Antonio Farinola

Antonio Farinola

 

15 mesi fa l'esonero dell'attuale tecnico granata e la chiamata di Sir Claudio. Il resto è storia con i rossoblù passati dall'essere a un passo dalla C alla promozione in A. Ora alla Domus sono l'uno di fronte all'altro

 

 

 

Un sabato infernale. E' quello che ci si aspetta domani dalla Domus nel giorno in cui la Salernitana, ultima in classifica, arriva a Cagliari in quella che è già una gara da dentro o fuori per i granata e un match da non fallire, per nessuna ragione, per i rossoblù. Cagliari-Salernitana è anche Claudio Ranieri contro Fabio Liverani. Uno sliding doors, un passaggio di consegne, avvenuto poco più di un anno fa. 15 mesi fa per l'esattezza. Col tecnico di Testaccio a prendere in mano una squadra allo sbando totale dopo l'esonero del collega romano.

 

Disastro Liverani

Esatto, perché Fabio Liverani torna per la prima volta a Cagliari dopo la fallimentare esperienza in terra sarda della passata stagione. Cinque vittorie, sette pareggi e sei sconfitte per un totale di 22 punti in 18 partite da agosto fino a dicembre. Una media punti di 1,22, numeri da zona retrocessione. Non a casa quel Cagliari lì, raccolto poi da Ranieri, viaggiava al 14° posto con appena 3 punti sulla zona playout.

 

La svolta con Ranieri

Il 20 dicembre 2022 la svolta. Liverani esonerato e panchina affidata a Ranieri che con pazienza, esperienza e un pizzico di fortuna ricompatta il gruppo e inizia a macinare punti e vittorie soprattutto in casa portando quel Cagliari, lo stesso che Liverani non riusciva ad allenare, dall'incubo della serie C al sogno della serie A. Nove vittorie, otto pareggi e appena due sconfitte nel campionato regolare per un totale di 35 lunghezze, sollevando la media punti a 1,84. A questi risultati vanno aggiunte le tre vittorie e i due pareggi nelle cinque gare playoff con la zampata vincente di Pavoletti sotto la pioggia di Bari.

 

Confronto diretto

Ora finalmente l'uno di fronte all'altro. Ranieri contro Liverani, l'esperienza contro la passione. Ma sarà soprattutto Cagliari contro Salernitana. Una vittoria rossoblù permetterebbe di scalare ulteriori posti in classifica e affossare (forse) in maniera definitiva una diretta concorrente per la salvezza. Un successo granata, invece, favorirebbe il rientro campano nel discorso per non retrocedere e impedirebbe ai sardi di scappare via.

La sconfitta sarebbe stata una punizione troppo severa per uno dei migliori Cagliari della stagione. “Sappiamo di essere con l'acqua alla gola, ma arriviamo a delle partite importanti consapevoli che siamo ancora in lotta per la salvezza”

  

 

Un pareggio che muove non solo la classifica. Claudio Ranieri lo sa benissimo. Un pareggio col Napoli, arrivato al 95' dopo aver giocato alla pari il primo tempo e sofferto nel finale con la squadra completamente votata all'attacco alla disperata ricerca dell’1-1, può essere la svolta della stagione, a maggior ragione ora che il Cagliari si appresta ad affrontare una serie di scontri diretti che dirà quanto sarà concreta la possibilità di restare in serie A. “A Udine è iniziato il nostro campionato. Siamo sott’acqua, stiamo affogando, ma dobbiamo dimostrare ai tifosi e, soprattutto, a noi stessi che non vogliamo retrocedere. Oggi non meritavamo di perdere, sarebbe stato ingiusto. Arriviamo a delle partite importanti consapevoli che siamo ancora in lotta per la salvezza”.

 

Ora partite molto importanti

“E’ stata una gara difficile che i ragazzi hanno interpretato bene fino all’incomprensione del gol. Loro sono una grande squadra, non per nulla hanno ancora lo scudetto sul petto. Eravamo riusciti a bloccarli nel primo tempo - analizza Ranieri -, peccato per la disattenzione sul gol subito e menomale che non siano riusciti a sfruttare quelle due occasioni sotto porta avute. Poi nel finale sia Dossena che Luvumbo sono stati bravi a siglare un pareggio meritato. Adesso - prosegue - arrivano delle partite molto importanti, per questo era fondamentale arrivarci con la consapevolezza che siamo ancora in lotta per la salvezza. Sappiamo di essere con l'acqua alla gola e soltanto giocando così possiamo dire la nostra in questo percorso”.

