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Il World Padel Tour, la “Champions League” della disciplina che conquista ogni giorno sempre più appassionati, torna, per la seconda volta consecutiva in Italia, con il “Sardegna Open 2021 presented by Enel”, in programma dal 5 al 12 settembre a Cagliari: in campo i più forti giocatori del circuito mondiale (maschile/femminile). 

Un evento da non perdere curato, nei minimi dettagli, da NSA Group (promoter esclusivo del WPT in Italia), in partnership con la Regione Sardegna che metterà in vetrina uno degli sport più spettacolari a livello mondiale. Strategica la collaborazione della Federazione Internazionale di Padel e della Federazione Italiana Tennis (guidate rispettivamente dai presidenti Luigi Carraro e Angelo Binaghi) che supportano ogni aspetto tecnico del torneo.

 Il World Padel Tour ha una durata di 9 mesi, con tappe che si svolgono in Spagna ma anche in Argentina, Messico, Portogallo e Svezia: un lungo cammino attraverso i continenti, che porterà i top player del Padel a scontrarsi per scalare il ranking mondiale. La Sardegna, con la città di Cagliari, sarà l'unica tappa italiana del circuito internazionale 2021 (ospitata all’interno del Tennis Club Cagliari). 

L'interesse per il grande Padel è in forte crescita, un vero e proprio boom: il 2020 è stato un anno storico, ad esempio, per il canale Youtube del World Padel Tour. Le visualizzazioni in streaming dell’intera stagione del WPT2020 sono state pari a 85,7 milioni di views (con 530mila utenti registrati ad oggi).

A settembre il capoluogo della Sardegna, diventa nuovamente il palcoscenico internazionale dello sport più emergente al mondo. Ospiterà infatti l’Open italiano maschile/femminile, denominato “Sardegna Open 2021 presented by Enel”, per celebrare questa straordinaria Isola pronta ad accogliere grandi eventi internazionali ed i più forti giocatori di questa disciplina straordinaria.

 L’evento sportivo si caratterizza anche per una serie di manifestazioni collaterali (la  “Pro-Am” che vedrà appassionati di Padel scendere in campo affianco dei primi al mondo, oltre che la molta attesa "Exclusive Cup di Intesa Sanpaolo" con la presenza di personaggi dello spettacolo e dello sport) ed aree speciali (come il Villaggio Commerciale con stand, attrazioni e attività quotidiane di fan engagement) dedicate agli appassionati del Padel. Trasformando, di fatto, la manifestazione sarda in un moderno evento di sports-entertainment (unico nel panorama di questa disciplina spettacolare). E i primi dati della biglietteria confermano l'interesse crescente per questo torneo e per gli interpreti del "grande Padel" (attesi in Sardegna tra pochi giorni). 

Il tabellone principale del “WPT-Sardegna Open 2021” prevede 28 coppie (maschili/femminili): le prime 22 coppie del ranking mondiale, 2 “wild card” e 4 provenienti dalla fase di “Previa” del torneo. 

 

Sotto il profilo marketing boom di adesioni. Ben 19 aziende sponsor/partner hanno scelto di abbinare la propria immagine a quella del “WPT-Sardegna Open 2021” (l’evento sarà preceduto dal FIP Star Sardegna 2021, tradizionale prologo della manifestazione a marchio WPT) e ai valori sportivi della disciplina del Padel.

 

Nello specifico Title: Sardegna - Presenting e Sustainable Electrification Partner: ENEL - Main Partner: Intesa Sanpaolo  - Official Partner: Cupra - Estrella Damm - Lete - Sky Wifi - Cisalfa - Official Wear e Official Racket: Bullpadel - Official Ball: Head - Official Footwear: Varlion - Institutional Partner: Istituto Credito Sportivo - 

Official Supplier: Mejor Set - Emu - Media Partner: SKY - SuperTennis – Il Corriere dello Sport – Tuttosport.

