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Mentre la Sardegna rischia di entrare in lockdown per 15 giorni, come annunciato dal governatore Christian Solinas, per i dipendenti della Regione arriva lo smart working: questa modalità di lavoro deve essere estesa ad almeno il 75% dell'organico. Lo prevede una circolare del direttore generale dell'assessorato regionale al Personale Silvia Cocco, indirizzata a tutti i suoi colleghi della macchina amministrativa che fa capo a Villa Devoto.

Nel documento si legge che “al fine di contemperare l’esigenza del contrasto della diffusione della malattia infettiva Covid 19 con la necessità di assicurare l’erogazione dei servizi, cosi come raccomandato nel decreto Rilancio” la direzione generale “ritiene inderogabile disporre che le direzioni in indirizzo, nel valutare la consistenza del contingente di personale in regime di lavoro a distanza, assicurino una percentuale non inferiore al 75%, tenendo in debita considerazione la potenzialità organizzativa dei diversi servizi e/o direzioni, la tipologia di servizi erogati e i compiti svolti”.

Il fine ultimo è limitare l’eccessiva presenza di dipendenti nei luoghi di lavoro.

La Cocco precisa che “resta inteso che le Direzioni in indirizzo avranno cura di gestire le rotazioni periodiche (settimanali, plurisettimanali o mensili) del personale posto in regime di lavoro agile sulla base delle priorità connesse alle esigenze di servizio e di eventuali esigenze personali dei dipendenti legate all’emergenza sanitaria in atto”.

In ogni caso “dovrà essere attuata un’attenta programmazione delle giornate di lavoro in presenza e da remoto, con una equilibrata flessibilità, nel rispetto delle prescrizioni sanitarie vigenti e di quanto stabilito dai protocolli di sicurezza”.

Seguirà un incontro con i sindacati, per la definizione dei dettagli. Ma intanto, chiude la direttrice, La Regione deve organizzarsi per il lavoro da casa.

Intanto nel pomeriggio il presidente Solinas ha diramato una nota che preannuncia un possibile lockdown. 

"La progressione della curva dei contagi sta registrando una accelerazione che impone ulteriori e tempestive azioni per evitare di compromettere la tenuta del sistema sanitario e la regolare erogazione delle cure. Lo comunica il Presidente della Regione Christian Solinas.

Fino ad ora, grazie all’impegno straordinario del personale ospedaliero, territoriale e amministrativo, dice il Presidente, l’emergenza è stata governata in modo ordinato ed efficace. Oggi, però, siamo dinanzi ad un fatto nuovo: le catene di contagio si moltiplicano esponenzialmente perché troppi hanno abbassato la guardia e stanno sottovalutando la portata del fenomeno tanto che il semplice appello al buon senso ed alla responsabilità nell’osservanza delle buone pratiche (distanziamento personale, divieto di assembramento, igiene delle mani) sembrano non essere sufficienti.

Siamo pronti, prosegue il Presidente Solinas, se nelle prossime ore i numeri dei ricoveri continueranno a salire con il trend attuale, ad intervenire in maniera radicale per invertire questa tendenza e tutelare al meglio la salute di tutti i sardi. Ciò significa, d’intesa con il Ministro della Salute ed con l’ausilio del nostro Comitato Tecnico Scientifico, applicare in Sardegna uno “Stop&Go” di 15 giorni per le principali attività, con contestuale chiusura di porti e aeroporti per limitare in modo rapido ed incisivo la circolazione delle persone e, con esse, del virus. Naturalmente, conclude il Presidente Solinas, appronteremo di pari passo una serie di misure economiche di supporto per sostenere le perdite derivanti dalla sospensione temporanea delle attività"

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"Stiamo seguendo con attenzione la situazione e apprezziamo l'impegno della compagnia Tirrenia che continua a garantire i collegamenti tra Sardegna e Penisola previsti dal bando, pur in assenza di una nuova convenzione e di una proroga. Anche nei giorni scorsi abbiamo sollecitato, attraverso ulteriori interlocuzioni della nostra direzione generale dell'Assessorato dei Trasporti, una tempestiva presa di posizione del Ministero - la cui competenza e l'impulso per la definizione del bando è esclusiva - per la risoluzione del problema e per capire a che punto sia il nuovo bando, ma non abbiamo avuto nessuna risposta chiara ed esaustiva". È quanto afferma l'assessore regionale dei Trasporti, Giorgio Todde, sul tema dei collegamenti della continuità marittima.