 

La scossa dopo la Lazio

Ranieri torna anche sulle dimissioni post-Lazio: “Quando ho detto ai ragazzi che mi sarei dimesso loro hanno fatto muro, dicendomi che come hanno lottato per salire avrebbero lottato altrettanto duramente per restare in Serie A”. Sui singoli, a partire dall’uomo partita, Luvumbo: “E’ stato bravo in occasione del gol, ma mi è piaciuto tanto anche in fase difensiva. Deve capire che non è solo un attaccante e oggi è stato encomiabile per il lavoro di sacrificio che ha fatto”. La scelta di schierare Nandez su Kvaratskhelia ha un motivo preciso: “E’ l’unico dei difensori che poteva stargli dietro”. Appunto su Augello, colpevole in occasione del vantaggio azzurro: “E’ stata la sua miglior partita stagionale, ho visto quello che ho conosciuto con la Sampdoria, peccato per quell’ingenuità”. Infine Gaetano: “Non è mai facile giocare contro la propria squadra, non riuscivamo mai a trovarlo tra le linee. Il cambio? Ho la fortuna di avere dei ricambi all’altezza, anche se Viola, Pavoletti e Petagna non possono essere considerati ricambi. Oristanio non ha i 90’, dopo una sola settimana di allenamento, ma può darci una mano in futuro”.

 

Scuffet: "Pari che vale più di un punto"

Simone Scuffet, decisivo a inizio gara e nel finale, si gode il pareggio: "In classifica vale un punto, ma dal punto di vista emotivo è una bella botta, benzina per il nostro percorso. Sappiamo di dover fare ancora tanti punti per raggiungere la salvezza, ma adesso affronteremo un calendario particolare sempre con l'umiltà che ci ha caratterizzato finora". Sulle dimissioni di Ranieri dopo la Lazio, il portiere friulano non ha dubbi: "Aver fatto muro alle sue dimissioni è stata la dimostrazione da parte di tutti di voler lottare e lavorare insieme. Siamo uniti e stiamo andando nella stessa direzione, non cercando alibi o puntando il dito verso qualcuno. Mina? Un grande aiuto per la difesa e per le situazioni che devo gestire dalla porta. Ci ha portato entusiasmo ed esperienza, anche oggi su Osimhen si è comportato molto bene limitandolo".

 

Luvumbo: "Il gol mi mancava"

Eroe di giornata, Zito Luvumbo: "Una sensazione molto bella pareggiare una partita così difficile. Un Napoli forte, che ci ha messo in difficoltà, ma siamo stati bravi a mettere in campo tutto quello che ci ha chiesto Ranieri, conquistando un punto importante per la salvezza. Mi mancava da tanto segnare, sono felice di aver fatto nuovamente gol davanti ai nostri tifosi".

Domenica, 25 Febbraio 2024 09:39

A Cagliari arriva il Napoli dell'ex Calzona

Sfida proibitiva per la squadra di Ranieri. Alla Domus arrivano i campioni d'Italia rinvigoriti dal tecnico che con Spalletti li ha condotti al tricolore

 

Quella tra Cagliari e Napoli non è e non sarà mai una gara come le altre. La rivalità tra le due tifoserie, quella tra le due squadre affonda le radici nel passato. E i tanti ex in campo, Pavoletti, Ranieri, Petagna e (soprattutto) Gaetano da una parte e Calzona (vice di Di Francesco nella stagione 20/21) e Simeone dall'alta arricchiscono di ulteriore significato il confronto tra i campioni d'Italia e i rossoblù.

 

Calzona torna a Cagliari da avversario

Il Napoli, dalla partita d'andata contro il Cagliari del 16 dicembre scorso al Maradona, ha vinto solo due gare in campionato, tra l'altro faticando all'inverosimile contro Salernitana e Verona e vincendo solo nei minuti finali. Il Cagliari, dal canto suo, ha interrotto a Udine, col pareggio firmato Gaetano, un filotto negativo di quattro sconfitte consecutive. Entrambe hanno faticato in questa stagione. Il Napoli, al terzo cambio in panchina dopo gli esoneri di Rudy Garcia e Walter Mazzarri, si è affidato a Francesco Calzona, ct della nazionale slovacca, ma anche vice di Sarri e, soprattutto, di Spalletti sulla panchina partenopea. Conosce alla perfezione i giocatori e le dinamiche che hanno permesso al gruppo di conquistare il tricolore solo pochi mesi fa. Il cambio di panchina a una settimana dalla sfida di Cagliari non favorisce certo i rossoblù che si ritrovano una squadra rinata nell'orgoglio e motivata verso il proprio obiettivo, ovvero un posto in Champions, distante ora ben 12 lunghezze (ma con una gara in meno).