 

 

 

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La Giunta Regionale ha approvato il nuovo Piano del fabbisogno per il triennio 2021-2023, con il quale ha posto in campo le iniziative programmate, per un ammontare di risorse pari a 30.367.286,81 euro. “La Regione guarda al futuro con un piano di assunzioni di ampio respiro” afferma il presidente della Regione Christian  Solinas. “Tutte le iniziative del Piano del fabbisogno mirano, nei prossimi tre anni, a migliorare l’efficienza della macchina amministrativa grazie alla crescita del personale interno, in particolare con lo sblocco delle progressioni verticali, e al reclutamento di nuove professionalità con nuove competenze. Anche durante la pandemia – prosegue il Presidente – l’amministrazione ha lavorato alacremente grazie ad un’ottima gestione del lavoro a distanza, a riprova del buon funzionamento della nostra istituzione che passa prima di tutto per il personale. L’acquisizione di nuove risorse è un passo imprescindibile per la crescita”.


“È un programma assunzionale di vasto respiro, destinato a migliorare l’efficienza e l’efficacia dell’amministrazione regionale” commenta l’assessore regionale del Personale Valeria Satta. “Grazie all’avvio di una nuova fase di concorsi dall’esterno che daranno respiro alle esigenze di nuovo personale e all’acquisizione di nuove professionalità, e di selezioni interne che premieranno e valorizzeranno l’esperienza acquisita dal personale interno, puntiamo a consolidare e rafforzare il buon andamento della macchina regionale”.


Per quanto riguarda le nuove assunzioni, verranno banditi i concorsi pubblici per l’accesso dall’esterno di 35 dirigenti e 495 dipendenti, incrementando i posti messi a concorso attraverso la riduzione della percentuale riservata alla mobilità da altre amministrazioni che passerà dal 20% al 10%.

Verranno inoltre messe in atto le progressioni interne, ferme da diciassette anni, riservate ai dipendenti delle categorie B e C che potranno così accedere agli inquadramenti superiori.

Saranno portate a termine anche le procedure di stabilizzazione di Enti e Agenzie, come previsto dall’art. 6, comma 6, della L.R. n. 30 del 2020, che potranno così completare le proprie stabilizzazioni attingendo dove necessario alla capacità assunzionale della Regione.

In conclusione anche la procedura di rientro nell’amministrazione regionale dei dipendenti dell’ex Esaf, impiegati in Abbanoa Spa; 130 nuove assunzioni sono previste invece per il Corpo Forestale di Vigilanza Ambientale, mediante concorso pubblico.

La Regione si riserva inoltre di attingere alle graduatorie di altre amministrazioni per sopperire ad eventuali urgenti carenze di personale, sia amministrativo che tecnico. Altre attività finora affidate ad esterni verranno internalizzate in un’ottica di revisione dei costi

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"Da una parte qualche iniziativa spot, come l'accordo per l'utilizzo ad allevamento di porzioni di territorio del poligono di Teulada, dall'altra una serie di ritardi che rischiano di vanificare il lavoro fatto negli ultimi anni. Sulle servitù militari il presidente della Regione è assente in ognuno dei tavoli con il Governo nazionale in cui la Sardegna dovrebbe essere protagonista". 

L'argomento torna in Consiglio regionale con una mozione sottoscritta da tutte le opposizioni, primo firmatario Francesco Agus, che ripercorre i diversi passaggi politico-militari dagli anni '50 sino al febbraio 2019. Da lì in poi, sottolineano i consiglieri del gruppo dei Progressisti, del Pd, di LeU e del Movimento 5 Stelle, tutto è fermo: «L'assenza del presidente su questo argomento è la certificazione del suo utilizzo del sardismo e dell'Autonomia: a uso e consumo esclusivo della sua propaganda, sterile e inconcludente».

