Gap gender, il nostro paese arranca e se può peggiora
“Sui generis, Giornata cagliaritane per le pari opportunità” mette a confronto cinque ordini professionali, esperti, docenti e testimonial. La tre giorni si chiude domani. Focus su lavoro, previdenza, reti antiviolenza, prevenzione e formazione
Mario Frongia
Giusto per capire quale sia la dimensione del problema, è sufficiente esaminare un dato: in Italia la parità di genere si raggiungerà tra 131 anni. Una stima impietosa, quella evidenziata dal report del World Economic Forum. Il nostro Paese è al 79° posto, dietro Uganda, Kenya, Georgia, Etiopia, Thailandia e perde 16 posizioni rispetto al 2022. Il tema, declinato su professioni, sanità, istruzione, lavoro e previdenza, è centrale da ieri a domani nella scaletta di “Sui Generis, Giornate cagliaritane delle pari opportunità”. I lavori, ospitati dalla facoltà di Scienze economiche, giuridiche e politiche, sono stati aperti da Rosanna Mura, presidente Comitato pari opportunità, Ordine avvocati Cagliari: “Condividiamo un percorso di metodo e con l’obiettivo di rivedere i temi di genere. Sui generis è uno spazio libero di riflessione. E diciamo basta ai convegni con sole donne!” Sul ripensamento dell’ottica di genere, con i focus su lavoro, professioni, salute, sanità, formazione, istruzione e libertà delle donne, sono intervenuti i presidenti Filippo Anelli (medici), Elisabetta Cosci (giornalisti), Elbano De Nuccio (commercialisti), Francesco Greco (avvocati) e David Lazzari (psicologi). L’incontro, moderato da Susi Ronchi (cofondatrice di Giulia giornaliste), ha visto assieme per la prima volta cinque ordini professionale con oltre un milione di iscritti e iscritte. Dal report di World Economic Forum si scopre che per il 14° anno di fila l’Islanda è prima, seguita da Norvegia, Finlandia, Svezia e Nuova Zelanda. Un ambito su cui è intervenuta anche Susanna Pisano, avvocata e presidente di Confprofessioni: “Abbiamo perso sedici posizioni sul 2022. Serve una seria politica di formazione, condivisa da scuole, famiglie e associazioni, tesa ad abbattere pregiudizi e stereotipi”. Il tema, declinato su professioni, sanità, istruzione, lavoro è al centro di Sui generis-Giornate cagliaritane delle pari opportunità. “Per noi violenza e discriminazioni sono molto presenti. Dobbiamo essere toste e vigili. E lo saremo” dice Anna Rita Ecca, segretario Ordine medici di Cagliari. La tre giorni - apertasi ieri a Cagliari nella facoltà di Scienze economiche, giuridiche e politiche - affianca gli Ordini di medici, avvocati, commercialisti, psicologi e giornalisti. Sulle problematiche di genere servirebbe una piccola grande rivoluzione culturale. Dagli esperti è arrivata una conferma: le questioni per accorciare il gap sono trasversali e quotidiane. Per cui, nessuno può chiamarsi fuori. A seguire, su molestie, discriminazioni retributive e di carriera, interventi, tra gli altri, di Susanna Pisano “L’Europa - ha detto Angela Quaquero, presidente delle’Ordine degli psicologi regionale - ha la più alta parità di genere: un terzo dei Paesi si classificano nelle prime venti posizioni e venti su trentasei hanno raggiunto il 75 per cento di parità. Per noi rimane tanto da fare”. L’avvocata Pisano spiega: “Le disparità economiche tra avvocati maschi e femmine a inizio carriera? Una ragazza prende almeno tremila euro in meno in un anno e posso garantire che non sono pochi!”. Con “Repressione di genere al giorno d’oggi: Donne, vita e libertà”, voci di Tiziana Ciavardini (giornalista esperta di Iran), Farian Sabahi (storica e orientalista) e Guido Alpa (La Sapienza, Roma), moderati da Ester Cois, prorettrice Pari opportunità ateneo di Cagliari, il salto ai drammi in Iran. Oggi e domani si parla di Reti antiviolenza, linguaggio, intelligenza artificiale e linguaggio di genere. Stamani sono previste nove tavole rotonde con esperti e figure di vertice di enti pubblici e privati. Si dibatte di Professioni, Previdenza e povertà, Covid, Segregazione orizzontale e Gender pay gap, sicurezza e Burn-out professionale. Domani Sui generis affronta i vari aspetti degli scenari che accomunano salute, malattia e benessere. La giornalista Roberta Ida Villa modera i professori Silvano Tagliagambe e Maria Del Zompo impegnati sul tema “Percezione e idea della salute: dall’assenza di malattia al benessere della persona”. A seguire, l’intervento del rettore Francesco Mola e quello dei presidenti degli Ordini professionali regionali e territoriali Emilio Montaldo (medici), Matteo Pinna (avvocati), Angela Quaquero (psicologi), Alberto Vacca (commercialisti) e Daniela Paba (vicepresidente giornalisti). Ai cronisti vengono riconosciuti quattordici crediti formativi professionali, tredici agli psicologi, mentre avvocati e commercialisti ne avranno dodici.