 

Il ribaltone del 2008

Il Cagliari non batte in casa il Napoli dal lontano 19 aprile del 2009 quando un gol per tempo di Jeda e Lazzari consegna il successo ai rossoblù per 2-0. Ma di Cagliari-Napoli se ne sono giocati 73 in serie, con 33 vittorie azzurre, 26 pareggi e 14 successi sardi. Tra questi ricordiamo l'incredibile rimonta del 27 gennaio 2008 quando il Cagliari di Ballardini, sotto 0-1 al 90' con gol di Hamsik, ribaltò tutto con Matri e Conti tra il 93' e il 94'. Quella vittoria, con i sardi ultimi in classifica, diede il là a una clamorosa rimonta che portò poi alla salvezza.

Il tecnico non si presenta in sala stampa dopo la Lazio, al suo posto il presidente: “Da questa situazione nessuno meglio di Ranieri può riuscire a tirarcene fuori. Non è in discussione e non sarà in discussione nemmeno in futuro.  Se retrocederemo, lo faremo con lui”

 

Quarta sconfitta di fila, seconda alla Domus dopo quella col Torino. Probabilmente la peggior prestazione casalinga stagionale e nervosismo alle stelle con rissa finale dopo il triplice fischio di Di Bello. A metterci la faccia dopo il 14° ko stagionale e una classifica che continua ad essere sempre più preoccupante, è il presidente Tommaso Giulini. Niente conferenza stampa post-gara per Ranieri col numero uno del club che conferma la fiducia al tecnico nonostante il penultimo posto in classifica con appena 4 vittorie, 6 pareggi e ben 14 sconfitte in 24 giornate. “La fiducia nel tecnico è totale. Da questa situazione nessuno meglio di Ranieri può riuscire a tirarcene fuori. Non è in discussione e non sarà in discussione nemmeno in futuro. E’ l’unico uomo che può tirarci fuori da questa situazione. Se retrocederemo, retrocederemo con Ranieri, non senza di lui. Il mister ha dichiarato che questa sarà la sua ultima squadra di club e lo sarà fino all’ultimo giorno di contratto, se lo vorrà”.

 

Giulini parla poi della squadra: “Oggi il problema di questa squadra è prevalentemente di testa. Molti giocatori acquistati nel mercato estivo, un mercato dispendioso e concordato col tecnico, non stanno rendendo come dovrebbero. Ho accontentato tutte le richieste di Ranieri prendendo giocatori esperti e giovani promesse, il problema è che molti di questi stanno deludendo. Nel mercato di riparazione abbiamo portato a casa altri due giocatori. Poi se si vuole una dirigenza che mandi in ritiro la squadra o che spenda milioni tanto per spenderli, quella dirigenza non sono io. Se la squadra andrà in ritiro sarà per decisione di Ranieri, non mia”.

 

“ Oggi ho avuto l’impressione che la squadra sia entrata in campo con timore, sbagliando passaggi banali, facendo errori stupidi. Anche il primo gol è frutto della paura. E’ giusto essere terrorizzati per i prossimi tre mesi, dobbiamo avere il terrore di retrocedere, ma una volta in campo questa paura deve sparire, perché in campo dobbiamo entrare da uomini, convinti che ce la faremo mettendoci gli attributi. Intanto la squadra inizierà la preparazione in vista dell’Udinese con un giorno d’anticipo, è stata una richiesta dei giocatori e dell’allenatore, questo vuol dire che c’è già la voglia di riscattarsi e preparare al meglio lo scontro diretto. Dobbiamo vivere tre mesi per la salvezza, non ci deve essere spazio per altro, anche perché oggi ci sono più possibilità di retrocedere che di salvarsi. Pensare di avere la salvezza solo perché c’è Claudio Ranieri in panchina è un errore che non dobbiamo fare”.