«Mancano adempimenti formali indispensabili per portare avanti ragionamenti e iniziative concrete sulla presenza eccessiva di servitù militari nell'isola», sottolineano le opposizioni: «A esempio, le nomine dei rappresentanti della Regione nella cabina di regia e nei tavoli tecnici definiti dal Protocollo d'intesa sottoscritto con il Governo nel febbraio 2019, indispensabili per velocizzare i processi sugli immobili e sui territori dismessi dalla Difesa, che dovrebbero favorire le economie delle comunità locali. Non sono poi stati istituiti gli osservatori ambientali indipendenti, fatto che sta determinando un forte ritardo nelle operazioni di bonifica dei territori interessati. A diversi mesi dal loro insediamento, e nonostante numerose richieste formali, il presidente non ha mai incontrato i rappresentanti del Comitato Misto Paritetico».

«Quello che serve è un ragionamento serio», continuano i consiglieri, «per dare seguito ai numerosi accordi e ai protocolli sottoscritti negli anni tra i governi nazionale e regionale. Chiediamo al presidente se sia stato definito con lo Stato un riequilibrio in termini di compensazione economica rispetto ai danni ambientali sanitari ed economici subiti dall’isola e se siano state stanziate opportune somme da destinare alla bonifica dei siti inquinati. Serve attivare tutte le procedure perché si passi dalla politica degli indennizzi a politiche di valorizzazione dei territori, capaci di creare sviluppo e nuove opportunità lavorative. Soprattutto, chiediamo al presidente se e in che modo si sia attivato per promuovere la progressiva diminuzione delle aree soggette a vincoli militari e la dismissione dei poligoni».

Risulta chiaro che lo Stato sarà meglio disposto in questa direzione se la Regione si mostrerà in grado di gestire tutta la partita: diventa quindi indispensabile capire se il presidente «intenda elaborare un piano di riconversione e riutilizzo dei beni, quantificando le risorse necessarie per eventuali bonifiche, e avviare un processo partecipativo finalizzato a individuare le destinazioni d'uso migliori per l'utilizzo dei singoli beni alla luce delle esigenze dei comuni della Sardegna».

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Continua a migliorare il quadro epidemiologico della Sardegna sul fronte Covid e si abbassa ulteriormente la pressione sulle strutture sanitarie dell’Isola, dove l’occupazione dei posti letto ha raggiunto il 3% in area medica e il 2% nelle terapie intensive. Nella giornata di venerdì un nuovo calo che porta a 44 in tutto i pazienti ricoverati per Covid

L’attività ordinaria riprende i propri spazi anche negli ospedali impegnati in prima linea nell’emergenza. Nei giorni scorsi, a Cagliari, ha riaperto il pronto soccorso del Santissima Trinità, che rientra così, dopo otto mesi, nella disponibilità della rete dell’emergenza-urgenza.

“Abbiamo dato un importante impulso verso un ritorno alla normalità. L’emergenza Covid non è ancora alle spalle, ma, la situazione attuale ci consente di riorganizzare assistenza e servizi per rispondere in maniera efficiente a tutte le necessità. Il Santissima Trinità, diventato il più grande ospedale Covid dell’Isola, rappresenta un presidio strategico non solo per la città di Cagliari e il sud Sardegna”, dichiara il Presidente della Regione Christian Solinas.

Gli alti livelli della qualità d’assistenza dell’ospedale di Is Mirrionis sono testimoniati dall’ultimo Programma Nazionale Esiti, che ha fotografato la sanità sarda nel periodo pre-pandemia. Nella ‘tree-map’ tracciata nel rapporto dell’Agenas-Ministero della Salute, che compie una valutazione sui dati provenienti da oltre 1.300 ospedali italiani, il Santissima Trinità ha registrato un livello di aderenza a standard di qualità molto alti negli ambiti della ‘chirurgia generale’ e ‘osteomuscolare’ e un livello alto nelle aree di ‘gravidanza e parto’, ‘respiratorio’ e ‘cardiocircolatorio’, dove si concentrano quasi il 70% dei ricoveri.

