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Lo storico leader democristiano della Sardegna, Giorgio Oppi, è morto questa mattina all'ospedale Brotzu di Cagliari. Ottantadue anni, da settimane era ricoverato in Rianimazione per il peggioramento del suo stato di salute, causato da una pancreatite. La malattia lo aveva portato prima al Santissima Trinità, a giugno, poi i medici hanno deciso di trasferirlo nell'ospedale di piazzale Ricchi. Le sue condizioni sono state altalenanti a lungo. Nei giorni scorsi l'aggravamento irreversibile e, questa mattina, il decesso. 

Nato a Iglesias, Oppi era in politica dal 1970. Solo due le tornate elettorali nelle quali era rimasto fuori dai palazzi del potere. Gioventù nella Dc, poi nel Ccd e infine nell'Udc, di cui era indiscussa guida fin dalla fondazione. Oppi ha rivestito numerosi ruoli istituzionali, dal consiglio regionale al Parlamento. 

Numerose le manifestazioni di cordoglio per un uomo e politica che in Sardegna conoscevano tutti, da generazioni. 

“Un uomo al quale mi legava un'antica, profonda amicizia, un interlocutore e un alleato leale, autorevole, di grandissima esperienza, alla quale, fin dai miei primi passi nella politica, ho guardato con stima e amicizia”, ha detto il presidente della Regione, Christian Solinas, “La Sardegna intera, non solo il mondo politico, oggi perde una figura centrale, straordinario esperto delle Istituzioni, che mancherà e resterà nel ricordo di tutti. Il suo impegno costante nelle più grandi battaglie della Sardegna resta un ricordo vivo, una traccia indelebile del suo operato”. 

Il presidente ricorda il lungo percorso nelle istituzioni, che lo ha visto sempre attivo e tenace protagonista di tante stagioni politiche e dei momenti più delicati che hanno segnato la storia dell’Autonomia sarda e della nostra società. “Combattivo, mai arrendevole o remissivo, forte nell'animo, è stato uomo del dialogo che ha saputo mettere da parte egoismi e personalismi per privilegiare il bene pubblico. Giorgio Oppi – prosegue il Presidente Solinas - ha incarnato al meglio la figura del ‘politico vicino alla gente’. Iniziando la sua attività politica nella DC, per poi confluire nel CCD e nell’Unione di Centro, partito che ha animato fino alla fine con passione, straordinario entusiasmo e grande preparazione, è stato uno dei personaggi politici sardi di maggior rilievo e spessore. È stato consigliere comunale, regionale, due volte Assessore, deputato, ancora consigliere regionale, contribuendo ad arricchire il dibattito politico e a veicolare temi di primaria importanza per la regione, sostenendo settori chiave della nostra economia. Sempre pronto all’ascolto, non ha mai perso il legame con il suo territorio d’origine, il Sulcis, né il senso di appartenenza alla Comunità”.

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“Anche i primi dati di luglio confermano la tendenza già emersa a giugno, con un consistente aumento rispetto al 2021, anno di lenta ripresa del turismo verso la Sardegna, e un consolidamento dei dati record del 2019. Il mercato italiano resta una garanzia, mentre quello estero appare in aumento. Ci aspettiamo una crescita importante delle presenze turistiche. Siamo la Regione che ha investito più risorse proprio per il sostegno alle imprese, comprese quelle turistiche, e assisteremo a una ripresa dell’intero settore, con una ricaduta positiva sull’intera economia della nostra Isola”. Così il presidente della Regione, Christian Solinas, ha commentato i dati degli arrivi negli scali portuali e aeroportuali delle prime settimane di luglio.

Dal 1 al 10 luglio, nei porti sardi, secondo i dati forniti dall’Autorità di sistema portuale del mare di Sardegna, si sono registrati 184.250 arrivi, con un incremento del 21,69% rispetto allo stesso periodo del 2021, Un dato in crescita (+11.34%) anche rispetto al 2019. Mentre, fino a domenica 17 luglio, nei tre aeroporti isolani sono arrivati oltre 410mila passeggeri, tra voli di linea e non, con un incremento di oltre il 34% rispetto al 2021 e di quasi l’1% nei confronti del 2019, nonostante le difficoltà  che in queste settimane si sono registrate nel trasporto aereo.

