Mario Frongia

Mario Frongia

Giornalista - consigliere nazionale e comitato di presidenza Ussi

Il presidente della Torres entra a far parte del Consiglio direttivo della Lega Pro. Con il campione di Oliena un altro sardo nella dirigenza nazionale del calcio professionistico

Mario Frongia

Era nell'aria. Con la Torres che sino all'ultimo miglio si è giocata il balzo in serie B, dopo una stagione da cornice, il plauso per la dirigenza e per i sostenitori non poteva che giungere da Firenze. Martedì scorso, 23 luglio, è data che Stefano Udassi ricorderà per un po'. Forse anche di più. Nel capoluogo toscano il Consiglio direttivo della Lega Pro, "nell’ambito delle funzioni a esso demandate dallo Statuto", come recita una nota, ha deliberato all’unanimità la sostituzione dei consiglieri decaduti Andrea Langella, Antonio Magrì e Roberta Nocelli. Al loro posto, con surroga per cooptazione, ecco la chiamata di Vincenzo Grella, vicepresidente del Catania, Renato Mazzamauro, vicepresidente del Giugliano e di Stefano Udassi. Per il trio ci sono le nomine a consigliere. Per il presidente del club di Sassari, dalla Sardegna sportiva, giungono applausi e buoni auspici. La Torres, anche grazie ai supporter come Abinsula, ha intrapreso una ristrutturazione e un profilo tecnico e societario che ne ha cambiato i destini, sul campo e fuori. In cima alla governance, Stefano Udassi, ha dato energia, determinazione e quel genere di visione che permette di tenere i piedi per terra proprio quando l'umore, e i risultati, lo permetterebbero. Insomma, una svolta mica male. Che non poteva sfuggire a Matteo Marani e Gianfranco Zola.

 Lega pro, un bel pezzo del futuro del calcio tricolore passa da qui. L'attenzione ai giovani e ai vivai, l'apprezzamento per le gestioni sagge, trasparenti e intelligenti, la visibilità e i modelli provenienti dai campionati che mettono al via sia grandi città con altrettante tradizioni sportive e pallonare, sia piccoli centri capaci di arrampicarsi nel calcio che conta. Sono grosso modo questi i capisaldi della politica operativa messa in campo da Matteo Marani con al fianco Gianfranco Zola. capitoli chiave per poter guardare con serenità al futuro del movimento e al ruolo che le decine di società hanno nei riguardi del gioco più bello del mondo. Non a caso il duo Marani&Zola ha seguito l'andamento della Torres, degli staff dirigenziale e tecnico, del panorama connesso e innescato dagli sponsor e della tifoseria. La visione e l'oculatezza nell'accompagnare il progetto, hanno fatto il resto. A Firenze il presidente Marani ha ringraziato Andrea Langella, Antonio Magrì e Roberta Nocelli e ha dato il benvenuto ai nuovi consiglieri approfondendo le rispettive qualità professionali. Stefano, giocatore e allenatore di grande garra, e dirigente in progress, la bicicletta è quella giusta. Adesso, c'è da pedalare. Suerte.

Venerdì, 19 Luglio 2024 16:57

Yacht Club Cagliari in cima al mondo

Alice Dessy, Lorenzo Sirena, Benedetta Ghiani e Luigi Zonca portano a casa da Riva del Garda il Mondiale giovanile Nacra 15

 

Mario Frongia

 

Un successo pieno e convinto. Voluto con forza. Che premia le qualità del team. Forte di quella fantastica miscela che associa talento, allenamenti, tecnica. E, soprattutto, la voglia di non voler mollare. Mai. Il titolo mondiale giovanile Nacra 15 arriva in Sardegna, in quella splendida culla di velisti che è lo Yacht club Cagliari a Marina Piccola. Il titolo dà smalto ai partecipanti, rafforza convinzioni e impegno, permette di rilanciare gli specialisti sardi su scala internazionale. Sì, perché l'equipaggio formato da Alice Dessy e Lorenzo Sirena - che si è imposto a Riva del Garda dopo un feroce testa a testa con i contender francesi - con l’apporto prezioso di Benedetta Ghiani e Luigi Zonza, profuma di futuro. E, perché no, può avere per traguardo i prossimi Giochi olimpici statunitensi. Intanto, piedi per terra, lavoro e ancora lavoro. Senza smettere di gioire per aver messo in bacheca gli Youth Sailing World Championship. Un trionfo di gruppo, ricco di pregio anche per il circolo presieduto da Luciano Randaccio: “È un'immensa gioia aver portato un Mondiale a Cagliari con questi ragazzi giovani”.

 

Sorriso, programmazione e futuro. Alice Dessy e Lorenzo Sirena (cognome pesante sulla schiena: è figlio d’arte, papà Max è attualmente impegnato nelle acque di Barcellona a skipperare su Luna Rossa!), dopo un egregio lavoro di squadra con Benedetta Ghiani e Luigi Zonca, a Riva del Garda hanno mostrato denti e unghie. La vittoria sulla Francia non è stata né semplice, né in discesa. Lotta serrata fin dal via, caparbietà per spuntarla e mantenere il primato. A seguire, la meritata conquista del podio e un sorriso speciale per incorniciare l’attimo. Quello che immortala un titolo internazionale di assoluto prestigio con direzione Poetto. Il dietro le quinte? Puntuale e indelebile, affidato all’esperienza dei tecnici Gigi Picciau (Federazione italiana vela) e Marcella Mamusa (Yacht club Cagliari). “È un grande traguardo, ottenuto con le nostre forze. Questi livelli si raggiungono grazie a una squadra super e col lavoro dei genitori dei ragazzi. Solo queste componenti permettono questi risultati” aggiunge Luciano Randaccio. Il Mondiale giovanile Nacra 15 mette in fila una serie di dati oggettivi. Per dire, Lorenzo Sirena in poco più di un anno è salito sui Nacra ed è diventato campione. Ma anche nelle individualità l’operare del club è fondamentale. Infine, la classe dei campioni del mondo giovanile è propedeutica alle Olimpiadi di Los Angeles 2028. Cin cin.

