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È ricca di novità l’edizione 2023 dell’Expo del Turismo Culturale in Sardegna che è stato inaugurato ieri a Barumini. L’ormai indiscusso appuntamento di punta per il settore, organizzato dalla Fondazione Barumini Sistema Cultura, ancora una volta sta mettendo a confronto i massimi esperti del settore sulle tematiche legate al turismo culturale, alla gestione dei siti archeologici, in particolare a quelli Unesco e alle tante opportunità che si aprono per il settore economico connesso all'archeologia. Sono infatti oltre 21 i tour operator provenienti da tutta Europa (in particolare Germania, Francia, Olanda, Belgio, Repubblica Ceca, Spagna, Gran Bretagna e Slovacchia) che hanno incontrato oltre 60 aziende isolane per attivare nuovi canali in grado di estendere i flussi turistici a Barumini e tutto il territorio circostante ma anche per rafforzare quelli esistenti.   
 
CORSO RESTAURO. Al centro della tre giorni che proseguirà ancora oggi a Barumini e poi con una coda dedicata alla mattinata di Pula, a due passi dalle rovine di Nora, c’è stato il tema del restauro. E non a caso è stato scelto questo argomento considerato che la Fondazione Barumini Sistema Cultura, grazie alla Soprintendenza Archeologia Belle Arti per le province del Sud Sardegna e Oristano con l’Università degli studi di Cagliari stanno per inaugurare il primo corso di laurea in restauro in Sardegna. Un’opportunità unica che avranno per il primo anno 15 giovani provenienti dalla Sardegna, dall’Italia dall’estero (con l’obiettivo di arrivare in pochi anni a oltre 60 studenti) ma anche tutto il territorio, considerate le enormi potenzialità dirette e per l’indotto che questo corso di laurea potrebbe avere in un territorio altamente vocato al turismo culturale e archeologico.   
 
BARUMINI. “Questo appuntamento ci ha visto nuovamente protagonisti come motore dello sviluppo culturale legato all’archeologia in Sardegna, ma anche come centro regionale per lo sviluppo turistico e per la divulgazione delle buone pratiche in tema di tutela e valorizzazione dei grandi siti di interesse storico della nostra isola - sottolinea il presidente della Fondazione Barumini Sistema Cultura, Emanuele Lilliu, aprendo i lavori della 9^ edizione - come sempre, questo evento si caratterizza per il suo aspetto di internazionalità, ed è per questo che, anche quest’anno, abbiamo voluto coinvolgere rappresentanti di livello mondiale per questo settore e continuare a portare avanti dei percorsi di valorizzazione comuni”. All’apertura dei lavori è intervenuto anche il sindaco di Barumini, Michele Zucca che ha sottolineato: “Barumini promuove l'inseparabile binomio turismo-cultura diventando capitale sarda del comparto - dice - le tre giornate mettono a confronto esperti per la tutela e commercializzazione del patrimonio sardo in una vetrina importante per tutto il territorio isolano sul fronte culturale ma anche artistico e agroalimentare. I dati di una stagione turistica quasi conclusa testimoniano a Barumini il ruolo di traino degli attrattori culturali e archeologici che veicolano le presenze turistiche tutto l’anno - aggiunge - qui si struttura un’offerta turistica le cui prospettive non si riducono alla visita di un giorno ma valorizzano i centri in un’offerta senza limiti tecnici, territoriali e temporali. In questa visione nasce e si sviluppa la scuola di restauro”. 
 
SOPRINTENDENZA. E proprio sulla novità in arrivo del corso di laurea in restauro la Soprintendente Monica Stochino precisa:  “Con questo articolato progetto vogliamo ribadire la nostra specifica volontà di affiancare e supportare l’impegno degli enti territoriali e dei soggetti specificatamente costituiti e preposti alla valorizzazione del patrimonio culturale nella costruzione di processi virtuosi sempre più capaci di rappresentare momenti di crescita delle nostre comunità, con la creazione di opportunità che mettano in luce e attivino le risorse dei territori, nella consapevolezza che il patrimonio archeologico, storico artistico e paesaggistico è parte sostanziale e principale di tale processo”. Novità in arrivo anche a Casa Zapata. “Stiamo per riprendere gli scavi a Nurax’e Cresia - ricorda la funzionaria della Soprintendenza, Gianfranca Salis - il particolare contesto, all’interno dell’edificio museale, consentirà di trasformare l’attività di indagine archeologica sul nuraghe in un’esperienza unica per le persone che visitano Casa Zapata e che potranno assistere alle operazioni”.  Insomma una ricerca che si unisce alla fruizione e valorizzazione consentendo ai non addetti ai lavori di vedere in presa diretta le attività di scavo e capire quale lavoro certosino si cela dietro il lavoro sul campo degli archeologi.  
 
