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Il Sardegna Open raddoppia. Quest’anno Cagliari ospita il torneo di tennis di apertura dell’Atp 250, in programma al Tennis Club dal 4 all’11 aprile. “Il ruolo della Regione è stato fondamentale per lo svolgimento del torneo a Cagliari”, spiega  Gianni Chessa, assessore regionale al Turismo “Un evento di questo tipo ci dà una grande visibilità in tutto il mondo”, spiega. L’obiettivo dell’assessorato è quello di trasformare la Sardegna in isola dello sport, perché - secondo Chessa - investendo in eventi di questo tipo ci sono molte possibilità di farla conoscere come destinazione sana e sicura.  “Dalla pandemia ho colto una grande opportunità, con un grande evento che altrimenti non sarebbe mai passato in Sardegna”, continua Chessa. 

La tappa cagliaritana è stata presentata dal presidente della Federazione italiana tennis, Angelo Binaghi. “È un'occasione straordinaria poter avere un torneo di questa dimensione ancora una volta in Sardegna”, spiega Binaghi. “Il grande tennis torna al Tc Cagliari, un percorso inimmaginabile per chi 60 anni fa chiese al Comune un’area periferica e degradata per costruire alcuni campi da tennis. Credo che renda onore alle varie generazioni di dirigenti che si sono succeduti, perché utilizzando per lo più fondi propri sono stati capaci di cerare questo miracolo sportivo. La previsione è che l'evento abbia un riscontro persino superiore a quello del torneo che si è svolto lo scorso ottobre al Forte Village di Pula, che ha avuto un milione e 600 mila spettatori medi davanti alla tv, decine di paesi al mondo collegati, tra cui Filippine e Stati Uniti”, aggiunge sottolineando che “è potuto accadere perché finalmente c’è un piano della Regione, dell'assessorato al Turismo, strutturale e pluriennale, che permette alle federazioni e agli organizzatori in generale di fare programmazione per avere questo tipo di manifestazioni, che permettono da una parte di dare visibilità alla Sardegna e dall’altra di individuare lo sport come volano per l’economia turistica della nostra Regione. Questo succede anche in un momento molto particolare per il tennis italiano, in cui per la prima volta in 110 anni della nostra Federazione, nove giocatori italiani sono nella Top 100 mondiale. Siamo entrati ormai nel ristretto gruppo delle superpotenze mondiali e, cosa più importante, due di questi nove giocatori sono i più giovani tra i primi 100. 

Uno di questi è Lorenzo Musetti che verrà a Cagliari con una wild card e ci dà grandi prospettive per il futuro. Sulle altre wild card abbiamo le richieste di Berrettini, numero 10 al mondo, ma che sta cercando di risolvere un problema agli addominali, e di Fognini, numero 17 al mondo. Se Cecchinato, che è stato il primo a fare richiesta di wild card entrerà, come ci auguriamo, direttamente in tabellone, potremo soddisfare entrambe la richieste di Berrettini e Fognini”.

Assessore Chessa, cosa rappresenta per la Sardegna questo torneo?

“Purtroppo, a me dispiace anche dirlo - perché non si vive sulle disgrazie degli altri -, ma il torneo doveva essere fatto a Houston (in Texas ndr), invece per via del Covid non si è più fatto, quindi abbiamo colto l’occasione per farlo in Sardegna.  Un evento di tale portata, soprattutto in un momento di pandemia,  e anche se è uno sport parzialmente a porte chiuse, ci dà una grande visibilità in tutto il mondo. Il tennis è il terzo sport al mondo più visto.  Dalla pandemia ho colto una grande opportunità di cogliere un grande evento che altrimenti non sarebbe mai passato in Sardegna”.

Per questo, il ruolo della Regione è stato fondamentale?

“Il ruolo della Regione è stato fondamentale, perché appena mi è stato proposto dal presidente Binaghi ho colto subito l’opportunità.  Ho bloccato l’evento in modo che non si facesse in altre regioni o da altre parti.  L’Atp 250 è un evento sportivo organizzato con delle tappe che non possiamo decidere noi. Quindi è una grande fortuna ospitarlo per la seconda volta in Sardegna. Poi avere un evento del genere in periodo prefestivo a Cagliari ci rappresenta una grande opportunità di ripartenza, un grande segnale che dimostra che la Sardegna c’è, la Sardegna organizza e offre tanti servizi.  Dobbiamo catturare i grandi eventi internazionali ed è ciò che sto cercando di fare da mesi”

Dal punto di vista del turismo, quindi, questa iniziativa permette di mettere in mostra il nostro territorio?

“Assolutamente sì. Non dobbiamo escludere nulla, dobbiamo cogliere tutte le forme, abbiamo bisogno l’uno dell’altro e l’uno non esclude l’altro. La promozione Sardegna la facciamo in tutti i modi, sto cercando di catturare tutte le cose che possono dare visibilità alla Sardegna”. 

