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 Al via l’avviso per la concessione di contributi in conto occupazione a favore delle cooperative sociali di tipo “B” iscritte all’Albo Regionale per il 2023.

“La Regione riconosce, valorizza e promuove il ruolo e la funzione delle cooperative sociali che operano nel nostro territorio - afferma l’assessore del Lavoro, Ada Lai - Sono imprese sociali che creano valore per tutta la comunità. Il loro obiettivo, infatti, è quello di promuovere l’inclusione sociale svolgendo attività economiche funzionali all’inserimento lavorativo dei soggetti più svantaggiati, come disabili o detenuti”.

L’Avviso, nello specifico, prevede l’erogazione dei rimborsi delle retribuzioni liquidate dal soggetto proponente a ciascun socio lavoratore, svantaggiato e non svantaggiato, che alla data di presentazione della domanda di aiuto risultino regolarmente assunti. L’arco temporale relativo al riconoscimento delle retribuzioni decorre dalla data di pubblicazione del Bando, a ritroso fino ad un massimo di diciotto mensilità. L’obbligo della vigenza del rapporto di lavoro non sussiste per i soci lavoratori stagionali.

La dotazione finanziaria, a valere su risorse regionali, è pari a 3.000.000,00 di euro. Somme residue che dovessero rendersi disponibili per effetto di nuovi stanziamenti, anche a fronte di ulteriori assegnazioni, o a causa di rinunce o revoche, potranno essere adottate al fine di soddisfare le domande non accolte.

La Domande di Aiuto Telematica (DAT) potrà essere presentata a partire dalle ore 12.00 del 3 ottobre 2023 ed entro e non oltre le ore 23:59 del 17 ottobre 2023, esclusivamente utilizzando l’applicativo reso disponibile dalla Regione Autonoma della Sardegna nell’ambito del Sistema Informativo del Lavoro e della formazione Professionale (SIL) all’indirizzo: www.sardegnalavoro.it. L’ordine cronologico di invio telematico delle stesse costituisce l’unico elemento di priorità nell’assegnazione dell’aiuto. Le cooperative sociali all’atto della presentazione della singola DAT prenoteranno la quota parte di risorse richiesta.

Le richieste di chiarimenti sulle disposizioni dell’Avviso potranno essere presentate all’indirizzo mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..  Alle richieste di chiarimento verrà data risposta in forma anonima a mezzo pubblicazione di appositi “chiarimenti” (FAQ) sui siti www.regione.sardegna.itwww.sardegnalavoro.it  e  www.sardegnaprogrammazione.it  nella pagina relativa all’Avviso pubblico in oggetto, e al fine di garantire trasparenza e par condicio tra i concorrenti.

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Mercoledì, 13 Settembre 2023 18:55

Stop alla fusione negli scali del nord Sardegna

 Il progetto di fusione degli aeroporti del nord Sardegna, Alghero e Olbia, è stato sospeso. Secondo quanto riportato dall’Ansa lo ha comunicato nell'Aula del Consiglio regionale l'assessore dei Trasporti Antonio Moro.

Il numero uno dei Trasporti ha detto che: "È arrivata qualche minuto fa la sentenza del tribunale civile di Cagliari, sezione specializzata per le imprese, cui ci siamo rivolti per difendere le ragioni della Sardegna Il giudice Nicola Caschili ha sospeso gli effetti della delibera di approvazione del progetto di fusione assunti dall'assemblea straordinaria di Sogeaal in data 29 maggio 2023". L'udienza di merito è fissata a metà gennaio, fino ad allora gli effetti della procedura sono sospesi". 

 

La notizia arriva due settimane dopo le delibere delle società di gestione degli aeroporti di Alghero e Olbia che annunciavano di fatto la nascita della Nord Sardegna Aeroporti.

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Un Tavolo di confronto con all'ordine del giorno le problematiche del settore pesca e del comparto agricolo.  La Commissione Politiche Agricole si è riunita alla Reggia di Caserta ed ha visto la partecipazione del Ministro Francesco Lollobrigida e degli Assessori all'Agricoltura delle Regioni Italiane. Per la Regione Sardegna l%u2019Assessore Valeria Satta che ha partecipato al confronto discutendo soprattutto sui gravi problemi causati al mondo della pesca dall%u2019abnorme proliferazione del granchio blu.