“Per gli operatori turistici sardi sarà una boccata di ossigeno considerevole – ha aggiunto l’assessore regionale del Turismo, Gianni Chessa – La Regione ha messo in campo tanti strumenti e finanziamenti per differenziare l’offerta turistica, oltre che per allungare la stagione estiva. Dopo luglio e agosto, che registrano sempre numeri eccezionali, anche il mese di settembre potrebbe riservare interessanti soprese in termini di presenze”

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“La Sardegna ha atteso a lungo la fine dell’embargo e ora il traguardo è finalmente a un passo: il quindici dicembre Bruxelles, dopo tanti anni, voterà per adottare il provvedimento di revisione delle restrizioni”. Lo ha detto il Presidente della Regione, Christian Solinas, che oggi, a Sassari, ha incontrato il sottosegretario al Ministero della Salute, Andrea Costa, in visita ai laboratori e alle nuove aree dell’Istituto Zooprofilattico della Sardegna. Presenti anche gli assessori regionali della Sanità, Mario Nieddu, e dell’Agricoltura, Gabriella Murgia. “L’attività di eradicazione – prosegue il Presidente – è costata impegno e sacrificio, ma l’Isola ha saputo portare avanti la battaglia guardando con fermezza agli obiettivi, intraprendendo una strada virtuosa che oggi viene considerata un esempio per tutta l’Europa”.

Una road-map, quella decisa in accordo con la Commissione europea e il Ministero della Salute, stabilita per assicurare i risultati positivi già evidenziati nel corso dell’ultimo audit e che, a dicembre, porterà alla revisione delle restrizioni che pesano sulle esportazioni dei suini e dei prodotti suinicoli.

“Parliamo di una produzione di qualità e di un comparto che registra numeri importanti sul nostro territorio, con un patrimonio di oltre 190mila capi censiti, la cui consistenza è cresciuta negli ultimi anni. Sul fronte dell’eradicazione della peste suina africana abbiamo ottenuto risultati concreti e ora è indispensabile e doveroso che i risultati e i sacrifici degli allevatori e delle comunità, vengano riconosciuti senza ulteriori indugi”, sottolinea il Presidente, ricordando che la Sardegna ha risposto puntualmente a tutte le richieste dell’Europa, arrivando a implementare anche la sorveglianza sul selvatico, in passato ritenuta carente.

“Siamo a un passo da un risultato storico – precisa il Presidente – che è frutto di un indispensabile lavoro di squadra su cui abbiamo sempre puntato. In questo contesto l’attività dell’Istituto Zooprofilattico riveste e ha rivestito un ruolo fondamentale, come testimonia l’esperienza dell’Unità di progetto per l’eradicazione della Peste suina africana”.

Nell’anima dell’Istituto, ricorda il Presidente: “Una vocazione per il territorio, la tutela della Sanità animale e della sicurezza alimentare, in linea con gli obiettivi generali, la programmazione e le priorità definiti dalla Giunta. Per capire l’importanza dell’attività dell’Istituto è sufficiente guardare ai numeri relativi ai nostri allevamenti e alle produzioni. L’Istituto Zooprofilattico della Sardegna rappresenta una realtà dinamica che guarda al futuro della ricerca a supporto della tutela della qualità e della crescita delle produzioni del nostro territorio”.

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Investire in cultura per valorizzare e rendere fruibile al pubblico il nostro immenso patrimonio storico. Con queste parole il Presidente della Regione Christian Solinas annuncia che la Regione realizzerà il Museo e centro di documentazione della Sardegna Giudicale, previsto nel “Sistema Regionale dei Musei. Piano di razionalizzazione e sviluppo.

L’amministrazione regionale, in quanto soggetto titolare del futuro Museo, metterà a disposizione le necessarie risorse da destinare alla realizzazione del museo e per le ulteriori opere che si renderanno necessarie per suo il funzionamento, con la forma di gestione più idonea, che sarà individuata in accordo con i partner istituzionali coinvolti.

Confermata oltre alla sede di Palazzo Arcais ad Oristano anche quella di Sanluri, nell’edificio ex Monte Granatico, in virtù della sua vocazione culturale legata alla valorizzazione delle testimonianze dell'epoca medievale e del valore identitario per la civiltà giudicale della Sardegna, in quanto esempio di borgo fortificato da mura e castello medioevali ed in considerazione del fatto che le sue campagne sono state teatro de Sa Battalla il 30 giugno del 1409.

L'Accordo di Programma Quadro in materia di Beni Culturali ha destinato per la realizzazione del Museo Giudicale la somma di 3 milioni di euro.

L’Assessorato Regionale alla Cultura svolgerà il ruolo di coordinamento per garantire un efficace ed efficiente avanzamento della progettazione e della realizzazione degli interventi, mediante incontri periodici al fine di tenere costantemente aggiornate le parti coinvolte nella realizzazione di entrambe le sedi del museo.

