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Un importante riconoscimento è stato attribuito alla Regione Sardegna in occasione della dodicesima edizione del Premio “Vivere a spreco zero” patrocinato, tra gli altri, dal Ministero dell’Ambiente, dalla Commissione europea e dalla RAI.

Gli organizzatori hanno voluto premiare l’attività svolta dal gruppo di lavoro composto da rappresentanti dell’assessorato dell’agricoltura e delle agenzie Laore e Agris e dai numerosi comitati spontanei presenti in tutto il territorio regionale, che ha messo in atto numerose iniziative finanziate dalla Regione e dal MASAF (Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali) finalizzate al recupero, la conservazione e la valorizzazione economica della biodiversità presente in Sardegna sia nel settore agricolo che in quello zootecnico.

“E’ un nuovo riconoscimento della grande attenzione che il mondo agricolo sardo dedica alla sostenibilità dell’attività produttiva, ha commentato l’assessore dell’agricoltura, Gian Franco Satta.

Questi premi consentono di rafforzare l’immagine di un’agricoltura sarda attenta al rapporto con i consumatori e alla tutela dell’ambiente.

Stiamo consolidando il nostro impegno nei confronti dell’agrobiodiversità anche attraverso due specifici interventi del CSR (Complemento di Sviluppo Rurale) – ha concluso l’assessore Satta - per dare ancora maggior valore al ruolo dell’allevatore e dell’agricoltore “custode” della straordinaria biodiversità della Sardegna”.

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 In queste ore ho letto numerose dichiarazioni che creano allarmismi immotivati rispetto ad un inesistente blocco della movimentazione dei capi bovini in alcune zone della Sardegna - dichiara L’Assessore regionale dell’Agricoltura Gian Franco Satta, che continua “Fermo restando che la competenza sul benessere degli animali da un punto di vista veterinario è in capo all’assessorato della sanità, con il quale già da tempo è stata avviata una interlocuzione in merito alle vaccinazioni dei bovini contro la lingua blu, mi preme però precisare che, ad oggi, non è stato imposto alcun blocco alla movimentazione dei capi neppure nelle aree ove sono presenti i focolai”.

Con la nota trasmessa alle Aziende sanitarie locali dal Servizio sanità pubblica veterinaria e sicurezza alimentare dello scorso 20 agosto, il direttore del Servizio, a fronte del diffondersi della malattia su tutto il territorio nazionale, ha raccomandato alcune misure di mitigazione del rischio di diffusione subordinando le movimentazioni dagli allevamenti ovicaprini e bovini situati entro un raggio di 20 km. dai focolai o dalle zone di positività, all’esito favorevole del test PCR sui capi oggetto di movimentazione che dovranno essere trattati almeno da sette giorni prima della partenza con insetto repellente, oltre a dover essere sottoposti a visita clinica prima della partenza.

Queste misure, adottate come protocollo a livello nazionale – spiega l’assessore Satta - consentono di movimentare i capi limitando il rischio di diffusione della malattia. Oltre ai casi di blue tongue segnalati in Gallura, infatti, ve ne sono altri diffusi nel territorio regionale e non riconducibili al Sierotipo 8, così come vi sono casi di lingua blu accertati sui bovini in Piemonte, Liguria, Lombardia, Calabria e Sicilia. Il blocco delle movimentazioni limitatamente al nostro territorio regionale, come avvenuto in passato, si è reso necessario per contenere la diffusione della malattia presente prevalentemente in Sardegna, situazione ben diversa rispetto a quella attuale. Per quanto sia necessario monitorare la situazione evitando problemi più difficili da gestire, invito tutte le parti coinvolte – conclude l’esponente della Giunta Todde - ad assumere un atteggiamento più costruttivo evitando di creare inutili ed immotivati allarmismi che allo stato attuale non sono avvalorati da disposizioni ufficiali adottate dall’autorità sanitaria”.

