Sabato, 12 Ottobre 2024 19:23

  Turismo intelligente, dall’allungamento della stagione allo stop dello smontaggio dei chioschi in spiaggia In evidenza

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Spiagge della Sardegna. Veduta di San Teodoro Spiagge della Sardegna. Veduta di San Teodoro

 

La mozione “balneari” Sardegna, che ha come primo firmatario Alberto Urpi,  punta ad archiviare una norma vecchia di 35 anni per avere una stagione turistica non stop

Mario Frongia

Una Sardegna che cresce. Matura una consapevolezza socioeconomica diversa. Per una piena maturità culturale ci vuole ancora del tempo. Ma intanto, la marcia è incoraggiante. E confida in uno sviluppo omogeneo di un jolly tra i più importanti per occupazione e l’imprese: la solida e continua valorizzazione dei propri litorali. Un perimetro ambientale che unisce spiagge, calette e centinaia di chilometri di lungomare. Ambiti che siano frequentabili da gennaio a dicembre. Senza interruzione, con un pensiero ai movimenti dei vacanzieri che si divertono, spendono e viaggiano anche da ottobre a maggio. Un popolo che cresce e associa, alle popolazioni nordiche, da sempre in giro anche sotto la pioggia, con giubbotto e scarpe pesanti, un crescente numero di aficionados. Il puzzle metta assieme anche la sostenibilità ambientale e il clima che muta e incute riflessioni di vario genere. Ma intanto si applaude il gol: Alberto Urpi, consigliere regionale e determinato sindaco di Sanluri, ha rotto gli indugi. “Il tema dei servizi indispensabili per destagionalizzare è di vecchia data. Ma tuttora nei lidi extraurbani questo non avviene. E gli operatori e i concessionari del comparto balneari sono costretti a smantellare le strutture da novembre ad aprile. Una follia!”. Per camperisti, bikers, giovani, famiglie, l’orizzonte, se la mozione dovesse passare, del made in Sardinia cambia pelle. Il potenziale pubblico che approda nell’isola anche nei periodi meno battuti, cerca e necessita di servizi adeguati. Dunque, un volano economico da preservare e rinforzare. Da qui, il  no allo smontaggio dei chioschi in spiaggia nei mesi invernali chiesto al Consiglio regionale da Alberto Urpi, Stefano Tunis e Antonello Peru di Sardegna al Centro20Venti.

 Stagione turistica e legge 45. Il primo step della mozione punta alla revisione delle norme che impongono alle imprese balneari la rimozione e lo smontaggio dei chioschi dei lidi extraurbani. Il tutto fa capo alla legge regionale n.45 del 1989. Sono passati 35 anni, si vive in un presente che è già futuro, innovazione soluzioni tecnologiche dettano e impongono i tempi, la competizione è serrata, nel Mediterraneo e sono solo. Eppure, da Castelsardo a Villasimius, il settore mantiene un affanno inconcepibile. L’assist per pensare a un nuovo approccio sulla gestione dei flussi turistici fuori stagione, è lineare. “I servizi balneari sono fondamentali per offrire nelle nostre spiagge un servizio adeguato a visitatori e frequentatori anche in bassa stagione. Ma - rimarca l’onorevole Urpi - vanno tenuti in considerazione anche il turismo sportivo, i percorsi e i camminamenti religiosi, le escursioni e il trekking. Attività che si praticano tutto l’anno e che possono trovare in Sardegna sempre nuove opportunità”. Un pensiero lungo, che punta a far si che i servizi ci siano nei lidi urbani e in quelli extra urbani.

Una Sardegna con dodici mesi di primavera. La mozione, presentata all’Assemblea regionale di via Roma lo scorso 23 settembre, ha avuto da subito un consenso motivato e trasversale alle forze politiche. Il documento impegna la Giunta a rimuovere l’obbligo per le imprese balneari di smontare i chioschi presenti nei lidi extraurbani: “La norma è superata. La legge consente di mantenere le strutture solo nei lidi urbani, ciò significa che il 90 per cento delle spiagge sarde è privo di servizi da fine ottobre ad aprile. Un evidente ostacolo per l’allungamento della stagione turistica. La presenza dei servizi in spiaggia è diventata indispensabile” aggiunge il primo firmatario. Tra l’altro, l’obbligo di rimozione delle strutture, da sempre contestato dai balneari, è anche un costo insostenibile per le imprese. “Prevedere lo smontaggio dei chioschi non fa bene all’ambiente, in quanto s utilizzano mezzi pesanti in aree di grande pregio e si producono rifiuti da smaltire. Inoltre - segnalano i consiglieri Tunis e Peru - si determina un abbassamento della qualità dei servizi. Auspichiamo che il testo venga approvato quanto prima”. In breve, una mozione intelligente e di buon senso. Utile ai balneari, in cerca di uniformità operative e certezze. Ma basilare anche per l’industria del turismo. A pensarci bene, una visione che alla lunga è benefica per tutti i sardi.

Ultima modifica il Sabato, 12 Ottobre 2024 19:46