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Traffico passeggeri in costante crescita e tonnellaggio merci in sostanziale tenuta, nonostante la pesante crisi economica determinata dal conflitto russo – ucraino. Sono numeri che segnano un totale riallineamento - ed in alcuni casi una crescita rispetto al 2019 - quelli registrati nel 2022 dagli otto porti di competenza dell’AdSP del Mare di Sardegna. 

A partire dai traffici passeggeri che, dalla somma dei volumi movimentati nei principali porti commerciali (Cagliari, Olbia, Porto Torres, Golfo Aranci ed Arbatax), registrano un più 22 per cento rispetto al 2021 (anno di netta ripresa), con numeri prossimi ai 5 milioni di unità. In risalita anche il traffico delle rotte inferiori alle 20 miglia (Santa Teresa e Portovesme), che si attestano a poco meno di 826 mila passeggeri, per un più 21 % sull’anno precedente (sul dato influisce la chiusura di un mese dello scalo di Santa Teresa per interventi di
ripristino delle banchine).

Un trend che, complessivamente, supera le performances del 2019. Rispetto al periodo pre-covid, infatti, il 2022 segna un + 0,02 per cento sui traffici passeggeri di linea, mentre resta ancora negativo – meno 27 per cento – su quelli per le isole di Carloforte e Corsica (nel 2021 era pari a – 40 %). Risultato, in particolare, spinto dal record degli scali di Olbia – Isola Bianca (poco più di 3 milioni e 62 mila passeggeri nell’anno appena concluso) e Porto Torres (circa 1 milione e 135 mila), che crescono rispettivamente del 3 e del 10 per cento rispetto all’ultimo dato
positivo di tre anni fa.

Crescita a tre cifre per il mercato delle crociere, che ha chiuso il 2022 con un più 284,5 per cento rispetto al 2021, raggiungendo quota 220 mila e 595 passeggeri, 152 mila dei quali nel porto di Cagliari. Dato incoraggiante, ma ancora al di sotto dei risultati del 2019 (- 50%). Nonostante la differenza del numero di scali sia pressoché assottigliata (184 toccate nel 2022 rispetto alle 212 del 2019) resta incisivo il fattore riempimento nave che, per tutta la prima metà del 2022, è stato ridotto dalle restrittive misure sanitarie per il contenimento del contagio.
Sostanziale tenuta anche per il settore delle merci che, globalmente, chiude il 2022 con 43.814.388 tonnellate (circa 31 milioni nel porto di Cagliari) ed una minima flessione rispetto all’anno precedente (poco meno di 100 mila tonnellate di differenza). In dettaglio, le rinfuse liquide (principalmente petrolio e raffinati) hanno chiuso con un più 1,2 per cento rispetto al 2021. Ad un più 26 per cento ammonta, invece, il risultato della crescita di quelle solide (cereali, carbone e minerali). In calo, invece, il rapporto 2022 – 2021 per le merci su gommato, che si attesta ad un meno 11,4 per cento (circa un milione e mezzo di tonnellate in meno). Dato che evidenzia un rallentamento degli approvvigionamenti dovuto all’attuale crisi mondiale determinata dal conflitto russo –
ucraino. Non ultima, la movimentazione dei contenitori nel compendio del Porto Canale che, dopo la revoca della concessione alla CICT, restituisce statisticamente un segnale positivo (circa 55 mila TEUS), con un 68 per cento di incremento rispetto al 2021 ed un 54,6 sul 2019.

