvumbo.

 

PROBABILI FORMAZIONI

ATALANTA (3-4-1-2):  Musso, Toloi, Scalvini, Kolasinac; Zappacosta, De Roon, Ederson, Ruggeri; Koopmeiners; De Ketelaere, Lookman. All. Gasperini.

CAGLIARI (3-5-2): Radunovic; Hatzidiakos, Dossena, Obert; Prati, Makoumbou, Sulemana, Augello, Nandez; Petagna, Luvumbo. All. Ranieri.

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Venerdì, 22 Settembre 2023 12:45

Atalanta-Cagliari, le indicazioni di Sir Claudio

Cagliari, a Bergamo per combattere

Claudio Ranieri lancia i suoi. “Con l’Atalanta da anni non è mai facile per nessuno. Chi gli leverei? Gasperini”  

Mario Frongia

Il Cagliari che in otto giorni va a Bergamo dall’Atalanta, riceve il Milan mercoledì alla Domus nell’infrasettimanale e vola a Firenze per il posticipo di lunedì 2 ottobre, ha di fronte una serie di montagne da scalare. Differenti per  qualità tattica, condizioni psicofisiche e ambientali. Per Claudio Ranieri l’incipit è obbligato. In corpo abbiamo tanto. Certo, il dispendio di energia è molto alto, valuterò per ciascuna partita, parlando con i giocatori. Sono validi anche perché mi dicono quando hanno dato tutto. Ho dei ragazzi responsabili e questo mi tranquillizza”. Il tecnico pesa parole e concetti. Dopo quattro gare, i due punti e un gol all’attivo le cautele sono obbligate. Il cuore della tifoseria va sollecitato. Ma senza esagerare, il campo è arbitro crudele. La serie A, dunque. “Non siamo ancora al 100 per cento con gli attaccanti, questo è un motivo importante. Il campionato?  La A è cambiata. Tutti giocano per vincere, in tanti partono da dietro. Per fortuna che l’Atalanta gioca diretta come piace a me. Ci sono varie filosofie e questo è un bene per il calcio italiano, per gli allenatori e per i giocatori. Diverse squadre giocano in maniera simile, il Torino, il Verona dove c’è la traccia di Juric e Tudor. Ci sono formazioni  figlie di Gasperini”. La battuta, accompagnata da un sorriso, arriva perfetta: “Chi toglierei all’Atalanta? Gasperini. Ho rivisto una splendida Atalanta, è un rullo compressore. Il tecnico sta facendo stagione meravigliose, gli faccio i complimenti”. In conferenza, sul test di domenica alle 15, Ranieri la prende larga. “L’idea è quella di giocare sapendo la forza dell’avversario, dobbiamo fare una partita perfetta per venire fuori da quello stadio con punti. Il modulo? Dietro posso giocare a tre o a quattro. Non è che il sistema non mi affascina, è che perdo un uomo a centrocampo. E sapete che non sono appassionato di sistema di gioco. Mi adatto a quello che vedo nella partita”.

Dalla difesa all’1-1 con l’Udinese.  “Se ripenso al fallo di Wieteska che gli è costato il doppio giallo, dico che quando si spende un cartellino così, va bene. Alcune volte ci sono situazioni in cui viene tollerato o meno, e in quella non si poteva. È stato giusto così”. Sir Claudio, flemma e competenza. Un cuoco stellato, abile a predicare lavoro e pazienza. E a mettere in tavola quel gli hanno dato dalla fureria. Quindi, i singoli. Con una mezza buona notizia: “Recupero Petagna, si è allenato con noi anche se parzialmente. Ma non avrò Mancosu che sta cercando di ritrovare la condizione”. Un Cagliari ancora incompleto. Con i primi undici da amalgamare per un test ad alzo zero. E non solo per via della sconfitta rimediata dall’Atalanta a Firenze con i viola, vittoriosi 3-2.

