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Giovedì, 02 Marzo 2023 08:52

Le Domus De Janas verso l'Unesco

Tutto pronto a Cheremule (SS) per la presentazione ufficiale del 2023 del progetto che punta a riconoscere i monumenti significativi preistorici della Sardegna, tra cui le Domus de Janas, come Patrimonio dell'Umanità UNESCO. Il primo dei molti appuntamenti dedicati alla valorizzazione culturale e turistica del territorio che, in questa occasione, si terrà al Parco dei Petroglifi, nella piana di Nurighe, a circa 2 km a sud dal centro di Cheremule. 

 Una giornata speciale scandita in tre appuntamenti: dalle 10,00 l’escursione vulcanica e la visita al sito archeologico, condotta da guide ambientali esperte; dalle 13,00 un momento di ristoro con buffet presso il Centro Culturale Antonio Spanedda; dalle 15,00 l’apertura dei lavori del convegno “L’archeologia monumentale pre nuragica verso l’Unesco: il Parco dei Ptroglifi”, con studiosi ed esperti in materia tra cui il Soprintendente Archeologia, belle arti e paesaggio della provincia di Sassari e Nuoro Bruno Billeci . Un confronto su ricerca, tutela e valorizzazione di quello che è un vero e proprio patrimonio che rappresenta la civiltà preistorica con la sua bellezza e la sua importanza, le cui testimonianze, da proteggere e conservare come tesori della nostra storia, sono disseminate in tutta l'isola. 

 Il progetto, volto a preservare e valorizzare il patrimonio preistorico delle Domus de Janas, è supportato della Rete dei Comuni delle Domus de Janas, che comprende anche 35 siti candidati e che vede Alghero in qualità di capofila e, dal Cesim (Centro Studi Identità e Memoria), al fine di favorire la candidatura al World Heritage dei monumenti preistorici per il riconoscimento UNESCO

 Le dichiarazioni della sindaca di Cheremule Antonella Chessa 

"Con tanta energia e partecipazione stiamo sostenendo e portando avanti, come amministratori locali, quella che si può considerare, la più grande opportunità nella storia della valorizzazione del nostro sito archeologico: Il parco dei Petroglifi. Il cammino verso l'UNESCO procede! Ringrazio di cuore tutto lo staff tecnico che con passione e competenza si adopera quotidianamente per questo grandioso obiettivo". 

 Le parole della professoressa Giuseppa Tanda (Presidente CeSIM/APS e Coordinatrice del Progetto) 

“La nostra Isola conta circa 3.500 Domus de Janas, di cui almeno 250 decorate, come la Tomba Branca che, assieme alle Necropoli di Moseddu, Mattarigozza e Tennero fa parte del bellissimo Parco dei Petroglifi: testimonianze di altissimo valore artistico con rari riscontri. Le domus de Janas sono opere d’arte che rappresentano benissimo lo spirito Unesco e costituiscono l’espressione funeraria e artistica più rilevante del sistema culturale sviluppatosi nell’isola tra la fine del V ed il III millennio a.c. L’attenzione verso questi siti, con la candidatura Unesco, può essere stimolo per la loro salvaguardia e attrarre il mondo verso la nostra identità culturale”.  

 Parole della dottoressa Maria Giovanna De Martini (Socia CeSIM/APS) 

“I nostri antenati hanno vissuto in queste terre diverse migliaia di anni fa, e il loro modo di vivere e di esprimersi è anche frutto del rapporto profondo con la terra e il paesaggio che li circondava. Oggi le loro opere sono diventate parte integrante del nostro paesaggio, esattamente come i rilievi vulcanici che costellano questi territori e si alternano ai bianchi calcari da milioni di anni. L’instancabile attività di guide professionali esperte come Gisella Arru e di amministrazioni lungimiranti permette a tutti di “conoscere” tutto questo, stimolando la presa di coscienza di un patrimonio unico quanto universale che siamo chiamati a proteggere e a tramandare a chi verrà dopo di noi. 

 Il programma 

Ore 10.00. Ritrovo in zona Pineta (presso il parco giochi), per l’escursione vulcanica e la visita al sito archeologico a cura delle guide ambientali escursionistiche Gisella Arru, Davide Nicotra, Marco Martinez e del geologo Luigi Sanciu. L'escursione avrà un costo simbolico di 5 euro. 