Domenica, 14 Luglio 2024 14:27

Lucy, tra riscatto e determinazione

Il video su quella che è stata una delle più forti calciatrici brasiliane e oggi apprezzata professionista del wellness, premiato al festival di Visciano. Nelson Dida nel cast applaudito in Campania anche dal premio Oscar, Nicola Piovani. “Una storia con tante storie che affascinano e commuovono” dice il produttore Francesco Pili

Mario Frongia

Un mosaico toccante. Che scomoda tecnica e fantasia pallonara al femminile. Mette in ballo un pezzo in divenire di sardità. Affianca una leggenda del calcio mondiale. A raffinare il tutto musiche e immagini che vanno dritte al cuore. “Lucy” di Roberto Pili ha portato a casa il premio Carpine Visciano come Miglior video musicale. Prodotto da Francesco Pili, ritrae la campionessa brasiliana Lucy Alves. Donna determinata, professionista in campo e fuori. In Sardegna da decenni, prima da professionista del calcetto. Poi, da allenatrice, consulente, professionista affermata nell’ambito della fisioterapia e del benessere. Non a caso opera con successo alla Spa del Forte Village, una delle location più apprezzate al mondo. Insomma, un quadro a tinte forti ma comunque garbato, attento, senza eccessive forzature. Da qui, il film che ha conquistato platea e giurati. Il top anche per colpire il pubblico.

Ritratto a cinque stelle. Lucy e l’omaggio di Nelson Dida. Per una storia che cammina da sola, appassiona e coinvolge. “Un destino da pioniera”, sottotitolo del video, è il filo conduttore dell’opera premiata al festival campano. “È il centesimo riconoscimento in meno di dieci mesi dall’uscita. Un traguardo straordinario. Al progetto - spiega Francesco Pili - ha partecipato anche lo storico portiere brasiliano e del Milan, Nelson Dida”. Sorta di leggenda del calcio mondiale, tra i soli tre campioni ad aver vinto trofei quali Champions, Copa America e Libertadores, Dida ha colto l’attimo con lo spirito giusto. Più l’adeguata disponibilità. Pallonate da vetrina, certo. Ma anche quotidianità, sacrifici e rinunce. L’approdo di Lucy nell’isola, il lavoro, l’inserimento, le passioni. Il riassunto di un percorso per nulla facile. “Sono fiera di quel che ho fatto, ho trovato una mia dimensione, coltivato amicizie, simpatie, amori. La Sardegna è la mia seconda terra” dice la protagonista. Il volto segnato dalle intemperie della vita, un sorriso che emerge dal profondo di un’esistenza mai banale. Le immagini scorrono veloci. Tramonti, giornate assolate, luoghi noti, un mix di quotidianità. Spesso con tempi feroci, dove te la devi cavare e mai, e poi mai, puoi permetterti di mollare. Anche questi passaggi sono al centro del video. Con la meditata colonna sonora composta dal duo Calice + dj Iceone, l’opera made in Sardinia ha prevalso al concorso che ha avuto la partecipazione di 530 opere. Tra queste, 63 sono volate in finale. “È stata un’edizione da record, arricchita da celebrità come Artem di “Mare Fuori”, Mario Di Leva di “Resta con me” e Sanremo, Miriam Candurro di “Un posto al Sole” e “I bastardi di Pizzofalcone”, Denise Capezza di “Gomorra”. Anche per questo siamo molto orgogliosi” rilancia Francesco Pili, apprezzato manager del centro benessere del resort pluripremiato di Santa Margherita di Pula.

Problematiche sociali, inclusione e artisti top. Il premio Carpine Visciano è ispirato alla vita di Padre Arturo D’Onofrio. Con un traguardo: sensibilizzare il pubblico, senza distinzioni di provenienza, censo, cultura, età e convinzioni, sulle problematiche sociali. La promozione della dignità e dell’identità deve essere centrale nei cortometraggi. “Una cornice che ci ha permesso di scavare a fondo, ma con la giusta dose di sensibilità, anche sugli aspetti umani” aggiunge Francesco Pili. Dunque, una serata magica. Arricchita dagli applausi per Lucy e il team made in Sardinia, dal premio Oscar Nicola Piovani, dal David di Donatello Francesco Di Leva e da numerosi artisti. Tra questi, Massimiliano Caiazzo, Giorgio Haber, Denise Capezza, Nicola Pistoia, Carolina Crescentini, Autilia Ranieri, Giulia Michelini, Mariagrazia Cucinotta, Gabriel Garko e Manuela Zero. In sostanza, un gran gol all’incrocio dei pali. Che premia determinazione e fatiche. Ma anche quel genere di talento e di personalità che spesso, nella vita e in campo, fa la differenza.  

Anche Arnold Muhren, leggenda di Ajax e Manchester United, alla quattro giorni di formazione completa e specialistica per sessanta under 17 e venticinque tecnici isolani. “Lavoriamo per favorire metodiche inclusive e comportamentali” dice Vincenzo Girau

Mario Frongia

Avantieri a Dortmund li ha rispediti a casa Ollie Watkins, sconosciuto centravanti panchinaro dell’Aston Villa. In finale a Berlino ci va l’Inghilterra cinica e sanguigna. Ma non per questo il calcio Oranje ha perso in incisività, fantasia, tecnica e agonismo. Pallonate apprezzate da chiunque ami il gioco più bello del mondo sin dai tempi di sua maestà Johan Cruijff, sorta di rivoluzionario Leonardo da Vinci del dribbling e della tattica. Logiche follie utili per costruire la vittoria. Una gioia del successo poggiata sul palleggio pulito e di prima, reparti corti, verticalizzazioni e accelerazioni che fondono la squadra in un tutt’uno e paiono dettate da una missione superiore. L’Olanda che esce per un soffio dagli Europei di Germania, l’Olanda che sbarca nel cuore della Sardegna. Entrambe unite da un solido filo sportivo, storico, pallonaro. Curato dall’associazione polisportiva culturale Aiace Telamonio, affiliata Msp e in prima fila nel promuovere e divulgare attività sportive di pregio, il Corso di perfezionamento tecnico “Scuola calcio olandese”, è e rimane capitolo chiave tra master e tornei giovanili sparsi per l’isola. Non a caso la cornice della manifestazione, apertasi ieri con il benvenuto e la consegna dell’attrezzatura agli oltre sessanta ragazzi dai dieci ai diciassette anni accorsi da mezza Sardegna. “Il Camp è teso al perfezionamento tecnico e formativo con i metodi della scuola calcio olandese. E ospita anche venticinque allenatori di calcio” spiega Vincenzo Girau, presidente di Aiace. Insomma, un quadro completo, volto al futuro, ricco di passione e tradizione, calcistica e non solo. Il logo della Dutch football school, color arancione e con al centro il numero 14, storica maglia di Cruijff, campeggia in alto a destra. “La storia siamo noi” canta Francesco De Gregori. Quella degli olandesi del pallone è sbarcata nel comune più grande del Logudoro.