Sui singoli. Sir Claudio indica la rotta. Ma tiene tutti o quasi in sospeso “Prati in campo a Bergamo? Con l’Udinese ha fatto bene ma aspettiamo. Devo fare la riflessione sulla mia squadra e su quella avversaria. Cercherò di mettere i giocatori idonei a quel rullo compressore”. Il messaggio è nitido. Esperienza e chili cercasi. In attacco il flash è poco incoraggiante. “Lapadula? Spero per fine ottobre di averlo a disposizione. Ha una grande determinazione nel recuperare il prima possibile. Su Luvumbo, dico sempre che è tutto merito dei giocatori. Ha delle potenzialità, è nel suo ambiente, c’è tutto di lui in quello che si vede in campo”. Dal fronte offensivo alla trincea. “Hatzidiakos è un ragazzo molto attento, piano piano capirà ancora di più il campionato italiano e ne sono sicuro perché è un ragazzo molto intelligente”. Nella tonnara di mezzo considerazioni che ricalcano un percorso preciso: “Deiola ha avuto gamba negli inserimenti ma non ha fatto gol. Makoumbou è il solito macinatore di palloni”. La sensazione? Pur con le pregiate e note doti da alchimista, l’allenatore rossoblù sta cercando una quadra. Ma stenta a trovarla in un roster che pare avere tante caratteristiche ma poche certezze. Tecnica ed esperienza bastano sino a un certo punto. Altrimenti Viola sarebbe in campo dal 1’. Adesso occorre passo, mestiere, attitudine ai ritmi della A, quel genere di spirito di sacrificio che aiuta a superare i momenti più duri. Insomma, benvenuti in uno dei cinque campionati più feroci al mondo. A Bergamo, modulo o meno, servirà un Cagliari perfetto.

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Domenica, 17 Settembre 2023 17:26

Un punto che lascia l'amaro in bocca

Ranieri: “La strada è quella giusta”

Sir Claudio promuove i suoi per il pari con l’Udinese. Ma la classifica è deficitaria. E adesso si gioca con Atalanta e Fiorentina, fuori, Milan e Roma in casa  

Mario Frongia

Il palo di Luvumbo, le occasioni, specie la prima, di Deiola. Poi, c’è la parata miracolosa di Radunovic su Lucca. E lo 0-0 rimane una delle cose più giuste dei quasi cento minuti di partita con 32 gradi e un’umidità da foresta pluviale. Con l'Udinese che nel secondo tempo ha fatto capire che il pari andava portato a casa. Claudio Ranieri nel dopo gara potrebbe cavarsela senza parecchi problemi. Ma l’uomo è onesto, l’allenatore pure. “Se avessimo vinto 2 o 3-0 nessuno avrebbe detto nulla” è la sintesi di una pagella positiva. Senza per questo trascurare gli aspetti meno esaltanti. Cagliari-Udinese muove la classifica ma le sensazioni della tifoseria non sono di gioia. Troppo poche le quattro gare, e i 2 punti, per valutare i dieci innesti. Troppe le partite difficili in arrivo, Atalanta e Fiorentina fuori, Milan e Roma alla Domus. “Il risultato logicamente non mi piace ma mi soddisfa la prestazione. Avevo chiesto determinazione e voglia, l'ho avuta. Questa è la strada giusta”. L’allenatore di Testaccio incoraggia i nuovi, specie gli esordienti: “Prati ha fatto una grande partita, quasi da veterano. Sa cosa voglio, mi è piaciuto. Bene anche i nuovi dietro (Wieteska, doppio giallo, Doveri l’ha espulso, salterà l’Atalanta, e Hatzīdiakos, ndr) tenuto conto che sono con noi da poco e non parlano neppure la stessa lingua. Sono intelligenti, c’è da lavorare ma siamo sulla strada  giusta. In generale, possiamo perdere ma non dobbiamo uscire sconfitti dal campo”.

Dalle individualità alle scelte. Pochi cenni per Zappa e Makoumbou, fondamentale recupera palloni, ma di nuovo lezioso e poco efficace nel giocare in avanti. Sir Claudio rimane sui singoli. “Shomurodov ha fatto bene, io e il direttore gli abbiamo detto che al Cagliari si deve lottare e dare tutto in campo. Su Radunovic sapete che ci ho parlato. Gli ho detto che ha la mia fiducia. Tutti i grandi portieri hanno almeno un errore l’anno. Lui si è buttato alle spalle Bologna, conta questo. L’anno scorso ci ha portato in A e oggi ha salvato il risultato e noi abbiamo sprecato troppo in attacco”. Dal portiere serbo al modulo. “Il 3-5-2 mi è servito per bloccare le loro punte e i loro esterni. Li ho visti giocare, volevo evitare che con le giocate cambiassero lato di campo. Deiola in marcatura ha fatto un gran lavoro, peccato non abbia segnato. In generale, i ragazzi si sono mossi così come l’avevamo studiata. Da sempre cerco di togliere certezze agli avversari, penso alla formazione più adatta fino alla sera della vigilia. E sarà così anche per l’Atalanta”. Sui primi undici, poche storie: “I nazionali? No, ho scelto in base agli allenamenti. Prati era in Nazionale, ma andava a mille e mi sono detto che non poteva stare fuori”.