%u201C Attendiamo il Decreto sul granchio blu - ha detto la Satta - già discusso al tavolo del Comitato Pesca con le nostre associazioni di categoria. Inoltre aspettiamo ulteriori notizie per la riapertura del tavolo per le compensazioni da parte del Governo per la programmazione 23-27.%u201D

Altri temi trattati oltre al granchio blu, la peste suina africana, la gestione dei rischi, le problematiche legate alla carenza d%u2019acqua e delle necessarie riserve idriche e l%u2019emergenza peronospora e xylella.

"La Commissione Politiche Agricole - ha detto ancora l%u2019assessore Valeria Satta- in questo momento così importante per l%u2019 agricoltura e la pesca italiana, che  crescono veramente in maniera esponenziale in termini di qualità sempre più ricercata in tutto il mondo,  ha necessità di girare per la Penisola con incontri mirati nel territorio Italiano, per capire meglio e più a fondo le varie problematiche. Allo stesso tempo in un periodo storico così delicato visto la problematica clima e guerra Ucraina, bisogna fare i conti con tutto ciò che  comporta, specie  in termini di rincari, energia trasporti e carburante. Abbiamo iniziato dalla Campania e continueremo gli incontri nelle altre Regioni. Ora più che mai lavoriamo insieme, vicino ai nostri agricoltori, allevatori e pescatori".

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Partirà dall’Ogliastra il nuovo progetto sperimentale della Regione per portare i servizi dell’Aspal più vicini ai cittadini. Si chiama Punto CPI e sarà uno sportello aperto, per il momento, una volta la settimana a Arzana, Baunei, Tertenia e Jerzu. I quattro sportelli che faranno capo al CPI di Lanusei consentiranno di offrire una gran parte dei servizi per il lavoro ai cittadini e alle imprese evitando loro lunghi viaggi per raggiungere la sede del CPI di Lanusei o quella decentrata di Tortolì. Oggi a Lanusei nella sede della Provincia, l’assessore regionale del Lavoro, Ada Lai, insieme alla direttrice dell’Aspal, Maika Aversano, hanno presentato il progetto ai rappresentanti istituzionali del territorio e ai sindaci e hanno firmato un protocollo di intesa con i primi quattro cittadini che hanno aderito all’iniziativa.

“L’amministrazione regionale si avvicina ai territori - dichiara l’assessore del Lavoro, Ada Lai. Patiamo dall’Ogliastra, decentrando i servizi per il lavoro, per poi continuare in tutta la Sardegna, attraverso un nuovo approccio di rete, basato su un modello di cooperazione con gli enti locali e le imprese. Ampliamo e diffondiamo capillarmente i punti CPI  - sottolinea Lai - per dare una risposta alle esigenze dei cittadini, soprattutto di coloro che vivendo in zone periferiche hanno più difficoltà ad accedere ai servizi digitali. E’ un modello che cercheremo di portare con l’Aspal in tutta la Sardegna”.

“Il Punto CPI - spiega la direttrice generale dell’Aspal, Maika Aversano - è uno sportello, organizzato e gestito dai nostri Centri per l’Impiego, che consente a cittadini e imprese di poter avere servizi, supporto e consulenza a pochi passi da casa. Nel punto Cpi sarà come essere in una sede vera e propria dei Centri per l’impiego perché non saranno solo fornite informazioni, ma si potranno avere tanti servizi: dall’orientamento all’accompagnamento al lavoro, all’iscrizione al collocamento mirato, al supporto per la scheda anagrafica o per partecipare ai cantieri di lavoro, solo per fare alcuni esempi.”

Il punto Cpi aprirà a Arzana (Comune, mercoledì 9.00-12.00); Baunei - Santa Maria Navarrese (Circoscrizione comunale - Piazza Principessa di Navarra, martedì 9.00-12.00; Jerzu (Comune, mercoledì 9.00-12.00); Tertenia (Comune, venerdì 9.00-12.00).

Tutti gli sportelli fanno capo al CPI di Lanusei e alla sede decentrata di Tortolì. Per info: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

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Dalla Regione 10 milioni di euro per il finanziamento di contributi a sostegno dei costi per l’affitto di casa, rivolto alle famiglie in situazione di disagio economico. Lo ha stabilito la Giunta Solinas, su proposta dell’assessore dei Lavori Pubblici, Pierluigi Saiu, con l’approvazione della delibera che ha destinato ai Comuni della Sardegna le risorse del Fondo per il sostegno all’accesso alle abitazioni in locazione. Sarà ora compito dei Comuni bandire gli avvisi pubblici per l’individuazione dei beneficiari secondo i criteri indicati nella stessa delibera.