“I numeri registrati nel 2022 ufficializzano, almeno sul versante dei traffici passeggeri, il superamento del record 2019 e la definitiva uscita da un biennio di crisi sanitaria mondiale senza precedenti – dice Massimo Deiana, Presidente dell’AdSP del Mare di Sardegna – Un bilancio incoraggiante, quello appena stilato, frutto di un lavoro costante e sinergico di tutto il cluster portuale, che ha visto tutti gli scali del Sistema resistere con determinazione alle sferzate della crisi ed operare con profonda dedizione e professionalità, nonostante le restrizioni dettate dai
protocolli per il contenimento del contagio che, è bene ricordare, hanno inciso anche per la prima parte del 2022. Scriviamo, quindi, una nuova pagina, mantenendo, però, una certa prudenza dettata, questa volta, dalla nuova crisi mondiale generata dal conflitto russo – ucraino e, di conseguenza, dall’incremento dei costi energetici e di
trasporto che, nel 2022, hanno intaccato la movimentazione delle merci su gommato. Anche in questo caso, i porti di sistema opereranno in regime di massima efficienza, aprendo a nuove sfide di mercato e mantenendo sempre viva l’attenzione sul settore dei contenitori che, alla luce dei piccoli segnali positivi sull’operatività dell’anno appena concluso, necessita di quel salto decisivo al quale, da anni, lavoriamo incessantemente, creando sempre nuove condizioni di attrattività commerciale, finanziaria ed operativa: dalle Zes, alla Zona Franca Doganale, fino all’Agenzia per il Lavoro Portuale del Transhipment”.

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Traffico bloccato a Campeda dopo un’abbondante nevicata di questa mattina, la Statale 131, al chilometro 141, risulta bloccata. Grosse difficoltà sulla statale 389. È il primo bilancio di questa mattina nell’Isola a causa della neve.

L'ondata di maltempo che sta colpendo l'Isola quindi prosegue e la Protezione civile ha emesso anche tre nuovi di bollettini allerta.

Il primo è valido fino alla mezzanotte di oggi, venerdì 20 gennaio. Si tratta di un codice giallo (criticità ordinaria) per rischio idrogeologico sulla Gallura e sull'area di Flumendosa-Flumineddu. Rischio idraulico e idrogeologico su Campidano, Iglesiente, Montevecchio Pischinappiu, Tirso e Logudoro, sempre con codice giallo. Le nevicate potranno verificarsi sopra i 500 metri e fino a domani mattina, sabato 21 gennaio, si potrà formare ghiaccio sul manto stradale.

Il terzo avviso prevede per la giornata di oggi sui occidentale e meridionale dell'Isola venti di burrasca con raffiche sino a tempesta. I venti saranno inizialmente da sud-ovest, in rotazione da nordovest. Saranno inoltre possibili mareggiate sulle coste esposte.

Intanto sono sempre in azione sulle strade del Nuorese i mezzi spargisale. In campo le ditte dell’Anas e la Polizia stradale di Nuoro per regolare il traffico ed evitare incidenti.

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Si chiude un 2022 molto positivo per il mercato immobiliare sardo, con i prezzi delle compravendite che crescono del 6,2% rispetto al 2021, e quelli delle locazioni che nello stesso periodo arrivano al +18,6%. Comprare casa in Sardegna costa oggi, in media, 2.129 euro al metro quadro, mentre per affittarla bastano 12,3 euro/mq. Questo è quanto riscontrato dall’Osservatorio annuale sul mercato residenziale sardo di Immobiliare.it, il portale immobiliare leader in Italia, a cura di Immobiliare.it Insights.

Si osserva una brusca frenata del mercato degli affitti per quanto riguarda l’ultimo trimestre del 2022, con i prezzi delle locazioni che sfiorano il -4%. Rallentamento che viene recepito in modo meno netto dalle compravendite, che restano con il segno più nello stesso periodo (+2,0%).

Andamento simile, quello mostrato dalle variazioni della domanda di immobili in vendita e in locazione. La prima sfiora il +15% nell’ultimo anno, per poi contrarsi (-9,4%) nell’ultimo trimestre, la seconda arriva addirittura al +40,5% rispetto al 2021, subendo però un decremento del 20% negli ultimi tre mesi.

Trend molto più omogeneo per gli stock, che nel 2022 decrescono con percentuali simili sia per gli immobili non venduti (-19,1%) sia per quelli in attesa di locazione (-25,6%). Da segnalare però che nell’ultimo trimestre questi continuano a scendere con un ritmo simile per le compravendite (-16%), mentre rallentano per il mercato degli affitti (-4,1%).

I trend delle compravendite per città e province

Il territorio con il mattone più caro in regione è la provincia di Sassari, con 2.664 euro al metro quadro e la crescita dei prezzi più importante su base annua, +7,0%. Per arrivare alla città con i prezzi più alti, dobbiamo trovare Cagliari al secondo posto, che sfiora i 2.400 euro/mq. Anche il capoluogo cresce rispetto al 2021, con un +6,4%. In generale, soltanto il comune di Sassari è stabile (-0,6%) in una regione che cresce in modo molto uniforme. Discorso molto meno omogeneo, invece, per le variazioni trimestrali anche se prevalgono ancora i segni più.