 

Arnold Muhren e il calcio dei giganti. L’asd Aiace e la Dutch Football School, con la preziosa collaborazione dei padroni di casa, l’Ozierese Calcio 1926, hanno fatto centro. Organizzazione curata nei dettagli, visione volta al futuro. Tanto che l'evento viene sviluppato con uno staff di alto livello. La conferma? Dalla lista dei partecipanti. Con Carlo Deriu, formatore e coordinatore, sono in campo Eddie van Schaick (tecnico Ajax), Alessandro Cozzula (esperto in human performances), Alessandra Puggioni (mental coach), Antonio Cherchi (podologo) e Irene Fadda (nutrizionista). Un team moderno e vincente. Che si completa con una super ciliegina: Arnold Muhren. Impossibile non sapere chi sia, difficile scordare giocate e vittorie firmate dal classe ’51. L’olandese di Volendam ha giocato con Ajax, Twente, Ipswich town e Manchester United. E ha vinto tutto e ovunque. Per dire, è uno dei nove calciatori ad aver sollevato Coppa Campioni, Coppa delle Coppe e Coppa Uefa. Ed è tra i sei che hanno vinto qualsiasi titolo internazionale europeo. Con l’Olanda ha portato a casa gli Europei del 1988. Le cineteche conservano il suo assist per Marco Van Basten: magie che rendono il calcio droga e filosofia. Muhren ha giocato nell’Ajax a 37 anni compiuti. Ed è stato autore di un gol che l’ha reso recordmen per l’anagrafe della serie A olandese, l’Eredivisie. Insomma, pallone d’autore.

 

La scaletta, tra crescita e sana divulgazione. Il comunale intitolato ad Angelo Masala, fino a domenica prossima, è teatro di sport e formazione dedicata alle nuove generazioni. Dai Pulcini agli Allievi passando per Giovanissimi ed Esordienti, tutti in campo per apprendere e portare a casa. “Questi eventi hanno uno scopo educativo e puntano a far crescere, nel confornto e con il supporto di educatori innovativi e di qualità, l’intero sistema sportivo” dice Alberto Borsetti, presidente regionale Msp. Da qui, un percorso che prevede nozioni e pratica. L’abitudine al ragionamento unito al sapersi divertire. Il Camp di Ozieri è questo e altro. Capace andare oltre i confini dell’ovvio e del già visto. In definitiva, una splendida occasione di crescita per sessanta futuri buoni cittadini con lo sport nel sangue. Se poi viene fuori qualcuno forte quanto Arnold Muhren, tanto di guadagnato.   

 

Il club di Aurelio De Laurentiis aveva impedito l'accesso alle conferenze stampa di alcuni cronisti. Episodi stigmatizzati più volte dall'Ussi. "Adesso, a un mese dall'avvio del campionato, arriva un segnale importante per il diritto di cronaca che conferma il nostro impegno quotidiano" dice Gianfranco Coppola

 

Mario Frongia

Un primo piccolo grande segnale. Monito per quanti, tra i presunti padroni del vapore, credono sia possibile comportarsi infischiandosene di norme, rispetto, buon senso e semplice educazione. L'attentato alla libertà di informare e informarsi, uno dei diritti cardine della democrazia, deve mettere in guardia non solo gli addetti ai lavori ma l'intera collettività. Non solo vanno condannate le zone d'ombra, ma vanno difese con forza le aree di intervento dei giornalisti. "Abbiamo assistito a conferenze stampa con limitazioni contrarie al nostro protocollo redatto e condiviso con la Lega Serie A. Norme basilari che garantiscono ai giornalisti il libero accesso alle fonti e il contradditorio con i tesserati. Un punto che noi - spiega Gianfranco Coppola, presidente nazionale dell'Ussi, Unione stampa sportiva italiana - abbiamo segnalato a più riprese dopo aver assistito del comportamento del Napoli contrario a regole di garanzia dell'informazione". Sul tema, che pare blindato e consolidato, c'è sempre da stare in allerta. "Parliamo di un diritto irrinunciabile per i cittadini, che non può essere negato o fortemente limitato per gli operatori dei media. Sulla scorta di queste norme, la Lega Serie A aveva multato il Napoli e la Corte federale d'appello ha respinto il ricorso del club e confermato la sanzione di 250mila euro". Un messaggio concreto, difficilmente derubricabile. "Come Ussi consideriamo questa sentenza la conferma della bontà dell'impegno quotidiano a difesa della libera stampa sportiva, che non può essere mai condizionata da scelte unilaterali delle società". Ma non solo. "Queste scelte sono lesive dei diritti a informare ed essere informati, liberamente e non con prodotti preconfezionati dai club stessi. Saremo - conclude il presidente - sempre in prima linea al fianco di colleghe e colleghi, E segnaleremo agli organismi di Federazioni e Leghe ogni tentativo di ostacolare l'informazione, primo presidio della democrazia"

 

https://www.figc.it/media/245621/sez-i-dispositivo-n-0004-cfa-del-10-luglio-2024.pdf

Lunedì, 08 Luglio 2024 19:26

Davide Nicola, ci siamo!

