Domenica, 02 Aprile 2023 12:52

L’1-1 con il Sudtirol degli ex è amaro. Ma il Cagliari può provarci fino in fondo In evidenza

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Poteva essere la terza vittoria di fila. Il successo pieno avrebbe dimezzato la distanza dal terzo posto, poltrona comoda per i play off. Così come, se le cose fossero andate per il verso giusto, sarebbe stato il secondo clean sheet consecutivo. Invece Cagliari-Sudtoril è finita in parità. E il rammarico è enorme. Claudio Ranieri si consola con l’avanzamento al quinto posto e, soprattutto, con la miglior partita del “suo” Cagliari. Una delle prestazioni più propositive e complete dell’intera stagione sfornate contro un avversario che non è terzo per caso. Agonismo, organizzazione, carattere e scelte: tutto è andato per il verso giusto. Poi, la mannaia firmata dai due ex, Pierpaolo Bisoli in panca e Joaquin Larrivey dal dischetto. Con gli episodi che hanno condannato i rossoblù fin dal decimo minuto: mezza girata di Mancosu in rete, annullata dal var per fuorigioco di Lapadula. E sempre il var, con i padroni di casa in vantaggio proprio con il centravanti italo-peruviano, a una manciata di minuti dal 90° ha richiamato l’arbitro Prontera per un fallo di mano di Zappa sfuggito ai più. El Bati ha preso il pallone e battuto alla perfezione di fronte alla Nord: 1-1. Una beffa mostruosa.

“Ci hanno condannato gli episodi ma ai miei non posso rimproverare nulla. Luvumbo in campo prima? Ho dovuto tener conto anche dei centimetri” le parole di Ranieri. Il tecnico sta scrivendo un miracolo in casa di un retrocessa vergognosamente, capace di chiudere all’undicesimo posto l’andata, con una sfilza di malumori ed esoneri (dal ds Capozucca al dg Passetti fino a Liverani, buon ultimo il recente esonero di Filippi dalla guida della Primavera) e un gruppo sfibrato e male assortito. Ricomposto l’abc fondamentale per lo spogliatoio, l’allenatore della leggenda Leicester ha riassestato i capitoli chiave della B: concretezza, difesa solida, reparti corti e spirito di sacrificio. Tatticamente, con una punta al fianco di Lapadula, un Mancosu ritrovato fisicamente e libero di muoversi senza dare riferimenti, la fiducia a Dossena dietro e Makoumbou in regia, più fluido e a due tocchi, sono state le chiavi di volta del gruppo. A seguire, l’aspetto mentale. L’organico ha fatto il pieno di fiducia e autostima, il binario perfetto per sfornare spirito di sacrificio e disponibilità. Il kit che dà buonumore alla tifoseria e riannoda i fili di un torneo che a sette giornate dal game over continua ad offrire ko inaspettati. Se il Genoa di Gilardino ha blindato a Marassi contro l’altro campione del mondo, Pippo Inzaghi e la sua Reggina in caduta libera, il Frosinone primo della classe guidato da un altro eroe di Germania 2006, Fabio Grosso, è stato bloccato in trasferta dal Perugia, il Palermo ha perso a Parma, il Como a Venezia e, soprattutto, il Pisa a Cosenza, in forte crescita. Dunque, giochi in bilico in testa e in coda.

Con due mesi a venire che si annunciano duri e avvincenti. Il Cagliari, con 46 punti, segue Sudtirol (52), Bari (53), Genoa (59) e Frosinone (63). Dietro Radunovic e soci il Pisa (45), il Parma (44) e la Reggina (42). Le otto del trenino play off, specie le ultime quattro, devono guardarsi dal Palermo di Corini a quota 42, dalla Ternana (40) di Lucarelli e da un pacchetto di mischia che va dai 39 punti di Como e Ascoli, passa per Modena, Venezia, Cittadella e Cosenza e si chiude con le 34 lunghezze del Perugia. Nei tre posti che chiudono la B sgomitano Spal e Benvento a 39, con il Brescia dell’ex presidente del Cagliari Cellino, a 28. Insomma, bagarre assicurata da qui alla fine. Per la squadra di sir Claudio aprile risulterà decisivo. Sabato a Pisa, poi il Frosinone capolista in casa, quindi trasferta a Parma e la Ternana alla Domus a chiudere il mese. Ballano 12 punti, pesantissimi per evitare i play off dal quinto posto all’ottavo. Metterne in cascina almeno 10 sarebbe perfetto. Significherebbe ripetere fuori casa l’exploit maturato nell’ultima trasferta a Reggio con un poker perfetto. Complicato ma non impossibile.

 

Mario Frongia