Lunedì, 17 Aprile 2023 12:06

Cagliari-Frosinone, un punto non basta In evidenza

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La pareggite colpisce ancora. La si può girare come meglio si crede ma il Cagliari che non riesce a compiere il colpaccio e battere una delle squadre che le stanno davanti - il Frosinone non è in testa da sei mesi per caso - è un piccolo grande problema anche in ottica play off. Partiamo dal bicchiere mezzo pieno, colto al volo anche da Ranieri: “Potevamo vincerla e anche perderla, specie in quelle occasioni finali: ho fatto i complimenti a Fabio Grosso, ai dirigenti e ai suoi ragazzi. Hanno allestito un bel gruppo”. Lo 0-0, dunque. Decimo risultato utile di fila per Sir Claudio, ottavo clean sheet, con la porta imbattuta se ne contano anche tre con Liverani e uno con Pisacane. Le percentuali dicono di una buona percentuale di azioni con attacco e occasioni sotto porta, di un aumento dei tiri, di palle conquistate in mezzo al campo alla pari con ciociari, Cresce anche la precisione nei passaggi a buon fine, indicatore di una manovra con idee di gioco e personalità. Ma tutto ciò non è bastato a battere i primi della classe.

Così come non c’era stato a Pisa il guizzo risolutivo, anche alla Domus i 3 punti sono rimasti dov’erano. Male. Perché a cinque gare dalla fine, attesi in casa del Parma, i rossoblù sanno che il tempo per il colpo di coda che ti issa verso i posti nobili della lotteria finale, terzo e quarto posto, sta scadendo. In B è fondamentale essere solidi e organizzati, specie dietro, avere una filosofia di gioco, morale e fisicità da vendere. E in questo Ranieri è stato un fenomeno. Ha trovato un gruppo progettato, assortito e gestito male. E l’ha fatto diventare coeso e determinato: chapeau! Poi, vince le partite chi segna di più. Per dire il Cagliari risalito in A con Zola in mezzo al campo ne ha segnati 80, quello di Rastelli 78. Lapadula e soci ne hanno messo dentro finora solo 39. Ma dopo un girone d’andata da incubo c’è poco da meravigliarsi. Che poi ci siano club come il Sudtirol, al quarto posto con 52 punti e 35 reti, è la classica eccezione. “Avete ragione, non abbiamo, oltre a Lapadula, chi ha il gol nelle proprie corde. Prelec si muove bene ma deve crescere, Falco e Luvumbo pure. Ci manca un Pavoletti, l’ideale per stare in area, perché ho sempre giocato con le due punte. Io faccio il possibile con quel che ho a disposizione!”. Le parole del tecnico sono chiare. Solo chi ha bisogno di giustificare una gestione sciagurata, persino più incompetente e avventata dopo aver scaraventato il Cagliari in B, non coglie il concetto. La sintesi? Il Frosinone ha tenuto botta. Ha messo paura ai rossoblù e ai quindicimila tifosi accorsi alla Domus.

“Ho cambiato cinque giocatori, la metà di quelli da movimento, che si sono inseriti al meglio e questo, con un Cagliari ben strutturato, e anche nel corso della stagione, è stato tra le nostre potenzialità” l’asciutto commento di Grosso. Il campione del mondi si è quasi emozionato nel ricevere l’abbraccio e le parole affettuose del maestro dei tecnici italiani: un bel flash. In breve, ai rossoblù e soci manca incisività e cattiveria. Latita il saper creare gli episodi in area avversaria, gli inserimenti senza palla dei centrocampisti. E adesso, in vista della trasferta in Emilia contro il Parma, pesa eccome il probabile stop di Marco Mancosu. La partita di sabato prossimo contro la formazione di Pecchia è un altro spartiacque: i ducali hanno gli stessi punti del Cagliari, una rosa ben assortita e paiono aver ripreso la marcia adeguata. Aver bloccato la capolista è stato un bel colpo. Adesso, si deve attendere un altro mezzo miracolo. Ma Ranieri può fare qualcosa “solo con quello che mi mettono a disposizione”.

 

Mario Frongia

Ultima modifica il Lunedì, 17 Aprile 2023 14:56