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Con il Decreto interministeriale del Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste e del Ministero della salute del 2 agosto scorso, è stato modificato il Decreto ministeriale 23 dicembre 2022 che per l’Eco-schema 1, livello 1 determinava, a decorrere dall’anno 2023, l’utilizzo di Mediane regionali per la riduzione dell’antimicrobico veterinario per ciascuna specie produttiva.

Dopo mesi di confronto tecnico e politico con gli assessorati regionali, il Decreto ha introdotto importanti novità sui valori soglia che permettono agli allevatori di ricevere gli aiuti.

Archiviato il sistema di Mediana regionale, che ha creato numerosi problemi alle aziende agricole e zootecniche per le domande 2023, si è passati a un valore soglia unico nazionale per ogni indirizzo produttivo, che ha innalzato i valori precedenti.

Con il nuovo Decreto, infatti, potranno accedere agli aiuti gli allevamenti, anche misti, che, alla fine dell’anno solare della domanda di aiuto (31 dicembre), rispetto ai valori della dose definita giornaliera (DDD) calcolata per l’anno precedente, abbiano valori uguali o inferiori a quelli indicati nel Decreto per ogni specie e orientamento produttivo oppure abbiano valori superiori a quelli indicati, ma dimostrino una riduzione di almeno il 10% rispetto all’anno 2022.

 “Come ho avuto modo di annunciare in più occasioni, l’attività portata avanti in questi mesi sia sul piano tecnico che sul piano politico ha consentito di arrivare a un importante risultato rispetto alla riduzione dell’utilizzo dell’antibiotico negli allevamenti per accedere agli aiuti della PAC.

Il sistema a Mediana regionale utilizzato nel 2023 ha fortemente penalizzato le aziende sarde che notoriamente hanno sempre fatto un uso limitato del farmaco antibiotico veterinario. Questo è dovuto al fatto che, a differenza di allevamenti intensivi maggiormente diffusi nel Nord Italia, in Sardegna la tipologia di allevamento è prevalentemente allo stato semi-brado.

L’innalzamento delle soglie, in particolare per gli ovini da latte a 0,7, per i caprini da latte a 1 e per i bovini da latte a 3, ma soprattutto la possibilità di derogare a queste soglie dimostrando una riduzione dell’utilizzo del farmaco di almeno il 10% rispetto ai valori del 2022 registrati per singolo allevamento, consentirà alle nostre aziende di richiedere con maggiore facilità i contributi”.

Afferma l’Assessore Gian Franco Satta e continua: ”Restano però delle perplessità sul superamento delle criticità che potrebbero verificarsi in presenza di alcuni casi limite, come ad esempio la diffusione eccezionale di una malattia su un allevamento che in passato non ha dovuto fare ricorso all’impiego del farmaco.

Ho provveduto a richiedere i dati aggregati sull’utilizzo dei farmaci al Servizio di sanità pubblica veterinaria e sicurezza alimentare in modo da poter fare delle simulazioni più concrete.

Occorrerà monitorare l’andamento dell’applicazione dei nuovi criteri ed eventualmente sensibilizzare i Ministeri sulla possibilità di riconoscere delle deroghe in presenza di eventi eccezionali”.

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 L’assestamento di bilancio approvato questa mattina in Consiglio regionale porta in dote al mondo agro pastorale e della pesca una serie di importanti emendamenti, proposti dall’assessore dell’agricoltura e riforma agro-pastorale, Gian Franco Satta, destinati a dare respiro e a supportare le aziende dei sopra citati settori colpite da emergenza siccità e problematiche che ne pregiudicano sostentamento e capacità produttiva.

Sono stati stanziati, infatti, fondi per le aziende colpite dall’emergenza idrica, fondi per il comparto della pesca e fondi per il miglioramento della viabilità rurale. Preso atto delle esigenze e delle emergenze, ascoltati i principali attori sulla scena e studiate le possibili soluzioni alla luce delle risorse disponibili, l’assessorato ha lavorato i suoi emendamenti in modo da renderli quanto prima efficaci e nel minor tempo possibile.