Condizioni meteo, criticità, calendario. “Il caldo? I ragazzi erano esausti, l’umidità ci ha prosciugato. Intanto mi tengo la buona prova dei miei”. Claudio Ranieri ripassa dagli angoli bui del pareggio. “Un palo, tante occasioni, magari in futuro vinceremo non meritando, con un autogol. Il calcio è questo, dobbiamo saper lottare. Ripeto, serve tempo. Ad esempio? Occorre più precisione nei movimenti tattici”. Si passa ai prossimi impegni. “Il calendario? Non mi spaventa, sappiamo che ci saranno momenti complicati. Affronteremo grandi squadre come Atalanta, Milan, Fiorentina e Roma. Ma - dice sir Claudio - le affronteremo una alla volta, concentrandoci e preparandole gara dopo gara. È un poker di sfide complesse, poi tireremo le somme”

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0-0 alla Domus tra i rossoblù e i friulani. Tante occasioni non sfruttate dagli uomini di Ranieri, palo di Luvumbo poi l'estremo serbo evita la beffa

 

Finisce 0-0 la sfida dell'Unipol Domus tra Cagliari e Udinese e valida per la quarta giornata di serie A. Un match combattuto e condizionato dal caldo. Non poteva finire, però, altrimenti tra due delle squadre col peggior attacco del massimo campionato, un gol per parte in quattro turni.

 

Luvumbo a metà, diga Dossena

Rispetto alla formazione friulana, però, quella di Ranieri ci ha provato a più riprese senza trovare la via del gol. Deiola è quello che si è presentato più volte davanti alla porta di Silvestri dimostrandosi impreciso e sfortunato, ma è stato l'unico dei centrocampisti ad inserirsi con costanza nell'area avversaria, almeno fino all'ingresso di Nandez. Luvumbo, benissimo nel primo tempo dove ha anche colpito il palo, si è spento nella ripresa col passare dei minuti. Shomurodov ha dato segnali di ripresa. Bene Prati (all'esordio in A), Dossena e Wieteska. Monumentale come sempre Makoumbou, anche se la poca propensione alla fase offensiva del francese a volte rallenta il gioco in ripartenza. Unica nota stonata la prestazione di Augello, troppo incostante per la sufficienza.

 

Deiola senza gloria

Ma veniamo alla partita. Partenza a razzo dell'Udinese che va vicina al vantaggio con Thauvin, lanciato da Lucca. Bravo Wieteska a chiudere in angolo il francese. La risposta del Cagliari è immediata e arriva con un colpo di testa di Deiola su cross laterale di Zappa che sfiora il palo alla destra di Silvestri. In una gara col caldo a farla da padrone, bisogna aspettare oltre il 40' per rivedere un'occasione da gol ed è ancora rossoblù, con Luvumbo che colpisce il palo dal limite. Nel finale di gara doppia occasione per i padroni di casa, prima con Dossena su calcio d'angolo, poi con Deiola, ma entrambi i colpi di testa terminano alti sopra la traversa.

 

Radunovic salva su Lucca

In avvio di ripresa è ancora Deiola ad avere sulla propria testa la palla del possibile vantaggio, ma l'incornata del numero 14 termina a lato. Al 68' altra palla gol per il numero 14 rossoblù che, lanciato a tu per tu con Silvestri, sfiora il palo più lontano da posizione defilata. Dieci minuti più tardi c'è gloria anche per Radunovic che riscatta l'errore di Bologna. Hatzidiakos perde Lucca in area, l'ex Ajax tenta il tap-in da pochi passi trovando l'ottima risposta dell'estremo serbo. Nel finale il caldo inizia a farsi sentire con l'Udinese più abile nell'addormentare la partita. Il Cagliari ci prova da fuori con Azzi senza troppa fortuna. In pieno recupero, con la squadra votata all'attacco, Wieteska si immola per evitare problemi con Lucca. Già ammonito, viene espulso. Un punto che va stretto, ma che serve a muovere la classifica. Ora quattro gare infernali: Atalanta, Milan, Fiorentina e Roma nell’ordine.

 

CAGLIARI-UDINESE 0-0

CAGLIARI - Radunovic; Wieteska, Dossena, Hatzidiakos (80' Obert); Zappa (80' Nandez), Deiola, Prati (80' Di Pardo), Makoumbou, Augello (66' Azzi); Pavoletti (60' Shomurodov), Luvumbo.