Il tecnico mostra e conferma pulizia intellettuale, obiettivi chiari, nessun proclama: “Partiamo per consolidare la categoria”. La palla passa al club: con gli addii di Nandez e Dossena, senza rinforzi adeguati la musica sarà conseguente

Mario Frongia

 

L’uomo, innanzitutto. I modi, la postura, lo sguardo diretto. Sempre dritto al punto, anche sui temi caldi, quali il prendere per mano un gruppo reduce dal secondo miracolo di fila e da ricostruire. Le frasi asciutte, per nulla scontate, zero banalità. I valori e gli obiettivi, inanellati per bene. Punti fermi e determinanti. “Non mi piacciono i proclami”. Se i campionati, e nello sport in genere, si vincessero a tavolino, Davide Nicola sarebbe già a buon punto. Poi, c’è il campo, le scelte, i progetti, la programmazione. E qui entra in scena il club. Il Cagliari e il suo presidente sono chiamati a risposte trasparenti, meditate, all’altezza delle sfide. E dunque, con risorse adeguate sul tavolo. Alla presentazione del tecnico, giunto dopo venti giorni di tiritera con l’Empoli, non a caso ha preso parte il ds rossoblù, Nereo Bonato. Il dirigente ha giocato a smussare e celare mosse e contromosse come da copione. Per poi rintuzzare e mettere gli argini societari a lacune, criticità e incertezze sulle operazioni di mercato: “Valuteremo e cercheremo di capire, tenendo conto della struttura e dei parametri economici. Ma non partiamo da zero”. Temi caldi, scanditi neanche troppo di striscio dal neoallenatore. Intanto, sull’ex tecnico di Crotone e Salernitana, la sensazione è buona. Raccogliere l’eredità di Claudio Ranieri (“Persona e tecnico con una carriera, uno stile e un comportamento che non necessita di sottolineature” il commento di Davide Nicola) non poteva essere semplice per nessuno. Da oggi si fa sul serio. Appuntamento per il preritiro ad Asseminello sino a venerdì 19. Primo test stagionale con la Primavera e quindi, dal 22 luglio al 3 agosto ritiro vero e proprio in Valle d’Aosta, a Saint-Vincent Châtillon. Con la speranza che i desiderata di Nicola vengano recepiti meglio di quanto è accaduto a Ranieri. Altrimenti, sarà la solita sofferenza.

  

Due conti e qualche considerazione. Il Cagliari ha perso Dossena e Nandez, non ha trattenuto Gaetano e Oristanio, ha chiuso con Mancosu e Aresti, tergiversa sui rinnovi di Viola, Lapadula e Mina, riceve offerte per Makoumbou e Luvumbo, che non blinda, non precisa cosa accadrà a Marin, in rientro dal prestito. La sostanza? “Nessuno è incedibile” scandisce Bonato. Così, mentre arriva Luperto, le incognite sono ingenti e da smaltire quanto prima. Poi, che il mercato cali i battenti alle 20 del 31 agosto, rimane magra e pericolosa indicazione se si pensa a chi è stato preso last minute lo scorso anno e anche prima. La finestra-verità si apre con la Coppa Italia, il 12 agosto in casa contro una tra Carrarese e Catania. E prosegue con il campionato: Roma e Como alla Domus, Lecce fuori il 18, il 26 e il 31 agosto. Mister salvezza sa di che si parla. E spiega: “Le etichette non mi interessano. Penso a raggiungere gli obiettivi e rappresentare le persone. Dedizione, perseveranza, lavoro, entusiasmo, questo è il motore di tutto. Il traguardo? Consolidare la categoria è già un buon risultato. Le ambizioni sono preziose ma vanno contestualizzate”. Il mantra è evidente e appezzabile. Piacevolmente sorpreso dai festeggiamenti allo sbarco a Elmas (“Entro nella vostra storia in punta di piedi. Non ho lasciato l’Empoli, ho accettato il Cagliari: il desiderio di allenarlo è latente, ce l’ho da quando ho iniziato questa carriera), Davide Nicola si presenta con la stretta di mano a cronisti e operatori. Lo faceva Claudio Ranieri, seguirne le orme non guasta.   

Dalla tifoseria alla trattativa al futuro. “L’accoglienza fantastica mi ha dato il senso di appartenenza spiccata, di famiglia. Raccolgo un testimone da un grande, ho per Ranieri una stima unica, ci siamo sentiti nella settimana tra la sua salvezza e la mia e conservo gelosamente quel messaggio di cui faccio tesoro. I suoi toni e la sua grande carriera, sono stati una motivazione in più per accettare il Cagliari”. Davide Nicola, arrivato dopo una lunga attesa, è cristallino. Anche sul mercato. “A parte Scuffet, devo prima conoscere i giocatori che ci sono. La società sa dove intervenire. Avremo modo e tempo per fare tutte le valutazioni”. Si entra nel merito:Il nostro sarà indubbiamente un gioco aggressivo e dinamico. Punto ad avere un’identità che ci dia continuità  in casa e in trasferta. Le quattro gare su cinque alla Domus dal via? Giocare davanti alla nostra gente deve essere motivo d’orgoglio e di spinta”. Davide Nicola ha per vice Simone Barone (campione del mondo 2006 e al Cagliari nel 2009/10), Manuele Cacicia (collaboratore tecnico), Gabriele Stoppino e Mauro Baldus (preparatori tecnici), Vitantonio Pascale (recupero infortunati), Lorenzo Squizzi (preparatore portieri), Federico Barni, Davide Marfella e Giovanni Venturella (match analyst e riprese tattiche). Un team chiamato a dare il massimo. La salvezza alla penultima giornata, la permanenza tre le peggiori tre per 27 turni, gol fatti e subiti tra le peggiori cinque, sono un incubo da cancellare. Con le pedine adatte alla categoria più la giusta e sincera umiltà. I tifosi se lo meritano.  

