Martedì, 29 Agosto 2023 11:11

Ranieri, la ferita brucia In evidenza

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Conferenza stampa post Cagliari-Inter: il viso accigliato del tecnicoIl Conferenza stampa post Cagliari-Inter: il viso accigliato del tecnicoIl

“Prendiamola come lezione”

L’Inter domina il Cagliari e si prende i 3 punti alla Domus. Claudio Ranieri perde Pavoletti e attende, da giugno, un attaccante che faccia gol

Mario Frongia

L’Inter vice campione d’Europa contro il Cagliari neo promosso in A? È andata male. I nerazzurri (2-0, Dunfries e Lautaro, in nove minuti) si sono presi, campo, gioco e partita nella prima mezzora. Poi hanno staccato la spina. Certo, non è stata una libecciata, per dirla alla Claudio Ranieri di inizio estate. Ma il campanello alla Domus sold out ha suonato in maniera perentoria. E il tecnico - dalla postura al volto e al tono delle risposte del dopo gara in sala stampa - non ha potuto nasconderlo. “Ho cambiato modulo nella ripresa aggiungendo due centrocampisti, altrimenti dopo un primo tempo nettamente nelle loro mani, avremmo preso anche il terzo gol. Loro sono entrati molto forte e hanno gestito, noi abbiamo avuto qualche fiammata”. Un bilancio arido. “L’importante era uscire a testa alta dal campo. All'intervallo ho detto di non perdere fiducia e consapevolezza, abbiamo provato a fare la nostra partita. Questa è la serie A, prendiamola come lezione.  La squadra deve maturare, stavamo facendo bene ma nel calcio c’è il fattore umano e quando loro hanno alzato il ritmo abbiamo sbagliato”. L’allenatore di Testaccio esamina le azioni decisive. “Nel primo gol abbiamo fatto male sulla palla in verticale, l’abbiamo gestita male. È chiaro che se l’Inter va in vantaggio, l’inerzia della gara cambia. Anche per questo, per non ballare troppo, ho cambiato nell’intervallo con il 4-5-1. Non volevo dare l’impressione di sbando. La ripresa? La squadra è stata fiduciosa e li abbiamo impensieriti, abbiamo mostrato carattere. Non scordiamo che, eccetto il portiere e Thuram, loro giocano assieme da anni. Speravo ci prendessero sotto gamba ma non è andata così”.

Pagella in chiaro scuro. Con dubbi e luci. “Avevo messo in conto che le prime otto partite sarebbero state dure” taglia corto sir Claudio. Insomma, per i 16.412 presenti una nottata da archiviare.  Ma spunti per approfondire - la prossima si gioca sabato alle 18.30 a Bologna - non ne mancano. Ad esempio, sul tema mercato. Ranieri ribadisce che alla fine la punta arriverà: “Sono soddisfatto, stiamo chiudendo tutte le operazioni in piedi. Se dovesse venire Petagna sarebbe per lottare e, magari, riconquistare la Nazionale”. L’allenatore e uomo di cuore, che non vuol deludere una tifoseria che l’ha praticamente imposto al club. Poi, c’è la realtà. Con l’Inter Pavoletti è uscito per un problema muscolare. Come scordare che appena dopo il miracolo promozione il tecnico aveva chiarito che “ho due attaccanti fortissimi (Lapadula e Pavoletti, ndr) ma vanno per i 33 e 35. In A serve anche freschezza e vigoria atletica”. Il messaggio è nitido.

Una questione di rispetto. Il bilancio in avanti è chiaro. Shomurodov, ancora fuori condizione, ha coperto il posto lasciato libero da Prelec, salutato in fretta e furia dopo che a gennaio era stato dipinto come il salvatore della patria. Lapadula lo si aspetta a fine anno, Mancosu idem e Pavoletti è di nuovo ai box. Sarà lecito chiedersi cosa aspetti il club a completare il roster? Certo, il mercato chiude il 1° settembre. Ma, mentre in tanti ci si affretta ad evidenziare i venti milioni di euro spesi, scordando i sedici incassati da movimenti di Cragno, Marin, Bellanova, Walukiewicz eccetera, sarebbe interessante capire cosa vuol fare il club. I quasi quattordicimila abbonati meritano chiarezza. E rispetto.  Lo stesso, al di là delle parole di facciata, che merita Ranieri. E che avrebbero meritato tecnici quali Zeman, Zola, Festa, Rastelli, Maran, Di Francesco e Semplici.

Onore all’Inter. L’allenatore di San Saba, alla sua prima sconfitta in casa dal rientro al Cagliari dello scorso gennaio, si definisce “non preoccupato. Siamo alla seconda di campionato, molte squadre in lotta per la salvezza stanno facendo bene. Ma in questo momento molto dipende da come le rose hanno digerito i carichi di lavoro. Manca un giocatore esperto? Sono contento della squadra che ho. È vero che l’Inter fa vedere i tuoi limiti: sapevamo i loro movimenti ma non siamo riusciti a fermarli. Quando trovi una squadra molto più forte bisogna riconoscerlo. Ma credo che anche con altri acquisti sarebbe stata dura fare di più”. Per la cronaca, Claudio Ranieri ha ribadito aspetti già noti (“Sono convinto che faremo bene. La mia carriera finirà a Cagliari. Se poi arriverà una nazionale che mi piace ci andrò, altrimenti mi fermo. In Arabia Saudita non ci sarei andato, onestamente: mi piace ancora avere stimoli diversi dai soldi”. Un commiato con un mezzo sorriso. Ma il volto non era sereno.

Ultima modifica il Martedì, 29 Agosto 2023 11:58
Mario Frongia

Giornalista - consigliere nazionale e comitato di presidenza Ussi