Ore 13.00. Momento di ristoro con buffet presso il Centro Culturale Antonio Spanedda. 

Ore 15.00. “Arte e architettura nella Sardegna preistorica. L’archeologia monumentale pre nuragica verso l’Unesco: il Parco dei Petroglifi": 

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È stato costituito il Comitato scientifico dell’associazione La Sardegna verso l’Unesco: si parte dalla valorizzazione dei nuraghi, patrimonio di ricchezza più grande della Sardegna.  Il comitato è formato dalle massime autorità degli studi e della ricerca specifica ed è stato formato dopo l’istanza inoltrata alla Commissione Nazionale UNESCO e al MIBACT per il riconoscimento dei monumenti della Civiltà Nuragica come Patrimonio dell’Umanità. 

L’obiettivo è  trovare nuove forme di sviluppo sostenibili per la Sardegna, attraverso gli studi e le ricerche degli specialisti che daranno il loro contributo al progetto, che è stato presentato questa mattina nel corso di una conferenza stampa online dal presidente dell’associazione La Sardegna verso l’Unesco, Michele Cossa, e dal coordinatore del comitato, il professor Giovanni Ugas. 

“Accanto agli aspetti scientifici, che sono di straordinaria importanza, la valorizzazione dei monumenti nuragici e pre-nuragici ci auguriamo che questo possa rappresentare per la Sardegna un vero punto di svolta dal punto di vista economico, per realizzare quel sogno di una Sardegna attrattiva 12 mesi l’anno”, afferma Cossa,  “Anche per valorizzare il turismo culturale che attualmente sfiora soltanto la Sardegna in maniera marginale. Il comitato promotore che è rappresentato dall’associazione si è posto da subito il problema di dare solide gambe scientifiche al progetto. Per questo si è affidato ad un’autorità incontestata in materia: il professor Giovanni Ugas che è il coordinatore del Comitato scientifico”.

Il comitato presentato oggi ha un carattere ancora provvisorio. “Abbuiamo avuto l’adesione dell’Università di Cagliari, ma stiamo aspettando quella dell’Ateneo di Sassari che è stata interessata recentemente dalle elezioni. Il rettore si è appena insediato, non è ancora entrato nel pieno delle sue funzioni. Stiamo aspettando anche le due decisioni delle Soprintendenze oltre che quelle del Segretariato regionale del ministero per i Beni Culturali”, continua Cossa.  

“C’è una grande attesa verso questa iniziativa, anche da parte delle associazioni dei sardi emigrati all’estero”, dice il professor Giovanni Ugas. “Il Comitato scientifico è formato da esperti di varie materie. Il progetto è volto verso una direzione che guarda al futuro nella sostanza. Tutta l’indagine conoscitiva preliminare è volta a definire un quadro preciso del patrimonio monumentale della civiltà nuragica”, continua l’esperto.   “Partendo dalle specificità dei singoli monumenti nuragici, dovrà essere realizzato per gradi in modo da essere esteso a tutto il territorio regionale”. 

I componenti del comitato - La prima lista di partecipanti ai lavori è stata completata ed è formata da eccellenze autorevoli in diverse discipline specialistiche. Dall’archeologia, alla storia, passando per le scienze umanistiche, antropologiche, geologiche, naturalistiche, nonché tecniche e museali. 

Il Comitato scientifico avrà al suo interno un proprio Direttivo e ha già avviato i lavori per il sostegno dell’impegnativa attività legata alla partecipazione nella “Tentative List” dell’UNESCO. 

La prima lista dei partecipanti al Comitato scientifico

  • Gli Archeologi delle Università di Cagliari e Sassari: Anna Depalmas, Riccardo Cicilloni, Rossana Martorelli, Maria Grazia Melis, Raimondo Zucca, Alberto Moravetti. 

  • I docenti del Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale e Architettura di Cagliari: Giorgio Massacci, Marco Cadinu.

  • Gli Studiosi di Scienze umanistiche: Attilio Mastino, Giulio Paulis, Mauro Mascia, Anna Lecca, GianneRa Murru, Susanna Paulis.

  • Gli Studiosi di Geoarcheologia e Geologia Ambientale: Rita Melis, Felice Di Gregorio.