Non solo il Santissima Trinità. Il monitoraggio dell’Agenas, infatti, evidenzia luci anche su altri ospedali dell’Isola, dove l’aderenza agli standard di qualità ‘molto alti’ e ‘alti’ sono stati registrati in riferimento a diversi presidi: Policlinico di Monserrato (per gli ambiti ‘nervoso’ e ‘chirurgia generale’), Brotzu (‘cardicircolatorio’, ‘nervoso’ e ‘respiratorio’), Giovanni Paolo II di Olbia (‘cardiocircolatorio’, ‘osteomuscolare’, ‘respiratorio’ e ‘chirurgia generale’), San Martino di Oristano (‘osteomuscolare’, ‘nervoso’ e ‘chirurgia generale’) e San Francesco di Nuoro (‘cardiocircolatorio’ e ‘chirurgia generale’).

“I risultati evidenziati ad aprile dall’Agenas sui nostri presidi – dichiara l’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu – sono la testimonianza che quella che avevamo intrapreso prima della pandemia è una strada volta a valorizzare i nostri ospedali. Nemmeno con l’emergenza abbiamo mai smesso di lavorare per porre rimedio alle carenze che affondano le loro radici nel tempo. I problemi ci sono e sono tanti, ma la Sanità sarda non è malata e la sua salute è testimoniata dalle tante eccellenze e grandi professionalità sulle quali i sardi possono contare ogni giorno”

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La Sardegna accelera ancora nella vaccinazioni e nella giornata del  15 maggio segna la migliore performance nazionale di somministrazioni ogni 100mila abitanti, 978, il dato più alto fra le regioni., seguono Campania (976) e Umbria (932). Oltre 805mila le dosi somministrate complessivamente nell'Isola, dove circa il 36% della popolazione ha ricevuto almeno la prima inoculazione. "Sul fronte della campagna di vaccinazione – dichiara il Presidente della Regione, Christian Solinas – registriamo un continuo miglioramento. Siamo impegnati a tutto campo e l'intero sistema sanitario dimostra, ancora una volta, le sue potenzialità e la sua efficienza. Oggi come non mai è fondamentale spingere verso il traguardo della piena immunizzazione. La stagione estiva è ormai alle porte e l'Isola si prepara a riconquistare la zona bianca. Il nostro sistema economico e produttivo deve ripartire in sicurezza così come le vite di tutti i sardi".

“Un risultato – dichiara l'assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu in riferimento alla performance registrata nella giornata odierna – che restituisce il segno dell'impegno e della capacità del nostro sistema sanitario, in grado di dare risposte concrete in una campagna di vaccinazione di massa così importante come quella che stiamo affrontando oggi”. 

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Le strutture di facile rimozione sulle spiagge possono rimanere posizionate sull’arenile tutto l’anno senza necessità che vengano rimosse alla fine della stagione, a patto che siano in possesso di un nullaosta paesaggistico di più ampia durata, che vada quindi oltre la stagione stessa. Al contrario, con un nullaosta paesaggistico di validità breve, che copra solo la durata della stagione, le strutture andranno rimosse. Lo stabilisce la Corte Costituzionale che con la sentenza 101/2021 di oggi ha parzialmente respinto il ricorso del governo contro la legge regionale 3/2020 .

“Mettiamo gli operatori nelle condizioni di programmare con maggiore sicurezza”, spiega il Presidente della Regione Christian Solinas, che definisce la sentenza di oggi “un passo in avanti per restituire regole certe agli operatori del settore, troppo spesso danneggiati da un sistema normativo incerto e lacunoso. La Corte Costituzionale conferma la piena e perfetta legittimità dell'operato della Sardegna nell'aver voluto legiferare in questa materia a tutela di tutti quei piccoli imprenditori del turismo balneare che sono indispensabili per la fruizione delle spiagge”. In sostanza, i titolari di concessione demaniale marittima per finalità turistico ricreative non dovranno più essere costretti a smontare le strutture di facile rimozione alla fine della stagione balneare e potranno, al contrario, tenerle tutto l’anno.