“Nel coso dei numerosi incontri con le Associazioni di categoria e i portatori di interesse - ha dichiarato l’assessore Gian Franco Satta - avevamo analizzato le problematiche sul tavolo, ascoltato le ragioni espresse e manifestato la piena disponibilità a fare quanto di meglio possibile per chi fai conti con difficoltà operative e logistiche capaci di minare produttività e operatività stessa - spiega -. Quelli messi in campo sono soltanto primi provvedimenti contro la siccità: una base di partenza che porta ossigeno ad allevatori agricoltori e pescatori e che, a seconda di come si evolverà la situazione, potrà essere successivamente integrata. Ci siamo e siamo al loro fianco, coscienti del fatto che occorre fare scelte lungimiranti e di lungo periodo per affrontare in maniera strutturata fenomeni sempre più frequenti”.

Attenzione al presente, ma sguardo già rivolto al futuro. L’assessore Satta ha infatti richiesto ad Arpas i dati meteoclimatici al 31 luglio 2024 - comparati a quelli relativi all’ultimo triennio - per valutare la possibilità di proporre entro le prossime settimane la declaratoria di calamità naturale in agricoltura per evento eccezionale.

Nello specifico le azioni proposte e ratificate dalla Giunta includono 4,5 milioni di euro di ristori alle aziende agricole ricadenti nel distretto irriguo Posada per i danni alle produzioni e 5 milioni  di euro di finanziamenti a titolo di rimborso (voucher) delle spese sostenute in emergenza per la sopravvivenza del bestiame, erogabili agli allevatori dai Comuni. Consorzio di bonifica della Sardegna centrale: 500mila euro saranno destinati all’abbattimento dei ruoli a carico delle aziende cui è stato sospeso l’approvvigionamento idrico; altri 500mila euro copriranno le spese di rifornimento idrico alle aziende zootecniche tramite autobotti; 3 milioni di euro saranno impiegati per provvedere a sostituzione e riparazione delle condotte idriche; 500mila euro sono infine stati stanziati a favore delle imprese agricole per ricerche idriche nel sottosuolo e la realizzazione di pozzi. Non solo, perché fra le proposte accettate ci sono anche lo stanziamento di 2 milioni di euro per interventi di bonifica e manutenzione delle opere di sbarramento, dei canali e delle bocche a mare dei compendi ittici, quello da 3 milioni di euro - come sostegno aggiuntivo per la gestione e attuazione delle strategie di sviluppo locale - per i GAL della pesca (FLAG)  e di circa 6 milioni di euro per la viabilità rurale. A ciò si aggiungono i 2,5 milioni di euro di aiuti agli allevatori che nel 2022 e nel 2023 hanno subito perdite di bestiame a causa della Blue Tongue: in tal senso l’osservatorio Epidemiologico Veterinario Regionale verificando i focolai attivi nel 2024, tema su cui sarà data pronta risposta già nei prossimi giorni.

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“Ascoltare. Trovare punti di incontro. Confrontarsi sui temi. Lavorare per trovare soluzioni. Questo sarà il modus operandi che, in linea con l'agire della Giunta della presidente Todde, porterò avanti in questo primo scorcio di legislatura. In quest’ottica, ho incontrato stamane le federazioni dei lavoratori di agricoltura e pesca della CGIL, CISL e UIL. Un momento positivo, che apre ad un confronto produttivo e funzionale al raggiungimento di obiettivi comuni: il benessere dei lavoratori e la crescita dei comparti”. Lo sostiene l’assessore dell’agricoltura e riforma agro-pastorale, Gian Franco Satta.

Tra i temi affrontati e condivisi l’importanza di istituire tavoli specifici su tematiche quali caporalato, modifiche da apportare alle norme sui consorzi di bonifica, condizioni di sicurezza per i lavoratori impiegati in agricoltura e nella pesca.