 

Il primo Programma di accelerazione Cagliari Digital Lab e la Casa delle tecnologie emergenti supportano star up su Smart city, Smart building e Mobilità sostenibile. Con forti ricadute su territorio, sviluppo di soluzioni tecnologiche, innovazione, occupazione e crescita economica. All’evento, aperto da Maria Chiara di Guardo, prende parte il sindaco Massimo Zedda e la direttrice generale del Cineca, Alessandra Poggiani 

Mario Frongia

Confronto trasversale e senza confini. Tra scienza, intuito, innovazione. In campo, le nuove generazioni, nativi digitali, futuro a colori. Domani, martedì 2 luglio, alle 17.30, l’aula magna del complesso Castello della facoltà di Ingegneria e architettura in via Corte d’Appello n. 87, il Crea UniCa (Centro servizi d’ateneo per l’innovazione e l’imprenditorialità), nell’ambito delle iniziative del primo Programma di accelerazione dell’Università di Cagliari per la Casa delle tecnologie emergenti di Cagliari - Cagliari Digital Lab, ospita il Demo Day finale. Il programma di Accelerazione è un percorso che guarda lontano. Mette assieme, sviluppa e accomuna potenzialità fresche, capaci di determinare idee e storie. Giovani, appunto. Da qui, con una strada oramai consolidata da anni, il ruolo lievitante del Crea dell’Università di Cagliari. Un profilo magnetico, credibile e innovativo. Messo su, un mattoncino dopo l’altro, con caparbietà e visione. E attualmente riconosciuto sia dalla comunità scientifica e accademica, sia dalle aziende e dagli investitori. Il supporto fornito alle startup innovative nei settori Smart city, Smart building e Mobilità sostenibile è il trampolino per crescere su tutti i fronti. Grazie alla mentorship, alla formazione e alle opportunità di networking, le start up hanno potuto sviluppare soluzioni tecnologiche all'avanguardia, con ricadute significative sul territorio. Un’azione che ha favorito l'innovazione, l'occupazione e la crescita economica locale. Mica male se si pensa alle ingessature di un sistema che troppo spesso è distante dalle esigenze di studenti e studentesse. Qui si lavora su una Sardegna che va veloce. Ha poco tempo per guardarsi allo specchio, crede e dà fiducia ai giovani. E, soprattutto, investe nel loro domani.

Investitori di profilo internazionale. Nel cuore del capoluogo, con il fascino dell’aula magna e del complesso di Architettura in Castello, i lavori vengono aperti dai saluti di Massimo Zedda, sindaco di Cagliari. A seguire, gli interventi della direttrice del Crea-UniCa, Maria Chiara Di Guardo, di Alessandra Poggiani, direttrice generale del Cineca (Consorzio interuniversitario) e di Augusto Coppola, responsabile del Programma di accelerazione. Il clima si annuncia festoso e illuminato: la fiducia e la laboriosità degli startupper, guidati dalla professoressa Di Guardo e dal suo staff, si incontra con investitori di caratura nazionale ed estera. Tra questi, Michele Cermele (Copernion venture partner), Giulio Montoli (Zest group), Giampaolo De Biase (Rigel ventures), Domenico Laudonia (Indaco/DLVentures), Domenico Nesci (Deep ocean capital), Alessandro Niglio (Business angel), Antonio Assereto (Proximity capital), Rodolfo Pucciarelli (Ventive group), Danilo Mazzara (Skill for equity), Francesco Grassi (Cdp venture capital), Anna Amati (Eureka ventures), Alberto Barbari (EatableAdVentures), Marco De Guzzis (Iag), Giulia Piu (Ananda impact ventures) e Mario Mariani (The net value) con Mauro Aprile Zanetti (keyote speaker). Una serata che nasce per concludere ma ha le stimmate per poter proseguire nell’apertura dei tanti canali proficui per poter competere su qualsiasi scala. Un evidente e oggettivo plus per l’ateneo del capoluogo sardo.

Opportunità unica per le start up. “L'evento finale del Programma di accelerazione Cagliari Digital Lab si distingue per la presenza di numerosi investitori di livello internazionale, E offre alle startup un'opportunità unica di entrare in contatto con figure chiave nel panorama dell'innovazione e del venture capital. Questo incontro - spiega la professoressa Di Guardo - rappresenta un'occasione imperdibile per le giovani imprese di presentare i propri progetti, ottenere preziosi feedback e potenzialmente assicurarsi investimenti cruciali per la loro crescita e sviluppo futuro”. La serata di chiude con un aperitivo di networking. Un momento utile per stringere relazioni e dialogare con gli investitori, creando opportunità di crescita e collaborazione.

Iscrizioni. Per partecipare, registrazioni al link: https://crea.unica.it/demo-day-programma-di-accelerazione-cagliari-digital-lab/

Al via la sesta edizione del premio promosso dalle cantine di Arzachena. Oltre cento fotografi italiani espongono le loro opere nei giardini della struttura di Tino Demuro

Mario Frongia

L'arte del vino e delle immagini a braccetto. I filari tenuti con cura, i tini e i percorsi di degustazione, i grandi vini. Tra cristalli, sughero, graniti e opere artistiche custodite nella wine boutique con pochi eguali. A una manciata di chilometri da Arzachena e da Porto Cervo. Il tutto griffato Surrau. In un angolo di Gallura che non si scorda. E viaggia su frequenze internazionali non solo per la Costa Smeralda, le calette, i paperoni e il jet set. Adesso, è il momento di oltre cento foto selezionate da una giuria qualificata che saranno esposte per un anno intero nei Giardini di Vigne Surrau. Performance che fa capo, alla geniale generosità e all'amore per il territorio e le proprie origini della famiglia Demuro, e  trova asilo nella rassegna A.Banda 2024. In palio due premi, il “Surrau” e quello della Giuria popolare. “Siamo orgogliosi di partecipare a una nuova sfida: ospitare nei nostri giardini i lavori di cento fotografi scelti tra 240 aspiranti. L’azienda, che con la mia famiglia amministro fin dall’inizio della sua costituzione, è fiera di dedicare particolare attenzione alla valorizzazione delle attività culturali che ben si prestano a diffondere in tutto il mondo le tradizioni, i saperi e i prodotti di eccellenza della Sardegna.Vigne Surrau - dice Tino Demuro, presidente della giuria, affiancato dagli esperti Salvatore Ligios e Luca Spano - è uno spazio aperto per arte, cultura e promozione”