“ Inoltre – dice l’assessore Andrea Biancareddu - verrà richiesto al Ministero della Cultura, in qualità di soggetto titolare del Museo, di confermare la disponibilità dei due relitti di barche di epoca giudicale rinvenuti nel corso degli scavi del porto antico di Olbia (conservati nei depositi della sede di Olbia della Soprintendenza per i beni archeologici di Sassari e Nuoro), da esporre, previo restauro, nella sede di Palazzo Arcais di Oristano”.

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Approvati gli indirizzi operativi per l’erogazione dei contributi ai privati per abbattere le barriere architettoniche, con due importanti novità: vengono fissate le direttive per finanziare con i fondi regionali anche le costruzioni realizzate dopo il 1989, così come deciso dalla legge regionale 22, e vengono incrementati i contributi per i meno abbienti. Con la delibera approvata nel corso dell’ultima seduta di Giunta su proposta dell’Assessore dei Lavori Pubblici, Aldo Salaris, viene infatti disciplinato il regolamento che dà a tutti gli effetti attuazione alla legge, per consentire anche a chi risiede in alloggi privati costruiti o integralmente recuperati sulla base di un progetto presentato dopo l'11 agosto 1989 di accedere ai contributi regionali del Fondo per l’abbattimento delle barriere architettoniche alla pari degli inquilini degli alloggi costruiti prima di quella data.

“La Regione è impegnata a mettere in campo iniziative, progetti, misure utili ad agevolare l’autonomia di tutte le persone, in particolar modo di quelle con difficoltà fisiche o psichiche, e a rendere più vivibili gli spazi, sia quelli domestici e sia quelli urbani”, spiega il Presidente della Regione Christian Solinas. “La pandemia ci ha costretto a rivedere i modelli abitativi, lavorativi, ricreativi, sportivi, incidendo sulla sfera privata di ognuno di noi. In un momento ancora complicato come quello attuale sentiamo il dovere di sostenere stili di vita sani e il più possibile improntati al benessere: contribuire con un reale sostegno economico e normativo all’eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici è scuramente uno dei modi per farlo”, ha concluso il Presidente.

“Con questa delibera portiamo a compimento il lavoro cominciato nel corso della Legislatura per favorire l’abbattimento delle barriere architettoniche e rendere più vivibili le abitazioni, soprattutto quelle delle famiglie più bisognose, in linea con il lavoro di ammodernamento che l’Assessorato dei Lavori Pubblici sta portando avanti sul fronte dell’edilizia privata e pubblica”, spiega l’Assessore dei Lavori Pubblici Aldo Salaris. “Quella appena approvata era una misura particolarmente attesa: gli indirizzi operativi appena approvati uniformano la materia e rappresentano un valido strumento d’aiuto per le famiglie. I fondi verranno distribuiti ai Comuni sulla base delle domande che avranno superato le verifiche previste per l’istruttoria”, ha concluso l’Assessore Salaris.

Per preservare il principio di parità di trattamento, sia per l’accesso e sia per l’entità del contributo, verranno predisposte tre distinte graduatorie: quella per gli inquilini degli “Edifici Ante 1989”, finanziata sia con risorse regionali che statali e nel rispetto della normativa nazionale; quella per gli inquilini degli “Edifici Post 1989”, finanziata con risorse regionali e nel rispetto della normativa nazionale; quella per altri beneficiari a cui saranno destinati fondi regionali dopo il completo soddisfacimento delle prime due graduatorie. In quest’ultimo caso - e questa è un’altra delle novità apportate con la delibera approvata nel corso dell’ultima seduta di Giunta - saranno agevolate le fasce di reddito meno abbienti: verrà consentito l’accesso al contributo ai beneficiari già presenti nelle due graduatorie ma con un indicatore ISEE del nucleo familiare inferiore o uguale a 20.000 euro. Definite anche le fasce dell’indicatore ISEE (fascia A da 0 a 5.000 euro; fascia B da 5.001 a 10.000 euro; fascia C da10.001 a 15.000 euro; fascia D da 15.001 a 20.000 euro).