A questo proposito Satta si è impegnato a portare all’attenzione della Giunta regionale la necessità di emanare in tempi brevi una ordinanza che tuteli i lavoratori del settore durante il lavoro nelle ore più calde del giorno.
Nel corso dell’incontro sono stati affrontati anche alcune questioni trattate, dallo stesso assessore, durante una riunione della Commissione Nazionale delle Politiche Agricole, tenutasi in prima mattina.

Due gli argomenti sul tavolo di livello nazionale. Il primo concerne la richiesta al Ministero - da parte dell’assessore Satta - perché si interfacci con la Commissione Europea per ottenere una deroga sulla scadenza dei pagamenti su PSR e CSR 2023, relativamente alle domande a superficie e a capo non validate a causa di anomalie dovute al sistema integrato di gestione e di controllo nazionale.

"Avevo già segnalato questa problematica nelle scorse settimane, ne comprendo la complessità ma sollecito un intervento nazionale affinché le risorse non vengano decurtate secondo le previsioni del Regolamento comunitario - spiega Satta -. La mia proposta è stata accolta dalla Commissione PA ed è stata supportata dalle altre regioni del centro meridione".

Il secondo argomento riguarda la possibilità di iscrizione alla Rete del Lavoro Agricolo di qualità da parte di tutte le aziende virtuose in termini di gestione dei lavoratori agricoli, quelle cioè che applicano correttamente i contratti collettivi di lavoro, che sono in regola con il versamento dei contributi previdenziali e assicurativi, che non sono destinatarie di sanzioni amministrative in materia di lavoro e che non abbiano riportato condanne penali nelle materie che riguardano la gestione del lavoro.

 

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 Presentata ieri mattina a Cagliari, all’Auditorioum del Banco di Sardegna in viale Bonaria, la nona edizione dei “Sardinia Food Awards 2024”, gli oscar dei produttori agroalimentari sardi. Una manifestazione di grande importanza che accende i riflettori su vino, olio, pasta, miele, pane carasau, formaggi, salumi, birra artigianale, bottarga, dolci e conserve alimentari dell’isola e la proietta verso un orizzonte di promozione, radicato nella tradizione e improntato nell’innovazione. All’incontro odierno, oltre a numerosi e qualificati relatori in rappresentanza di alcune delle più rinomate realtà dell’agroalimentare made in Sardegna, ha partecipato l’assessore dell'agricoltura e riforma agro-pastorale, Gian Franco Satta. “Le nostre produzioni agroalimentari - ha sottolineato l’esponete dell’Esecutivo - sono eccellenze di riconosciuto valore e i nostri produttori non sono secondi a nessuno su scala nazionale e internazionale. Abbiamo peculiarità di cui andare orgogliosi. Possiamo contare su produzioni sempre più sostenibili e quindi – ha precisato Satta - molto competitive sul mercato e rispettose dell’ambiente. Utilizziamo, inoltre, tecniche produttive che rappresentano modelli efficaci e aprono ad un modo di produrre innovativo funzionale che punta deciso alla qualità”.

La nona edizione del “Sardinia Food Awards 2024” - patrocinata dall’assessorato dell’agricoltura della Regione Sardegna – offre alle imprese del settore agroalimentare dell’isola la possibilità di mostrare i propri prodotti a livello locale, nazionale e internazionale, ma è anche l’occasione per confrontarsi con le altre realtà. Una apposita giuria composta da esperti enogastronomici di fama nazionale e internazionale è chiamata a giudicare le aziende partecipanti durante il Galà di premiazione, che si svolgerà il 6 luglio, al Ros’e Mari di Oristano.