Le foto, il vino, i cibi e l’arte. L’inaugurazione, prevista per sabato 29 giugno, mette al via in un contesto unico il pregio delle maxi opere. In una gara che mette in gioco professionisti e giovani fotoamatori, si coglie il senso della visibilità e di un percorso teso ad esaltare la natura, i luoghi, l’uomo e le sue scelte. “Vino, cibo e arte formano un connubio che - rilancia Tino Demuro, amministratore delegato di Vigne Surrau - trova qui la sua massima espressione. La galleria è stata pensata per accogliere artisti sardi e internazionali, mostre d’arte contemporanea, vernissage e qualsiasi evento legato all’arte e al piacere di stare insieme apprezzando il buon vino”. Il Premio Surrau e il Premio Giuria Popolare sono la cornice dell’esposizione all’aperto della rassegna di fotografia più importante della Sardegna. Cento stampe di grandi dimensioni proposte da professionisti e fotoamatori con differenti soluzioni estetiche, contemporanee e visibili per un anno, incorniciate dai vitigni pregiati. L'Associazione Su Palatu Fotografia, in collaborazione con Vigne Surrau, per la sesta edizione della rassegna ha ricevuto 240 candidature. Per i premiati tra i cento lavori esposti è previsto un montepremi di settemila euro da assegnare ai primi cinque classificati. La giuria selezionerà una prima short list di 20 lavori. Prima dell’inaugurazione si conosceranno i cinque autori che riceveranno i premi. Al primo classificato vanno tremila euro. Mentre ricevono mille euro secondo, terzo, quarto e quinto classificato. La giuria è composta da Tino Demuro, Sonia Borsato, (curatrice e docente di Storia dell’arte all’Accademia di Belle arti, Sassari), Valeria Brandano (fotografa e docente di Fotografia all’Accademia di Belle arti, Sassari), Mariolina Cosseddu, (curatrice e già docente di Storia dell’arte), Ivo Serafino Fenu (curatore e già docente di Storia dell’arte), Mario Saragato (fotografo e curatore indipendente) e Luca Spano, artista e co-curatore della rassegna A.Banda. Un riconoscimento di tremila euro andrà all’autore della fotografia che riceverà il maggior numero di preferenze da parte del pubblico che potrà votare con una cartolina che riceverà durante la visita all’esposizione. Si potrà votare dal 29 giugno sino al 30 di settembre. La rassegna A.Banda 2024 è accompagnata da un catalogo, edito dalla Soter editrice,  dove sono presenti tutti i lavori dei fotografi in esposizione, accompagnati dai testi critici di Salvatore Ligios e Luca Spano.

I magnifici cento. Alla rassegna A.Banda 2024 prendono parte Nanni Angeli, Pietro Basoccu, Leonardo Boscani, Alessio Cabras, Gianni Caggiari, Giusy Calia, Aurelio Candido, Alessandro Cani, Roberto Cannas, Vittorio Cannas, Chiara Caredda, Massimiliano Caria, Mimmo Caruso, Giulio Casti, Franco Casu, Giampaolo Catogno, Marco Ceraglia, Emanuela Cherchi, Guglielmo Cherchi, Gianluca Chiai, Giovanni Coda, Dario Coletti, Lorella Comi, Chiara Cordeschi, Nino Corona, Valentina De Santis, Simone Deidda, Sara Demontis, Tiziano Demuro, Serafino Deriu, Pierluigi Dessì, Massimo Drago,ElenaFavia, Antonio Figoni, Ignazio Figus, Valeria Floris, Rosi Giua, Camilla Goldsmith, Fausto Ligios, Claudia Locci, Massimo Locci, Elisabetta Loi - Sergio Melis, Fabio Loi, Francesca Macis, Antonio Manis, Anna Marceddu, Massimo Mastrorillo, Caterina Mattana, Alba Meloni, Myriam Meloni, Simone Mizzotti, Veronica Muntoni, Gigi Murru, Gloria Musa - Sabrina Oppo, Isabella Muzzu, Lorenzo Naitza, Marianna Ogana, Stefano Oliverio, Stefano Oppo, Matteo Orani, Alessio Orrù, Giuseppe Ortu, Silvia Pazzola, Stefano, Pia, Riccardo Pinna, Francesco Pintore, Ernst H. Piras, Marco Piras, Sebastiano Piras, Virgilio Piras, Antonello Pirodda, Anna Piroddi, Francesco Piroddi, Mario Pischedda, Matteo Pispisa, Giovanni Porcu, Gino Puddu, Sergio Raffaele, Francesca Randi, Leonardo Riu, Claudio Rosa, Andrea Sabiu, Giulia Sale, Stefania Scano, Ambra Iride Sechi, Paolo Serrau, Luisa Siddi, Mario Sollai, Giuseppe Tamponi, Pasquale Tanda, Noé Toledo, Donatello Tore, Mirko Ugo, Giuseppe Ungari, Stelio Usai, Michele Vacca, Gianluca Vassallo, Alexa Vinci, Cristian Vincis e Davide Virdis. Info: Su Palatu Fotografia  349.2974462; www.supalatu.it.

 

Al via la sesta edizione del premio promosso dalle cantine di Arzachena. Oltre cento fotografi italiani espongono le loro opere nei giardini della struttura di Tino Demuro

Mario Frongia

L'arte del vino e delle immagini a braccetto. I filari tenuti con cura, i tini e i percorsi di degustazione, i grandi vini. Tra cristalli, sughero, graniti e opere artistiche custodite nella wine boutique con pochi eguali. A una manciata di chilometri da Arzachena e da Porto Cervo. Il tutto griffato Surrau. In un angolo di Gallura che non si scorda. E viaggia su frequenze internazionali non solo per la Costa Smeralda, le calette, i paperoni e il jet set. Adesso, è il momento di oltre cento foto selezionate da una giuria qualificata che saranno esposte per un anno intero nei Giardini di Vigne Surrau. Performance che fa capo, alla geniale generosità e all'amore per il territorio e le proprie origini della famiglia Demuro, e  trova asilo nella rassegna A.Banda 2024. In palio due premi, il “Surrau” e quello della Giuria popolare. “Siamo orgogliosi di partecipare a una nuova sfida: ospitare nei nostri giardini i lavori di cento fotografi scelti tra 240 aspiranti. L’azienda, che con la mia famiglia amministro fin dall’inizio della sua costituzione, è fiera di dedicare particolare attenzione alla valorizzazione delle attività culturali che ben si prestano a diffondere in tutto il mondo le tradizioni, i saperi e i prodotti di eccellenza della Sardegna.Vigne Surrau - dice Tino Demuro, presidente della giuria, affiancato dagli esperti Salvatore Ligios e Luca Spano - è uno spazio aperto per arte, cultura e promozione”