"L'intervento del consigliere Meloni che solleva la questione individuando la chiara responsabilità del Ministero dei Trasporti appare perciò provvidenziale, anche se tardivo, perché essendo il ministro della stessa compagine politica del consigliere, lo stesso sarebbe potuto intervenire prima. Auspichiamo però adesso il suo impegno nel sollecitare il ministro a sbloccare la situazione per garantire ai sardi il diritto alla mobilità", sottolinea l’esponente della Giunta Solinas che puntualizza: "è concreto il rischio che se il Ministero, al quale spetta il compito di attivare la procedura propedeutica alla definizione del bando, non concretizza tutte le azioni di sua competenza, compresa l'attivazione della proroga, Tirrenia potrebbe non garantire più i collegamenti marittimi da e per la Sardegna in regime di continuità”.

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"Il sistema del bando a sportello, da sempre utilizzato in numerose occasioni per svariate tipologie di sostegno finanziario pubblico, assicura assoluta trasparenza e non è funzionale ad alcun tipo di favoritismo. E’, anzi, l’unico strumento valido nell’attuale situazione per non perdere finanziamenti destinati a iniziative di sicura ricaduta per la Sardegna". Lo sostiene l’assessore del Turismo, Gianni Chessa, che interviene nel dibattito sulle modalità di erogazione dei contributi fissati dalla Legge regionale n.7 del 1955.

"Ogni anno - precisa l'assessore Chessa - l’Assessorato pubblica un bando per contributi a favore di organismi pubblici e privati che organizzano manifestazioni di vario tipo, tali da determinare un'interessante affluenza di pubblico e di appassionati, e da suscitare interesse per la località che li ospita".

"Dal momento che anche nella Finanziaria 2020, come sempre accade, sono state iscritte e vincolate le somme relative a questa finalità, l’Assessorato ha deciso di mettere a disposizione i fondi per quegli enti organizzatori che, prima e dopo la pandemia, nel rispetto delle regole di sicurezza, hanno deciso di svolgere iniziative a carattere turistico e sportivo, soprattutto nel periodo estivo. Data la situazione di emergenza e considerando il tempo a disposizione dell’amministrazione per istruire le pratiche ed impegnare le somme, si è scelta la procedura di legge più rapida: quella, appunto, del bando a sportello. Questo tipo di bando consente di evitare che le somme finiscano tra quelle inutilizzate e di fare in modo che valide iniziative possano ricevere il giusto sostegno da parte della Regione. Inoltre le somme residue, non utilizzate nei vari cartelloni, verranno redistribuite in quei cartelloni con più domande".

"Quest’anno - conclude l’assessore Chessa - si è voluto dare sostegno anche a quelle iniziative di valore sociale destinando, all’interno del bando, uno spazio dedicato agli enti che realizzano manifestazioni rivolte a persone con disabilità. Inoltre, si è voluto individuare un programma di grandi iniziative sportive, che hanno già visto esempi di assoluto valore e di risalto internazionale per la nostra Regione, come il mondiale di padel, l’Atp 250 di tennis e il rally".

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Su richiesta dell’assessore regionale dei Trasporti, Giorgio Todde, si è riunito il Comitato paritetico di monitoraggio - l’organo che ha la funzione di vigilare sul rispetto del contratto di servizio - per invitare Alitalia a trovare soluzioni di imminente attuazione per il ripristino dei collegamenti aerei in regime di continuità territoriale, in particolare sugli scali di Alghero e Olbia.

“L’Assessorato sta lavorando incessantemente, con tutti i soggetti coinvolti mantenendo il tavolo di confronto permanente per garantire ai sardi la mobilità da e per l’Isola con frequenze e tariffe adeguate”. Lo dichiara l’assessore regionale dei Trasporti, Giorgio Todde a margine dell’incontro in videoconferenza con i vertici di Alitalia ed Enac, in cui sono emerse le principali criticità relative alla continuità territoriale.