Qual è l’obiettivo del suo assessorato quindi?

“Diventare l’isola degli sport. Portare i grandi eventi internazionali in Sardegna, catturarli tutti a condizione che ci siano i requisiti giuridici giusti e i passaggi regolari da chi proporne questi eventi. Quindi investire su questi eventi. Se il percorso resta regolare la volontà politica è quella di portare i più grandi eventi mondiali, internazionali, europei. Dai grandi sport a quelli minori, nessuno escluso. L’importante che siano eventi a carattere internazionale perché ci danno visibilità e ci permettono anche attraverso le reti televisive pubbliche e private di far conoscere la nostra isola”.



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 “Il completamento della gestione degli spazi dell’Ex Manifattura Tabacchi rappresenta il compimento di un discorso di valorizzazione culturale già messo in atto con la precedente gestione affidata a Sardegna Ricerche”. Lo ha detto il Presidente della Regione, Christian Solinas, in seguito all’approvazione della delibera di Giunta riguardante l’integrazione del piano delle attività della “Fabbrica della Creatività” che trova spazio nell’ex tabacchificio. Il programma integrativo è stato presentato dall’Assessore degli Enti Locali, Quirico Sanna. Le attività già programmate e finanziate sulla programmazione 2014-2020, saranno gestite da Sardegna Ricerche fino al 31 dicembre 2023. L’ente regionale avrà il compito di individuare gli enti e le strutture idonee alla gestione degli spazi fino a questo momento rimasti privi di utilizzo.

“Il nostro obiettivo – ha spiegato il Presidente – è quello di portare alla fruizione del grande pubblico, dei sardi e dei turisti, un insieme di opere di incredibile pregio, fino ad arrivare alla creazione di un museo delle opere regionali che sia polo di attrazione per i sardi e per i turisti italiani e stranieri che arrivando nel capoluogo si potranno trovare subito immersi nella cultura dell’intera isola, grazie anche ad una cornice che in se stessa è carica di storia: la Manifattura Tabacchi, nata nel Settecento sulle macerie di un antico convento, fu un’azienda importante del settore fino al 2001”.

“L’Ex Manifattura – spiega l’Assessore Sanna – è un centro importante per eventi culturali ed espositivi, è una delle infrastrutture di intrattenimento più importanti a Cagliari e in Sardegna, competitiva sul piano nazionale e ambiziosa su quello internazionale. Il già ricco programma della Manifattura andrà a completare la sua offerta con attività di elevato livello culturale, che spaziando dalla cinematografia, all’artigianato, alle mostre sulle arti visive, siano in grado di valorizzare il forte carattere identitario del popolo sardo”.

“Dalla cultura – prosegue l’Assessore Sanna – possono nascere sbocchi occupazionali e un indotto economico: pertanto investire su di essa è il metodo più efficace per investire sul futuro. La cultura è l’essenza di un popolo e questo vale ancora di più quando si parla di una civiltà ancestrale quale è quella della Sardegna”.

“Di concerto con l’Assessore del Bilancio Giuseppe Fasolino, ci impegneremo a trovare le risorse per poter dare concretezza a questo obiettivo e, avvalendoci ancora della preziosa collaborazione con Sardegna Ricerche studieremo l’elaborazione dei programmi delle varie attività culturali, anche eventualmente in collaborazione con associazioni senza scopo di lucro”, ha concluso l’esponente della Giunta Solinas. 

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L'ospedale Binaghi di Cagliari è pronto a ospitare i pazienti positivi al Covid-19. Subito disponibili i primi 41 posti letto a media intensità di cura, attrezzati con le dotazioni tecnologiche e suddivisi in due ali da 16 e 25 posti al secondo piano del nosocomio di via Is Guadazzonis. Nella struttura, a pieno regime e secondo la modularità prevista dal piano regionale per l’emergenza, potranno essere attivati fino a 140 posti letto in degenza ordinaria più 13 di terapia intensiva. “Un risultato importante”, ha dichiarato il Presidente della Regione Christian Solinas, che oggi ha inaugurato la nuova apertura dell’ospedale riconvertito. “Abbiamo attuato il piano che ci siamo dati – prosegue il Presidente – anticipando i tempi e con un numero di posti letto superiore a quelli inizialmente preventivati. Manteniamo alta la guardia contro il virus mettendo in campo ogni strumento a nostra disposizione e continuando a potenziare il sistema sanitario dell’Isola”.