 LA GIORNATA. Tra gli altri alla prima giornata di incontri hanno partecipato 47 espositori, l’Istituto alberghiero di Villamar, le scuole ‘Vignarelli' di Sanluri, ‘Mossa’ di Oristano e l'Università della terza età di Sardara. Ai convegni, tra gli altri, hanno preso parte insieme al Consiglio di amministrazione della Fondazione con Caterina Lilliu, Salvatore Bellisai e il segretario generale, Tonino Chironi, anche Walter Cabasino, sindaco di Pula; Pierpaolo Vargiu, presidente Associazione Sardegna verso l’Unesco; Riccardo Cicilloni, docente Università degli studi di Cagliari; Silvia Einaudi, docente Università degli studi di Cagliari; Stefania Proietti, sindaco di Assisi; Cristiano Tiussi, direttore Fondazione Aquileia; Carmen Jòdar, Patrimonio Unesco Granada; Macarena Bustamante, Patrimonio Unesco Merida; Clara Pili, direttore Generale presso Fondazione Pula Cultura Diffusa. I lavori sono stati  coordinati da Giuseppe Melis. Domani seconda giornata con i tanti appuntamenti a partire dalla conferenza “Giovanni Lilliu Sardus Pater: Intellettuale e studioso di Sardegna” a cura della professoressa Maria Antonietta Mongiu.  
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Anche a Torino brilla il sito Unesco di Su Nuraxi insieme alle bellezze storico culturali del Comune di Barumini. L’occasione è stata il World Tourism Event (WTE), il più importante salone mondiale dei siti e città patrimonio mondiale Unesco andato in scena a Palazzo Carignano nella città sabauda. L’evento, arrivato alla sua quattordicesima edizione, ha visto ancora una volta Barumini rappresentare la Sardegna con il suo immenso patrimonio storico-archeologico, portato in vetrina dalla Fondazione Barumini Sistema Cultura. L’appuntamento rappresenta una delle tante tappe del percorso di promozione e valorizzazione in campo internazionale del territorio di Barumini che la Fondazione con il Comune portano avanti in sinergia. Alla più importante kermesse dedicata al turismo Barumini ha mostrato anche tutte le altre sue bellezze storico culturali, quelle dell'area archeologica e del Polo museale di Casa Zapata che custodiscono ancora oggi i reperti, i segreti e le tracce dell’antichissima cultura sarda nuragica e di quelli dell'epoca più moderna. 

FONDAZIONE. "Su Nuraxi è stato e continua a rappresentare un’opportunità di crescita e di sviluppo per il territorio – spiega il Presidente della Fondazione Barumini Sistema Cultura, Emanuele Lilliu – non solo per gli importanti risultati in termini di presenze turistiche nell’area, arrivate a superare i livelli pre Covid, ma anche perchè tutto questo stimola nuova occupazione, nuovi servizi e attività - dice – siamo consapevoli che insieme si ottengono risultati migliori e più duraturi, con minore sforzo. Per questo, abbiamo avviato una serie di collaborazioni finalizzate a valorizzare ancora di più la nostra storia, cultura e tradizione – conclude Lilliu – con la consapevolezza che esse rappresentano i punti di forza per la crescita del nostro territorio, soprattutto nelle aree interne della Sardegna, grazie a un turismo attento, responsabile e sostenibile”. Secondo Salvatore Bellisai, presidente del consiglio di amministrazione della Fondazione, inoltre “ancora una volta la presenza di Barumini a questo importante forum mondiale dei siti Unesco dimostra quanto il nostro territorio e i nostri siti siano riconosciuti in questi contesti internazionali al pari dei più importanti monumenti mondiali – sottolinea – l’applicazione rigorosa dei principi della convenzione Unesco ci ha consentito di superare le difficoltà della pandemia Covid e attestarci di nuovo sugli stessi livelli di flussi del 2019 e con prospettive di ulteriore crescita. L’impegno che mettiamo in campo è sempre massimo per perseguire non solo lo sviluppo territoriale locale ma anche quello più ampio che abbraccia la Marmilla – conclude – ma intendiamo continuare a sviluppare rapporti istituzionali per una rete efficace di sviluppo e valorizzazione del territorio”. 