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La situazione degli invasi nell’Isola si presenta con un livello di “severità idrica bassa” rispetto al preoccupante fenomeno siccitoso che sta interessando il resto della Penisola. La vigilanza resta d’obbligo, ma nessun rischio di restrizioni. Dagli ultimi dati forniti dal Sistema di monitoraggio e preallarme della siccità attivato dall’Autorità di bacino, al 30 giugno erano presenti nel sistema degli invasi della Sardegna 1.421 milioni di metri cubi d'acqua, pari a circa il 78% del volume utile di regolazione autorizzato (valori leggermente superiori rispetto a quelli di giugno del 2021 dove il totale del volume invasato era 1400 Mmc e una percentuale di riempimento di 76,79%). Rispetto a maggio il valore del volume idrico invasato lo scorso mese ha comunque subito una diminuzione, pari a 127 milioni di metri cubi, a causa delle erogazioni al comparto irriguo, cui sono state assegnate via via integrazioni con l’obiettivo di soddisfare la sete delle campagne.

“La situazione nel suo complesso resta fortunatamente sotto controllo – spiega l’assessore dei Lavori Pubblici, Aldo Salaris - In alcuni sistemi della Sardegna Nord Occidentale (Bidighinzu, Temo, Cuga) si riscontra localmente un livello di severità idrica medio, quindi una condizione che anche se non determina restrizioni rimane da monitorare costantemente e con ancora più attenzione”. Non a caso, la task forse di monitoraggio sui volumi idrici degli invasi, che coinvolge Regione e Autorità di bacino, proseguirà la sua attività per tutta la stagione estiva in maniera tale da garantire il fabbisogno e predisporre eventuali piani d’emergenza qualora si rendessero necessari, senza intaccare le scorte necessarie a garantire il pieno soddisfacimento dell’uso idropotabile. “Nel complesso – prosegue l’assessore Salaris – la situazione non prevede restrizioni, ma vigilanza e monitoraggio. Un risultato a cui siamo arrivati anche grazie a una gestione ottimale della risorsa, frutto della sinergia positiva di tutti i soggetti che si occupano a vario titolo di acqua e che fanno capo alla Regione”, ha concluso l’esponente della Giunta Solinas.

Guardando all’indicatore che misura i vari scenari in relazione alla siccità, la Sardegna, sempre nel mese di giugno, registra un valore dell’indicatore pari a 0,43, corrispondente a uno scenario complessivo su tutta la regione di severità idrica bassa.  Sono i successivi scenari di severità, considerati ‘da bollino rosso’, che al momento non interessano la nostra Isola, quelli che determinano rischi di crisi idrica e restrizioni idriche via via crescenti.

 

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Una riflessione di Fabiana Callai

Partendo dal territorio notiamo come il paesaggio sia una delle principali caratteristiche della nostra Sardegna, legato strettamente alla cultura e alle sue manifestazioni storico-artistiche. Costituisce motivo di riflessione il fatto che, se tutto questo patrimonio artistico- culturale che è racchiuso nella nostra Isola venisse maggiormente preservato e tutelato avremo un turismo culturale più sviluppato tanto da poterlo considerare di diritto una leva strategica di sviluppo dell’economia della nostra isola.

Una comunicazione culturale rivolta quindi non solo agli addetti ai lavori, ma anche a chi alla cultura non si è mai avvicinato. Una cultura capace di emozionare.

La comunicazione emozionale ci  trascina inevitabilmente a vivere i momenti della storia passata con grande pathos, alla scoperta delle identità del nostro territorio , dei valori e delle tradizioni della nostra terra , attraverso un viaggio immaginario  indietro nella storia.

Attraverso le emozioni e la comunicazione culturale ci troveremo poi coinvolti attivamente nell’osservazione di tutto ciò che di bello il nostro territorio ci offre,  attratti quindi dalla cultura in generale che, non sentiremo più fredda e distante perché facente parte di un lontano passato ma viva ed emozionante.

Il territorio, i  luoghi , le opere d’arte, musei e tutte le manifestazioni storico – artistiche della nostra isola, sono prima di tutto narrazioni che diventano turistico- attrattive quando vengono raccontate e valorizzate.  Quando ripercorrendo la Storia della nostra Isola scopriamo una cultura che ci emoziona, e #torniamoadimmaginare   “una Sardegna che ha tutto il diritto di essere sognata”.

 

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 “Le rivendicazioni presentate alla Regione da Confagricoltura Sardegna per una revisione della normativa riguardante le prescrizioni antincendio, aggiornata per la stagione 2022, che rischiavano di bloccare le attività di trebbiatura e di imballatura dei foraggi è stata accolta dalla Giunta che ha votato una delibera di modifica”. Lo ha detto con una certa soddisfazione per il rapido risultato raggiunto il presidente regionale di Confagricoltura, Paolo Mele, che con la sua organizzazione aveva raccolto in questi giorni numerose lamentele che giungevano dagli imprenditori agricoli.