UDINESE - Silvestri; Perez, Bijol, Kabasele (37' Ebosse; 46' Guessand); Ebosele (72' Ferreira), Samardzic, Walace, Lovric (72' Payero), Kamara; Thauvin (82' Pereyra), Lucca. 

ARBITRO: Doveri di Roma.

NOTE: Recupero: 5', 6'. Ammoniti: Wieteska (C), Thauvin (U). Espulso: Wieteska (C). Spettatori: 15.121.

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Venerdì, 15 Settembre 2023 13:54

Cagliari-Udinese, match da non sbagliare

Cagliari, devi svegliarti!

Domenica arriva l’Udinese e Claudio Ranieri alza la posta: “Dobbiamo dare il massimo. Il mercato? Non mi hanno dato Mbappé ma chi è arrivato ha avuto il mio ok”. Il tecnico si gode la cittadinanza onoraria

Mario Frongia

“Il mercato? Chi è arrivato ha avuto il mio via libera. Certo, non mi hanno dato Mbappé”. Claudio Ranieri è sereno. Fa la battuta, sorride. Ma la testa va all’Udinese - domenica alle 12.30 alla Domus – e a una classifica da rattoppare: “L’ultima volta qui ha vinto 4-0. Sono solidi, hanno buone tradizioni, scoprono buoni giocatori. Dobbiamo darci una svegliata perché la serie A non aspetta nessuno”. Rieccolo, sir Claudio. Dal Bologna ai friulani senza passare dal via. Con i dieci nazionali che, più o meno, sono rientrati alla base. Gli acciaccati che danno qualche segnale di risveglio. La necessità di fare punti e uscire “dal campo certi di aver dato il cento per cento. Nel mercato per le possibilità del Cagliari è stato fatto tutto. Ora dobbiamo lavorare e remare dalla stessa parte. Il direttore ha detto una cosa saggia: l’anno scorso eravamo abituati a vincere spesso, pareggiare qualche volta, perdere poco. Quest’anno invece potremo perdere, ma l’importante sarà non uscire dal campo sconfitti a testa bassa”.

Incognite e dubbi. La conferenza pre gara arriva ricca di incertezze. “Hatzidiakos o Nandez al posto di Zappa e Di Pardo? Sto valutando. Ho fatto vedere dei filmati a Dossena per capire alcuni errori di valutazione” dalla difesa alla mediana. “Sulemana e Makoumbou, coprono poco? No, sono grandi recuperatori di palloni, tra i migliori della serie A. Ma sbagliano troppi passaggi. Devono fare meglio”. Inevitabile il tema Mancosu: “È rientrato, ha fatto la prima settimana con noi. Non è al top ma è convocabile. Riavrò anche qielli che erano in nazionale. No, non tornano più scarichi. Sono andati e sono tornati belli carichi, anche chi non ha giocato come Shomurodov, o Nandez che non ha fatto bene nella seconda partita, giocando da braccetto. Comunque, stanno bene. E dico lo stesso per Prati e Oristanio, li vedo con rinnovata energia. Makoumbou? Il solito, mentre Luvumbo non ha giocato. Per fortuna! Ed ecco la seconda risatina. Figlia di uno stato d’animo che regala fiducia ai tifosi. Che, intanto, difficilmente potranno sapere quale sarà il modulo e gli interpreti. Ranieri è sul pezzo. E accelera: “Il Cagliari ha bisogno di un regista vero, Prati lo è ma troverò il momento giusto per farlo giocare. L’Udinese? La solita, anche se è partita male. Fisica, arcigna, forte nei contrasti e di testa, determinata. La solita Udinese, Da 35 anni sono in A, la famiglia Pozzo l’ha portata in Europa. Complimenti a loro”.