 

Il tecnico dopo il pesante ko con la Roma: "Non siamo riusciti a essere determinati come volevamo essere. La Roma riusciva sempre a trovare l'uomo libero per metterci in difficoltà. Abbiamo preso subito gol e tutti i piani sono saltati"

 

Sconfitta pesante per il Cagliari all'Olimpico. Un 4-0 che non ammette repliche contro una Roma nettamente superiore. "Dobbiamo fare anche dei punti in trasferta, siamo entrati in una parte calda del campionato e nel ritorno è difficile far punti per tutti - le parole di Ranieri nel dopo partita -. Figuriamoci per una squadra come noi che si deve salvare. Roma si è dimostrata troppo forte e noi non siamo riusciti a essere determinati come volevamo essere. La Roma riusciva sempre a trovare l'uomo libero per metterci in difficoltà.  Ora dobbiamo cercare di far punti con Lazio e Napoli anche se sarà difficilissimo, ma serve prendere fiducia. Sappiamo che dobbiamo lottare fino all'ultimo e servono punti. Dobbiamo reagire, tirare fuori gli attributi e fare di più".

Troppi errori sui calci piazzati
Secondo il tecnico "la prestazione c'è stata, ma abbiamo preso subito gol e tutti i piani sono saltati. Poi abbiamo cercato di essere compatti, ma loro erano più forti". Oggi i calci piazzati son stati un disastro. Tre gol sono nati da calcio d'angolo. "Non me lo aspettavo. Loro sono stati più bravi - ha aggiunto -. Analizzeremo le situazioni e ne parleremo. Purtroppo sul primo gol la palla è rimbalzata tra le gambe di Petagna e Pellegrini ha segnato. Dovevamo cercare di essere più fisici e compatti, ma non ci siamo riusciti. Ora dobbiamo pensare alla prossima". Buon impatto di Mina che ha arginato Lukaku in tutti i modi: Mina ha lottato come un leone lì in mezzo. Abbiamo fatto un acquisto molto importante con lui". Chiusura sull'amico De Rossi: "L'ho trovato bene. E' più riflessivo rispetto a quando guidava la Spal. E' sereno, calmo e dà le istruzioni che deve dare - ha proseguito -. Non si danno consigli. Conosce l'ambiente e ha fatto bene ad accettare. Sono convinto che farà bene e che la società gli darà la possibilità di restare anche il prossimo anno. I cori per me? Sono stati molto belli. In campo non me ne ero accorto. Ero concentrato sui quattro gol presi...".

Alle ore 20:00 la chiusura della sessione invernale che fin qui ha visto il club rossoblù immobile. Dalla Fiorentina arriva Mina, difensore centrale colombiano e si lavora per Barak. Oltre al centrocampista ceco si cerca di portare sull'isola Gaetano del Napoli

 

E pur si muove. Il mercato del Cagliari si muove. A poche ore dalla chiusura della sessione invernale i rossoblù hanno iniziato a battere i primi colpi in quello che sembrava essere un gennaio "nero", senza acquisti dopo aver svincolato Capradossi e aver ceduto Pereiro (in prestito) e, soprattutto, Goldaniga (a titolo definitivo).

Yerry Mina in Sardegna
L'asse Cagliari-Firenze è quello più caldo. Dalla Fiorentina, infatti, dovrebbe arrivare il difensore richiesto da Ranieri per sostituire Goldaniga. Si tratta di Yerry Mina, centrale colombiano, classe 1994, poco utilizzato in Toscana e già cercato in estate. Il giocatore oggi in Sardegna per definire gli ultimi dettagli, arriverà a titolo definitivo con contratto fino a giugno con opzione di rinnovo. In viola l'ex Barcellona ed Everton ha giocato appena 185 minuti e se dovesse essere ufficializzato difficilmente sarà buttato subito nella mischia da Ranieri.

Barak e Gaetano nel mirino
Dalla Fiorentina il ds Bonato proverà a portare a casa un altro colpo, Antonin Barak, 29 anni con 62 presenze e 9 gol in maglia viola, ma che in questa stagione fatica a trovare spazio. La preferenza di Ranieri è sul ceco che ha già dato il sua assenso al trasferimento. Resta da convincere il club toscano. Sul giocatore anche Torino e Napoli con gli azzurri che nelle ultime ore si sono defilati. Restano, però, aperte le piste che portano a Gaetano del Napoli (a prescindere dall'arrivo o meno di Barak) e Touré del Pisa. Deadline alle ore 20.00 di questa sera, 1 febbraio. E' corsa contro il tempo per rinforzare la rosa in vista del forcing finale.