Le modifiche alla normativa. Il nuovo testo licenziato dalla Regione, e pubblicato ieri, prevede che durante le situazioni di allerta meteo per ondate di calore “nelle giornate in cui il livello di pericolosità è pari al codice arancione (pericolosità alta) e sino al 20 luglio 2022, fatte salve successive proroghe, sono consentite le operazioni di trebbiatura o i lavori di urgente necessità per la prevenzione degli incendi mediante l’uso di falciatrici, decespugliatori e trinciatrici. Durante le operazioni dovrà essere garantita la presenza in loco di una adeguata riserva idrica, di almeno 200 litri, ferma restando la necessità della presenza di un estintore come previsto all’art. 11, comma 3, da mantenere entrambi nelle immediate vicinanze della macchina operatrice.” Tali prescrizioni di sicurezza sono state pensate per evitare che qualche scintilla innescata dai mezzi meccanici possa causare fiamme che, se non subito governate, potrebbero generare situazioni di pericolo per persone, animali e cose. “Grazie a questa deroga fino al 20 luglio – ha concluso Mele – gli agricoltori sardi potranno portare a termine le attività di raccolta nei campi evitando di perdere il frutto di mesi e mesi di lavoro”. 

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I dati positivi sull’occupazione dimostrano la validità dell’operato della Regione in favore di famiglie e imprese sarde e sono la migliore testimonianza dell’impegno straordinario che ha dato stabilità alle aziende e sicurezza ai lavoratori. La Sardegna è la regione che durante la pandemia ha investito maggiori risorse proprie rispetto a tutte le altre regioni italiane ed è ancora, e in maniera sempre più decisa, impegnata in una forte azione di ammodernamento capace di incidere sull’occupazione e sullo sviluppo dei territori”. Così il Presidente della Regione Christian Solinas, a proposito dell’indagine diffusa dalla Camera di Commercio dell’Umbria che ha certificato come la Sardegna sia tra le prime 3 regioni per crescita occupazionale.

La Sardegna, secondo il report diffuso oggi a livello nazionale, presenta un +4,82% tra il primo trimestre 2021 e lo stesso periodo del 2022 con un incremento positivo anche se si guarda all'anno precedente alla pandemia (+1,9%) e nel confronto tra l'ultimo semestre 2021 e il primo del 2022 (+0,2%). “I dati ci danno conforto – prosegue il Presidente commentando l’indagine - e traducono quello che fino a oggi la Regione ha fatto per contrastare gli effetti di una crisi senza precedenti, che ha sconvolto il tessuto produttivo della nostra Isola e lasciato strascichi che ancora oggi necessitano di misure ordinarie e straordinarie di accompagnamento alla ripresa. È per questo che la Regione – continua il Presidente Solinas - sta lavorando costantemente con l‘obiettivo di consolidare la crescita e accompagnare lo sviluppo dei territori, soprattutto di quelli più fragili nei confronti dei quali questa Giunta ha varato un piano straordinario di lotta allo spopolamento e all’isolamento. Contestualmente - ha concluso il Presidente Solinas - prosegue l’impegno per rendere la nostra Isola il luogo ideale per gli investimenti in ricerca, sviluppo e innovazione e per uno sviluppo nuovo e sempre più attento all’ambiente”.

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Il settore ovicaprino è una struttura portante della zootecnia e di tutta l’economia sarda, e la Regione con l’ultima Finanziaria ha stanziato 22 milioni e 500mila euro per sostenere le aziende che stanno facendo fronte all’aumento dei costi delle materie prime e dell’energia che si è accentuato con il conflitto russo-ucraino. Per ottenere gli aiuti sono già state presentate oltre 2mila domande e ne aspettiamo circa 10mila in totale alla scadenza del bando”. Lo afferma l’assessore regionale dell’Agricoltura, Gabriella Murgia, in occasione della tavola rotonda organizzata oggi a Talana con il supporto delle agenzie Agris e Laore dal titolo “La filiera caprina in Sardegna: nuove sfide dal mondo della ricerca e opportunità per le imprese”.

Sono ammesse al sostegno, ricorda l’esponente della Giunta Solinas, le aziende ovicaprine con 100 o più capi registrati al 31 dicembre del 2021. Alla stessa data, secondo i numeri della “Banca Dati Nazionale”, negli allevamenti sardi con indirizzo ovicaprino erano presenti 3.293.850 capi per un totale di 16.582 allevamenti. Il bando è stato aperto il 24 giugno scorso e la scadenza è prevista per il 26 settembre prossimo. L’intervento è gestito da Laore. 

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