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San Sperate gli studenti della scuola media dell’istituto comprensivo “Grazia Deledda” vanno - con ottimo profitto - a lezione di “ploggin”. Cos’è il “ploggin"? Semplice: si tratta di un’attività di sensibilizzazione che contribuisce alla salvaguardia dell’ambiente attraverso azioni di raccolta rifiuti. Il tutto accade mentre si passeggia in aree di quotidiana frequentazione.

 Così è stato a San Sperate appunto, comune virtuoso che ha nell’espressione artistica una delle sue più apprezzate peculiarità e dopo aver meritato l’ambito premio Legambiente sul fronte della raccolta differenziata, continua a manifestare un’attitudine specifica rispetto al tema sostenibilità.

 Nel fine settimana, guidati dai loro insegnanti, ben 400 studenti e studentesse hanno dato vita a una mattinata dedicata al “ploggin” lungo la via che conduce e poi circonda gli impianti sportivi comunali. Un intervento efficace, messo in campo grazie al supporto dell’Amministrazione comunale e di Formula Ambiente, della Protezione Civile, di Legambiente e degli Ecovolontari. Una squadra fortissima fatta di player coinvolti e consapevoli che hanno lanciato un messaggio esplicito e deciso: la strada della sostenibilità va percorsa insieme, sempre. La mattinata si è poi conclusa proprio sui campi e sulle piste degli impianti sportivi di San Sperate, dove nel segno del ribadito e vincente connubio “ambiente e sport”, i giovani si sono confrontati e misurati fra loro in varie discipline sportive.

 “Crediamo che l’educazione alla sostenibilità ed al rispetto dell’ambiente sia una priorità per ogni singola comunità della nostra Isola, d’Italia e del mondo intero. Educazione che deve essere consapevole e non soltanto imposta, e che deve avvolgere e coinvolgere i nostri giovani e le nostre scuole perché è lì che, ogni giorno, si costruisce il nostro futuro. Possiamo e volgiamo essere sostenibili. Come Comune, e come comunità”. 

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Un comune virtuoso San Sperate, che ha nell’arte una delle sue più note peculiarità e che ha saputo trasformare in operosa arte l’esigenza di gestire al meglio i rifiuti, sino a meritare l’ambito premio Legambiente. 

 Fra le strade, le piazze e i parchi del famoso paese-museo del sud Sardegna - luogo in cui l’artista Pinuccio Sciola concepì il suo  splendido progetto dando ulteriore voce alle “sue” pietre sonore - è possibile ammirare alcuni dei murales più colorati e impattanti dell’intera Isola. Raccontano di storia e tradizione, di ruralità e comunità, un laboratorio di creazione a cielo aperto cui parteciparono in tanti e cui ancora oggi partecipano in tantissimi fra sardi, italiani e internazionali. Un laboratorio armonico che da qualche tempo ha scelto, con consapevole convinzione condivisa anche dall’amministrazione e dai cittadini, di sposare e sostenere il tema della sostenibilità. 

 A San Sperate il connubio arte - ambiente è fortissimo. E proprio l cura dell’ambiente è un esercizio d’arte: una tela candida e pulita è l’ideale per ospitare la creatività dell’artista. Eccellenti i risultati rispetto la gestione rifiuti, a conferma dell'ottimo lavoro svolto al presente nel recente passato e in prospettiva futura: oltre l'83% di raccolta differenziata e una produzione di secco residuo assestata sui 70 kg pro capite. Numeri che fanno di San Sperate uno dei Comuni migliori dell’intero territorio sardo rispetto alla gestione rifiuti come risorsa, tanto da meritare ilpremio Legambiente. 

 “L'Amministrazione comunale del sindaco Fabrizio Madeddu, i cittadini e Formula Ambiente, azienda che si occupa della raccolta in paese, mantengono intatto l'impegno preso e confermano nei fatti di avere la sostenibilità come priorità. A breve sarà avviata una nuova campagna di sensibilizzazione rivolta all’intera cittadinanza, che vedrà coinvolte le scuole di ogni ordine e grado: studenti e insegnanti saranno attori principali sula scena e al contempo cassa di risonanza dei messaggi contenuti nell’Agenda 2030 dell’Onu, programma di azione per le persone, il pianeta e la prosperità. Ambiente, sviluppo sociale ed economico sono le direttrici da seguire verso un futuro sano e prospero. Non abbiamo un altro  pianeta, impariamo a vivere meglio questo”.  

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