Pallonate all’ora di pranzo. Con la squadra di Sottil, dato dai bookmakers a rischio, si gioca alle 12.30: “Chi ha scelto questo orario a Cagliari a settembre, è un vero mago”. Arriva un’altra mezza risatina. E si passa al portiere: “Il titolare è Radunovic: l’anno scorso ci ha portato in A. Voglio vedere come si mette alle spalle quell’errore, come hanno fatto i grandi portieri. Ha l’opportunità di farmi vedere che ha il carattere di un grande portiere e che si è lasciato alle spalle Bologna”. Il messaggio è delicato, Scuffet scalpita. E si ripassa dalla sconfitta dell’Dall’Ara: “A Bologna non siamo stati aggressivi. Abbiamo preso gol su fallo laterale dopo che siamo rimasti a parlare con l’arbitro: un errore dopo l’altro, è mancata concentrazione e aggressività. Sì, ne ho parlato con i ragazzi. Petagna? Ha fatto lavoro differenziato, sentirò lui e i dottori. Idem per Pavoletti”. Si chiude con la domanda facile. Ma non per questo meno importante: “Il vero Cagliari di Ranieri? Spero possiate vederlo il prima possibile. Ho detto che le prime otto partite sarebbero state tremende. Noi ci dobbiamo svegliare, la serie A non ci aspetta. Bisogna far punti e andare avanti a testa alta. Fare la nostra prestazione è sempre la cosa più importante. Poi, ci sono gli episodi che ti possono condannare. Ma dobbiamo dare sempre il massimo”.

Cittadino onorario. Claudio Ranieri ha avuto la cittadinanza onoraria dall’assemblea civica. Tutto è nato dalla proposta del consigliere regionale, Andrea Piras. Che in un post ha scritto: “Da tifoso e da consigliere comunale e regionale, con emozione e orgoglio, ho incontrato il mister Claudio Ranieri. Gli ho illustrato le motivazioni contenute nella mia proposta, approvata due giorni fa, con cui gli è stata conferita la cittadinanza onoraria di Cagliari. L’ho voluto ringraziare e stringergli la mano, da cittadino e da sportivo, con sentimenti condivisi da tutti i sardi perbene, onesti, sinceri. Ha apprezzato molto. Gli ho anche detto lo aspettiamo in Comune per la cerimonia ufficiale che sarà organizzata dal sindaco Paolo Truzzu. Ho ritenuto doveroso fare questa proposta perché è l'unico strumento per rendere onore a un grande uomo per quello che ha fatto per il popolo sardo, per lo sport, come manifesto comportamentale per i nostri giovani, per Cagliari e per il Cagliari. Grazie Claudio”.

 

 

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Il suo errore allo scadere del match contro i felsinei ha costretto il Cagliari ad alzare bandiera bianca, ma non cancella quanto fatto fino ad ora
 
 
Negli occhi ancora le strepitose parate nella finale d'andata dei playoff di serie B contro il Bari che hanno permesso al Cagliari di andare al San Nicola e giocarsela a viso aperto. Poi la promozione, la festa e una certezza: Boris c'è!
 
Già, perché Boris Radunovic il suo l'ha fatto sempre tenendo in piedi la porta rossoblù in più occasioni durante la splendida cavalcata dalla B alla A che da gennaio, con l'arrivo in panchina di mister Ranieri, lo ha visto tra i protagonisti assoluti. Boris c'è e c'è sempre stato. Lo stesso Claudio Ranieri, dopo l'arrivo di Simone Scuffet, ha tenuto a precisare: "L'idea principale è quella di avere Radunovic come primo. Però dovevo avere la possibilità di poter mettere un giocatore di livello in caso in cui le cose non andassero bene". Parole che ispirano fiducia, ma anche consapevolezza. La consapevolezza di chi sa che la serie A porta con sé più responsabilità e più... riflettori. 
 
E non sarà uno svarione a Bologna a far perdere la fiducia del tecnico in quello che, statistiche alla mano, è stato uno dei portieri più attivi della terza giornata di serie A. Il serbo è, infatti, rientrato tra coloro che hanno effettuato più parate nel terzo turno dopo Di Gregorio del Monza e Turati del Frosinone. Tra queste parate ci sono le due, difficilissime, del primo tempo che hanno permesso ai sardi di difendere il momentaneo vantaggio di Luvumbo. Quelle in rapida successione su Karlsson prima e su Zirkzee poi. Non sarà un intervento sfortunato a farci cambiare idea su Radunovic, perché Boris c'è e lo dimostrerà già con l'Udinese. 
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Martedì, 12 Settembre 2023 13:11

Sir Claudio, super cittadino!

Claudio Ranieri, cagliaritano doc: "Ringrazio di cuore. Mi avete fatto sentire uno di voi!"