“L’attuale situazione caratterizzata dalla pandemia del Covid-19 – prosegue l’assessore Todde - ha fatto sì che il coefficiente di riempimento fosse inferiore al 50 per cento. La conseguenza immediata è stata quella di una riduzione dei voli sugli scali minori dell’Isola”.

Il nuovo calendario delle frequenze penalizza in particolare gli aeroporti del nord della Sardegna – Olbia e Alghero – dove gli ultimi voli per Roma sono programmati alle 11 del mattino, mentre i primi da Milano per i due aeroporti non sono prima delle 15. Dei tre voli giornalieri previsti dal contratto di servizio ne sono garantiti attualmente due.

“Assieme ad Alitalia, che dimostra grande collaborazione e spirito costruttivo, stiamo valutando, per sopperire ai voli cancellati, eventuali variazioni di orario che permetteranno ai cittadini del nord Sardegna di spostarsi agevolmente”, puntualizza Todde.

L’esponente della Giunta Solinas conclude con l’impegno di “far garantire al vettore i voli per tutto il periodo natalizio, con forte incremento nei giorni festivi e assicura la vendita dei biglietti già dai prossimi giorni”. 

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“Un altro grande evento per proseguire il programma che vede lo sport come importante strumento di promozione dell’immagine nazionale ed internazionale della Sardegna”. Lo ha detto l’assessore regionale del Turismo, Gianni Chessa, durante la presentazione della tappa italiana del circuito mondiale di triathlon maschile e femminile, in programma sabato 10 ottobre ad Arzachena.

“Nonostante le perduranti difficoltà causate dall’emergenza Covid, bisogna cogliere le opportunità fornite da manifestazioni di questo livello, che hanno una significativa esposizione mediatica grazie alla partecipazione di 120 atleti, in arrivo da 31 nazioni dei cinque continenti – ha aggiunto l’assessore Chessa – Gli eventi sportivi di livello internazionale possano aiutarci anche nella destagionalizzazione dei flussi turistici, portando la Sardegna alla ribalta mondiale come ‘isola dello sport’, grazie ad una rete di appuntamenti di qualità. I media di tutto il mondo contribuiscono alla promozione ed alla scoperta della bellezza e dell’unicità della Sardegna”.

“Una giornata di sport, all’insegna della sicurezza, che si realizzerà in una cornice naturale di grande impatto, grazie ai diversi percorsi di gara per le tre discipline in programma. La Sardegna è una terra con grandi opportunità, possiede uno scenario ambientale eccezionale per qualsiasi tipo di evento ed è capace di affascinare chiunque. Continueremo con la programmazione di un fitto programma di iniziative anche per i prossimi mesi”, ha concluso l’esponente della Giunta Solinas. 

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C'è il via libera della Giunta Regionale al riconoscimento dell'attribuzione dell'incarico di coordinamento di Unità di Progetto a funzionari dell'amministrazione regionale.

L'esecutivo, su proposta dell'assessore al Personale Valeria Satta,  con delibera del 30 settembre, ha espresso "parere favorevole sull'ipotesi di accordo concernente la modifica del Contratto Collettivo Regionale di Lavoro del 15 maggio 2001 – Dipendenti dell'Amministrazione, Enti, Istituti, Aziende e Agenzie regionali, che prevede l'introduzione dell'art. 105-quater, ai fini dell'ulteriore corso del procedimento di contrattazione". 

Stando a quanto riportato nel provvedimento si recepisce l'ipotesi di modifica del contratto proposta dal Coran (Rappresentanza negoziale della Regione) sottoscritta anche da un numero di organizzazioni sindacali pari al 93,88% del dato associativo nel comparto di contrattazione. 