“Parliamo di una misura importante a favore dei nuclei familiari a basso reddito che vivono in una casa in affitto e devono sostenere la spesa del canone di locazione. Per dare la massima copertura possibile al fabbisogno – precisa l’assessore Saiu – abbiamo autorizzato i Comuni a integrare i fondi assegnati con le eventuali risorse non spese dall’anno precedente”.

Per l’assegnazione dei contributi sono state individuate due fasce il cui importo massimo che potrà essere corrisposto ai beneficiari è stabilito rispettivamente fino a 3.098 euro o fino a 2.320 a seconda dei requisiti di reddito (Isee) e dell’incidenza del canone di locazione annuo su quest’ultimo. Entro gli importi massimi stabiliti per le due fasce è previsto anche un incremento del contributo del 25% per le famiglie in cui siano presenti ultra sessantacinquenni  o persone con disabilità. Non è prevista invece la possibilità di cumulare il contributo con il Reddito di cittadinanza.

Tutte le procedure che riguardano la misura (dall’emanazione dei bandi, alla pubblicazione delle graduatorie da parte dei Comuni) saranno monitorate dall’assessorato dei Lavori Pubblici.

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Firmato dall’Assessore dell’Agricoltura, Valeria Satta, il decreto contenente 'Direttive per l’assegnazione di nuove risorse ai GAL periodo 2023-2027 ai fini dell'attuazione di strategie di sviluppo locale per i territori rurali LEADER'.

Le Direttive disciplinano la gestione degli Interventi a sostegno della preparazione delle strategie di sviluppo rurale LEADER” e l’attuazione delle strategie di sviluppo locale, finanziati dal fondo europeo FEASR nell’ambito del Complemento regionale per lo Sviluppo Rurale 2023-2027 della Regione Sardegna e del Piano strategico della PAC.

La dotazione finanziaria complessiva degli interventi, che sarà assegnata tramite un imminente bando, è di 50 milioni per SRG06 e di 850.000 euro per SRG05.

I beneficiari del bando saranno selezionati tra i Gruppi di Azione Locale già operanti nella programmazione 2014-2022.

Il bando, presentato a tutti i GAL, ha introdotto numerosi elementi di semplificazione rispetto alla programmazione precedente al fine di accelerare l’emanazione degli stessi e la realizzazione dei progetti.

“Le Direttive - sottolinea l’assessore Valeria Satta - disciplinano la gestione degli Interventi “SRG05 - Sostegno alla preparazione delle strategie di sviluppo rurale LEADER” e “SRG06 - Attuazione delle strategie di sviluppo locale”, finanziati dal fondo europeo FEASR nell’ambito del Complemento regionale per lo Sviluppo Rurale 2023-2027 della Regione Sardegna e del Piano strategico della PAC. L’inclusione nell’area LEADER di ulteriori Comuni rispetto a quelli facenti parte del GAL, sarà ammessa a condizione che i nuovi Comuni appartengano ad Unioni di Comuni che rientrano (parzialmente) nell’area precedente del GAL.”

La concessione dei finanziamenti è subordinata alla presentazione di una Strategia di Sviluppo Locale, elaborata dal GAL, a seguito di una consultazione pubblica e di una serie di incontri di animazione territoriale, finalizzati al coinvolgimento delle imprese e della popolazione, beneficiari finali degli interventi. Le attività di animazione si svolgeranno in ogni territorio a partire dal mese di settembre e sino alla prima decade di novembre 2023. A seguire è prevista la presentazione dei progetti contenenti le strategie di sviluppo da parte dei GAL e una loro istruttoria, che dovrà chiudersi entro il 2 dicembre 2023.