Segnali positivi generalizzati anche dalla crescita della domanda a 12 mesi, trainata dal comune di Sassari vicino al +40%, e con soltanto due territori a mostrare il segno meno: il comune di Carbonia e quello di Oristano, entrambi vicini al -5%. Situazione opposta nell’ultimo trimestre, con solo il comune di Oristano (+21%) e quello di Sassari (+5%) in controtendenza.

Il territorio di Nuoro è invece l’unico che non segue il buon andamento di riduzione degli stock mostrato in regione, con il comune che mostra un +32,2% e la provincia al +11,3%. Gli immobili invenduti continuano a decrescere in tutti i territori anche nel quarto trimestre, con l’unica eccezione del comune di Cagliari (+14,4%).

I trend nel comparto delle locazioni

Sul fronte delle locazioni, restano i territori più cari la provincia di Sassari con 15,3 euro al metro quadro e il comune di Cagliari, con 11,1 euro/mq. La provincia di Sassari è anche quella dove i canoni crescono di più nel 2022, sfiorando il +30%. Questi sono cresciuti quasi ovunque in regione, ma anche qui ci sono delle eccezioni. Si tratta nel dettaglio della città e della provincia di Nuoro (rispettivamente -17,6% e -4,2%).

Decrescita generalizzata degli stock su base annua, mentre il comune di Sassari è l’unico in controtendenza al buon dato trimestrale, con un +52%. Guardando quindi alla domanda, torna ad essere Nuoro un mercato meno virtuoso degli altri di quest’anno con il -16% rispetto al 2021. Frenata nell’interesse verso l’affitto che coinvolge tutti i territori nell’ultimo trimestre.

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Martedì, 17 Gennaio 2023 09:15

Coldiretti, emergenza cinghiali in Sardegna

È emergenza cinghiali in Sardegna e nel resto della Penisola dove se ne contano 2,3milioni, uno ogni 26 abitanti. Un numero fuori controllo che li ha trasformati in un problema sociale. Oltre alle perdite economiche in campagna dove fanno razzie nei terreni arando le colture e distruggendo le recinzioni e altre attrezzatture e in qualche caso attaccando anche gli altri animali (in alcuni ovili hanno ammazzato anche delle pecore), stanno compromettendo anche l’equilibrio ambientale di vasti ecosistemi territoriali in aree di pregio naturalistico con la perdita di biodiversità sia animale che vegetale. Ma i branchi – sottolinea Coldiretti – si stanno spingendo sempre più vicini ad abitazioni dove razzolano tra i rifiuti con evidenti rischi per la salute; causano anche incidenti stradali: i selvatici hanno causato un incidente ogni 41 ore con 13 vittime e 261 feriti gravi secondo l’analisi di Coldiretti su dati Asaps, Negli ultimi dieci anni il numero di incidenti gravi con morti e feriti causati da animali, secondo la stima Coldiretti su dati Aci Istat, è praticamente raddoppiato (+81%) sulle strade provinciali.

Dall’indagine Coldiretti/Ixe’ in riferimento al rapporto Ispra sulla proliferazione dei cinghiali in Italia, quasi sette italiani su dieci (69%) ritengono che i cinghiali siano troppo numerosi mentre c’è addirittura un 58% che li considera una vera e propria minaccia per la popolazione, oltre che un serio problema per le coltivazioni e per l’equilibrio ambientale come pensa il 75% degli intervistati. Oltre sei italiani su 10 (62%) ne hanno una reale paura e quasi la metà (48%) non prenderebbe addirittura casa in una zona infestata dai cinghiali.

“I cinghiali sono considerati dalla maggioranza dei cittadini una emergenza – evidenzia Coldiretti Sardegna -. Lo è per chi lavora in agricoltura ma anche per gli automobilisti e i semplici cittadini come dimostrano i dati. Come Coldiretti da anni stiamo denunciando il problema a tutti i livelli, con proteste ma anche con proposte – per questo riteniamo necessario interventi mirati e su larga scala per ridurne la minaccia”.