Ieri dall'assemblea civica la pergamena onoraria per il tecnico delle tre promozioni in rossoblù. "Uomo e allenatore che ha dimostrato attaccamento alla squadra e affetto smisurato per i sardi" dice Andrea Piras

Mario Frongia

La storia degli uomini e dei luoghi. In più, il lavoro, la pulizia intellettuale, la trasparenza. E se accade nello sport, meravigliosa officina che somiglia alla quotidianità, smaschera asini e opportunisti, è anche meglio. Basta unire i puntini ed ecco Claudio Ranieri. Il tecnico nel giro di poche ore diventa cittadino onorario di Cagliari. La proposta, avanzata in piena roulette play off dal consigliere regionale Andrea Piras quando il miracolo della promozione in A era tutto meno che certo, verrà ratificata a stretto giro dal voto in Consiglio comunale. Un’incoronazione che premia un percorso che risale al 1988. Alla “visione” del compianto Tonino Orrù, ben affiancato dal direttore sportivo Carmine Longo e dal dirigente Ermanno Cortis. Il futuro Sir Claudio era l’allenatore debuttante della Puteolana, serie C. Con un passato da onesto difensore centrale con debutto in prima squadra voluto da Carletto Mazzone - quando si dice dei corsi e ricorsi storici! -, allora tecnico della Roma. Quindi, gavetta e sudore con la maglia del Catanzaro. Tonino e i suoi lo incrociano in Campania. Quel Cagliari da ricostruire è precipitato in C. Claudio Ranieri ha lo skill giusto per ripartire da zero. E sarà così. Con il triplo salto verso la A. Un percorso che la tifoseria e anche lo sportivo meno attento non può scordare. Da qui, un sentimento trasversale che scomoda anche stima e affetto. La città, e l’intera regione non dimentica. "Grazie all'amministrazione e al sindaco, grazie ai tanti che mi hanno fatto sentire da subito uno di voi. Anche quando le nostre strade si sono divise - ha detto Sir Claudio - avete continuato a farmi sentire speciale e a manifestarmi attenzioni e affetto".

Ecco perché l’idea di Andrea Piras (Lega), affiancato da una mozione analoga firmata da Matteo Massa (Progressisti), ha trovato terreno fertile in un attimo. Ci sono i fatti: tre promozioni, inclusa quella dello scorso giugno. C’è l’affinità con i sardi, di modi e comportamento. Il tecnico la consolida appena può: “Il Cagliari, e la città, è il club dove sono diventato allenatore, non potrò dimenticarlo mai” le parole a margine dell’exploit con il Leicester, squadretta da B inglese, in cima al mondo con la vittoria della Premier. E c’è anche la passione del sindaco Paolo Truzzu ("La storia non si dimentica, grazie Claudio!") e del presidente del Consiglio comunale, Edoardo Tocco. Entrambi hanno sposato con entusiasmo la proposta. Entrambi l’hanno sostenuta e portata avanti. Maggioranza e opposizione mai come in questo caso si sono trovate sulla stessa linea. Adesso, si aspetta l’atto ufficiale. Ma per l’applauso in Consiglio è questione di un attimo: domani, martedì 12 settembre, alle 18. “Le imprese del mister Ranieri - ha sottolineato Andrea Piras nella mozione - con la squadra del Cagliari calcio, rappresentano un patrimonio di memoria collettiva per le cagliaritane e i cagliaritani e per tutti i tifosi in Sardegna e fuori. Le due promozioni consecutive dalla C alla A ottenute dal Cagliari sotto la sua guida, l’entusiasmo collettivo creato dalla recentissima promozione in serie A, che i tifosi e i calciatori riconoscono unanimemente merito principale del tecnico, hanno determinato un sentimento di gratitudine e un legame di concittadinanza tra Claudio Ranieri e le cagliaritane e i cagliaritani”. Dal tecnico alla persona: "Ha dimostrato non solo l'attaccamento alla squadra e ai colori sociali ma anche un affetto smisurato per tutti i sardi" ha aggiungo il consigliere regionale. 

Le parole dell’allenatore. Interpellato di recente sull’ipotesi di diventare un cittadino della capitale dell’isola, parole di riconoscenza e amicizia: “Ne sarei molto orgoglioso, mi sento già cittadino onorario, mi ha fatto cittadino la gente. Se poi anche l’amministrazione dovesse conferirmi la cittadinanza sarei molto orgoglioso”. Insomma, un pregiato filo verde che accomuna chi ama lo sport e chi lo interpreta. Nel nome di una terra che non smetterà mai di essere riconoscente a chi merita. A quanti possano essere esempio di competenza, onestà e buon senso. Una regione che è e sarà giusta anche nel combattere arroganza e protervia.

Pubblicato in Gol Rossoblu
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