Il bando, che è stato presentato in un seminario tenutosi ieri a Massama (Oristano) alla presenza di tutti i Gruppi di Azione Locale, ha introdotto numerosi elementi di semplificazione rispetto alla programmazione precedente, al fine di accelerare l’emanazione dei bandi e la realizzazione dei progetti da parte dei GAL

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 “La campagna No Women no Panel è uno dei segni più significativi e positivi di una nuova sensibilità, un nuovo concreto approccio alla necessità impellente del raggiungimento di una reale parità di genere, che è parità di opportunità e di dignità. Troppo a lungo sui luoghi di lavoro, in ogni sede istituzionale, tale necessità è stata omessa e dimenticata: oggi, anche grazie ad iniziative di questo genere, che vedono giustamente la Rai e le Istituzioni protagoniste e cooperanti, la coscienza sociale sta gradualmente riconquistando il terreno perduto, assicurando quel livello di crescita civile che pone le donne in eguale condizione e in eguali opportunità di crescita nelle professioni e in ogni ordine di ruolo. I mutamenti culturali richiedono anni ed è quindi importante agire fin da subito; siamo quindi convintamente partecipi di questa iniziativa. La Rai, la più grande industria culturale italiana, e tra le più grandi d'Europa, può davvero essere il luogo ideale per questo cambiamento culturale che tutti noi auspichiamo”.

Lo dichiara il Presidente della Regione Christian Solinas in riferimento alla campagna ‘No Women non Panel, senza donne non se ne parla’, nata con l'obiettivo di favorire l'equilibrio di genere in panel ed eventi pubblici, garantendo l’adeguata rappresentanza delle donne in convegni, appuntamenti istituzionali e talk e oggi oggetto di un protocollo di intesa, tra la Regione, la Rai Radiotelevisione italiana, i Comuni di Cagliari e Sassari e le Università di Cagliari e Sassari.

“Con questo protocollo – dichiara l’assessore regionale degli Affari generali, Andreina Farris, oggi presente alla firma del documento in qualità di delegata del Presidente Solinas – la Regione Sardegna riafferma i sentimenti di rispetto e considerazione nei confronti delle donne. Un rispetto che il popolo sardo ha sempre avuto anche in virtù di esempi passati alla storia e di cui la Sardegna è stata espressione, come Eleonora, che a cavallo del Quattrocento ha guidato il Giudicato d’Arborea, o Grazie Deledda, unica donna italiana insignita del Nobel per la letteratura nel 1926, esattamente vent’anni prima che l’Italia riconoscesse il diritto di voto alle donne. Questi valori, insiti nella cultura sarda, sono stati trasfusi nello Statuto speciale della Regione Sardegna del 1948. Particolare lungimiranza, per l’epoca, è contenuta nella norma che afferma il principio per cui la Regione deve promuovere condizioni di parità nell’accesso alla carica di Consigliere, per consentire l’equilibrio fra gli uomini e le donne nella rappresentanza. Nel tempo c’è stata un’evoluzione e sono state introdotte altre norme. La parità però deve essere realizzata non solo sul piano formale, ma anche su quello sostanziale e il Presidente Solinas, in questo senso, nell’arco della legislatura ha dato prova di grande sensibilità in più di un’occasione, non ultima la nomina di una donna al vertice dell’amministrazione regionale”.

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Eccellenze sarde del biologico in vetrina al SANA, il  Salone Internazionale del biologico e del naturale. A Bologna grande successo per le 13 aziende sarde che fanno parte della Collettiva organizzata dalla Regione Sardegna, curata dall'Agenzia Laore in un'aerea espositiva di 250 metri quadrati  dedicata interamente alla Sardegna.

Una vetrina del comparto biologico isolano che, tra tradizione e innovazione, esprime produzioni biologiche di alta qualità.

La Sardegna è presente con produzioni che spaziano dal vino all’olio extra vergine d’oliva, dalle piante officinali agli oli essenziali e al miele, a testimonianza della crescente attenzione per il biologico e le sue potenzialità di mercato. Presente nel padiglione Sardegna anche il Sottosegretario di Stato del Ministero dell'Agricoltura, Luigi D'Eramo, il Commissario di ISMEA, Livio Proietti e il Direttore Generale per la Promozione Sistema Paese del MAECI, Enzo Angeloni.

