Martedì, 30 Maggio 2023 20:07

Memorial Ignazio Zola, sana passione di padre in figlio In evidenza

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Sì, papà Ignazio sarebbe stato contento. La settima edizione del torneo giovanile in memoria del dirigente della Corrasi è andata al meglio. Oliena, le abitudini, l’aria e i profumi dei luoghi in cui si cresce bene. Un campo di calcio, un pallone, le urla degli allenatori e le smorfie dei genitori. Il tutto a condire un luogo magico. E un appuntamento che è oramai scolpito nel tempo. Le tre serate con la gioia dei bambini hanno colto nel segno. Dai primi calci alle sfide di quelli più grandicelli. Provenienti da mezza Sardegna, con le foto nel telefonino o il poster in camera di Osimhen e Leao, Di Lorenzo e Barella, Raspadori e Di Maria, ma anche Pavoletti e Nandez, in un film di sport e inclusione voluto e coordinato da Gianfranco Zola. Nel suo paese, nel campetto che l’ha visto crescere e diventare il calciatore sardo più forte di tutti i tempi. Coppe, trofei, riconoscimenti, esempio e classe. Forte di un talento fenomenale, unito a una determinazione e a un’etica del rispetto che l’ha fatto diventare vincente con tutti e ovunque. Il Memorial nel nome del padre, che delle pallonate dei giovani era un attento osservatore, ha vinto la sua partita ancora prima che le squadre scendessero in campo. “Appassionato di calcio, dirigente della Corrasi, mio padre ci accompagnava in giro per le trasferte. Intuiva cosa c’era dietro un ragazzino. Sì, sarebbe stato un ottimo e proficuo osservatore” dice Gianfranco. Magic box, icona di calcio sopraffino e comportamenti esemplari in campo e fuori, a Napoli, Parma e Chelsea, chiusura al Cagliari, il numero 10 ha dato il calcio di inizio alla tre giorni.

Il match è iniziato in ritardo di quasi 20’: un selfie e una foto di gruppo con Zola sono ancora un bel ricordo. Hanno aperto le danze gli Juniores Under 19 di Oliena-Corrasi junior, Torres, Olbia e una selezione della Lega nazionale dilettanti-Sardegna. Il calendario ha poi visto in gioco, perché di questo si tratta, le squadre della categorie Esordienti, Pulcini, Primi calci e Piccoli amici. Gianfranco, con al fianco la moglie Franca e la mamma Giovanna, con la collaborazione del cugino Massimo Zola e di Pierluigi Rosa, collaboratore conosciuto ai tempi di Maradona e Careca, ha avuto una parola, una stretta di mano e attenzioni per tutti. Dagli allenatori ai capitani, passando per i dirigenti e le mamme, ansiose e tese nel parlare di fuorigioco e trequartista.  Insomma, quel genere di piccola grande magia che rende indimenticabili gli eventi. Le maglie, tra le oltre venti società accorse a Oliena, di Puri e forti-Nuoro, Academy Porto Rotondo, Bruno Selleri-Olbia, Orotelli, Seunis, Lupi del Goceano, Atletico Nuoro e Il Melograno-Ottana, hanno dato vita a momenti di un calcio acerbo ma leale, appassionato e combattuto, utile per crescere e sapere, se serve, soffrire. “Il senso è stato proprio questo: il confronto pulito, dove vincere non è un dettaglio ma è importante capire che per prevalere sull’avversario devi prepararti, dare tutto te stesso e giocare con la squadra. Questi concetti, che poi accompagnano sia chi arriva al professionismo, sia chi si ferma prima, da bambini si apprendono in fretta”. Gianfranco è tuttora un obiettivo, per grandi e piccini. Fresco elezione alla vicepresidenza della Lega calcio serie C. Omaggiato da un murale, molto bello e realistico, nel centro del paese a due passi dal municipio e dalla piazzetta in cui calciava per ore e ore, l’ex capitano del Cagliari ha riannodato i fili. Nel ringraziare la municipalità, la Corrasi Junior con la scuola calcio intestata al padre, la Federcalcio sarda con i comitati provinciali, ha ricordato quanto sia “importante vivere in serenità, con lo spirito giusto e il rispetto per le persone e le regole, anche questi tornei. Vivere bene lo sport - ha detto alla platea del comunale gremito come non mai - aiuta a vivere e a essere migliori nella quotidianità. Dico grazie di cuore a tutti voi”. Il Baronetto della Regina è questo. Semplice e solare. Capace di lasciare Londra, il Chelsea, la Premier e la Champions con José Mourinho in panca, per il Cagliari. Insomma, da Manchester United, Arsenal e Liverpool a Treviso, Albinoleffe e Salernitana.

Il tutto nonostante con Massimo Cellino ci fosse stata solo una stretta di mano. E lo aspettasse la serie B e nove partite al “Manconi” di Tempio per i lavori in corso al Sant’Elia. Si racconta ancora del divertente colloquio last minute tra Roman Abramovich, neo proprietario dei Blues, e il patron del Cagliari. “Mister Cellino, ci riprendiamo Zola. Quanto devo darle?”. Dalla sede di viale La Playa la risposta è secca: “Gianfranco non è in vendita, mi spiace”. Abramovich insiste: “Allora mi venda il Cagliari, quanto costa?”. Intuibili le risate compiaciute dell’allora padrone della società rossoblù. Il capitano ha preso per mano quella squadra, l’ha portata in A, ha contribuito a far esplodere David Suazo e Mauro Esposito. E anche a mandare in nazionale Antonio Langella. A 38 anni ha chiuso dopo aver firmato una salvezza per nulla scontata. Un filo verde unisce la storia dell’uomo e della sua famiglia. Ma anche le storie del campione al torneo giovanile tenutosi a Oliena. Storie sane, ricche di sacrifici, identitarie, orgoglio e passione. Sì, Ignazio Zola, ovunque sia, sarà contento.           

 

 

Mario Frongia