“L’emergenza, dal suo inizio, ci ha portato più volte a dover rivedere e riorganizzare strutture e servizi”, dichiara l’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu. “Siamo stati capaci di realizzare un complesso intervento di adeguamento in tempi rapidi con ottimi risultati. Abbiamo anche attivato importanti sinergie fra le aziende sanitarie del nostro territorio e il personale in servizio metterà insieme operatori dell’Arnas G. Brotzu, Aou di Cagliari e Ats, in una logica di equipe e lavoro di squadra. Superata l’emergenza contiamo di restituire alla città una struttura rinnovata”, ha concluso l’assessore.

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Approda a Cagliari la “Cupra FIP Tour 2020”: dalla giornata di oggi, mercoledì 16, a domenica 20 dicembre al Palazzetto dello Sport in via Rockefeller si disputerà la finale che incoronerà i migliori professionisti del padel mondiale, con il patrocinio dal Comune e della Regione. 

A sfidarsi nel campo allestito al PalaPirastu e al Tennis Club di Monte Urpinu, saranno 32 atleti e 32 atlete provenienti da 16 Paesi (Italia, Spagna, Cile, Brasile, Francia, Stati Unti, Germania, Inghilterra, Lituania, Olanda, Paraguay, Portogallo, Messico, Argentina, Svizzera, Uruguay, ) e 5 continenti diversi, tesserati alla IPF (International Padel Federation) per la stagione agonistica 2020.

“Cagliari si dimostra una volta di più capitale dello sport. È una città dotata di impianti e strutture che possono essere messe a disposizione delle più svariate discipline, ha capacità organizzative e risorse naturali che permettono di offrire scenari importanti”, ha detto il sindaco Paolo Truzzu intervenendo alla conferenza stampa di presentazione dell'evento, ricordando le gare di padel dello scorso settembre ospitate nella terrazza del Bastione di Saint Remy.

“Dopo la tappa del ‘World padel tour’ a settembre, torna a Cagliari questa emergente disciplina per confermare l’importanza del progetto legato alla promozione turistica: trasformare la Sardegna nell’isola dei grandi eventi sportivi, grazie ad una rete di appuntamenti di qualità”, ha detto l’assessore regionale del Turismo, Gianni Chessa, “Anche in questa occasione si sfideranno i migliori giocatori del mondo, amplificando, soprattutto a livello mediatico, l’importanza della manifestazione – ha aggiunto l’assessore Chessa – Lo sport è un fondamentale strumento di promozione dell’immagine nazionale ed internazionale della Sardegna, anche per il positivo messaggio che lancia in questo difficile periodo di crisi. Nonostante le perduranti difficoltà, anche organizzative, causate dall’emergenza sanitaria, la Sardegna ha saputo cogliere le opportunità fornite da manifestazioni di questo livello. Proseguiremo con questo programma, perché gli eventi sportivi possono contribuire alla destagionalizzazione dei flussi turistici, portando la bellezza e l’unicità della Sardegna nelle case degli appassionati grazie ai media di tutto il mondo”. 

“Io”, ha aggiunto Truzzu, spero che ci possano essere altre occasioni per accogliere a Cagliari questa importante manifestazione, che rappresenta per la città e per tutta la Sardegna una importante occasione di promozione territoriale a livello planetario che permette di generare indotto ed economia. Ma anche di creare un clima di fiducia e di speranza”, ha concluso il primo cittadino riferendosi all'emergenza Covid-19.

 

Alle Finals di Cagliari partecipano i migliori atleti del Padel mondiale. Scenderanno in campo campioni del calibro di Juan Martin Diaz (spagnolo attualmente n.21 del “Ranking Race 2020”) e Sebastian Nerone (ARG), rispettivamente in coppia con Pablo Lijo (SPA, n.29) e Javier Valdes (CHI), oltre a giovani promesse iberiche, ormai ai vertici, come Arturo Coello (vincitore del FIP Star di Cagliari) e Javier Garrido (n. 25). E poi, a livello femminile, la coppia Sofia Arauyo (POR, n.28)-Virginia Riera (ARG, n.25) le quali hanno disputato il Master Final WPT di Minorca (entrando di diritto nelle migliori 8 coppie del World Padel Tour).

Tra gli italiani la coppia meglio classificata è quella composta da Marcelo Capitani (n. 277) e Simone Cremona (n. 224), freschi vincitori del Master Finale del Circuito Slam Padel by Mini 2020 su Lorenzo Di Giovanni (n. 342) e Riccardo Sinicropi (n. 342), anch’essi in tabellone, come i semifinalisti Michele Bruno (n. 202) e Emanuele Fanti (n. 252). Filippo Scala (n. 293, Ita) giocherà in coppia con lo spagnolo Alfonso Viuda Hernandez (n. 140). Nel femminile le quinte favorite sono Chiara Pappacena e Giulia Sussarello, reduci dalla vittoria nel Master Finale del Circuito Slam Padel by Mini 2020 e prima coppia tutta italiana a raggiungere gli ottavi in una tappa del World Padel Tour. Le altre coppie azzurre in gara sono: Carolina Orsi (n. 125)- Erika Zanchetta (n. 168), Valentina Tommasi (n. 121) – Emily Stellato (n. 147), Francesca Ligotti (n. 220) – Claudia Cascella, (n. 194) e Martina Lombardi (n. 171) – Martina Pugliesi (n. 257).

