Con Gaetano, senza Prati, forse Zortea dal via. Davide Nicola è fiducioso: “Mi sto innamorando di questa squadra. Dai miei voglio coraggio e attenzione sui calci piazzati"
Mario Frongia
Chiede la traduzione in sardo di cazzima. Gli dicono balentia, che però c’azzecca fino a un certo punto. Ammette che si può giocare con due registi, Marin e Prati, ma anche con uno e lascia intendere che questa potrebbe essere la norma se dietro le due punte giostrerà Gaetano. Si vedrà. Davide Nicola a 24 ore dal Napoli mostra una preziosa serenità. “No, sento la partita, eccome. Ho tanta adrenalina che scorre” dice d’un fiato prima di andare a vedere la Primavera, sconfitta 1-0 dall’Inter. E siamo alla squadra di Antonio Conte, attesa alla Domus domani alle 18. “I complimenti del mister? Mi fanno molto piacere. Ma devo essere sincero, penso alla partita. Stimo molto Conte”. Si entra nel vivo. “So bene che qui è la gara contro il Napoli è molto sentita. Ma vorrei che tutte fossero particolari. Limitare Lukaku e Kvaratskhelia? Servirà un grandissimo lavoro di squadra in tutte le zone del campo. Misureremo anche quanto stiamo crescendo per mentalità e attitudine al progetto”. Gli errori da non commettere riportano alla sconfitta di Lecce, per un’ora con l’uomo in più: “Dobbiamo avere maggiore freddezza nel finalizzare e registrare i regalino che facciamo in certi momenti. E mi riferisco al passaggio dall’atteggiamento attivo a quello passivo. Come? Si deve trovare la giusta concentrazione sui calci da fermo, bisogna fare più attenzione”. Il riferimento al calcio d’angolo da cui è nato l’1-0 dei pugliesi, è evidente.
Dal Lecce al Napoli. La sosta può aver lenito la sconfitta dei rossoblù, con i nazionali che hanno ritrovato subito il clima campionato. “Mina, è stato ammonito, avrebbe saltato la prossima con la Colombia, è rientrato prima. L’ultimo è stato Lapadula. “Li ho trovati carichi. Il ko di Lecce? No, non mi ha indispettito. Sicuramente non è mi piaciuto non prendere punti. Ma abbiamo creato tanto e sarà difficile nel lungo periodo non portarne a casa. Sono contento per come i ragazzi stanno rispondendo, perché piacciono le proposte di gioco”. Davide Nicola scomoda “approccio, atteggiamento, coraggio. Ma anche il saper fare i raddoppi, coprire bene il campo, aiutarci. Solo così, e con una buona condizione, possiamo crescere ed essere competitivi. Per giocare alla pari anche con avversari che vantano maggiore qualità tecniche”. Come il Napoli.