  • Gli studiosi e Docenti di Scienze Naturali – Faunistiche, Antropologiche e Genetiche: Gianluigi Bacchetta, Simonetta Bagella, Ignazio Camarda, Carlo Spano, Susanna Salvadori, Giovanni Floris, Anna Maria Deiana, Paolo Francalacci; 

  • I Direttori e Tecnici in ambito Museale e della Legislazione dei Beni Culturali: - Stefania Bagella, Paolo Melis, Giorgio Murru, Franco Sardi.

  • Gli Archeologi, già funzionari delle Soprintendenze: Angela Antona, Paola Basòli, Maria Ausilia Fadda, Maria Rosaria Manunza, Emerenziana Usai. 

“Altre professionalità e rappresentanze delle Università, Istituzioni di Tutela e Valorizzazione, si aggiungeranno presto per ottenere la più completa partecipazione e condivisione del quadro d’insieme di questo tema identitario, ramificato su moltissimi altri fronti e materie, come l’economia, il turismo, lo sviluppo sostenibile”, si legge sul comunicato diffuso dall’associazione La Sardegna verso l’Unesco. 

 

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Si è tenuta stamani in modalità “virtuale” la conferenza stampa di presentazione del protocollo d’intesa tra il Centro di ricerca regionale CRS4 e l’associazione La Sardegna verso l’Unesco. Alla conferenza erano presenti: Giacomo Cao, amministratore unico del CRS4 e Michele Cossa, presidente dell’Associazione La Sardegna verso l’Unesco. (qui la mappa virtuale del nuraghi in Sardegna)

L’associazione La Sardegna verso l’Unesco, nata con l’intento di sviluppare la conoscenza del patrimonio culturale della Sardegna, ha recentemente sottoposto istanza di inclusione dei monumenti della civiltà nuragica alla Commissione italiana Unesco, nella lista del patrimonio dell’umanità. Gli oltre 6000 siti archeologici inseriti in questa lista sono quelli mappati nel geoportale Nurnet realizzato nel 2013 dal CRS4. Il 31 marzo 2021 si conoscerà l’esito dell’istanza.

Michele Cossa, presidente dell’associazione interviene dicendo: “Finalmente l’unicità della nostra archeologia diventa centrale nella nostra identità ed economia. Grazie a questa collaborazione la Sardegna potrà contare su una mappatura uniforme, precisa, dettagliata del patrimonio nuragico sardo. Oggi la tecnologia va a supporto della cultura per sostenere un progetto che attraverso l’Unesco permetterà alla Sardegna di trovare una nuova dimensione, con evidenti ricadute di carattere non solo culturale ma anche e soprattutto economico. Comincia un’avventura straordinaria, profonda e dalle ampie prospettive, avendo ben chiari e scolpiti nel cuore gli insegnamenti atavici che, chi ha popolato questa terra migliaia di anni fa ci ha lasciato attraverso i suoi manufatti più rappresentativi, i nuraghi. Avremo quindi due comitati scientifici, uno umanistico, archeologico/paesaggistico; l’altro tecnologico informatico e aerospaziale che coniugheranno le loro competenze a favore del bene comune”.

“Il CRS4 – commenta Giacomo Cao, amministratore unico del CRS4 – aderisce all’iniziativa portata avanti dall’associazione per dare un concreto apporto tecnologico alla mappatura dei siti attraverso l’uso delle tecnologie GIS – sistemi informativi geografici. Il geoportale è solo un punto di partenza, il supporto dei nostri ricercatori, Roberto Demontis, Eva Lorrai e Laura Muscas, sarà fondamentale per la creazione di una piattaforma web GIS che gestirà i dati relativi alle informazioni di tutto il patrimonio culturale nuragico e prenuragico della Sardegna”. Conclude Cao: “L’iniziativa, accolta all’unanimità dal Consiglio Regionale, consente al CRS4, e più in generale al Parco scientifico e tecnologico della Sardegna, coordinato da Sardegna Ricerche, di contribuire, ci auguriamo in modo significativo, al raggiungimento di un importante obiettivo in chiave storica e turistica per la nostra Isola, mettendo a frutto alcune tecnologie anche innovative sviluppate all’interno del Centro”.

 

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