Accanto al sindaco Truzzu e all'assessore regionale Gianni Chessa, il presidente della Federazione internazionale di Padel, Luigi Carraro, e il presidente del Tennis Club Cagliari, braccio operativo dell'organizzazione “Cupra FIP Finals 2020”. Tutti concordi su come la manifestazione rappresenti “un segnale positivo” e di “rispetto delle regole anche durante questo complesso momento storico”. Ma anche “spettacolo di altissima qualità che sa coniugare promozione della destinazione turistica attraverso i grandi eventi anche nei periodi lontani dalla stagione estiva”.

 

 

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La terra della Sardegna e la città di Cagliari tornano ad ospitare il “grande padel” mondiale. L’occasione sono le “Cupra FIP Finals 2020”. Il super evento chiude il circuito più importante della Federazione Internazionale di Padel (FIP), diretta dal Presidente Luigi Carraro.

In questa 1a edizione delle “Cupra FIP Finals” (in programma a Cagliari dal 16 al 20 dicembre), torneo finale del “Cupra FIP Tour”, si affronteranno i migliori “professionisti” del Padel mondiale. Il capoluogo sardo, dopo l’esperienza WPT (nel mese di settembre), è nuovamente pronto ad ospitare una kermesse internazionale. Gli organizzatori hanno scelto come sedi il Palazzetto dello Sport (conosciuto come “PalaPirastu”) e il Tennis Club Cagliari.

Le Finals, sotto l’egida della FIP e grazie al contributo dell’Assessorato regionale del Turismo, Artigianato e Commercio, vedono la collaborazione tecnica della Federazione Italiana Tennis (FIT) e il supporto operativo di NSA Group.

Il Presidente della FIP, Luigi Carraro, ha dichiarato: "In un anno difficile per il mondo dello sport abbiamo confermato la forza della disciplina del Padel.  Abbiamo giocato, malgrado le restrizioni e il momento di difficoltà, in tutti i continenti: dall'Egitto all'Uruguay, dal Brasile all'Europa, passando per gli Emirati Arabi Uniti. Come Federazione siamo soddisfatti di poter organizzare a Cagliari le “Cupra FIP Finals”, che chiudono l’esaltante stagione del “Cupra FIP Tour”. Al torneo parteciperanno giocatori di rilevanza mondiale, così come potremo ammirare i migliori professionisti del Padel da quasi tutti i paesi del mondo. Il nostro obiettivo, presente e futuro, è offrire uno spettacolo di altissima qualità e coniugare la strategia della Regione nel promuovere la destinazione turistica attraverso i grandi eventi anche nei periodi lontani dalla stagione estiva".

La manifestazione FIP, nata per favorire la diffusione di questa disciplina spettacolare e la crescita dei migliori giovani in tutto il mondo, prevede un montepremi di 40mila euro (distribuito, per la prima volta, in parti uguali tra le coppie maschili/femminili iscritte al torneo), tra i più ricchi nel panorama internazionale del Padel.

Le “Cupra FIP Finals” di Cagliari sono il torneo finale del “Cupra FIP Tour” (un intenso calendario di eventi per un totale di 18 tappe): Spagna (5), Italia (4), Emirati Arabi (2), Germania (2), Uruguay (2), Egitto (1), Giappone (1), Messico (1). Un successo assoluto alla luce, tra l’altro, dell’emergenza sanitaria mondiale.

La “formula” delle Finals. Dal 16 al 20 dicembre si entrerà nel vivo del “Cuadro Final”, con in campo le migliori coppie maschili/femminili. Le Finali (M/F) in programma domenica 20 dicembre (sul campo centrale del Palazzetto dello Sport di Cagliari). Potranno accedere alle Finals le coppie vincitrici (maschili/femminili) dei tornei “FIP STAR”, disputati nella stagione in corso, ed i migliori atleti del FIP Tour, a partire dalla posizione n.17 della classifica, oltre alle coppie che hanno disputato almeno 3 prove FIP, indipendentemente dalla categoria. Prevista, nel “Cuadro Final”, la presenza di due coppie provenienti dai seguenti paesi: Argentina, Brasile, Cile, Francia, Germania, Inghilterra, Italia, Lituania, Messico, Olanda, Paraguay, Portogallo, Spagna, Stati Uniti, Svizzera e Uruguay.