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Dopo la preventiva valutazione da parte di una commissione tecnica dell’assessorato dell’agricoltura e dell’assessorato del lavoro, le Autorità di Gestione del CSR (Complemento regionale per lo sviluppo rurale) Sardegna 2023-2027 e del PR FSE+ 2021-27  (Fondo sociale europeo plus) hanno approvato la graduatoria dei 17 Gruppi di azione locale (GAL) con diritto di accesso ai fondi per la realizzazione delle strategie di sviluppo locale di tipo partecipativo. In riferimento al Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR), si tratta complessivamente di 50 milioni di euro destinati allo sviluppo delle aree rurali, integrati da risorse del Fondo Sociale Europeo per migliorare l'accesso all'occupazione e la qualità del “capitale umano” nelle suddette aree.

Sono stati ammessi al finanziamento i seguenti GAL individuati nell'ambito del Piano Strategico della Politica agricola comune (PAC) 2023/2027, già operanti nella programmazione 2014-2022: Gal Anglona Coros, Gal Barbagia, Gal Barigadu Guilcer, Gal Campidano, Gal Distretto Rurale Bmg, Gal Gallura, Gal Linas Campidano, Gal Logudoro Goceano, Gal Marghine, Gal Marmilla, Gal Nuorese Baronia, Gal Ogliastra, Gal Sarcidano  Barbagia Di Seulo, Gal Sarrabus Gerrei Trexenta, Gal Sinis, Gal Sulcis Iglesiente e Gal Terras De Olia.

“I Gal – ha sottolineato l’assessore dell’agricoltura e riforma agro-pastorale Gian Franco Satta – recitano un ruolo strategico e fondamentale, reso ancora più determinante dall’importante risultato raggiunto in quanto, a differenza della gran parte dei bandi europei, il finanziamento delle strategie LEADER scaturisce dall’utilizzo di una metodologia partecipativa che, a part i “dal basso”, individua e implementa strategie di sviluppo locale su scala sub-regionale elaborate dagli attori pubblici e privati dei territori rurali interessati. L’obiettivo raggiunto è la risposta alle esigenze di sviluppo: si punta a favorire la vitalità e la crescita delle zone rurali in contrasto al fenomeno dello spopolamento e del divario esistente tra zone rurali e urbane, con particolare riguardo a servizi di base, infrastrutture, disoccupazione, povertà, inclusione sociale, parità di genere e gruppi vulnerabili”.

 

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L’assessore regionale dell’agricoltura e riforma agro pastorale, Gian Franco Satta, ha incontrato questa mattina a Cagliari i rappresentanti delle associazioni di categoria del comparto agricolo. Si tratta di un primo appuntamento di ascolto e confronto tra l’assessorato e le associazioni per trovare soluzioni alle criticità, cercare le opportunità per valorizzare le eccellenze e creare interazioni positive e propositive. "Il futuro dell'agricoltura - ha sottolineato l’assessore - non può essere costruito su emergenze affrontate in apnea. Serve una visione concreta, condivisa e lungimirante. E’ necessaria una legge quadro che abbia l'agricoltura e i suoi attori al centro". La semplificazione burocratica, l’intervento sui ritardi nei pagamenti e la riforma delle agenzie regionali sono punti all'ordine del giorno in agenda.

“Il settore agricolo - ha precisato l’esponente dell’Esecutivo - è uno dei fondamentali pilastri dell'economia sarda, ma fa i conti in maniera ormai cronica con il problema, sistemico, del ritardo nei pagamenti, direttamente impattante sulle economie agricole al presente e in prospettiva futura, investimenti e innovazione. Senza liquidità non si cresce: serve garantire tempestività nelle liquidazioni, serve dare seguito ad un diritto in capo agli imprenditori agricoli, serve agire in maniera decisa per alimentare lo sviluppo del settore e preservarne la salute. Senza dimenticare le difficoltà di accesso al credito - in primis per le aziende agricole di piccola dimensione - che comporta una ulteriore drastica riduzione della capacità di investire. L’Amministrazione deve affrontare la questione con approccio strategico e coordinato, confrontandosi con tutte le parti del sistema agricolo e burocratico”.