“Una partecipazione - ha sottolineato l’Assessore dell’Agricoltura, Valeria Satta - che si inserisce in un quadro di azioni voluto dall'Assessorato dell'Agricoltura per promuovere e valorizzare il settore in crescita costante. Presente a Bologna per sottolineare il sostegno convinto della Regione al comparto.  Continua la promozione dei nostri prodotti sardi in Italia e all'estero. Dobbiamo sostenere i nostri produttori in tutto quello che sono le azioni positive e di ampia visibilità. La Sardegna deve contare per ciò che sono i suoi prodotti di eccellenza e qualità. Oggi parliamo di biologico, settore nel quale la nostra Regione sta crescendo sempre di più, dal miele all'olio, dal vino alle olive. I sardi stanno facendo passi importanti in un mercato nazionale davvero centrale per la nostra agricoltura italiana"

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Dal 1 luglio al 30 agosto 2023 il traffico complessivo (arrivi e partenze) nei tre aeroporti e nei quattro porti della Sardegna ha raggiungo la cifra record di 5.401.295 passeggeri; nello stesso periodo di riferimento, nel 2022 erano 5.337.037, mentre nel 2019 si sono fermati a 5.191.285.

Anche gli arrivi non sono mai stati in numero così elevato: dal 1 luglio al 30 agosto 2023 i passeggeri sbarcati negli scali portuali e aeroportuali dell’Isola sono stati complessivamente 2.738.835; nel 2022 erano 2.597.022 e nel 2019 sono stati 2.626.901.

Nel periodo luglio-agosto 2023, il traffico dell’aeroporto di Cagliari ha raggiunto la cifra di 1.189.583 (40.149 passeggeri in più rispetto all’analogo periodo 2022 e 16.799 rispetto al 2019). Gli arrivi di luglio e agosto 2023 al Mario Mameli sono stati 599.842 (19.593 in più rispetto al 2022 e 10.951 rispetto al 2019).

Nell’aeroporto di Olbia, il traffico complessivo luglio-agosto 2023 è stato pari a 1.390.397 (49.855 passeggeri in più del 2022 e 172.488 in più del 2019). Gli arrivi di luglio- agosto 2023 sono stati 696.953 (26.289 in più rispetto al 2022 e 88.966 in più rispetto al 2019).

Ad Alghero, luglio-agosto 2023 ha registrato un traffico complessivo (arrivi più partenze) di 420.408 (21.654 passeggeri in meno rispetto al 2022 e 4.607 in più rispetto al 2019). Gli arrivi nello scalo algherese, nel medesimo periodo di riferimento, sono stati 212.266 (9.977 in meno rispetto al 2022 e 3.878 in più rispetto al 2019).

Nei porti di Cagliari, Olbia, Porto Torres e Golfo Aranci, nel periodo luglio-agosto 2023 si è registrato un traffico complessivo (arrivi più partenze) di 2.422.907 passeggeri (17.908 in più rispetto al 2022 e 38.116 in più rispetto al 2019). Gli sbarchi luglio-agosto 2023 sono stati (sempre con riferimento ai quattro scali portuali) 1.240.774 (8.117 in più rispetto al 2022 e 19.139 in più rispetto al 2019).

«Ancora una volta i dati del traffico passeggeri e i volumi degli arrivi in Sardegna, nei due mesi di punta della stagione turistica, certificano un risultato mai ottenuto prima – ha dichiarato l’assessore regionale dei Trasporti, Antonio Moro – superiore non soltanto allo scorso anno, ma anche a quello della stagione 2019».

«Non nego criticità e disagi – ha spiegato l’esponente della giunta del presidente Solinas - così come è auspicabile un miglioramento complessivo dei servizi di trasporto sia aerei che navali, ma le mistificazioni e le strumentalizzazioni che continuiamo a registrare anche in queste ultime ore, non portano alcun beneficio alla Sardegna e tantomeno migliorano la qualità della vita nella nostra Isola, così come non fanno crescere le quote di quel diritto alla mobilità e alla continuità territoriale che a più riprese è invocata e della quale c’è ancora estremo bisogno».

«Alla Sardegna serve, infatti, più unità di popolo e di intenti – ha concluso Moro - per difendere quelle garanzie e quelle specificità derogatorie rispetto al libero mercato che con impegno e fatica, da più di vent’anni a questa parte, siamo riusciti ad ottenere, dallo Stato Italiano e dall’Europa. Tutele che talvolta percepiamo come non del tutto sufficienti a compensare la nostra condizione insulare e che certamente meritano nuovi strumenti e una rinnovata collaborazione con il governo e con la commissione europea, per rafforzare e migliorare la rotta intrapresa nel verso dello sviluppo economico e della crescita sociale e culturale che, come è noto, per la Sardegna, passa per lunghi tratti proprio dall’efficienza dell’intero sistema dei trasporti».