I “campioni” in campo.  Alle Finals di Cagliari parteciperanno i migliori “professionisti” del Padel mondiale (WPT-FIP) in rappresentanza di tutti i continenti. Scenderanno in campo campioni del calibro di Juan Martin Diaz (spagnolo attualmente n.21 del “Ranking Race 2020”) e Sebastian Nerone (ARG), entrambi ex numeri uno della classifica iridata, rispettivamente in coppia con Pablo Lijo (SPA/n.23) e Javier Valdes (CHI), oltre a giovani promesse iberiche, ormai ai vertici, come Arturo Coello (vincitore del FIP Star di Cagliari) e Javier Garrido. Completa il parterre, a livello femminile, la coppia Sofia Arauyo (POR)-Virginia Riera (ARG), al n.15 del ranking. Hanno disputato il Master Final WPT di Minorca (entrando di diritto nelle migliori 8 coppie del World Padel Tour). Prevista la partecipazione di diversi binomi italiani e c’è forte attesa per ammirare le performance dei campioni d’Italia Marcelo Capitani-Simone Cremona e delle campionesse tricolori Chiara Pappacena-Giulia Sussarello.

Istituzioni, sponsor e media partner. Strategico il contributo della Regione Sardegna, che con l’Assessorato regionale del Turismo si conferma partner fondamentale nello sviluppo dei grandi eventi internazionali nel nostro paese), assieme al prezioso contributo del Comune di Cagliari. Sotto il profilo sponsorizzativo, accanto al title “Cupra” e all’official sponsor “Bullpadel” (entrambi partner della FIP), vi saranno i partner tecnici Mejor Set (official court) e Italgreen (official turf). Sempre nel segmento “official sponsor” si conferma la presenza, e l’interesse per il Padel, da parte di acqua Lete ed Enel. Il brand Head vestirà il ruolo di “technical partner”, così come Cisalfa e Wilson. Il torneo sarà visibile sulla piattaforma “SuperTennis” (in live streaming) e su SKY Sport, a partire dagli ottavi di finale: il broadcaster tv trasmetterà in diretta, su un canale dedicato, tutti i match in programma sul campo centrale del “PalaPirastu”. La messa in onda delle gare ufficiali avverrà inoltre sul canale YouTube della FIP e su Delfi TV. Prevista, infine, la copertura mediatica da parte del “Corriere dello Sport” e di “Tuttosport” (media partner).

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Cagliari ancora capitale del padel. Dal 16 al 20 dicembre il capoluogo sardo ospiterà le Cupra Fip Finals 2020, manifestazione di prestigio dotata di un montepremi di 40.000 euro che  conclude la stagione dei tornei Cupra Fip Tour. 

Il torneo si giocherà anche al coperto. La sede sarà il palazzetto dello sport di Cagliari, il PalaPirastu, storica casa del basket cagliaritano. Un campo è stato allestito a tempo di record anche all'esterno, sotto la copertura della pista di pattinaggio.  Si giocherà anche all’aperto sui tre campi del Tennis Club Cagliari, già battuti dai migliori giocatori del mondo.

 migliori atleti dalla stagione, a partire dalla posizione numero 17, saranno inseriti in tabelloni composti da 32 coppie sia per il maschile che per il femminile: 28 coppie accederanno direttamente al main draw mentre altre 4 passeranno dalle qualificazioni.

Al torneo potranno partecipare i giocatori che hanno vinto un torneo Fip Star, che hanno una classifica WPT-FIP che parte dalla posizione numero 17 e coppie che hanno disputato almeno tre prove FIP, indipendentemente dalla categoria, autorizzati dalle rispettive federazioni.

Al torneo prenderanno parte quindi diversi giocatori di spessore mondiale e saranno presenti i migliori specialisti provenienti dalle più svariate parti del mondo.

La competizione  si aprirà con le pre-qualificazioni e qualificazioni. Seguiranno  le sfide dei Main Draw (tabelloni finali) dove potranno partecipare 32 coppie maschili e 32 femminili (di cui 4 coppie provenienti dalle qualificazioni). Il montepremi è di 40.000 € (20.000 € per categoria) e rappresenta uno dei montepremi più alti per tornei internazionali di questa disciplina sportiva dopo i Master ed Open del World Padel Tour. Oltre al montepremi i vincitori del torneo conquisteranno ben 50 punti validi per il ranking Cupra WPT/FIP (30 punti per i finalisti) molto importanti per poter accedere alle qualificazioni del World Padel Tour. 

