Lunedì, 20 Marzo 2023 08:59

Cagliari, colpaccio a Reggio Calabria! In evidenza

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Ambizioni che lievitano, entusiasmo della tifoseria pure. Il poker con l’Ascoli, in rimonta, aveva lasciato percepire una netta inversione di Marcia. Quello del Granillo ha riaperto giochi e prospettive. Il 4-0 del Cagliari alla Reggina ha messo ancora più ordine nel cammino guidato da Claudio Ranieri. Dunque, il sole in tasca con un’esaltazione contenuta: nel giro di un mese i Quattro mori dovranno mostrare cosa vogliono fare da grandi. Intanto, musica per le orecchie della tifoseria, specie quella meno ottimista dopo una retrocessione impossibile da digerire e un girone d’andata frutto di una gestione, societaria e tecnica, davvero inguardabile. I rossoblù che fanno il botto in Calabria sono la cartina al tornasole del rigoroso lavoro del tecnico di Testaccio. Organizzazione, testa e quel filo di coraggio indispensabile per provarci con intelligenza tattica e concentrazione. In più, il recupero di una pedina chiave come Mancosu (in rete su rigore, seconda  marcatura di fila, così come Zappa che ha firmato la quarta rete contro i calabresi), la ferocia sotto porta di Lapadula (doppietta e assist, 15 reti all’attivo, in alta quota nella best list dei cannonieri della B, a insidiare Keddira), la rapidità di Makoumbou (palla in avanti e massimo due tocchi), le conferme di Dossena e Radunovic dietro. Insomma, la squadra prima del singolo. L’orgoglio e la praticità prima del correre in punta di piedi. Un Cagliari ritrovato. Con Ranieri che batte Inzaghi e una squadra partita a mille all’andata, con otto sconfitte nelle ultime dieci gare. A quota 45 si vede un altro orizzonte. Ma le otto partite che chiudono la stagione sono tutte ad alzo zero. A partire dalla prossima in casa contro il SudTirol, sorpresa del torneo allenata dall’ex Pierpaolo Bisoli.   

Consapevolezza e lavoro. La vittoria, tonda, matura e a rete intonsa, non capita a casaccio. Anzi, se Ranieri ha detto ai suoi di ripartire dal secondo tempo con l’Ascoli, ha ottenuto la risposta che cercava. “Momento clou del campionato, ho avuto quel che cercavo”. Battere la Reggina narra una storia del collettivo. Un collettivo che sa soffrire, ribattere, sporcare il gioco altrui, difendersi con le unghie. Ma è altrettanto capace di avere la giusta personalità nella gestione della palla, di cercare spazi senza palla, di trovare spazio per il tiro. Un mix che ci porta al flash che conta: in zona play off ha perso terreno solo il Parma, sconfitto dal Como e uscito dal trenino delle migliori otto. Le altre marciano rapide: Frosinone a 62, Genoa 56, Sudtirol 51, Bari 50, Pisa e Cagliari 45, Reggina 42 e Palermo, fresco di ingresso tra le papabili per la A. I rossoblù, dopo il SudTirol atteso sabato 1° aprile, vanno a Pisa, ricevono i primi della classe del Frosinone e giocano a Parma: un poker, anche in questo caso, di partite con formazioni altrettanto motivate. Giocate che possono valere una fetta enorme di futuro. 

 

Mario Frongia