La delibera prevede che  "la norma definisce il trattamento economico spettante al funzionario coordinatore di Unità di Progetto, per tutta la durata di svolgimento dell'incarico, e, in via retroattiva, anche per il periodo in cui le funzioni siano state svolte prima dell'entrata in vigore della disciplina di cui all'introducendo art. 105-quater del CCRL. Di fatto tale norma estende alle Unità di Progetto la disciplina dettata dalla legge regionale n. 31/1998 per le direzioni di servizio, in tema di trattamento retributivo da riconoscersi al funzionario che sostituisca il dirigente o coordinatore titolare in caso di assenza o vacanza". 

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Un mercato del lavoro in crisi profonda. Crollo dell’occupazione, crollo dei contratti a tempo indeterminato e crollo della fiducia. Dopo sei mesi di emergenza Covid è  questa la fotografia del mercato del lavoro in Sardegna che emerge dalla pubblicazione dello studio curato dall’Osservatorio del mercato del lavoro dell’Aspal. 

“Si tratta - dice Massimo Temussi direttore generale dell’Aspal -  di  un’analisi  dettagliata che aiuta a  comprendere meglio il fenomeno che ancora stiamo attraversando e anche per capire in che modi e termini si può intervenire sul mercato del lavoro che è stato colpito molto duramente dalla pandemia". 

Il quadro che emerge dal nuovo report che analizza e compara i dati recentemente pubblicati dall’Istat con quelli delle comunicazioni obbligatorie, è drammatico: il clima di incertezza e di sfiducia nel futuro è evidente: aumentano gli inattivi, cioè le persone che non cercano lavoro (secondo l’Istat la Sardegna è la seconda regione italiana in cui questo tasso è aumentato di più rispetto al secondo trimestre del 2019) . Un dato questo che spiega anche perché c’è una riduzione dei disoccupati: diminuiscono non perché abbiano trovato una nuova occupazione ma perché nemmeno ne cercano una. 

Lo stesso clima di sfiducia lo si respira anche per quanto riguarda le imprese. Potrebbe essere questo infatti il motivo per cui, in termini percentuali diminuiscono, più di qualsiasi altra tipologia contrattuale, i contratti  a tempo indeterminato. Dai dati emerge che le donne e giovani sono coloro i quali pagano un prezzo più alto mentre i settori più colpiti sono quelli che hanno contatti diretti con le persone: ristoranti e alberghi soprattutto ma anche il settore dell’istruzione. Reggono invece il settore agricolo e quello dei servizi domestici. Cresce quello dei servizi finanziari: un settore di piccole dimensioni per il quale la crisi ha rappresentato un’opportunità probabilmente legata alla maggiore richiesta di liquidità da parte di famiglie e imprese. 

Soffermandosi sui dati il dg dell’Aspal evidenza che nel periodo gennaio - agosto 2020 le assunzioni sono state 56 mila in meno rispetto allo stesso periodo del 2019 (-25%). Il punto più critico in aprile con -80% mentre dopo il lockdown - ha sottolineato ancora il direttore dell’Aspal -  il dato sulle assunzioni ha cominciato a migliorare fino ad arrivare a  luglio e agosto in cui si sono registrati  valori superiori agli stessi mesi dell’anno precedente (+ 21% a luglio +20% ad agosto). Ora, è necessario contenere l'epidemia  ma anche ritrovare la fiducia”nel futuro - conclude Temussi - perché solo quest'ultima è in grado di far ripartire i consumi delle famiglie, gli investimenti delle imprese e di ri-attivare le persone nella ricerca di un'occupazione."

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"Il vero problema che interessa davvero i sardi è quello del pessimo funzionamento del sistema sanitario ed il Consiglio regionale deve occuparsene immediatamente, come chiediamo da giugno”. Lo ha dichiarato il consigliere regionale di Leu Eugenio Lai, illustrando il contenuto di una mozione sottoscritta da tutti i gruppi di opposizione.

La nostra richiesta, ha proseguito, riguarda soprattutto due punti: il preoccupante aumento dei contagi che non corrisponde al potenziamento dei posti di terapia intensiva negli ospedali (Is Mirrionis e Santissima Trinità di Cagliari, San Francesco di Nuoro ed altri) e l’allungamento delle liste d’attesa per le visite specialistiche ed ambulatoriali, che ogni Cup della Sardegna fissa da oggi ai prossimi 8-12 mesi. Dati gravissimi, ha concluso l’esponente di Leu, che secondo noi dimostrano, a differenza di quanto afferma l’assessore Nieddu purtroppo impegnato solo a polemizzare con i Sindaci, “che la situazione del sistema sanitario regionale non è, come dice lui, sotto controllo ma fuori controllo”.