 

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“L’accordo con la Città metropolitana di Cagliari, per la condivisione di interventi di natura tecnologica e lo scambio di servizi di alta qualificazione nel settore dei sistemi informativi e telematici, è solamente il primo passo del percorso predisposto dalla Regione per mettere a disposizione di Comuni ed altri enti alcuni preziosi servizi regionali, come ‘Kentos’, la nostra rete telematica veloce fino a 100 Gbps, la videosorveglianza, le videoconferenze”. Lo ha detto l’assessore regionale degli Affari generali, Valeria Satta, che, questa mattina in assessorato, ha firmato col sindaco Paolo Truzzu l’accordo quadro con la Città metropolitana di Cagliari, prima pubblica amministrazione ad aderire, e presentato la ‘Carta dei Servizi tecnologici della Regione Sardegna’.

“La candidatura del Data center regionale a Polo strategico nazionale  – ha aggiunto l’assessore Satta – consentirà di soddisfare non solo le esigenze del sistema Regione, ma anche quelle di altre pubbliche amministrazioni, regionali e nazionali, con servizi al massimo dell’efficienza, ormai indispensabili. Finora, sei comuni sardi e cinque agenzie hanno già presentato la manifestazione di interesse per aderire. Perciò, a breve saranno sottoscritti gli accordi quadro, che consentiranno di avere una Sardegna più ‘smart’ e al passo coi tempi, sempre nell’interesse del cittadino”.

La Città Metropolitana, in qualità di ente di secondo livello, è la prima pubblica amministrazione ad aderire ufficialmente al data center regionale. “Questa collaborazione con la Regione è un passo strategico verso una crescita digitale che metta al centro le esigenze delle amministrazioni, dei cittadini e delle imprese”, ha sottolineato il sindaco Truzzu. “Il nostro intento è quello di proporre l’estensione dell’accordo quadro a tutti i Comuni della Città Metropolitana che vorranno aderire”.

Nel corso dell’incontro è stata presentata la Carta dei servizi che il Polo Strategico Regionale mette a disposizione delle amministrazioni locali, tra i quali videosorveglianza, videoconferenze, pagamenti elettronici, conservazione e protezione dati, domini e posta elettronica, cloud computing. Nei prossimi mesi sarà inoltre avviata una ‘Academy’ volta alla formazione di nuove competenze digitali per i dipendenti della pubblica amministrazione.

Oltre ad usufruire dei servizi del Polo Strategico Regionale, la Città Metropolitana contribuirà alla sua implementazione e ne supporterà la candidatura a Polo Strategico Nazionale. Quello della Regione Sardegna è infatti uno dei 35 data center, su un totale di 1.252 censiti, individuati dall’Agenzia per l’Italia Digitale quali potenziali poli strategici nazionali.

 

 

 

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Francesco Muscolino è il nuovo Direttore del Museo Archeologico Nazionale di Cagliari. Dal 9 novembre assume l’incarico di dirigere l’unico Istituto dotato di autonomia speciale presente in Sardegna.

Francesco Muscolino, Archeologo del MiBACT con responsabilità direttive presso il Parco Archeologico di Pompei, siciliano, classe 1976, è una figura di elevato livello professionale e scientifico, presenta una rilevante attività di ricerca in ambito archeologico e una notevole esperienza nell’ambito della tutela e della gestione del patrimonio. Il nuovo Direttore vanta un ampio curriculum nel settore e ha ricoperto il ruolo di funzionario archeologo al Ministero. Dal 2010 ha prestato servizio alla Soprintendenza per i beni archeologici della Lombardia, alla Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Como, Lecco, Monza-Brianza, Pavia, Sondrio e Varese, al Polo Museale della Campania, nella Struttura di supporto al Direttore generale del Grande Progetto Pompei e infine presso il Parco Archeologico di Pompei, fino alla nuova nomina conseguita al Museo di Cagliari.

L’archeologo ha maturato esperienze lavorative in Italia e all’estero, tra missioni archeologiche, docenze universitarie e incarichi in istituzioni museali e pubbliche. E’ stato selezionato da una commissione internazionale di altissimo livello scientifico presieduta dal Direttore del Museo Egizio di Torino e composta dai direttori della National Gallery di Londra, del Prado di Madrid e da esperti di chiara fama. La commissione ha valutato 425 candidati e selezionato i direttori dei tredici istituti culturali statali dotati di autonomia messi a bando con la procedura di selezione internazionale dello scorso gennaio. Del nuovo Museo Archeologico Nazionale di Cagliari, Istituto con autonomia speciale, fanno parte la Pinacoteca Nazionale, lo Spazio San Pancrazio e l’Ex Regio Museo. Il Museo Archeologico svolge un ruolo di primo piano ed è la più importante e prestigiosa sede espositiva di antichità della Sardegna, punto di riferimento del territorio, con i suoi oltre 4 mila oggetti che raccontano una storia lunga quasi 7.000 anni dalla Preistoria all’Alto Medioevo.

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Le associazioni sportive dilettantistiche Cra e Cral Regione Sardegna, con l’APS NaturalMente Sardegna,  in collaborazione con la Assl di Cagliari,  stanno lavorando sul il Progetto “Insieme LiberaMente”, con il quale verranno promosse alcune iniziative finalizzate al benessere psicofisico della popolazione.

