Lunedì, 22 Gennaio 2024 18:38

Gigi Riva, un'altra sfida da vincere

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Rombo di tuono, leggenda eterna Rombo di tuono, leggenda eterna

 

Rombo di tuono è ricoverato al Brotzu da circa 24 ore. Il cuore ha fatto le bizze, probabile un intervento in cardiochirurgia

Mario Frongia

Un malessere nel tinello di casa. Con i figli Nicola e Mauro che non perdono tempo, lo soccorrono e volano all’ospedale Brotzu. I medici verificano che è stato un infarto a mettere in fuori gioco Gigi Riva. Ma, adesso  il quadro clinico è incoraggiante: “Il paziente è stabile” la sintesi del bollettino emanato dalla struttura di piazzetta Alessandro Ricchi. Il bomber, per decenni il mancino più letale del calcio al mondo, è ricoverato dalle 21 di ieri notte nella Cardiologia dell’Arnas Brotzu. Rombo di tuono ha avuto un mancamento nella suo appartamento a pochi passi dalla piazza San Benedetto, nel cuore di Cagliari. Adesso, in ambiente protetto, la situazione è sotto controllo. Tra stasera e domani i clinici, con i primari e gli staff dei reparti di Cardiologia, Emodinamica e Cardiochirurgia, Marco Corda, Brunello Loi ed Emiliano Cirio, devono valutare il da farsi. “Nell’emergenza, questa è anche una buona occasione per eseguire visite più approfondite. Mi dicono che sta bene” spiega un amico che rompe la comprensibile cortina di silenzio.

Privacy. Anche dall’azienda ospedaliera ad alta specializzazione diretta da Agnese Foddis, per innovazione, professionisti e staff una gemma del servizio sanitario isolano, il riserbo è massimo. Riva è alle prese con il cuore che fa le bizze. Una notizia che ha messo in allerta non solo il mondo sportivo ma l’intera isola. Icona di etica e comportamenti rigorosi e leali, Rombo di tuono ha dietro i tantissimi che ne hanno ammirato le irripetibili gesta in campo e fuori. Stimato e apprezzato anche per alcune sue precise prese di posizioni contro quanti pensano al calcio per fare business e poco più. L’ala sinistra dello scudetto del ’70, tre volte capocannoniere in A, campione d’Europa nel ’68 e vicecampione del mondo in Messico, è sereno. “Venerdì scorso siamo andati a trovarlo. Come al solito abbiamo parlato di tutto, il campionato, la SuperCoppa in Arabia, il Cagliari. Ma anche di Sinner e degli altri tennisti italiani impegnati in Australia. Gigi è una roccia, racconterà anche questa” le parole di Beppe Tomasini, compagno nella corsa al tricolore e amico fidato. Con i figli Nicola e Mauro al fianco, Gigi, 79 anni compiuti lo scorso 7 novembre, dirà la sua sull’iter da seguire. Tra i tanti esami strumentali e diagnostici, pare che stamani abbia effettuato anche una coronografia.

Iter clinico. Gigi, camera singola, viene accudito da Nicola e Mauro e dalla loro mamma, la compagna Gianna Tofanari. In città è un rincorrersi di voci. Mentre anche il Cagliari, di cui è presidente onorario, ha scritto un post di incoraggiamento, gli specialisti esterni ipotizzano possa andare incontro a un’angioplastica. Robetta per uno che ha dato due volte le gambe alla nazionale. E ha dimostrato che, se la vita è dura e non ti ha regalato nulla, oltre a un sinistro da paura, hai sempre mostrato una tempra e un coraggio invidiabili.

 

Mario Frongia

Giornalista - consigliere nazionale e comitato di presidenza Ussi