 

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“La programmazione è una componente fondamentale della promozione turistica, perciò essere riusciti a organizzare un calendario dettagliato di eventi con una copertura finanziaria per tre anni è un grosso risultato: abbiamo stanziato oltre 56 milioni di euro (quasi 20 milioni nel 2022) per 208 eventi, nella convinzione che sarà un investimento che si rifletterà sull’economia dell’intero territorio regionale”. Lo ha detto l’assessore regionale del Turismo, Gianni Chessa, presentando il programma triennale (2022-2024) delle manifestazioni e degli eventi identitari e tradizionali, di spettacolo e cultura, sportivi e turistici, finanziati con la legge 7.

“Si tratta di manifestazioni che si inseriscono nei cartelloni dei grandi eventi identitari (10), degli eventi dell’identità regionale (9, con almeno 100 anni di storicità), delle manifestazioni folcloristiche (46) e tradizionali (16, con almeno 20 anni di storicità), dello spettacolo e della cultura (43), del turismo esperienziale (48), del turismo congressuale (3) e dei grandi eventi sportivi (33) – ha evidenziato l’assessore Chessa – Per quanto riguarda lo sport di tratta di eventi di carattere internazionale che hanno già dato, e continueranno a dare nei prossimi anni, visibilità e benefici, consolidando il progetto della Regione che vuole promuovere la Sardegna come ‘isola dello sport’. Si tratta di un calendario che punta anche ai cosiddetti ‘mesi di spalla’ con l'obiettivo della destagionalizzazione dei flussi turistici e dell’allungamento della stagione. Infatti, i dati record delle presenze nel 2022 hanno confermato l’importanza degli eventi nella promozione turistica”.

“Ovviamente, l’impegno dell’Assessorato nel 2022 non è stato solo quello legato alla legge 7, abbiamo finanziato i centri commerciali naturali (35), le pro loco (274), le confederazioni (8) e le imprese dell’artigianato (564) e del commercio (344), i consorzi turistici (4), l’apprendistato (43), gli ambulanti e i giostrai (76) e i Comuni per le aree sosta dei camper (30), per un totale di oltre 28 milioni di euro”, ha aggiunto l’assessore Chessa. 

 

 

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Le bellezze naturali dell’Arcipelago della Maddalena, la Costa Smeralda e le più belle cale della Sardegna nord orientale saranno protagoniste dal 21 al 29 gennaio 2023 al Boot Düsseldorf, il più grande salone nautico al coperto del mondo. La vetrina la offre il gruppo NSS di Simone Morelli, il Presidente del settore charter per Confindustria Nautica. Morelli è uno dei 1.500 espositori, provenienti da 60 nazioni, che saranno suddivisi tra i 17 padiglioni espositivi, un'area grande quanto 31 stadi di calcio.

«Torniamo al Boot dopo due anni di pausa forzata a causa pandemia. - spiega Simone Morelli - C’è quindi molta attesa per questa edizione che, come da tradizione, offrirà una panoramica completa del settore: vacanze in barca, sport acquatici, accessori, piccole imbarcazioni, gommoni, barche a velacatamarani fino ad arrivare ai mega yacht. Nell’ultima edizione del 2020 si sono contati circa 248.000 visitatori provenienti da 106 paesi. Gli stranieri rappresentano il 25% degli afflussi, principalmente dall'Europa, ma anche dagli Stati Uniti e dal Canada. Noi pensiamo che questa edizione possa raggiungere gli stessi numeri.»

Düsseldorf è il primo appuntamento per la nautica del 2023 ed è, in Europa, il salone espositivo di riferimento per il mondo delle vacanze in barca. Come sempre è stato al Boot non mancherà uno spazio molto importante dedicato al turismo nautico e al charter dove i maggiori player internazionali proporranno al pubblico le destinazioni più richieste.