L’intervento, sulla scorta delle specificità istituzionali dell’Ats Sardegna, si incardina nelle attività di recupero e integrazione sociale volte a migliorare i servizi all’utenza e, in tal senso, intende sostenere nuove soluzioni operative con incontri, passeggiate e ciclopedalate in collaborazione con le associazioni di settore come l’Aps Fiab Cagliari (Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta) e l’Asmar (Associazione Sarda Malati Reumatici) .

L’iniziativa, in linea con le vigenti norme di sicurezza sanitaria, sarà svolta all’aperto nel rispetto del distanziamento sociale nell’ambito del compendio naturale del Parco del Molentargius i cui tracciati ciclopedonali si snodano in sicurezza verso il lungomare Poetto, il promontorio di Sant’Elia e il colle di Monte Urpinu.

Andare in bici e camminare all’interno di un ambiente naturale consente di seguire percorsi sensoriali che rappresentano un’opportunità per rendere dinamica la mente e il corpo, condividere con gli altri difficoltà e soddisfazioni sul vissuto. Riattiva la capacità di stare in gruppo, favorisce la nascita di esperienze e relazioni che contribuiscono a rafforzare l’autostima e, in questo contesto, ogni persona diventa un anello importante all’interno del gruppo.
Al fine di avviare un valido percorso esperenziale saranno previste  iniziative conoscitive e formative all’aperto volte ad aggregare i partecipanti e a  favorire la valutazione delle capacità psicomotorie dei singoli con una rielaborazione finale volta a rafforzare l’esperienza vissuta.

Il progetto, col supporto delle Associazioni del Terzo Settore, intende rafforzare le azioni di prevenzione intraprese dalle strutture sanitarie al fine di sensibilizzare la popolazione nel perseguire stili di vita sani ed equilibrati. Inoltre, la crescita del benessere psicofisico della popolazione consente di favorire l’invecchiamento attivo col fine di limitare i costi sociali associati alle patologie degenerative.

In un periodo di restrizioni sociali associate all’attuale pandemia sanitaria l’iniziativa intende promuovere l’attività motoria all’aperto e la fruizione integrata dei parchi cittadini e, in tal senso, l’intervento risulta sinergico al Progetto “Parchi della Salute” volto alla valorizzazione dei parchi interni ai presidi sanitari già avviato dall’Associazione ICS Ingegneri Cultura e Sport col supporto della ASSL di Cagliari 

 

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Il nuovo decreto anti Covid vieta le partite di calcetto tra amici. È ufficialmente entrato in vigore e sarà così per (almeno)  trenta giorni. “Lo svolgimento degli sport di contatto è consentito da parte delle società professionistiche, a livello sia agonistico che di base, dalle associazioni e società dilettantistiche riconosciute dal CONI e dal CIP, nel rispetto dei protocolli emanati dalle rispettive Federazioni sportive nazionali”. Così si legge nel testo del Dpcm.

I tornei ufficiali possono continuare. Tuttavia c'è chi considera troppo rigidi i protocolli. E quello che dovrebbe essere uno svago diventa un tormento per gli atleti. 

A Cagliari si è fermato proprio per questo anche il Maracanà, torneo di calcio a 7 interaziendale al quale partecipano tanti lavoratori.  La competizione in tutti questi anni non si era mai interrotta. 

“Il Maracanà si è fermato il 5 marzo 2020 per la prima volta nella storia. E non sappiamo quando riprenderà”, fa sapere uno dei suoi fondatori, Angelo Sarritzu.  “Purtroppo dobbiamo subire le nuove restrizioni, ma viene prima la salute”. Dice invece Alberto Borsetti presidente del MSP Sardegna (Movimento Sportivo Popolare). “Ci auguriamo che queste limitazioni servano veramente a sconfiggere il Covid”.

Le interviste a Angelo Sarritzu e Alberto Borsetti.

Sarritzu cosa è il Maracanà?

“Il Maracanà è un torneo di calcio a 7 oppure a 8, interaziendale abbastanza competitivo. Giocano i dipendenti di grosse aziende, pubbliche e private. È stato organizzato per la prima volta nel 2004 dall’associazione Alan Tornei, di Angelo Sarritzu e Alberto Tiddia.  Ha avuto fino a 42 squadre iscritte fino a 7-8 anni fa (quando c’è stato l’apice), ultimamente invece abbiamo avuto circa una ventina di squadre. Partecipano al torneo tutte le più grandi aziende come Poste, Regione, Saras, Algida, Armi, carabinieri, vigili del fuoco ecc. Si scontrano in un campionato che va da ottobre a giugno, nella normalità. Quest’anno ci siamo dovuti fermare il 5 marzo 2020 perché tutte le attività sono state bloccate”.