Dopo il ko interno col Torino il tecnico ammette: "Questo tipo di partite ci capitano spesso e i ragazzi alla fine erano molto provati. Anche contro il Bologna abbiamo subito il primo gol e poi ci siamo sciolti. Il dolore per la scomparsa di Gigi Riva non può essere una scusa"

 

Tutto, dall’apertura dei cancelli a oltre il triplice fischio dell’arbitro Colombo, parlava di Gigi Riva. Il Cagliari ha omaggiato il suo Rombo di Tuono come meglio ha potuto fino al fischio d’inizio, poi sul campo i tre punti gli ha portati a casa il Torino con un 2-1 amaro che rischia di far scivolare nuovamente gli uomini di Claudio Ranieri in zona retrocessione. Verona, Empoli e Salernitana sono impegnate rispettivamente con Frosinone, Juventus e Roma e non è escluso che possano fare punti.

 

Partenza con l’handicap

Oggi il Cagliari ha regalato un tempo ai granata, il primo dove la squadra di Juric ha messo in archivio il  match col momentaneo 0-2. Il dolore per la scomparsa di Gigi Riva, però, non è certo un alibi. “E’ stata una notizia difficile da accettare. Si perde il punto di riferimento più grande. Anche se Gigi non si faceva vedere, sapevamo che lui c’era. Questo, però, non deve essere una scusa per il nostro primo tempo. Partiamo sempre con l’handicap. Questo tipo di partite ci capitano spesso e i ragazzi alla fine erano molto provati. Anche contro il Bologna abbiamo subito il primo gol e poi ci siamo sciolti. Col Torino avevo deciso di giocare a specchio visto che all’andata avevamo fatto una buona partita. Ma questo non è il problema. Il problema è che prendiamo dei gol troppo facili. Di buono c’è che ho una squadra di grande orgoglio, che non vuole perdere e che dà tutto fino all’ultimo secondo. In serie A ogni volta che commetti un errore lo paghi e noi lo stiamo pagando”.

 

L’addio di Goldaniga

L’assenza di Goldaniga, prossimo al trasferimento al Como, si è fatta e si farà sentire. “Facciamo di necessità virtù – ammette il tecnico -, sperando che Wieteska e Hatzidiakos ci diano quello che sono in grado di dare. Non stanno rendendo per quello che sono. Sono due buonissimi giocatori, però non ce lo stanno facendo vedere. Non voglio incolparli, perché il campionato italiano è di quelli più difficili. Rinforzi? Io spero che possa arrivare qualcuno, però poi dipende da chi riesci a trovare. Stiamo sereni e una volta chiuso il mercato cercheremo di tirare fuori il meglio da ogni giocatore”. Il tecnico ha poi spiegato alcune scelte: “Prati non ha giocato dall’inizio perché sono tre settimane che gioca con un piccolo problema e volevo farlo recuperare, poi si è fatto male Sulemana ed è dovuto entrare per forza. Viola stesso discorso, ha giocato tanto in questo periodo e volevo farlo riposare, poi nel secondo tempo ha fatto la differenza”.

 

Viola: "Approccio sbagliato"

Viola, autore del gol rossoblù, si accoda il tecnico. "E’ stata una settimana particolare. Con emozioni altalenanti. Dispiace per la sconfitta. La prestazione c’è stata, ma c’è da migliorare in alcuni frangenti. Oggi abbiamo avuto la possibilità di ribaltarla, ma non sempre può andare allo stesso modo. Fa male perdere davanti al nostro pubblico dove ultimamente avevamo regalato gioie importanti. Stare sotto 2-0 con una squadra come il Torino non è facile. Questo purtroppo è un nostro limite al momento. La reazione è stata veramente importante, avremmo anche potuto riacciuffarla. Ma dovremo migliorare nell’approccio alla gara. La salvezza? E' un discorso molto lungo, dobbiamo far punti soprattutto fuori casa e arriva quando la squadra inizia ad avere consapevolezza della propria forza. Lavoreremo per far meglio. L'esultanza? Ho voluto omaggiare Gigi Riva e la famiglia".  