«Il Boot Düsseldorf attrae e intercetta tutti quei flussi di persone che desiderano trascorrere il proprio tempo libero sul mare, la vetrina giusta per il charter, con l’offerta italiana in prima fila. Noi di NSS Charter esponiamo la Sardegna - prosegue Morelli - ed in particolare la Costa Smeralda, proponendo itinerari che hanno come base di partenza il nostro Cala dei Sardi che si caratterizza per essere uno dei pochi esempi di marina ecocompatibile. Ma non solo, tra le vacanze che proponiamo anche l’Arcipelago Toscano, la Costiera Amalfitana, le Isole Eolie e i Caraibi. Raccontiamo al pubblico quella che è una vacanza diversa dal solito con una particolare attenzione all’ambiente e al rispetto del mare

La NSS Charter, acronimo di North Sardinia Sail, è una società olbiese con quartier generale a Cala dei Sardi, conosciuta per essere l’azienda leader in Italia per quanto riguarda il mondo delle vacanze in barca a vela. Conta una flotta di oltre 140 imbarcazioni, dislocate su 4 basi nel Mediterraneo ed una ai Caraibi, dai 10 ai 24 metri di lunghezza tra monoscafi e catamarani a vela.

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Si è conclusa a Sardara la due giorni della UIL Sardegna riunita per il XVIII Congresso Regionale. Gli oltre 240 delegati hanno confermato alla guida della UIL Sardegna Maria Francesca Ticca, originaria di Nuoro. In Segretaria Regionale Andrea Lai, riconfermato Segretario Organizzativo e Guido Sarritzu; riconfermato il Tesoriere Regionale Franco Mattana.

Durante la mattinata è intervenuto il Presidente della Regione Sardegna Cristian Solinas intervenuto con un articolato intervento, esausitvo delle azioni della Giunta e del rapporto costruttivo che ha voluto privilegiare come rappresentante massimo della Sardegna, con tutte le Organizzazioni Sindacali con apprezzamento per l’azione politica e sociale di grande equilibrio e responsabilità del sindacato UIL.

Presente anche la Viceministra del Mise Alessandra Todde che ha analizzato l’attuale panorama economico e produttivo dell’isola inserito nel contesto nazionale.

Ha concluso il dibattito congressuale il Segretario della UIL Nazionale Pierpaolo Bombardieri Oggi concentrandosi sul tema delle diseguaglianze “su molte questioni, il Mezzogiorno e le Isole affrontano una situazione diversa dal resto del Paese”.

“Noi - ha proseguito Bombardieri - esigiamo che tutti possano partire dallo stesso piano, ma oggi non è così. Quando si parla, ad esempio, di sanità e scuola, la situazione non è uguale dappertutto. Vorremmo, dunque, che si facesse una riflessione complessiva sulle grandi diseguaglianze tra i diversi territori. Alla politica - ha sottolineato Bombardieri - chiediamo di esprimersi su questo punto: abbiamo Presidenti delle Regioni delle Isole e del Mezzogiorno che potrebbero spiegarci cosa pensano dell’autonomia e come intendono valorizzarla superando, al contempo, le diseguaglianze”.

Il leader della Uil, inoltre, è tornato sul tema del lavoro povero: “Stiamo registrando un aumento intollerabile di lavoro povero e precario, situazione che va peggiorando anche a causa del caro energia. Bisogna superare la precarietà, rinnovare i contratti, ridurre il cuneo fiscale, affinché lavoratori dipendenti e pensionati riconquistino potere d’acquisto. Per ottenere le risorse necessarie, si recuperi la tassazione degli extra profitti, mentre L’Europa intervenga anche con il lancio di un nuovo programma Sure 2, per coprire cassa integrazione e ammortizzatori sociali. L’aiuto alle aziende, infine - ha concluso Bombardieri - deve essere condizionato, colpendo chi fa speculazione e favorendo, invece, quelle realtà che si trovano in effettive difficoltà sul terreno dell’occupazione”.

 
 
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Mandato ad Arst, che già cura gli interventi di mobilità ciclistica regionale, come Soggetto Attuatore dei due lotti funzionali della Ciclovia della Sardegna. Il primo lotto funzionale a cui sono destinati 16.662.512, riguarda l’itinerario Cagliari – Elmas – Barumini, i tratti Cagliari – Elmas (lungo 4 km) e il tratto Samassi - Barumini (che si estende per 38 km). Il secondo lotto funzionale, che potrà godere delle risorse assegnate alla Sardegna con i fondi PNRR pari a e ad esso saranno destinate le risorse di cui al Decreto n. 4/2022, pari a 33.000.00 riguarda invece l’itinerario “Barumini - Terralba – Bosa” (che si estende complessivamente per 120 km), in continuità quindi con il primo lotto funzionale.