Le foto, il vino, i cibi e l’arte. L’inaugurazione, prevista per sabato 29 giugno, mette al via in un contesto unico il pregio delle maxi opere. In una gara che mette in gioco professionisti e giovani fotoamatori, si coglie il senso della visibilità e di un percorso teso ad esaltare la natura, i luoghi, l’uomo e le sue scelte. “Vino, cibo e arte formano un connubio che - rilancia Tino Demuro, amministratore delegato di Vigne Surrau - trova qui la sua massima espressione. La galleria è stata pensata per accogliere artisti sardi e internazionali, mostre d’arte contemporanea, vernissage e qualsiasi evento legato all’arte e al piacere di stare insieme apprezzando il buon vino”. Il Premio Surrau e il Premio Giuria Popolare sono la cornice dell’esposizione all’aperto della rassegna di fotografia più importante della Sardegna. Cento stampe di grandi dimensioni proposte da professionisti e fotoamatori con differenti soluzioni estetiche, contemporanee e visibili per un anno, incorniciate dai vitigni pregiati. L'Associazione Su Palatu Fotografia, in collaborazione con Vigne Surrau, per la sesta edizione della rassegna ha ricevuto 240 candidature. Per i premiati tra i cento lavori esposti è previsto un montepremi di settemila euro da assegnare ai primi cinque classificati. La giuria selezionerà una prima short list di 20 lavori. Prima dell’inaugurazione si conosceranno i cinque autori che riceveranno i premi. Al primo classificato vanno tremila euro. Mentre ricevono mille euro secondo, terzo, quarto e quinto classificato. La giuria è composta da Tino Demuro, Sonia Borsato, (curatrice e docente di Storia dell’arte all’Accademia di Belle arti, Sassari), Valeria Brandano (fotografa e docente di Fotografia all’Accademia di Belle arti, Sassari), Mariolina Cosseddu, (curatrice e già docente di Storia dell’arte), Ivo Serafino Fenu (curatore e già docente di Storia dell’arte), Mario Saragato (fotografo e curatore indipendente) e Luca Spano, artista e co-curatore della rassegna A.Banda. Un riconoscimento di tremila euro andrà all’autore della fotografia che riceverà il maggior numero di preferenze da parte del pubblico che potrà votare con una cartolina che riceverà durante la visita all’esposizione. Si potrà votare dal 29 giugno sino al 30 di settembre. La rassegna A.Banda 2024 è accompagnata da un catalogo, edito dalla Soter editrice,  dove sono presenti tutti i lavori dei fotografi in esposizione, accompagnati dai testi critici di Salvatore Ligios e Luca Spano.

I magnifici cento. Alla rassegna A.Banda 2024 prendono parte Nanni Angeli, Pietro Basoccu, Leonardo Boscani, Alessio Cabras, Gianni Caggiari, Giusy Calia, Aurelio Candido, Alessandro Cani, Roberto Cannas, Vittorio Cannas, Chiara Caredda, Massimiliano Caria, Mimmo Caruso, Giulio Casti, Franco Casu, Giampaolo Catogno, Marco Ceraglia, Emanuela Cherchi, Guglielmo Cherchi, Gianluca Chiai, Giovanni Coda, Dario Coletti, Lorella Comi, Chiara Cordeschi, Nino Corona, Valentina De Santis, Simone Deidda, Sara Demontis, Tiziano Demuro, Serafino Deriu, Pierluigi Dessì, Massimo Drago,ElenaFavia, Antonio Figoni, Ignazio Figus, Valeria Floris, Rosi Giua, Camilla Goldsmith, Fausto Ligios, Claudia Locci, Massimo Locci, Elisabetta Loi - Sergio Melis, Fabio Loi, Francesca Macis, Antonio Manis, Anna Marceddu, Massimo Mastrorillo, Caterina Mattana, Alba Meloni, Myriam Meloni, Simone Mizzotti, Veronica Muntoni, Gigi Murru, Gloria Musa - Sabrina Oppo, Isabella Muzzu, Lorenzo Naitza, Marianna Ogana, Stefano Oliverio, Stefano Oppo, Matteo Orani, Alessio Orrù, Giuseppe Ortu, Silvia Pazzola, Stefano, Pia, Riccardo Pinna, Francesco Pintore, Ernst H. Piras, Marco Piras, Sebastiano Piras, Virgilio Piras, Antonello Pirodda, Anna Piroddi, Francesco Piroddi, Mario Pischedda, Matteo Pispisa, Giovanni Porcu, Gino Puddu, Sergio Raffaele, Francesca Randi, Leonardo Riu, Claudio Rosa, Andrea Sabiu, Giulia Sale, Stefania Scano, Ambra Iride Sechi, Paolo Serrau, Luisa Siddi, Mario Sollai, Giuseppe Tamponi, Pasquale Tanda, Noé Toledo, Donatello Tore, Mirko Ugo, Giuseppe Ungari, Stelio Usai, Michele Vacca, Gianluca Vassallo, Alexa Vinci, Cristian Vincis e Davide Virdis. Info: Su Palatu Fotografia  349.2974462; www.supalatu.it.