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Con l’approvazione da parte del Consiglio regionale del capitolo del Collegato alla manovra relativo all’urbanistica riprende il percorso di riqualificazione del patrimonio edilizio esistente e si dà impulso alla pianificazione delle zone costiere. Le norme proposte dalla Giunta si basano su tre direttrici: la limitazione del consumo di suolo, il rispetto dell’ambiente, l’adeguamento dell’offerta turistica ai nuovi standard richiesti. “In un farwest dove, guardando agli ambienti costieri, solo 27 Comuni su quasi 110 hanno adeguato il Puc al Ppr ci siamo posti come obiettivo quello di riqualificare e pianificare per indirizzare meglio le volumetrie con una idea di Sardegna precisa, tarata su uno sviluppo duraturo e sostenibile”, ha detto l’Assessore degli Enti locali, Aldo Salaris in Aula.

RIQUALIFICAZIONE ZONE COSTIERE (ZONE F). I Comuni, nell’adeguamento degli strumenti urbanistici al Piano Paesaggistico Regionale, seguendo l'obiettivo di favorire la riqualificazione degli insediamenti costieri e il rafforzamento e la diversificazione dell’offerta turistica, possono recuperare il 25% della capacità volumetrica a suo tempo “congelata” dalla salvacoste (sempre e solo mediante adeguamento del Puc al Ppr). Queste volumetrie devono essere destinate esclusivamente alla realizzazione di nuovi alberghi a 5 stelle o superiori purché localizzati oltre la fascia dei 300 metri dal mare, ridotta a 150 metri per le isole minori. In sostanza, tutti i Comuni che hanno raggiunto il 50% di volumetrie (come stabilito dalla salvacoste), possono programmare il 25% del restante 50 per cento fino a oggi inutilizzabile. Se un Comune ha già impegnato il 90%, potrà disporre del 25% del solo 10% di volumetrie residue. "A differenza dell’offerta indiscriminata di volumetrie proposte in passato - ha spiegato l’Assessore Salaris - la previsione delle nuove strutture è contestualizzata in quanto subordinata alla dimostrazione del fabbisogno di ulteriori posti letto e alla verifica della compatibilità del carico sostenibile del litorale".

Guardando invece all’esistente, l’incremento del 25% può essere utilizzato per elevare lo standard qualitativo delle strutture ricettive già operative a prescindere dalla loro classificazione, fino a un massimo del 15% del volume realizzato dalla singola struttura in base al titolo abilitativo originario, senza aumento dei posti letto. In questo secondo caso l’intervento è ammissibile a condizione che sia finalizzato alla riqualificazione generale del complesso edilizio esistente e delle relative aree di pertinenza, senza incremento delle superfici impermeabili (adeguamento spazi comuni, spa, piscine, estensione hall e via dicendo); in arretramento rispetto all’edificio preesistente e non verso il mare; nel rispetto del limite fondiario massimo e della dotazione degli spazi pubblici per le zone F. Le disposizioni possono trovare applicazione solo in seguito all’adeguamento del Piano urbanistico comunale al Piano paesaggistico regionale, nel rispetto degli indirizzi applicativi che l’Assessore dell’urbanistica emanerà previa condivisione con il Ministero della Cultura.

RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO EDILIZIO. Previsto il riuso a fini abitativi e il recupero di sottotetti, piani pilotis, seminterrati e locali a piano terra a patto che siano situati in zone non a rischio. Il tutto, commenta l’Assessore Salaris, permette di limitare il consumo di suolo. È consentita la realizzazione di soppalchi e l’ampliamento volumetrico fino a 120 mc per adeguare gli spazi destinati a persone diversamente abili con gravi patologie (non è previsto il cambio di destinazione d’uso). Per allungare la stagione turistica è consentita la chiusura di verande per 240 giorni l’anno per le strutture ricettive. Tutto resta vietato in zone a rischio idrogeologico e dove eventualmente non consentito dal piano paesaggistico regionale. Aumenta inoltre il cofinanziamento regionale dei bandi della Legge regionale 29/1998 in favore dei comuni per la tutela e valorizzazione degli edifici pubblici nei centri storici (la quota passa dal 60 al 90%).

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