Martedì, 02 Gennaio 2024 12:07

Milan-Cagliari, a San Siro con la testa già a Lecce

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Claudio Ranieri, l'ultimo baluardo per stare in A Claudio Ranieri, l'ultimo baluardo per stare in A

 

Per i rossoblù test di Coppa Italia con vari interrogativi: dal mercato e dalle urgenti operazioni antiretrocessione alla sfida dell’Epifania che vale metà salvezza  

Mario Frongia

A San Siro, per un ticket che vale i quarti della Coppa Italia. La formazione? Ranieri ha lasciato a casa Dossena, Nandez e Pavoletti. Per il resto, probabile un undici con Radunovic; Di Pardo, Wieteska, Hatzidiakos, Obert; Jankto, Prati, Deiola; Makoumbou; Petagna e Oristanio. Anche nel Milan a riposo Giroud, Leao, Pulisic e Loftus-Cheek. Con l’ampio turn over, Pioli dovrebbe puntare su Maignan, Simic, Jimenez, Calabria, Hernandez, Adli, Reijnders, Chukwueze, Romero, Traoré e Jovic. Inutile girarci attorno: dimensioni, aspettative, obiettivi e mentalità sono diverse. Il match - oggi alle 21 in chiaro da Mediaset su Canale 5 (505 digitale terrestre) e sarà possibile vederla in diretta streaming su Mediaset Infinity e su Mediaset Play - condurrà la vincitrice a una tra Atalanta e Sassuolo. E un’ipotetica semifinale sarebbe con Fiorentina o Bologna. Ma queste sono altre storie. L’orizzonte del Cagliari rimane la salvezza. E se si vuole ricordare il più banale luogo comune, “la palla è tonda” o “si parte tutti da 0-0”, con le eliminazioni anticipate di Inter e Milan, è chiaro che al Meazza può accadere di tutto. Poi, c’è la realtà. Per il Milan la Coppa Italia .- dopo l’eliminazione dalla Champions - rimane un bersaglio da cogliere. Per il Cagliari è diverso. “Al Meazza terrò fuori quelli che mi servono per Lecce” le parole dritto per dritto di Sir Claudio nel post Empoli. Dunque, inutile cullare ipotesi fantasiose.

 

Mentalità. La partita di stasera è e rimane comunque utile per diversi temi. Ad esempio, la prova dal via dei centrali Hatzidiakos e Wieteska, sinora deludenti e parsi inadatti alla serie A. Prova interessante anche per Radunovic, Di Pardo e Obert. Mentre, in mezzo si segue Jankto e davanti occhi puntati su Petagna, contro l’Empoli primo tiro degno di questo nome dopo undici presenze. Ranieri curerà nei dettagli approccio e organizzazione: contro il Milan, e con chiunque, sarebbe deleteria un’imbarcata. Il morale della squadra, già sotto choc dopo aver colto un punto con le dirette concorrenti Verona ed Empoli, subirebbe contraccolpi pesanti proprio in vista della trasferta a Lecce, il giorno della Befana alle 18. Dunque, la Coppa come test individuale e collettivo. L’impegno è notevole. Peraltro, con l’apertura del mercato di gennaio, si tratta anche di una vetrina che chiama a raccolta quanti devono dimostrare o confermare l’apporto alla causa. Difficile pensare che il duo straniero difensivo possa cambiare in 90’ quanto visto sinora. Così come rimangono da pesare con attenzione gli apporti di Jankto e Petagna. Per i babies Prati (citato dal ct Luciano Spalletti tra i giovani che segue, ndr) e Oristanio il match vale oro per stimoli, palcoscenico e avversari. Luvumbo? In attesa di lasciare Cagliari per un mese con destinazione Coppa d’Africa, potrebbe contendere la maglia a Oristanio. Vedremo

 

Prospettive. Viste le passate e deficitarie sessioni di calciomercato invernale, a partire dall’ultima (Cagliari quattordicesimo in B, a Ranieri hanno preso Azzi e Prelec!), la tifoseria è per nulla fiduciosa sull’operato del presidente. Nonostante le precise indicazioni post play off del tecnico (“In A servono due difensori che conoscano la categoria. E un attaccante da doppia cifra”), sono arrivati il polacco e il greco, totalmente digiuni di uno dei tornei più impegnativi d’Europa. Per non dire di Petagna e Shomurodov, stipendi da nababbi e sei gol in due nell’ultimo campionato. Dunque, è tempo quasi sprecato pensare che arrivino rinforzi tali da poter mutare la striscia negativa della squadra: terzultimo posto dopo diciotto gare, terza peggior difesa alla pari del Frosinone con 31 gol incassati, quarto peggior attacco con 16 reti all’attivo. Servirebbero risorse ingenti, programmazione e un diesse competente e libero da intromissioni padronali. Se poi mancassero le forze, il passo indietro della proprietà sarebbe dignitoso e apprezzato. Gli acquirenti non mancherebbero: un gruppo svizzero si è preso il 70 per cento dell’Olbia e un Fondo ha comprato addirittura la Ternana! Senza logica e denari, sarà l’ennesima occasione sprecata. Con, a caso pescando dagli arrivi invernali della gestione giuliniana (Diakité, Cop, Husbauer, Gonzalez, Asamoah, Thereaux, Paloschi, Cacciatore, Mpoku eccetera), figure che poco potrebbero per invertire la rotta. E chissà se Ranieri, che sta resistendo nel difendere pubblicamente l’operato societario ma pare non ci sia più dialogo con il patron, potrà resistere. L’unico che può evitare uno sfracello - dopo aver ritrovato miracolosamente la serie A a Bari - può essere solo l’ex allenatore del Leicester. Dita incrociate, perché retrocedere sarebbe una sconfitta lacerante non solo per i tifosi ma per l’intera Sardegna. Persino superiore alla vergognosa retrocessione dell’altro anno a Venezia.

Ultima modifica il Martedì, 02 Gennaio 2024 12:20
Mario Frongia

Giornalista - consigliere nazionale e comitato di presidenza Ussi