Lunedì, 21 Ottobre 2024 19:18

Cagliari, super remuntada!

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Cagliari-Torino,  un 3-2 da adrenalina pura Cagliari-Torino, un 3-2 da adrenalina pura

Il 3-2 sul Toro vale 9 punti in classifica. Al quarto risultato positivo di fila, Davide Nicola taglia corto: "Stiamo raccogliendo i frutti del lavoro"

Mario Frongia

Tutto in quattro minuti. E forse, nel momento in cui il Torino, in vantaggio 2-1, stava provando a vincerla. Poi, ecco il Cagliari last minute. Capace di mettere a frutto rabbia, concentrazione, quella cazzimma ("Voi come la chiamate? si chiedeva prima di Parma Davide Nicola) indispensabile per prendere l'ultimo centimetro di campo, l'ultima palla, l'ultimo respiro. ed ecco il 3-2 con Palomino, decisivo da subentrato, a firmare assieme a Viola e all'autorete di Coco su zampata-cross di Piccoli, una vittoria suspence ma meritata. "Abbiamo sofferto, sapevamo delle insidie di un Toro tecnico e abile in avanti. Poi, con pazienza e determinazione siamo venuti fuori. Adesso, stiamo cominciando a raccogliere quel che costruiamo" le parole dell'allenatore rossoblù nel dopo gara.

Il match. Davide Nicola non si è nascosto. Ha tenuto fuori Gaetano, Marin e Prati - difficile intuire il confine tra scelta tecnica e condizione da affinare - ed è ripartito da Augello al posto di Obert fuori causa. Un Cagliari a trazione anteriore. In mezzo la mediana straniera. Makoumbou e Adopo, abili nel capire momenti e situazione con e senza palla. Sì, è vero, manca il regista. I tempi di gioco spesso non hanno una strategia ben delineata. Accelerate e ripartenze vanno aggiustate. Ma se sai stare in campo, gestisci i palloni con una certa sicurezza, sai soffrire quando c'è da farlo e bisticcia a tempo sulle seconde palle, poco importa. Zortea, ad esempio. Prova incolore, quasi anonima se non fosse che tra pressare e raddoppiare su Ricci e Vojvoda, l'esterno si è spolmonato. Insomma, centrocampo delizie e dubbi. Ma se ne fai tre al Toro, i conti tornano comunque. Nicola piazza Viola (gol su punizione, ma per la cronaca Aureliano toppa la decisione, era fallo del trequartista rossoblù) a fare quel che sa e può, cestino della fantasia alle spalle di Luvumbo e Piccoli. La scelta è d'oro. Il capitano fa venire il mal di testa agli ospiti. Il Toro di Vanoli è partito senza Zapata, stagione finita. Ma Adams e Sanabria non sono male. Ad attenuarli ci ha pensato il duo Mina-Luperto, quest'ultimo tra i migliori in campo. Infine, il plauso ai cambi: Marin e Gaetano, oltre a Palomino, sono subentrati con il piglio giusto. Anche da questi spunti, che non sono dettagli, la risposta alla vittoria sul Toro.

La classifica? Meglio non guardarla. Si temevano le aspettative post Parma e Juve, 4 punti d'oro per scappare dall'ultimo posto. La tensione dell'avere la pancia piena. Rischio doppio con un Toro reduce dalla sconfitta con l'Inter e a secco nelle ultime gare. Davide Nicola, il gruppo, l'ambiente (sold out sfiorato), hanno risposto presente. La classifica, i 9 punti, la distanza salubre dal terzetto di coda? Argomenti da non affrontare. Intanto, la faccia del Cagliari è anche questa. Tignosa e aggressiva, pronta a insidiare chiunque. Con la vittoria contro Milinkovic-Savic e compagni non era facile. Ma le mosse sono andate a bersaglio. Adesso, lavoro e ancora lavoro. Più un quintale di focalizzazione su quel che dice il calendario. Dopo il Toro, ci sono Udinese fuori (venerdì), Bologna in casa, Lazio all'Olimpico e Milan alla Domus: un mesetto scarso da prendere con le pinze. Ma c'è poco da sorprendersi, questa è la serie A. E, senza facili entusiasmi, la mano dell'allenatore di Pinerolo si vede sempre di più.

Ultima modifica il Lunedì, 21 Ottobre 2024 19:33
Mario Frongia

Giornalista - consigliere nazionale e comitato di presidenza Ussi

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