Gallura, tra arte velica, mare e ospiti da sogno
Al via la Rolex cup curata nei dettagli dallo Yacht club Costa Smeralda. Fino a sabato 9 settembre le super imbarcazioni da mille e una notte
Mario Frongia
Qualche miliardo di dollari in tecnologia velica è salpata ieri da Porto Cervo. Il top di gamma, senza eguali o quasi. Comandanti reduci da Olimpiadi e America's cup, skipper e tattici contesi come neanche Cristiano Ronaldo e Messi ai tempi d'oro. Armatori che amano vento e competizione in modo uguale. Per cornice il golfo di Arzachena, il fascino della Costa Smeralda, il maestrale delle Bocche e dell'arcipelago di La Maddalena. La Rolex cup è questo e altro. Puntuale e solenne, con il "buon vento", augurato da Michael Illbruck, commodoro dello Yacht club fondato dall'Aga Khan, alle 48 imbarcazioni al via da oggi fino a sabato. Giganti dei mari che scuotono e indirizzano la disciplina, e un mondo in continua evoluzione, dalle fondamenta. Per la 33^ edizione della Maxi Yacht Rolex Cup. sono iscritte barche superiori ai 60 piedi. Almeno diciotto metri e mezzo di lunghezza che annettono scuole veliche, tradizione e ottoni con scafi in un mix di carbonio e software sofisticati capaci di volare sulle onde a cinquanta nodi. Curata dallo Yacht club Costa Smeralda con il supporto di Rolex (title partner) e dell’International Maxi association (Ima), l’evento comprende una flotta che va da Baruna, magnifica barca d’epoca di quasi 22 metri varata nel 1938 e restaurata di recente, a Wally Yacht, Y3K di 101 piedi fresco di varo, ai tre multiscafi ammessi per la prima volta alla regata, fino agli spettacolari J Class, barche di 40 metri e oltre 100 tonnellate di dislocamento. Tutti da Hall of fame skipper e tattici. Da Vasco Vascotto, trionfatore in ventisette campionati del mondo e tattico di Cannonball, vincitore del Rolex TP52 World championship su Platoon, all'eterno rivale Terry Hutchinson, tattico di Bella Mente e skipper di American Magic per la 37^ America’s Cup. Le 48 bellezze del mare sono suddivise in sei classi. Sempre per la Classe Maxi B sono in gara racer puri. Tra questi, gli ex Maxi72 Class - riconfigurati e talvolta leggermente allungati - come Bella Mente, Jethou, North-Star e Proteus, oltre ai due 65 Ambersail e Sisi, e al Wally 82 Django HF. "I grandi nomi della vela ci sono tutti" dice Andrea Vallicelli, padre di Azzurra che adagiata sul molo di Porto Cervo fa bella guardia e festeggia i quarant'anni. Il designer segue le operazioni di pre-partenza e si appresta a guerreggiare con la sua ultima creatura, 80 H2O. Per stare ai grandi nomi, la regata vanta il gotha della vela internazionale. Da Adam Beashel su Black Jack, a Murray Jones su Galateia, Brad Butterworth su Jethou, Mitch Boot su Leopard 3, Jochen Schuemann su Magic Carpet, Guillermo Parada su Moat, Morgan Larsson su Proteus, Ken Read su V. Una sorta di tutti contro tutti. Tra gli italiani, Francesco De Angelis su Cannonball, Tommaso Chieffi su Django HF, ‘Ganga’ Bruni su Grande Orazio, Alberto Bolzan su My Song, Andrea Casale su Re/Max One 2 e Mauro Pelaschier su Viriella dell'armatore Vittorio Moretti, patron di Franciacorta e dell'azienda vinicola con sede ad Alghero, Sella&Mosca. Insomma, un pool senza eguali pronto a non mollare neanche un alito di vento. Tommaso Chieffi e Pierluigi Loro Piana, armatore di My Song, tagliano corto. "La settimana prevede venti molto interessanti, vincerà chi li saprà acchiappare al meglio. Sarà una sfida bella, divertente e combattuta" Alla Rolex cup by Yacht club Costa Smeralda la Maxi C è la classe più numerosa con sedici barche. Gli yacht appartengono alle sottoclassi Maxi 3, 4 e 5 e vanno dal debuttante Baltic 60 Open Season al Southern Wind 82 Grande Orazio, a Wallyño, armato dal presidente dell’Ima, Benoit de Froidmont. Regatano nella Classe Maxi C anche Baruna of 1938, lo Starkel 64 Stella Maris e il Dehler 60 Blue Oyster. Il Comitato di regata ha preparato sei differenti partenze alla flotta che comprende Maxi A, B e C, Supermaxi, J-Class e Multiscafi. Della Classe Supermaxi fanno parte lo Spirit 111 Geist, il progetto custom Inoui, lo Swan 115 Moat, il Maxi Dolphin 118 Viriella e il debuttante Wally 101 Y3K. “Gli yacht sono stati raggruppati in funzione della tipologia e delle loro performance. Per ciascuna classe i tempi di percorrenza vengono compensati sulla base del rating specifico della singola barca. Anche la tipologia di percorso - spiegano gli organizzatori - viene prescelta dal Comitato di regata per adattarsi al meglio alle caratteristiche di ogni classe. In particolare, l’intera flotta si cimenta nelle regate costiere tra le isole dell’Arcipelago. Ma le imbarcazioni di alcune classi possono esprimere le loro potenzialità tra le boe dei percorsi a bastone”. Tra i Maxi A regatano gli yacht più veloci. Tra questi, il 100 piedi australiano Black Jack, i WallyCento Magic Carpet Cubed, Galateia e V, il Wally 93 Bullitt, il ClubSwan 80 My Song e il Botin 85 Deep Blue, armato e timonato dall’americana Wendy Smith: la signora con il team 11th Hour Racing ha vinto l’ultima edizione di The Ocean Race. Sia la Classe J che i Multiscafi hanno tre yacht ciascuno di altissimo livello con equipaggi formati da campioni plurititolati. A bordo del J Class Topaz, Peter Holmberg è al timone affiancato da Andy Horton, tattico, e Cole Parada, stratega. Bouwe Bekking è il tattico sul J Class Svea mentre su Velsheda lo stratega è Grant Simmer, iconico protagonista dell’America’s Cup. Sugli agguerriti catamarani della classe Multiscafi, su Allegra domina Paul Larsen, detentore del record mondiale di velocità a vela. Mentre su Convexity 2 l’armatore Don Wilson è anche stato campione iridato 2021 al timone dei catamarani M32 Class. Con Wilson regatano a Porto Cervo il match racer Taylor Canfield, Chris Nicolson e Charlie Enright, skipper vincitore della Ocean Race. Highland Fling 18 punta sull’esperienza di Loick Peyron con le chiamate tattiche affidate al neozelandese Cameron Appleton. Sui moli di Porto Cervo centinaia di appassionati e tifosi hanno applaudito le prime uscite in mare. La vela attrae e avvicina. Le magie dei mari del nord Sardegna compiono il resto. La curiosità? Nelle acque isolane vengono utilizzate le boe senza ancoraggio al fondale. La posizione viene garantita da un motore elettrico e dal Gps. Benvenuti a bordo.