 

Al via la sesta edizione del premio promosso dalle cantine di Arzachena. Oltre cento fotografi italiani espongono le loro opere nei giardini della struttura di Tino Demuro

Mario Frongia

L'arte del vino e delle immagini a braccetto. I filari tenuti con cura, i tini e i percorsi di degustazione, i grandi vini. Tra cristalli, sughero, graniti e opere artistiche custodite nella wine boutique con pochi eguali. A una manciata di chilometri da Arzachena e da Porto Cervo. Il tutto griffato Surrau. In un angolo di Gallura che non si scorda. E viaggia su frequenze internazionali non solo per la Costa Smeralda, le calette, i paperoni e il jet set. Adesso, è il momento di oltre cento foto selezionate da una giuria qualificata che saranno esposte per un anno intero nei Giardini di Vigne Surrau. Performance che fa capo, alla geniale generosità e all'amore per il territorio e le proprie origini della famiglia Demuro, e  trova asilo nella rassegna A.Banda 2024. In palio due premi, il “Surrau” e quello della Giuria popolare. “Siamo orgogliosi di partecipare a una nuova sfida: ospitare nei nostri giardini i lavori di cento fotografi scelti tra 240 aspiranti. L’azienda, che con la mia famiglia amministro fin dall’inizio della sua costituzione, è fiera di dedicare particolare attenzione alla valorizzazione delle attività culturali che ben si prestano a diffondere in tutto il mondo le tradizioni, i saperi e i prodotti di eccellenza della Sardegna.Vigne Surrau - dice Tino Demuro, presidente della giuria, affiancato dagli esperti Salvatore Ligios e Luca Spano - è uno spazio aperto per arte, cultura e promozione”

Le foto, il vino, i cibi e l’arte. L’inaugurazione, prevista per sabato 29 giugno, mette al via in un contesto unico il pregio delle maxi opere. In una gara che mette in gioco professionisti e giovani fotoamatori, si coglie il senso della visibilità e di un percorso teso ad esaltare la natura, i luoghi, l’uomo e le sue scelte. “Vino, cibo e arte formano un connubio che - rilancia Tino Demuro, amministratore delegato di Vigne Surrau - trova qui la sua massima espressione. La galleria è stata pensata per accogliere artisti sardi e internazionali, mostre d’arte contemporanea, vernissage e qualsiasi evento legato all’arte e al piacere di stare insieme apprezzando il buon vino”. Il Premio Surrau e il Premio Giuria Popolare sono la cornice dell’esposizione all’aperto della rassegna di fotografia più importante della Sardegna. Cento stampe di grandi dimensioni proposte da professionisti e fotoamatori con differenti soluzioni estetiche, contemporanee e visibili per un anno, incorniciate dai vitigni pregiati. L'Associazione Su Palatu Fotografia, in collaborazione con Vigne Surrau, per la sesta edizione della rassegna ha ricevuto 240 candidature. Per i premiati tra i cento lavori esposti è previsto un montepremi di settemila euro da assegnare ai primi cinque classificati. La giuria selezionerà una prima short list di 20 lavori. Prima dell’inaugurazione si conosceranno i cinque autori che riceveranno i premi. Al primo classificato vanno tremila euro. Mentre ricevono mille euro secondo, terzo, quarto e quinto classificato. La giuria è composta da Tino Demuro, Sonia Borsato, (curatrice e docente di Storia dell’arte all’Accademia di Belle arti, Sassari), Valeria Brandano (fotografa e docente di Fotografia all’Accademia di Belle arti, Sassari), Mariolina Cosseddu, (curatrice e già docente di Storia dell’arte), Ivo Serafino Fenu (curatore e già docente di Storia dell’arte), Mario Saragato (fotografo e curatore indipendente) e Luca Spano, artista e co-curatore della rassegna A.Banda. Un riconoscimento di tremila euro andrà all’autore della fotografia che riceverà il maggior numero di preferenze da parte del pubblico che potrà votare con una cartolina che riceverà durante la visita all’esposizione. Si potrà votare dal 29 giugno sino al 30 di settembre. La rassegna A.Banda 2024 è accompagnata da un catalogo, edito dalla Soter editrice,  dove sono presenti tutti i lavori dei fotografi in esposizione, accompagnati dai testi critici di Salvatore Ligios e Luca Spano.

I magnifici cento. Alla rassegna A.Banda 2024 prendono parte Nanni Angeli, Pietro Basoccu, Leonardo Boscani, Alessio Cabras, Gianni Caggiari, Giusy Calia, Aurelio Candido, Alessandro Cani, Roberto Cannas, Vittorio Cannas, Chiara Caredda, Massimiliano Caria, Mimmo Caruso, Giulio Casti, Franco Casu, Giampaolo Catogno, Marco Ceraglia, Emanuela Cherchi, Guglielmo Cherchi, Gianluca Chiai, Giovanni Coda, Dario Coletti, Lorella Comi, Chiara Cordeschi, Nino Corona, Valentina De Santis, Simone Deidda, Sara Demontis, Tiziano Demuro, Serafino Deriu, Pierluigi Dessì, Massimo Drago,ElenaFavia, Antonio Figoni, Ignazio Figus, Valeria Floris, Rosi Giua, Camilla Goldsmith, Fausto Ligios, Claudia Locci, Massimo Locci, Elisabetta Loi - Sergio Melis, Fabio Loi, Francesca Macis, Antonio Manis, Anna Marceddu, Massimo Mastrorillo, Caterina Mattana, Alba Meloni, Myriam Meloni, Simone Mizzotti, Veronica Muntoni, Gigi Murru, Gloria Musa - Sabrina Oppo, Isabella Muzzu, Lorenzo Naitza, Marianna Ogana, Stefano Oliverio, Stefano Oppo, Matteo Orani, Alessio Orrù, Giuseppe Ortu, Silvia Pazzola, Stefano, Pia, Riccardo Pinna, Francesco Pintore, Ernst H. Piras, Marco Piras, Sebastiano Piras, Virgilio Piras, Antonello Pirodda, Anna Piroddi, Francesco Piroddi, Mario Pischedda, Matteo Pispisa, Giovanni Porcu, Gino Puddu, Sergio Raffaele, Francesca Randi, Leonardo Riu, Claudio Rosa, Andrea Sabiu, Giulia Sale, Stefania Scano, Ambra Iride Sechi, Paolo Serrau, Luisa Siddi, Mario Sollai, Giuseppe Tamponi, Pasquale Tanda, Noé Toledo, Donatello Tore, Mirko Ugo, Giuseppe Ungari, Stelio Usai, Michele Vacca, Gianluca Vassallo, Alexa Vinci, Cristian Vincis e Davide Virdis. Info: Su Palatu Fotografia  349.2974462; www.supalatu.it.

 

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