Si legge nella sentenza: “Si può osservare che non esiste incompatibilità tra la legislazione regionale che consenta il posizionamento di manufatti per l’intero anno e la legislazione statale sulla tutela dei beni paesaggistici, se la prima garantisce che l’attuazione della seconda sia, senza eccezioni, assicurata”. Ancora: “Il posizionamento di strutture per l’esercizio delle attività svolte in regime di concessione demaniale marittima, dunque, s’intende condizionato all’osservanza dell’art. 146 codice dei beni culturali, dato che, nel contesto normativo descritto, quest’ultimo non trova ostacoli applicativi”.
“Riteniamo fondamentale tutelare, valorizzare e promuovere le coste sarde, che rappresentano un elemento strategico per il sistema economico sardo ma per farlo dobbiamo tutelare gli operatori. Oggi, con la stagione turistica alle porte, torniamo a infondere fiducia negli operatori del settore”, ha commentato l’Assessore dell’urbanistica e degli Enti locali Quirico Sanna.

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Zona bianca per Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Molise, Sardegna e Veneto. Da giugno per alcune regioni le misure e le regole anti-covid da rispettare saranno ancor più leggere.

Secondo quanto emerge dalla cabina di regia sulle riaperture tenutasi a Palazzo Chigi, il passaggio per Friuli Venezia Giulia, Molise e Sardegna avverrà martedì 1 giugno, mentre Abruzzo, Veneto e Liguria passeranno in zona bianca la settimana successiva, da lunedì 7 giugno. 

Nell'isola quindi, salvo ordinanze restrittive che potrebbero essere imposte dalla Regione come già accaduto a marzo, cadrebbero tutte le restrizioni, compreso il coprifuoco. 

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Una birra artigianale, sostenibile e dal gusto inconfondibilmente sardo. A questo punta il progetto cluster Bi.Ar. studiato e promosso da Sardegna Ricerche che, nel valorizzare l’economia circolare, ha messo in contatto imprese e innovazione. Il programma parte dallo studio delle materie prime, si propone di migliorare le caratteristiche produttive delle birre e la loro shelf life, e si chiude con la trasformazione degli scarti in risorse. Un percorso avviato dopo aver raccolto le esigenze delle 34 imprese isolane – tra aziende agricole e birrifici - che hanno aderito: a loro stanno dando risposte gli esperti della Porto Conte Ricerche di Alghero, dell’Università di Sassari e della Sotacarbo di Carbonia.

Malto sardo. La prima fase del progetto Bi.Ar. si è concentrata sulla selezione di varietà locali di cereali e orzi adatti alla produzione dei malti. Questi ultimi sono stati affidati agli esperti della Porto Conte Ricerche che sono al lavoro per valorizzarne le caratteristiche più interessanti. I malti isolani, aggiunti a quelli in commercio, possono conferire alla birra un gusto inconfondibilmente sardo. A confermarlo anche le analisi qualitative e sensoriali che valutano colore, gusto, resa della schiuma, aderenza ai parametri di stile e gradimento tra i consumatori.  

Shelf life. Allo studio ci sono anche diverse tecniche per aumentare la shelf life delle birre artigianali, garantendone così la freschezza anche a distanza di tempo. I ricercatori stanno sperimentando diversi elementi: dal packaging attivo – come i tappi assorbitori di ossigeno – alle correzioni nelle tecnologie di trasformazione, fino all’analisi delle temperature di conservazione.

Fruit beer. Ad Alghero si lavora anche sulle fruit beer, uno stile birrario riconosciuto, per esaltare le biodiversità isolane. L’obiettivo è usare la frutta locale, anche quella che ormai ha perso appeal tra i consumatori, per farne la carta vincente delle fruit beer sarde. Alla Porto Conte Ricerche si lavora sugli aromi e le qualità dell’albicocca “busucciu” in chiave brassicola. Anche in questo caso le produzioni pilota verranno poi testate sia dal punto di vista chimico che sensoriale. «Sardegna Ricerche investe importanti risorse per finanziare progetti cluster che partono dalle esigenze di innovazione del mondo produttivo. In campo agrifood con la nostra società Porto Conte Ricerche trovano un supporto scientifico e tecnologico di eccellenza che, in sinergia con l’università, porta le imprese sarde a importanti salti di qualità indispensabili per competere in un contesto economico sempre più specializzato», sottolinea Maria Assunta Serra, commissario straordinario di Sardegna Ricerche.