Parola d’ordine, riorganizzazione.

“Dal 2006, anno in cui la Regione ha istituito le Agenzie AGRIS, LAORE e ARGEA, il comparto ha subito trasformazioni profonde a livello globale e locale. Cambiamenti climatici, avanzamenti tecnologici, nuove normative nazionali ed europee, evoluzione delle esigenze del mercato - ha spiegato Satta - sono fattori che hanno radicalmente modificato il mondo agricolo. Le evidenze mostrano che le agenzie, come attualmente strutturate, faticano ad affrontare le problematiche generate dalle nuove dinamiche. È indispensabile che le Istituzioni siano capaci di gestire questa crescente complessità, affrontandole in maniera più integrata e coordinata, attraverso - auspicabile e necessaria - la riorganizzazione complessiva e ben pianificata delle strutture, a partire dalla valorizzazione di professionalità e competenze”.

Riapertura tavolo PAC (Politica Agricola Comune)

“2023-2027: l'Europa ha deciso di offrire un sostegno più mirato alle aziende agricole di piccole dimensioni consentendo agli Stati membri maggiore flessibilità nell'adattare le misure alle condizioni locali. In Sardegna il sistema produttivo agro-pastorale - ha proseguito l’assessore - è allineato agli standard europei, per qualità dei prodotti e rispetto dell'ambiente. Ma l’entrata in vigore della nuova PAC ci ha pesantemente penalizzato. C’è stata una forte perdita di risorse disponibili rispetto al passato - in termini assoluti e relativi - con il passaggio dal quarto al settimo posto tra le regioni d’Italia. Senza dimenticare l’esclusione dell’allevamento ovicaprino dall’eco-schema 1 a livello 2. Tale esclusione comporta discriminazioni e penalizzazioni rilevanti per le nostre aziende e per l’economia sarda. Diverse quindi le questioni aperte e - ha concluso Satta - occorre istituire tempestivamente un tavolo nazionale per ridiscutere le tante criticità registrate”.

 

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L’assessore regionale dell’agricoltura e riforma agro pastorale, Gian Franco Satta, incontrerà oggi a Cagliari i rappresentanti delle associazioni di categoria del comparto agricolo. L’appuntamento è fissato alle 10.30 nei locali di via Pessagno. 

Si tratta, precisa Satta nella lettera di convocazione, “di un primo tavolo di ascolto e confronto tra l’assessorato e le associazioni”, cui seguiranno prossimamente analoghi confronti con le rappresentanze di tutti i settori convolti nelle diverse linee di attività dell’assessorato.

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Il Pecorino Romano DOP è stato inserito tra i formaggi a pasta dura nell’elenco nazionale dei prodotti alimentari da destinare alle organizzazioni caritative per il sostentamento delle persone indigenti. L'Agea, Agenzia per le erogazioni in agricoltura, ha determinato i criteri per l'effettuazione di una gara pubblica finalizzata alla fornitura di una quota di Pecorino Romano per un valore di circa 3,3 milioni di euro.

“È una iniziativa di grande importanza per il comparto caseario sardo perché aiuta a stabilizzare i prezzi sul mercato e di conseguenza anche quelli del latte ovino – spiega Gianni Maoddi, presidente del Consorzio di Tutela del Pecorino Romano DOP – Questo è un risultato che abbiamo ottenuto anche grazie al sostegno della Regione e, in particolare, dell'assessore dell'Agricoltura Valeria Satta, che ringrazio per il fondamentale supporto nel raggiungimento di un risultato che da qualcuno è stato messo in dubbio, strumentalmente e con inutile malafede”. 

La fornitura sarà assegnata sulla base dell'offerta economicamente più vantaggiosa nel rapporto qualità-prezzo partendo della valutazione di mercato del Pecorino Romano DOP pari a 14,28 euro al chilo più IVA.

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