Perché avete deciso di non riprendere a giocare dopo lo stop forzato?

"Ci è stata data la possibilità di riprendere, verso fine giugno-primi di luglio, con delle limitazioni. Non si possono utilizzare gli spogliatoi, se non in maniera molto distanziata, le docce non possono essere fatte come nella normalità ma solo in casi particolari, con una persona alla volta e occorre fare la santificazione dell’impianto dopo ogni doccia.  In queste condizioni i giocatori sudatissimi, ad agosto, non avrebbero potuto fare tranquillamente la doccia, si sarebbero create file lunghissime.  Per questi motivi abbiamo annullato il torneo. Il Maracanà 2019-2020 non è stato assegnato. Il Cral Poste era primo in classifica però abbiamo bloccato la competizione”. 

Quali altre restrizioni dovevate rispettare?

“Quando abbiamo rilanciato l’organizzazione del nuovo anno, le restrizioni comunque ancora ci vietavano un certo utilizzo degli spogliatoi.  Questo avrebbe creato grandi disagi perché i nostri giocatori sono lavoratori, molti vanno a giocare appena escono dal lavoro quindi hanno bisogno di cambiarsi, quelli che invece fanno il turno di notte hanno bisogno di fare la doccia a fine partita. Altri ancora non vivono a Cagliari, come per esempio i lavoratori della Rwm di Domusnovas, quindi non possono aspettare 50 chilometri prima di fare la doccia.  L’utilizzo degli spogliatoi è indispensabile in un torneo del genere.  Ci proibivano di utilizzarlo come facevamo sempre.  Potevamo usare solo due tre spogliatoi piccolissimi nei quali potevano entrare tre o quattro persone alla volta".

Conseguenze?

"Ci sarebbe stata una ressa che non finisce più.  Avremmo dovuto misurare la temperatura ai giocatori prima dell’entrata in campo.  Inoltre doveva scattare il cartellino giallo ogni volta che ci sarebbe stato un contatto ravvicinato non giustificato a palla ferma, stessa cosa per un avvicinamento all’arbitro per proteste in maniera minacciosa a meno di un metro.  Poi c’è l’obbligo di entrare in campo distanziati con la mascherina e toglierla solo nel momento in cui si gioca .Tutti questi paletti hanno convinto le squadre, nelle riunioni che abbiamo fatto, che questo non sarebbe più stato un divertimento, ci sarebbero state troppe difficoltà.  Per questo molte squadre hanno deciso di non iscriversi. Il 29 settembre noi organizzatori abbiamo deciso di non procedere. Abbiamo dichiarato impossibile partire per quest’anno con queste condizioni, anche perché su 20 squadre otto non aderivano. Con questi paletti diventa più uno stress che altro. Tutte queste normative complicano l’oretta di svago che invece diventerebbe un tormento”. 

Dal punto di vista economico invece ci sono state delle perdite?

“Ogni squadra deve pagare mille euro per l’iscrizione. La perdita economica riguarda gli arbitri. In queste condizioni alcuni di loro sono disoccupati hanno delle difficoltà. I tornei annullati sono diversi. Il parco arbitri si ritrova a dover fare pochissime partite a settimana”. 

L’intervista ad Alberto Borsetti

Borsetti, lei cosa pensa del nuovo decreto? 

“Purtroppo dobbiamo subire le nuove restrizioni. Ma viene prima la salute. Ci auguriamo che queste limitazioni servano veramente a sconfiggere il Covid. Il problema dello sport amatoriale è che le competizioni non sono controllate come gli eventi ufficiali.  Per esempio senza autocertificazione e senza certificato medico per attività agonistica non si può giocare. Ogni sabato la società deve dare all’impianto sportivo l’elenco dei giocatori che devono scendere in campo, ai quali viene misurata la temperatura.  È inevitabile però che se il virus continua a circolare si bloccherà tutto”. 

Nel caso in cui si dovesse bloccare tutto cosa farete?

“Attendiamo tempi migliori e rispettiamo il ministero. Tuttavia speriamo che questo non succeda e che quindi si potrà continuare a fare sport. È importante per tutti. Ci auguriamo però che non ci sia il picco di contagi che blocchi tutto. Già in serie A ne abbiamo uno in più ogni giorno.  Per il momento non abbiamo avuto contagi nei campionati di calcio amatori. Attualmente si va avanti tranquillamente. Abbiamo diverse discipline come paddel, tennis ecc. Tutti stanno rispettando le linee guida, c’è da dire però che molti sono terrorizzati e non vanno nemmeno in palestra.  In ogni caso avremo il tempo per giocare, stiamo parlando di partite amatoriali. La voglia di giocare c’è e c’è anche quella di rispettare i provvedimenti”. 



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