Con la delibera proposta dall’Assessore dei Lavori Pubblici, Aldo Salaris e approvata dalla Giunta nel corso dell’ultima seduta, è pronto a passare alla fase operativa il progetto della Regione per rendere la Sardegna percorribile in bicicletta sia in ambito urbano e sia extraurbano, e di promuovere la bicicletta come mezzo di trasporto alternativo sia per spostamenti sistematici e sia per fini turistici e ricreativi. Arst dovrà completare la progettazione e curare l’esecuzione dei lavori di realizzazione attraverso specifiche gare d’appalto.

“Il progetto relativo alle ciclovie della Sardegna punta a fare della mobilità ciclistica una forma di trasporto sostenibile e contribuisce alla svolta green della nostra regione - spiega l’Assessore dei Lavori Pubblici, Aldo Salaris - Grazie ai 2700 km circa di rete ciclabile regionale, di cui una buona parte è stata inserita nel Sistema Nazionale delle Ciclovie, sarà possibile interconnettere i porti, gli aeroporti e i principali centri urbani della Sardegna con i centri turistici e con gli ambiti paesaggistici, culturali e naturalistici dell’Isola. Un risultato straordinario a cui puntiamo e che consideriamo strategico da raggiungere”, ha concluso l’esponente della Giunta Solinas.

Il percorso della Ciclovia della Sardegna individuato dal progetto di fattibilità tecnica ed economica redatto dall’Assessorato dei Lavori Pubblici e dal soggetto attuatore Arst, con la consulenza scientifica dell’Università di Cagliari e trasmesso un anno fa al Ministero per l’istruttoria e l’approvazione di competenza, si sviluppa per circa 1.147 km, di cui 1.117 km su una ciclovia vera e propria e per circa 30 km lungo un itinerario bici + treno.

La Ciclovia, che lungo il suo percorso tocca 152 centri abitati e attraversa 115 territori comunali, si articola in 19 itinerari (o tronchi) di cui uno è appunto intermodale (bici+treno). Il percorso è contraddistinto da una configurazione spaziale ad anello, che trova inizio e conclusione in corrispondenza della città di Sassari.

Il primo itinerario raggiunge la città di Alghero con il percorso bici+treno che utilizza il collegamento ferroviario esistente. Da Alghero ha inizio la ciclovia vera e propria, che percorre in senso orario le coste dell’Isola da nord-ovest a sud-est fino a Cagliari toccando, fra gli altri, i centri di Porto Torres, Castelsardo, Santa Teresa Gallura, Arzachena, Olbia, Siniscola, Tortolì e Villasimius. Raggiunta la città di Cagliari, la Ciclovia risale lungo un percorso che tocca Barumini, Oristano e Tharros, e prosegue lungo la fascia costiera occidentale sino a raggiungere Bosa per poi ritornare nel territorio più interno con il centro di Macomer. Percorrendo un tratto di ferrovia dismessa la ciclovia raggiunge Ozieri e prosegue lungo un percorso interno che completa quindi l’anello a Sassari.

Ad oggi, per la realizzazione della Rete Ciclabile Regionale sono disponibili complessivamente 65.862.512 a valere su diverse fonti finanziarie: 8.000.000 fanno capo al Piano regionale delle Infrastrutture; 1.200.000 sono risorse regionali per la progettazione della Ciclovia della Sardegna; 7.000.000 sono fondi europei (PO FESR 2014-2020); 16.662.512 sono fondi statali destinati al 1° Lotto funzionale; 33.000.000 sono fondi PNRR per il 2° Lotto funzionale della Ciclovia.

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I dati sugli arrivi nell’Isola nel mese di luglio confermano il trend positivo registrato nel mese precedente. Oltre 1,3milioni i passeggeri sbarcati nei porti e negli aeroporti della Sardegna, in crescita rispetto al 2021 e in aumento anche rispetto al 2019, con un dato superiore del 6,5% rispetto al periodo pre-pandemia che segna così un importante recupero. Sono numeri che confermano la forte attrattività della nostra regione e la dinamicità del comparto turistico che resta competitivo nonostante le incertezze sul panorama internazionale. Lo dichiara il Presidente della Regione, Christian Solinas, che esprime soddisfazione per l’andamento generale della stagione turistica.