«Oggi se non ti distingui ti estingui. Le imprese, soprattutto quelle che devono competere sullo “scaffale mondiale” del mercato globalizzato e sul web, devono aumentare il valore della tipicità e di una moderna artigianalità, arma vincente per distinguersi, ma solo se abbinata ad una alta qualità organolettica di prodotto e una sostenibilità dell’intero processo. Passare “sulla terra leggeri” con una impronta ecologica sostenibile ma riconoscibile e gradita al mercato», evidenzia Gavino Sini amministratore unico di Porto Conte Ricerche.

Gli scarti in risorse. In cantiere ci sono anche nuove tecnologie capaci di ridurre il consumo energetico. Criticità significative per i birrifici che ogni anno devono smaltire fino a 36mila kg di trebbie, lo scarto più consistente nella produzione della birra. Generalmente cedute agli allevatori o conferite in discarica con relativi alti costi di smaltimento, le trebbie - correttamente trattate - potrebbero diventare un fertilizzante adatto anche all’agricoltura biologica, per un’economia circolare dall’alto valore aggiunto così come dimostrato dai microbiologi dell’Università di Sassari. Questo tipo di scarto ha anche un’altra strada: le trebbie possono essere trasformate in un bio-carburante capace di sostituire il GPL oggi utilizzato per alimentare le caldaie indispensabili nel processo di produzione della birra. A questo scopo la Sotacarbo ha studiato e sta testando una caldaia a biomassa che abbatterebbe i costi energetici – oggi pari a oltre 0,35 euro a litro di birra prodotto – e quelli di smaltimento.

L’acqua. L’ultimo e importante punto al vaglio dei ricercatori è rappresentato dai consumi idrici. Per produrre un litro di birra in birrificio, sono necessari 6 litri di acqua che rappresentano un costo economico e ambientale. Per questo il dipartimento di agraria dell’università di Sassari ha elaborato un sistema per purificare biologicamente l’acqua utilizzata durante la produzione e poterla così riutilizzare nei birrifici.

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 La Sardegna seconda regione in Italia per somministrazione di dosi vaccinali rispetto al suo potenziale. La performance, registrata nelle ultime rilevazioni, vede per l'Isola l'inoculazione di 7.500 dosi, ossia l'84% del numero di vaccini potenzialmente somministrabili nel momento in cui questi fossero disponibili in misura maggiore. Davanti alla nostra regione soltanto le Marche, con un rapporto pari al 100%.

"Il dato che possiamo rilevare – dichiara il Presidente della Regione, Christian Solinas – esprime l'efficienza del nostro sistema sanitario in questa campagna. Stiamo lavorando per incrementare giorno dopo giorno il nostro potenziale, ma il vero problema oggi restano le quantità di dosi vaccinali assegnate alla Sardegna. Continueremo comunque a lavorare per migliorare l'intera macchina e consentire all'Isola di accelerare al massimo non appena il numero di vaccini sarà congruo e rispondente alle esigenze della nostra regione. L'obiettivo resta la completa immunizzazione dei sardi nei tempi più rapidi possibili”, conclude il Presidente.

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Sono ripresi da lunedì 22 marzo i controlli realizzati dal Corpo forestale della Regione per vigilare sul rispetto delle regole stabilite per l’emergenza sanitaria da Covid-19. Tra le ore 18 del 22 marzo e le ore 18 del 23 marzo, sono stati effettuati 954 controlli negli scali aeroportuali e portuali: 380 nell’aeroporto di Cagliari e 5 in quello di Alghero; 300 nel porto di Olbia, 141 in quello di Porto Torres, 100 a Cagliari, 28 a Santa Teresa di Gallura. Sono state notificate 6 contestazioni (4 a Santa Teresa e 2 ad Olbia).

 

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