La sanità sarda attraversa una crisi profonda, ha poi affermato il capogruppo del Pd Gianfranco Ganau, perché non riesce a fare fronte né alla domanda di salute territoriale né a quella collegata all’emergenza Covid. In quest’ultimo caso, ha spiegato, “registriamo un dato molto alto dei ricoveri che segnala la pressione crescente che grava sugli ospedali ed evidenzia le carenze delle strutture di terapia intensiva, dove nonostante la recente disponibilità di 90 ventilatori inviati dal Governo ne sono entrati in funzione appena 20”. Così come, ha aggiunto, “il sistema appare troppo lento sui tamponi, sia in termini quantitativi che nel processare quelli effettuati”. Dal punto di vista della sanità territoriale, ha detto infine il capogruppo del Pd, “i vuoti di organico nella medicina di base e di alcune specialità come la pediatria rappresentano elementi di grande preoccupazione per la tenuta del sistema, che la maggioranza ha voluto sottoporre ad un ulteriore stress con una riforma del tutto intempestiva che, di fatto, moltiplica i problemi e le difficoltà”.

Secondo il capogruppo dei Progressisti Francesco Agus, “è evidente che l’assessore Nieddu non è il grado di gestire questo delicatissimo momento della sanità sarda, o comunque non è in grado di farlo da solo”. Non vogliamo usare la pandemia “contro” qualcuno, ha assicurato Agus, ma chiediamo di invertire le priorità. Non parlare di posti da spartire come fa la maggioranza, ma di emergenze vere: la saturazione dei posti Covid in alcune grandi strutture come il Santissima Trinità di Cagliari, con dimissioni affrettate di pazienti positivi e trasferimenti di reparti improvvisati, e la diffusione dei contagi nel mondo giovanile contro la quale non è stato fatto niente.

Questo governo regionale, ha esordito la capogruppo del M5S Desirè Manca, “è oggi un simbolo dell’antidemocrazia ed anche i gruppi di maggioranza in Consiglio sono responsabili di una scelta inqualificabile che antepone ai drammatici problemi della salute e della vita dei sardi questioni oggi del tutto secondarie come i debiti fuori bilancio ed il riconoscimento del paesaggio sardo come patrimonio dell’Unesco”.

Dure critiche alla maggioranza anche dal consigliere dei Progressisti Massimo Zedda che, sempre in materia sanitaria, ha ricordato fra l’altro il blocco del Disegno di legge 127 che, dal mese di aprile, prevede lo stanziamento di importanti risorse per i pazienti più fragili assistiti dalla legge 162 e dal progetto “Ritornare a casa”- Col risultato, ha lamentato, che i servizi sociali di molti Comuni stanno rifiutando le richieste degli assegni di accompagnamento destinati alle famiglie. “Non siamo ancora alla seconda ondata del virus”, ha avvertito in conclusione Zedda, “che però arriverà forse insieme all’influenza e dobbiamo prepararci ad affrontare un momento quanto mai critico di circa 6 mesi”.

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 “Per il triennio 2020-2022, la Regione ha stanziato 1 milione 800mila euro per far fronte all’insufficienza delle risorse disponibili nei bilanci dei Comuni destinate all’attività di gestione della posidonia depositata sui litorali, così da consentire la fruizione delle spiagge e il contrasto all’erosione costiera. In Sardegna sono 72 i comuni costieri ed almeno la metà, particolarmente nell’ultimo triennio, è stata impegnata in attività di movimentazione della posidonia per decine di migliaia di metri cubi a stagione, con un esborso economico considerevole”. Così l‘assessore regionale della Difesa dell’ambiente, Gianni Lampis, ha commentato l’approvazione, da parte della Giunta regionale, delle modalità e dei criteri per la concessione dei contributi alle Amministrazioni comunali: 500mila euro per il 2020; 800mila per il 2021; 500mila per il 2022.