IL WTE UNESCO 2023. All’appuntamento la Fondazione ha rilanciato il messaggio che per permettere a Su Nuraxi di essere, oggi, un modello di gestione di siti patrimonio dell’Umanità è anche grazie al costante e attento lavoro della Fondazione Barumini Sistema Cultura non solo dal lato della tutela del sito ma anche della promozione e incremento degli standard di qualità per la sua fruizione. L’edizione numero quattordici è stata rinnovata e, oltre al tradizionale spazio espositivo dedicato ai siti Patrimonio Mondiale e agli workshop e b2b riservato a buyer e seller del settore italiani e internazionali, ha visto un ricco calendario di approfondimenti sui temi di attualità legati al turismo e alla conservazione, promozione e valorizzazione dei siti Patrimonio Mondiale. All’appuntamento si sono confrontati rappresentanti istituzionali, operatori turistici, esperti e testimonial con l’obiettivo di far “toccare con mano” al pubblico del Salone il bello e il buono del Patrimonio Mondiale, di sensibilizzare i visitatori alla realtà dei territori e delle comunità locali, di fare rete per lo sviluppo e il miglioramento di strategie di valorizzazione dei siti.

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Riproduzioni dei tesori ritrovati al Santuario nuragico di Santa Vittoria di Serri, un percorso espositivo dell’area archeologica, immortalata da preziosi scatti eseguiti nelle suggestive fasi della giornata, dall’alba al tramonto, ma anche un documentario su Santa Vittoria e la possibilità di avere tutte le informazioni e gli approfondimenti utili, in italiano, inglese e in sardo, per poter organizzare al meglio una visita al prezioso sito. Da ieri è possibile ammirare tutte queste bellezze anche passeggiando all’interno del Centro Giovanni Lilliu, di Barumini. L’opportunità arriva dal nuovo corner espositivo, inaugurato oggi e allestito grazie all’iniziativa promossa dalla Fondazione Barumini Sistema Cultura, i Comuni di Barumini e Serri, con la Cooperativa Acropoli Nuragica.

“Questo percorso si inserisce nel lavoro portato avanti dalla Fondazione che mira a rafforzare una rete di collaborazioni con i Comuni del nostro territorio e di tutta la Sardegna – sottolinea Emanuele Lilliu, presidente della Fondazione Barumini Sistema Cultura, portando il suo saluto alla serata di inaugurazione - perché l’archeologia e la storia nuragica, rappresentano un importante filo conduttore che unisce tutta la nostra isola e noi dobbiamo essere capaci di creare per i turisti un’offerta sempre più integrata. Grazie a queste collaborazioni – conclude Lilliu – potremo sviluppare nuove relazioni in grado di attirare sempre più flussi turistici nei nostri territori”. 

 Presenti all’incontro anche i sindaci di BaruminiMichele Zucca e di SerriSamuele Gaviano. “Questa collaborazione con Serri ci permetterà di rafforzare meglio il percorso che sta unendo i nostri Comuni e permetterà ai visitatori di scoprire le grandi opportunità che le nostre comunità offrono”, ha sottolineato Zucca. Presenti al taglio del nastro anche i vertici della Fondazione Barumini sistema cultura con il segretario generale Tonino Chironi che ha aggiunto: “Queste sono sinergie importanti per far crescere l’economia del territorio integrando il turismo con l’agroalimentare, le nostre produzioni locali e la multifunzionalità rurale”. Tra i partecipanti anche Andreina Ghiani (Fondazione Barumini), curatrice dell’allestimento del corner e Federico Porcedda, vicesindaco di Serri e archeologo che ha curato i testi scientifici dei pannelli e delle didascalie. 

 “Siamo soddisfatti di condividere con Barumini nuove iniziative congiunte di valorizzazione del patrimonio archeologico e culturale del territorio, migliorando così anche l’offerta turistica – sottolinea il primo cittadino di Serri - la mostra racconta il passato e il presente del Santuario nuragico di Santa Vittoria, tra scatti fotografici e ricostruzioni di reperti rinvenuti durante le diverse campagne di scavo. Uno spazio promozionale ed espositivo in uno dei centri culturali più importanti della Sardegna – conclude Gaviano - che ringraziamo per l’opportunità”.

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