 

Rombo di Tuono è morto all'età di 79 anni 24 ore dopo il ricovero al Brotzu per un infarto

 

Mondo del calcio in lutto. Gigi Riva non c'è più. Rombo di Tuono è morto a 79 anni dopo due giorni di ricovero nel reparto di Cardiologia dell'ospedale Brotzu di Cagliari. La leggenda del Cagliari e della Nazionale aveva accusato un malore durante il weekend, mentre si trovava nella sua casa nel capoluogo sardo. Nel pomeriggio di oggi la direzione dell'Arnas Brotzu aveva diramato una nota, dove oltre a confermare il ricovero nel proprio ospedale segnalava come fosse sereno e con delle condizioni generali stabili. Riva, in questi due giorni, è rimasto sotto la sorveglianza del personale sanitario dell'ospedale, con la presenza di diversi componenti della sua famiglia con i quali aveva parlato tranquillamente prima del peggioramento delle sue condizioni. Nei prossimi giorni era prevista la possibilità che si potesse sottoporre a un intervento chirurgico al cuore.

 

Prima l'Europeo poi lo scudetto col Cagliari

Classe 1944, nativo di Leggiuno, comune del varesotto con meno di quattromila anime, "Rombo di tuono", come lo soprannominò Gianni Brera, ha sempre preferito i fatti alle chiacchiere, trascinando a suon di reti (21) il Cagliari di Scopigno allo storico scudetto della stagione 1969-1970 e contribuendo in maniera decisiva alla vittoria degli Europei 1968 la Nazionale, con la cui maglia detiene ancora oggi il record, difficilmente battibile nei tempi moderni, di 35 reti in 42 partite ufficiali (ad una media realizzativa di 0,83). Centottanta centimetri per 78 chilogrammi, potenza unita alla classe per una miscela unica nel suo genere, Riva occupava la 74esima posizione nella speciale classifica dei migliori calciatori del XX secolo stilata dalla rivista "World Soccer" e doveva molto della sua fama proprio ai colori rossoblù, ai quali era così legato da aver assunto anche la presidenza del club per pochi mesi, nella stagione 1986-1987, per poi essere nominato presidente onorario a fine 2019.

 

Il mondiale del 2006 da Team Manager

L'amore per la Nazionale, poi, lo porterà poi a ricoprire il ruolo di team manager dai primi anni Novanta fino al 2013, accompagnando gli azzurri fra trionfi - il Mondiale del 2006 vinto a Berlino - e delusioni, come le due finali perse agli Europei (2000 e 2012) prima di decidere di farsi da parte, dopo essere stato un punto di riferimento per generazioni di campioni. Lo stadio di Cagliari porterà un giorno il suo nome: un modo per rendere immortale chi l'immortalità se l'era però già guadagnata in campo e fuori.

Il tecnico dopo la sconfitta di Frosinone ammette: "Ko meritato. Peccato non poter giocare tutte le nostre carte. Con loro due avremmo sfruttato di più gli spazi". Sulla classifica: "Ci sarà da lottare fino all'ultima giornata"

 

 

Lontano dalla Domus è davvero dura. Claudio Ranieri non cerca scuse dopo il ko di Frosinone che allontana i ciociari e che lascia inalterata la distanza dei sardi dalla zona retrocessione. Un vero peccato viste le sconfitte di Verona e Udinese negli anticipi. Vincere avrebbe permesso a Pavoletti e compagni di fare un bel balzo in avanti. "Il Frosinone ha spinto molto e meritato questa vittoria. Non avendo Luvumbo e Oristanio non abbiamo potuto attaccare gli spazi che loro ci hanno concesso. Nel primo tempo - prosegue - abbiamo subito qualche pericolo, ma sempre controllando i loro palloni alti. Invece nel secondo tempo ci siamo abbassati troppo e poi Turati ha fatto anche due miracoli sui nostri colpi di testa nel finale".

 

Trend negativo fuori casa

"I centrocampisti - analizza a caldo il tecnico - si sarebbero dovuti alzare ogni volta in avanti per cercare di dare appoggio a Petagna, come accaduto nell'occasione del gol. Non credo sia un problema fisico, forse - sottolinea - temevano di lasciare spazi al Frosinone". L'amarezza si fa ancora più grande guardando la classifica: "Oggi ci siamo giocati una partita importante, era fondamentale restare incollati in classifica con tutte le altre squadre. Sappiamo che dovremmo continuare a lottare fino all'ultima partita e restare sul pezzo per conquistare il nostro obiettivo". Ranieri non riesce a comprendere come questa squadra lontano dal pubblico amico faccia fatica a trovare la vittoria: "Non so a cosa sia dovuto questo trend negativo - ha chiosato -, forse in casa i ragazzi si sentono più protetti, nonostante nemmeno oggi sia mancato il sostegno dei nostri tifosi presenti".

