Venerdì, 16 Febbraio 2024 14:52

Cagliari, cuore e testa  per provare a salvarsi In evidenza

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Claudio Ranieri, tra irriconoscenza e mancanza di rispetto presidenziale: se c'è uno che può salvare il Cagliari è lui Claudio Ranieri, tra irriconoscenza e mancanza di rispetto presidenziale: se c'è uno che può salvare il Cagliari è lui

 

Dopo le accuse ingiuste del presidente, Claudio Ranieri ingoia il rospo: “Non rispondo a domande sul dopo Lazio. Parliamo dell’Udinese”. Match ad alto rischio

Mario Frongia

Aveva dato le dimissioni. Proprio come abbiamo scritto su Repubblica e su questo sito, GolRossoblù. L’esatto opposto dalle altre ricostruzioni post Lazio, fantasiose, incomplete e comunque oltre il tempo massimo. In conferenza stampa Claudio Ranieri è stato chiaro: Vi dico ciò che è successo dopo la gara con la Lazio. Ho detto ai ragazzi che ci sarebbe stato bisogno di un elettroshock, e che mi sarei dimesso. La squadra mi ha detto che non era giusto, che avevamo lottato tutti insieme per salire in Serie A e che dovevamo fare altrettanto per mantenere la A. Ho detto va bene, lavoriamo assieme compatti per portare a termine una missione difficile ma non impossibile. Allora ho detto va bene, andremo avanti tutti insieme. Proveremo a raggiungere questo difficilissimo ma non impossibile obiettivo”. La cronaca e le conferme nitide, testuali. Che aiutano a capire quali siano gli enormi problemi del Cagliari, del calcio e anche di chi lo racconta. Specie se si pensa a quel che ha detto il presidente dopo la quarta sconfitta di fila, la seconda in casa, la quattordicesima in stagione. Capace di addossare tutte le responsabilità ai giocatori e all’allenatore. Ma purtroppo, questa dello scarica barile del patron non è una notizia. Tanto che alla domanda “Ha parlato con il presidente negli ultimi giorni?” la risposta è stata lapidaria: “No, non ce n’era bisogno. Ma vi prego, parliamo di Udinese-Cagliari. Non risponderò a domande inerenti a quanto successo dopo la partita con la Lazio”. Un altro tassello che conferma il disagio e l’amarezza dell’allenatore di Testaccio, che magari come qualsiasi allenatore può non avere le risposte giuste dei suoi, fare un cambio al ’70 anziché all’inizio del secondo tempo, o partire a tre anziché a quattro dietro. Ma mai, e poi mai, mancherà in quello che è la trasparenza e la correttezza. Quell’umanità e quel rispetto che ha sempre mostrato ai sardi. E che altri mai potranno mostrare.  

Umore e determinazione. “Come sto? Bene. Pochi allenatori hanno avuto il supporto dai giocatori che ho avuto io. Ero veramente giù di morale dopo la partita. Ma quando hanno detto che dovevamo lottare insieme fino in fondo, mi ha fatto pensare. Ecco perché voglio stare al loro fianco, andare con loro fino in fondo, difenderli e andare contro tutto e contro tutti”. Ma al di là delle apparenze di signorilità, quel che appare è un uomo, prima di un allenatore, stanco e svuotato. E deluso. E anche sconcertate dalle non veritiere ricostruzioni date dalla presidenza. E la sensazione è che se a Udine non andrà al meglio, potrebbe davvero salutare. Intanto, si ha anche certezza del ritiro anticipato: “Sì, l’hanno chiesto i ragazzi, dopo l’allenamento ci fermeremo qui”. Ed ecco l’Udinese. “Sarà una gara difficilissima, contro una squadra in grandissima condizione. Sono riusciti a battere una grande, sappiamo quanto valgono e valiamo noi. Cercheremo di fare il massimo per raggiungere il risultato positivo”. E ancora. “Sono molto compatti, dall’euforia alla fisicità, giocano per via verticale, sono i terzi per tiri dal limite dell’area”. E il Cagliari? “I ragazzi cercano sempre di dare il massimo. A volte sbagliano nel mettere troppo amore in questa squadra. Provedel sabato ha fatto grandi parate, ma noi poi abbiamo preso gol in contropiede. Dobbiamo cercare di attaccare, ma di non subire così, fa male. Più offensivi? Siamo la quarta squadra che tira verso la porta ma sbagliamo i gol o che non centriamo la porta. È vero che non riusciamo a gestire le partite, perché arriviamo a un certo punto in cui per la troppa voglia di fare perdiamo l’assetto tattico. Ma il modulo non centra nulla. A volte cambio perché perdiamo la bussola”. Si passa dagli errori, individuali e tattici: “Alcuni nascono dal voler fare tutto bene. L’anno scorso qualche sbavatura potevamo permettercela, in A come sbagli ti condannano”.

Tifoseria e singoli. Out Oristanio, Mancosu, Shomurodov, Sulemana e Hatzidiakos, Ranieri precisa “Oristanio sta rientrando a disposizione, presto sarà completamente disponibile. Gaetano ha buona velocità di esecuzione e anche Luvumbo ha le sue doti. Prati? Sta bene, ma un giovane alle prime in A può avere alti e bassi”. Poche storie su Sulemana: “Ha fatto ieri il primo allenamento totale con noi, non sta al cento per cento. Peccato per l’infortunio, stava sbagliando meno gli appoggi, era tornato quello di inizio campionato, ora lo aspetto a braccia aperte”. Sir Claudio ringrazia i tifosi: “Sono magnifici, al di sopra di tutto e di tutti. La squadra sa che ci stanno sempre dietro e che devono fare qualcosa che conta per il bene della squadra”. Dalla piazza attestati di fiducia. “Mi fa molto piacere, non leggo i social e mi da ancora maggior orgoglio: una vitamina per cercare di far rendere al meglio i miei giocatori”.

Ultima modifica il Venerdì, 16 Febbraio 2024 14:56
Mario Frongia

Giornalista - consigliere nazionale e comitato di presidenza Ussi