Venerdì, 23 Febbraio 2024 13:59

Claudio Ranieri, “Ripartiamo dal secondo tempo di Udine”

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Alla Domus il Napoli: per Ranieri un match da non toppare Alla Domus il Napoli: per Ranieri un match da non toppare

 

Cagliari-Napoli, la partita dei ricordi, degli ex, delle recriminazioni. Ai rossoblù servono punti salvezza, agli ospiti il guizzo per la corsa Champions. Il tecnico romano torna sulla “scossa-dimissioni” nel post Lazio

Mario Frongia

“Il Napoli in crisi? L’ho vista con il Barcellona e direi di no. Non è la macchina perfetta dell’anno scorso ma sa il fatto suo”. Claudio Ranieri ha aperto la conferenza pre gara andando al bersaglio grosso. E rincara la dose: “Adesso le chiacchiere stanno a zero. Sarà il campo a dire se siamo all’altezza o meno della A”. Limpido e chiaro. E non manca l’acchito alle dimissioni post Lazio: “Non le ho usate per testare il polso della squadra. Dentro di me ero convinto al cento per cento. Le parole dei ragazzi mi hanno fatto capire di dover restare”. Il messaggio va anche ai tanti ricostruttori di notizie al contrario. Come se alterare la verità e negare nei resoconti i difetti congeniti del gruppo, abbiamo mai fatto salvare una squadra. “Non era un volermi tirare indietro o magari provocare un no dalla squadra. Questo genere di situazioni sono accadute molto raramente. Se è stato l’ultimo jolly non lo so. Ma è chiaro un concetto: da solo non posso fare nulla come non ho fatto nulla l’anno scorso. Adesso dobbiamo lottare per preservare la serie A. Non sarà facile, sono ripetitivo, lo so. Ma l’ideale di lottare sino in fondo è decisivo”. Il match di domenica, ventiseiesima di ritorno - alle 15, in tv su Dazn - è spartiacque come  le partite da qui alla fine. E come, almeno per il Cagliari lo sono state quasi tutte fin dallo scorso agosto. La squadra, costruita male e rinforzata con un sufficienza risicata - la punta da doppia cifra invocata da Ranieri a giugno non si è vista -, stenta a trovare una dimensione lontano dagli ultimi tre seggiolini del campionato. Il campo ha detto che i 19 punti sono frutto di quattro vittorie, sette pareggi e tredici sconfitte. I gol fatti sono 23, il doppio quelli subiti: terzo peggior attacco e terza peggior difesa. Con buona pace dei difensori internazionali rilanciati dal presidente e attribuiti a scelte di Ranieri.

Da Udine al ko dell’andata. “In Friuli dovevamo rimettere a posto la nostra mentalità. Per evitare equivoci, quella di una squadra che deve salvarsi. Poi siamo pronti ad accettare tutto, ma prima sappiamo di dover lottare. Si deve sempre uscire dal campo con la consapevolezza di aver dato tutto. Il secondo tempo contro l’Udinese è una buona traccia da cui ripartire”. L’allenatore di Testaccio fa un passo al match dell’andata al “Maradona”. Il Napoli di Garcia e una prestazione con diverse recriminazioni. “Ci è mancata un po’ di determinazione e penso al gol di Kvaratskhelia, quando Osimhen è scappato via a tre giocatori in neanche un metro e mezzo Ma ricordo una buona gara, senza remore o timori reverenziali. La squadra si è espressa bene e vorrei che anche domenica si ripetesse, lo meritano i nostri tifosi”. Il Napoli di Calzona che muta pelle? Ranieri taglia corto: “Ha giocatori gagliardi che vorranno risollevarsi. Ma la nostra strategia non cambia. Di Calzona so che è di Vibo Valentia, è stato il secondo di Sarri, Spalletti e Di Francesco. Sa come toccare le corde giuste dei suoi”.  Si passa dal Cagliari scarico contro le grandi. “Da qui in avanti si gioca senza guardare il nome dell’avversario, ogni gara ha punti importanti”.

Sui singoli. Il tecnico apre sul tema Viola. “Sta bene, non ha problemi, come Prati aveva bisogno di rifiatare. Sapete che non perdo di vista nessuno”. Su Mina, pagella piena: “Ha esperienza, qualità tecniche e caratteriali, di guida. Serviva uno con la sua personalità. Nandez e Petagna? Tutti sono fondamentali, chi mi convince gioca. Nahitan ha lavorato tutta la settimana al top, cosa che non aveva fatto prima di Udine”. Dall’infermeria le solite notizie: “Shomurodov piano piano sta riprendendo, idem Oristanio. Sulemana ha avuto un risentimento e sta facendo un lavoro differenziato”. Ci sarebbe da capire quale sarà il modulo, se Lapadula e Luvumbo cominceranno assieme con Gaetano falso nueve, se Nandez parte da terzino. Quesiti rimandati al match.  

Volti noti. Ci sarebbero gli ex, in campo e fuori. C’è la ruggine tra tifoserie legata allo spareggio perso a Fuorigrotta nel ’97 con il Piacenza. Ci sarebbe anche la classifica. Cagliari-Napoli è palestra per ambizioni e rimpianti. Per dire, mai una squadra con lo scudetto sul petto si era trovata in una situazione come quella dei campani. Fatti loro, si dirà. Ma non basta: Lobotka e soci, reduci dal pari con il Barcellona, devono recuperare terreno per sperare l’aggancio al quarto posto che vale la Champions. Al terzo allenatore in stagione, Calzona da domenica scorsa al posto di Mazzarri, subentrato a Garcia, il gruppo è chiamato alla prova del nove. Sempre fatti loro. Che necessitano di una risposta pronta e sicura: diciamocela tutta, regalare, per atteggiamento e pro positività almeno, il primo tempo al Napoli come è accaduto a Udine, sarebbe folle.

Amarcord. Il fresco arrivato Gianluca Gaetano più Andrea Petagna e Leonardo Pavoletti sono gli ex di turno. Solo il primo, anche grazie alle due reti in tre presenze, potrebbe partire dal via. Già visti anche i due tecnici:  Claudio Ranieri e Francesco Calzona. Sir Claudio è stato a Napoli nel ‘91/92, proprio dopo la trionfale scalata in rossoblù dalla C alla A. L’attuale neo allenatore del Napoli è stato il vice di Eusebio Di Francesco, al Cagliari nel 2020/21.

Ultima modifica il Venerdì, 23 Febbraio 2024 14:08
Mario Frongia

Giornalista - consigliere nazionale e comitato di presidenza Ussi