Nel mese di luglio gli scali navali, secondo i dati forniti dall’Autorità di sistema portuale del mare di Sardegna, registrano complessivamente oltre 607mila arrivi con un incremento del 14% rispetto al 2021 e del 6,92% rispetto al 2019, un dato che si attesta complessivamente come il  migliore della stagione. Tra i numeri più significativi troviamo quello registrato dal porto di Olbia e Porto Torres, rispettivamente con oltre 370mila e 143mila passeggeri sbarcati.

Bene anche gli arrivi negli aeroporti: 763 mila sbarchi complessivamente sui tre scali dell’Isola. Cagliari-Elmas  con oltre 302mila passeggeri si riporta sui livelli registrati a luglio 2019. Alghero, con oltre 113.343 passeggeri sbarcati nel mese che si è appena concluso, segna un netto incremento rispetto al 2021 (+32%) e una crescita anche rispetto al 2019 (+7,36). Lo stesso per Olbia, con 347.351 arrivi a luglio (+26,3% rispetto al 2021 e +12,24 sul 2019). Olbia con 665mila passeggeri, nel mese di luglio, complessivamente tra arrivi e partenze segna il suo record storico.

Segnali molto positivi, commenta il Presidente Solinas. La situazione internazionale, segnata dagli scioperi del traffico aereo nelle ultime settimane e dai rincari, non ha scoraggiato i turisti, che continuano a scegliere la Sardegna come meta delle proprie vacanze. Continueremo promuovere ovunque la nostra Isola, investendo sulle sue bellezze naturalistiche, le sue eccellenze e la sua cultura, che costituiscono un qualcosa di unico e un valore in grado di attrarre ed essere un volano per l’economia di tutta la regione.

Le aspettative sono ottime anche per il mese di agosto, secondo l'assessore al Turismo Gianni Chessa, ma al momento, dice, possiamo già affermare che questa prima parte dell’estate sia stata sicuramente un successo per tutta l’Isola, come era nelle previsioni.

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Sono già pronti, a decorrere dall’esercizio 2022, i cinque milioni di euro a regime destinati alla riclassificazione del personale regionale. Il finanziamento è il risultato di un emendamento alla Legge Regionale 17 (27 ottobre 2021) fortemente voluto dall’Assessore degli Affari Generali, Personale e Riforma della Regione, Valeria Satta, che giovedì prossimo, 4 agosto alle 11, ascolterà in videoconferenza i rappresentanti dei sindacati CGIL-FP, CISL-FPS, UIL-FPL, CLARES, SNAF e FESAL.

“La riunione di giovedì servirà ad un confronto con le organizzazioni sindacali – spiega l’assessore Satta – relativamente all’articolazione del programma di riclassificazione del personale. Tra le misure che abbiamo ipotizzato prevediamo ad esempio l’introduzione della figura del quadro, le riclassificazioni del personale inquadrato nelle categorie A e B, oltre alle progressioni orizzontali”.

“La riclassificazione – prosegue l’assessore – era attesa dai dipendenti da oltre vent’anni, in quanto l’ultima risale al 2001, anno in cui si effettuò un cambiamento delle categorie. Si tratta di uno strumento fondamentale ai fini dell’efficienza della Regione, che adesso, grazie a questo nuovo stanziamento, permetterà di ottimizzare le funzioni dell’amministrazione e delle varie categorie mediante metodologie di lavoro più moderne. Allo stesso tempo, sarà un’importante occasione in cui verranno riconosciute la professionalità e l’anzianità dei lavoratori.”

Il finanziamento è destinato alla riclassificazione del personale dell’amministrazione centrale e delle agenzie che non hanno bilancio autonomo.

“Il confronto di giovedì – conclude l’esponente della Giunta Solinas – sarà fondamentale per la preparazione di una bozza di delibera di indirizzi da portare in Giunta che, se approvata, verrà trasmessa al Co.Ra.N. per poter aprire il tavolo con le stesse sigle sindacali”.

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