Giovedì, 18 Gennaio 2024 15:30

Lotta salvezza, nove squadre in dieci punti

Acque agitate in fondo alla classifica dove, dalla Salernitana al Genoa, è lotta al si salvi chi può. Ecco come sono messe le dirette concorrenti del Cagliari per la corsa a non retrocedere

 

Dieci punti dalla Salernitana al Genoa, nove squadre coinvolte e appena cinque lunghezze tra il terzultimo posto del Verona e il dodicesimo del Grifone. La lotta salvezza si è accesa di colpo dopo le vittorie di Verona e Cagliari nell'ultimo turno di campionato e non coinvolge più solo scaligeri, sardi, campani, Empoli, Udinese e Sassuolo come poteva sembrare solo un paio di settimane fa, ma ora ci sono anche Frosinone, Genoa e Lecce. Un bene per la squadra di Ranieri. Più squadre ci sono, più potrebbe essere meno complesso uscire da questa situazione.

 

Alle spalle del Cagliari

Ma vediamole queste nove squadre in lotta per non retrocedere. Sono tre le squadre alle spalle del Cagliari. Partiamo dalla Salernitana (12 punti). L'arrivo di Pippo Inzaghi in panchina ha ridato verve e gioco a una formazione in caduta libera. Nelle ultime quattro giornate i granata hanno battuto il Verona in trasferta e rischiato di fare punti con Milan, Juventus e Napoli, arrendendosi solo nei minuti di recupero. Vivono un buon momento di forma, nonostante le assenze pesanti di Dia, Coulibaly e Cabral.  Non è sicuramente un buon momento per l'Empoli (13 punti), tre punti nelle ultime otto giornate e Andreazzoli esonerato. Dopo il ko di Verona, sulla panchina toscana è arrivato Davide Nicola che dovrà dare subito la scossa ai suoi, a partire dal prossimo match con il Monza. A 17 punti troviamo il Verona, due vittorie su tre negli scontri diretti giocati nelle ultime quattro giornate e una sconfitta tra le polemiche con l'Inter a San Siro. Gli scaligeri sono in un buon momento, ma devono fare i conti con la crisi societaria e con una squadra che sta continuando a perdere pezzi a mercato aperto.

 

A braccetto con l'Udinese

A 18, alla pari col Cagliari, c'è l'Udinese. Ripensando alla gara d’andata con i friulani ci resta l'amaro in bocca per una vittoria mancata che avrebbe permesso ai rossoblù di avere due punti in più in questo momento. La squadra di Cioffi è in miglioramento, sta ritrovando gol (10 nelle ultime cinque uscite) e salute, ma continua a subire molto in difesa. Prima dello scontro diretto del 18 febbraio, i friulani affronteranno nell'ordine Milan, Atalanta, Monza e Juventus, non un calendario semplicissimo.

 

Davanti al Cagliari

Sono quattro le squadre che precedono i rossoblù, ma che non possono dirsi lontane dal quart'ultimo posto. A 19 punti, uno in più degli uomini di Ranieri, troviamo Frosinone e Sassuolo. Dei ciociari abbiamo scritto ieri (Cagliari, si accende la lotta salvezza. Ora il Frosinone (vivilasardegna.com)), del Sassuolo, invece, stupisce come la squadra di Dionisi continui ad alternare prestazioni di spessore (vedi le vittorie su Juventus, Inter e Fiorentina all'andata) e battute d'arresto inspiegabili. Col Cagliari la rivedremo alla penultima giornata. A quota 21 e 22 ci sono rispettivamente Lecce e Genoa. I salentini hanno vinto una sola partita negli ultimi quattro mesi dilapidando tutto il vantaggio accumulato nella prima parte di stagione. Il Grifone, invece, è forse la squadra più in forma delle nove. Non vince dal 22 dicembre, ma ha pareggiato con Juventus, Inter, Bologna e Torino nelle ultime cinque giornate. I prossimi tre turni diranno di che pasta è fatta la squadra di Gilardino con gli scontri diretti con Salernitana, Lecce ed Empoli.

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