“I depositi di posidonia spiaggiata – ha spiegato l’assessore Lampis – sono uno strumento di difesa naturale contro l’erosione costiera e, dove impediscono la regolare fruizione delle spiagge durante la stagione estiva, vanno rimossi dai litorali. Si tratta di attività di gestione da effettuarsi con criteri adeguati per contrastare l'erosione, nel rispetto delle dune e della vegetazione dunale, salvaguardando l’equilibrio delle spiagge. Il contributo regionale assegnato ai Comuni non prevede altre forme di gestione della posidonia, come la rimozione permanente, il conferimento in impianti di recupero, riciclaggio, lavaggio oppure lo smaltimento in discarica”.

“I Comuni, anche tramite i titolari di concessioni demaniali, procedono, comunicandolo ai competenti uffici regionali e statali, allo spostamento temporaneo degli accumuli di posidonia in zone idonee dello stesso arenile o in aree individuate all’interno del territorio comunale, fermo restando che il riposizionamento è ammesso nella spiaggia di origine o in altra spiaggia limitrofa”, ha concluso l’esponente della Giunta Solinas. 

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La Sardegna sta affrontando un periodo difficile a causa della diffusione dei casi di Covid 19. Tanti, forse troppi ,  i disagi nel settore della sanità: dalle lunghissime liste d’attesa alla carenza di posti letto negli ospedali sardi.  “Stiamo pagando le conseguenze degli arrivi dei turisti di Ferragosto”, afferma Stefano Schirru, consigliere regionale del Psd’Az e componente della commissione Sanità.  Secondo Schirru se il Governo non avesse impugnato l’ordinanza di Christian Solinas - che imponeva test Covid obbligatori per chiunque arrivasse nell’Isola - non avremmo avuto tutti i contagi che si sono verificati nel periodo estivo. “Purtroppo siamo nelle mani di un governo composto da persone inadeguate, incapaci e incompetenti”, accusa duramente. 

Schirru esprime il suo parere anche sulla riforma sanitaria. “Non è una spartizione di poltrone. Prima c’era un'unica struttura governata da un uomo solo al comando e c’erano altre 8 sub-strutture con altri sub-commissari. Oggi, invece, stiamo dando personalità giuridica alle singole Asl e ci sarà un maggior controllo”. E, assicura che la riforma inciderà anche sulle liste d’attesa: “Stiamo stanziando maggiori risorse per smaltirle”. 

Partiamo dal Covid. Cosa ne pensa dell’ordinanza riguardo i test obbligatori impugnata dal governo?

“Credo che il Governo abbia fatto una scelta scellerata perché è dimostrato che se noi avessimo assunto questa decisione prima del lockdown, quando l’ha chiesta il presidente Solinas e il governo invece ha impugnato questa decisione, noi non avremmo avuto tutti i contagi che si sono verificati nel periodo estivo e di cui stiamo ancora pagando le conseguenze”.

Solinas cercava di trovare un rimedio ai contagi estivi con il provvedimento emanato a settembre?

“Assolutamente. Il presidente Solinas ha cercato di fare l’interesse dei sardi e della Sardegna”. 

Quale è la sua opinione sull’atteggiamento del Governo e in difesa di Solinas?                                                                  

“Purtroppo siamo nelle mani di un Governo composto da persone inadeguate, incapaci e incompetenti. Che non hanno percepito invece che l’iniziativa del presidente Solinas era volta a tutelare non solo i sardi, ma anche i turisti che volevano venire nell’isola per trovare una zona Covid free.  Vorrei ricordare anche che la Regione Sardegna per un lungo periodo ha registrato il più basso indice Rt di Italia.  Purtroppo il Governo ha affrontato in maniera errata la vicenda del Covid, perché anche durante il lockdown ha considerato l’Italia un territorio unico senza alcuna suddivisione. Questo a parer mio è stato sbagliato, nel senso che le zone più colpite non potevano essere considerate alla stregua delle regioni meno colpite o di quelle con un indice Rt molto basso. Quando noi avevamo un indice di contagio sotto lo 0.5, altre regioni invece registravano un indice superiore all’1, a quel punto abbiamo avuto gli stessi trattamenti delle altre regioni. Stiamo ancora pagando le conseguenze degli arrivi dei turisti di Ferragosto”.  

