Martedì, 02 Gennaio 2024 23:28

Coppa Italia, troppo Milan per un Cagliari abulico

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Milano, I primi undici del tracollo a San Siro Milano, I primi undici del tracollo a San Siro

 

Finisce 4-1 per i rossoneri, divario a tratti imbarazzante, difesa da quarta serie. Testa e cuore verso il match di sabato a Lecce.

Mario Frongia

Il Milan si sbafa il Cagliari e attende una tra Atalanta e Sassuolo nei quarti. Il poker rossonero e la ciliegina Azzi-Luvumbo. Il Cagliari? Per mezzo tempo c’è, parte bene, con personalità. Ma, specie dietro, non basta. Il Diavolo dei ragazzini ha manovra, tecnica e attenzione superiore. Eppure, la prima parata è di Mirante su ottima girata di testa di Petagna, abile anche a fare da sponda per Di Pardo e Makoumbou. In vetrina anche Radunovic su rasoterra di Jovic. Le squadre si studiano. Chukweeze e Luvumbo firmano le accelerate. Dal via Claudio Ranieri piazza Di Pardo, Wieteska, Hatzidiakos e Obert in trincea davanti a Radunovic, centrocampo con Jankto, Makoumbou e Deiola. Quindi, Mancosu alle spalle di Luvumbo e Petagna. Per stare all’attacco, alla vigilia degli ottavi di Coppa Italia, il club fa sapere che Lapadula la una frattura composta della sesta e settima costola destra. L'attaccante italo-peruviano salta, oltre al Milan, le sfide contro Lecce e Bologna. Come sempre, piove dove diluvia. Ampio anche il turn over dei padroni di casa. Ma Pioli punta alla conquista della Coppa. E lo fa con una media di 24 anni d’età. Con diversi under 20, come Traoré e Romero (2004), Jimenez (2005) e Simic (2000). Ranieri non è da meno e, rispetto alla sfida pareggiata domenica in casa con l’Empoli, ne cambia dieci. Il Lecce è davvero a due passi.  

Gambe e testa. Il Milan manovra e mette paura su verticalizzazioni di Adli e Theo Hernandez. Ma i rossoblù non soffrono. Anzi, il Milan sbatte sulla mediana. Dura poco. Anche perché mancano qualità, dinamismo e fiducia. Pioli urla, Ranieri pare sereno. Poi, al 28’, Theo Hernandez trova Jovic ed è l’1-0. Inguardabile la marcatura di Hatzidiakos. Il Diavolo non molla e approfitta dell’arretramento del Cagliari. Makoumbou si permette una folle ruleta al limite della propria area, non va. Nella prima mezzora mancano all’appello Jankto, Mancosu e Deiola. L’arbitro Prontera di Bologna non deve impensierirsi e fischia il giusto. I rossoblù si riorganizzano e riprendono campo. Poi, i soliti due schiantano il Cagliari: Hernandez - dopo un regalo di Jankto con Makoumbou che dopo dieci metri smette di rincorrerlo, e interventi da incubo dei centrali stranieri - parte a mille per 60 metri e serve Jovic. Il serbo conclude rasoterra con Radunovic che quasi se la mette dentro da solo. Il Milan raddoppia e prende coscienza di un avversario con troppe fragilità. Si va al riposo. Ma la sensazione, visto lo spirito e l’animo, è negativa.

Molli e deficitari. Il 3-0 lo firma Traorè. Da terra, in posizione centrale, dimenticato dai difensori e Radunovic non c’è. L’azione evidenzia anche i limiti di Jankto e la mancanza di pressione e di un atteggiamento adeguato del Cagliari. La squadra, che somiglia sempre più a una modesta formazione della B, va in barca. Difficile contare quattro passaggi di fila. Manca determinazione sulle seconde palle, tutte dei padroni di casa. Dopo un’ora Pioli fa scaldare i big. Ranieri pensa alla partita di sabato a Lecce. Escono Petagna e Jankto per Pereiro e Azzi. Il Milan rallenta e presenta una stucchevole e innocua accademia. Un palleggio che tiene fuori dai giochi i rossoblù. Entrano, dopo Florenzi, anche Leao e Pulisic. Lascia Mancosu per Sulemana e Di Pardo per Zappa. Poi, arriva il 3-1 su tiro da 25 metri di Azzi, Mirante dormicchia e subisce la deviazione di Luvumbo e Simic. Un minuto e Leao firma il 4-1, destro secco, Zappa in ritardo. Prontera la chiude con 3’ di recupero. Cagliari a casa, Milan ai quarti.

Notarelle

Onesto. “Dopo il primo gol ci siamo sciolti come neve al sole. Il risultato è giusto ma mi aspettavo di più. Siamo partiti bene poi abbiamo perso la convinzione”. Claudio Ranieri l’ha vista così. E c’è qualcuno che, ben assistito da chi dovrebbe sostenerlo, gli imputa colpe impossibili. E le responsabilità sugli acquisti deficitari sfornati dal club e spacciati come superlativi. “Avevo detto ai ragazzi, giochiamo e diamo tutto. Invece i primi due gol…Sono molto arrabbiato, siamo al girone di ritorno e prendiamo ancora reti sciocche”.

Urgono rinforzi. Nereo Bonato parla prima di Milan-Cagliari. Parla di opportunità per “i ragazzi che giocano meno”. E sin qui va bene. Poi, torna sull’infortunio di Lapadula e sul ko di Shomurodov: “Abbiamo all’interno le risorse per proseguire al meglio in campionato”. Sarebbe curioso sapere cosa intende. E intanto, dimentica che domani Luvumbo parte per la Coppa d’Africa è sarà assente un mese. Purtroppo, dopo diciotto turni i tifosi, e l'ambiente, hanno di fronte classifica e prestazioni. In attacco, in mezzo e dietro. Chissà quale sarà la reazione della proprietà.

Ultima modifica il Martedì, 02 Gennaio 2024 23:39
Mario Frongia

Giornalista - consigliere nazionale e comitato di presidenza Ussi