Parliamo della sanità. Sono tante le segnalazioni dei pazienti che hanno avuto disagi a causa delle attuali restrizioni previste con il Covid...

“Noi abbiamo cercato di governare l’emergenza, abbiamo potuto constatare che tutto il personale sanitario è stato all’altezza della situazione e ha gestito bene il periodo emergenziale.  I disagi purtroppo sono stati inevitabili perché si sono dovuti limitare gli accessi nelle strutture ospedaliere, andando ad allungare le liste d’attesa.  Questo è inevitabile perché tutto l’ordinario è stato sospeso e si è puntato solo agli aspetti urgenti e straordinari.  Si è dovuta garantire la straordinarietà e non l’ordinarietà.  Questo è derivato anche da scelte del governo nazionale perché col decreto che chiudeva praticamente l’Italia andava anche a inserirsi in questioni come quelle degli ospedali della funzionalità delle strutture”. 

Nello specifico?

“Tutte gli interventi programmati nella chirurgia sono stati sospesi, per dire. Così come tutte le visite programmate e gli esami. Per questo si interveniva unicamente per questioni irrimandabili e urgenti”.

Riforma sanitaria. Si torna alle 8 Asl, l'opposizione parla di spartizione di poltrone. In che modo la riforma dovrebbe migliorare il servizio? 

“Non è una spartizione di poltrone. Mentre prima c’era un'unica struttura governata da un uomo solo al comando e c’erano altre 8 sub-strutture con altri sub-commissari. Oggi, invece, stiamo dando personalità giuridica alle singole Asl. I territori avranno come riferimento una determinata Asl e quando andrà male qualcosa nel singolo territorio ci sarà per forza un responsabile, ci sarà più capacità di monitorare le determinate situazioni. Quindi se dovesse capitare qualcosa su Bosa, su Sassari o su Olbia questo non andrà a discapito dell’Iglesiente o dell’Ogliastra o dell’Oristanese e via dicendo. Ci sarà un maggiore controllo e una maggiore vicinanza con il territorio”. 

Inciderà anche sulle liste d’attesa? 

“Le liste d’attesa si sono incrementate unicamente per il blocco durante il lockdown.  Tuttavia stiamo stanziando maggiori risorse per accelerare le liste d’attesa soprattutto in collaborazione con quei privati che erogano un servizio convenzionato con il nostro sistema sanitario”. 

Al Microcitemico sono tante le proteste per il ritorno alla Asl, dopo che cinque anni fa era stata lasciata per entrare a far parte del Brotzu: cosa risponde davanti alle preoccupazioni? 

“Questo è un aspetto secondario, l’importante è che vengano garantiti i servizi e che vengano potenziati anche tutti quegli aspetti che vanno a dare un servizio ai cittadini. Noi abbiamo provveduto allo scorporo e alla scissione per garantire un servizio più efficiente”. 

Quali sono i punti forti di questa Giunta regionale e quali, invece, sono i settori nei quali è necessario un intervento più incisivo ora che è “superata” la paralisi del Covid?

“Parlando dei punti forti della Giunta, possiamo dire che è molto vicina al territorio, capisce le necessità, le esigenze, capisce gli umori e i malumori delle persone. È una Giunta composta da persone normali, che conducono una vita normale e che vogliono garantire alla popolazione sarda e alla regione Sardegna una qualità delle proprie risposte alle necessità della gente. Necessitano, invece, un intervento più incisivo tutti quei settori che non dipendono unicamente dalla Regione ma in cui ci sono le intromissioni dello Stato. Per esempio sulla continuità territoriale il problema non può essere affrontato solo dalla regione Sardegna, ma abbiamo necessità che degli organi sovraordinati quali i ministeri, il Governo e anche la Commissione europea svolgano il loro ruolo”. 

 

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