Visualizza articoli per tag: regione sardegna

“Il dolore, la ferocia, l’esodo, la morte, rivivono in questo giorno e in questa ricorrenza. Tenere scolpiti nella mente l’odio e la pulizia etnica perpetrati dal comunismo titino è un dovere e l’unico modo che abbiamo per rendere giustizia a tutte le vittime della barbara ferocia delle Foibe e dell’esodo giuliano-dalmata del secondo dopoguerra. Tra di loro ci furono almeno 140 sardi, militari, minatori del Sulcis giunti da Carbonia per lavorare duramente nelle miniere istriane, dipendenti pubblici. È alle loro famiglie che va il pensiero commosso di tutta la Giunta regionale, unito alla ferma condanna di ogni forma di totalitarismo”. Lo ha detto il Presidente della Regione Christian Solinas nel “Giorno del ricordo” rivolgendo un pensiero alle migliaia di vittime delle foibe, comprese le famiglie sarde coinvolte in una delle più sanguinarie, violente e disumane stragi che la storia ricordi.

“L’orrore delle Foibe non può essere dimenticato e, anzi, è proprio alimentando il ricordo e la memoria che possiamo evitare il ripetersi di fatti così atroci e sanguinari – prosegue il Presidente – Oggi più che mai abbiamo il dovere di non dimenticare questa drammatica pagina di Storia per troppo tempo nascosta e, addirittura, negata a una narrazione autentica e libera da ideologie".

Pubblicato in Regione

14mila imprese sarde hanno investito in tecnologie green e sostenibilità. Quasi 32mile gli “addetti verdi” assunti. Fabio Mereu (VicePresidente Confartigianato Sardegna): “L’Isola vuole essere
protagonista della transizione verde: necessario sostenere le realtà produttive che vogliono partecipare al cambiamento”.

Quasi 14mila imprese sarde, tra il 2017 e 2021, hanno investito in prodotti, sistemi e tecnologie green. Con questi numeri la Sardegna si classifica al 12esimo posto in Italia nella graduatoria regionale per numero assoluto di aziende che, per la loro crescita, hanno puntato sulla sostenibilità e rispetto ambientale.
Le imprese “verdi” sono impegnate in tutti i campi: dall’alimentare all’edilizia, dai servizi all’arredo casa, dalla meccanica ai trasporti.

I dati emergono dall’analisi effettuata dall’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Sardegna sull’accelerazione della green economy anche nell’Isola, secondo i dati rilasciati da UnionCamere e
Symbola per l’ultimo quinquennio. A livello provinciale è Cagliari la provincia più virtuosa della Sardegna con le sue 5.987 imprese, seconda Sassari con 4.879 imprese,
terza Nuoro con 1.770 realtà e Oristano con 1.219 aziende. Per quanto riguarda l’attivazione di contratti relativi a green jobs sono 31.900; Cagliari ne ha attivati 17.606, Sassari 10.193 e Nuoro 2.434.

“C’è una Sardegna che vuole, e può, essere protagonista nella transizione verde - afferma Fabio Mereu, VicePresidente di Confartigianato Imprese Sardegna e delegato per l’Innovazione
Tecnologica – questa è un’opportunità per rafforzare l’economia sarda e la società, e coinvolge già oggi 2 imprese manifatturiere su 5”. “Accelerare sulle rinnovabili e sull’efficienza energetica - continua il VicePresidente – significa sostituire i combustibili fossili, contrastare la crisi climatica, e cogliere l’accelerazione in atto verso un’economia più a misura d’uomo che punta sulla sostenibilità, sull’innovazione, sulle comunità e sui territori”. “La transizione verde – prosegue - oltreché necessaria per affrontare la crisi climatica, riduce i profili di rischio per le imprese e per tutta la società, stimola l’innovazione e l’imprenditorialità, rende più competitive le filiere produttive”.

E i dati sulla Sardegna, confermano la crescita di questi investimenti: nel 2021, infatti, è cresciuta la quota di imprese eco-investitrici, che hanno rilanciato il processo di transizione verde dell’Isola. Si è passati, infatti, da una quota del 21,4% del 2020, anno in cui gli investimenti green avevano comunque tenuto, ad una del 24,3% nel 2021“Da anni il mondo produttivo isolano dimostrando un’attenzione specifica ai temi della sostenibilità ambientale – aggiunge Mereu - e oggi, anche in ragione dell’emergenza energetica, guarda con interesse alle potenzialità delle rinnovabili. Ma, purtroppo, i tempi autorizzativi stanno rallentando l’installazione di impianti per la produzione di questo tipo di energia”. “Mettere in moto e rafforzare la transizione ecologica è ormai indispensabile – continua Serra – le imprese artigiane, che hanno nel dna la resilienza e la capacità di essere anticipatrici, lo hanno fatto anche nei mesi dell’emergenza sanitaria, attivando trasformazioni. E facendo di necessità virtù. Nel Pnrr ci sono le risorse per continuare su questa strada e su quella della rivoluzione green”.

“Non sempre, però, le MPI sarde sono nelle condizioni di sostenere questo tipo di investimenti – conclude il VicePresidente – auguriamo, per questo, che i fondi disponibili, a partire da quelli europei, vengano gestiti in modo adeguato, coinvolgendo le Associazioni di categoria, perché possano tradursi in un sostegno concreto alla ripresa delle nostre imprese in questa difficile ripartenza
controvento”.

Per Confartigianato Sardegna, quella della sostenibilità ambientale per il settore produttivo, rappresenta una nuova cultura dell’offerta nella quale sono cruciali sostenibilità, circolarità ed eticità che, assieme alla digitalizzazione, sono fattori di cambiamento. Questa tendenza, che presumibilmente orienterà i consumatori ancor più nel post-pandemia, influenza le scelte relative alla cura, all’alimentazione, al tempo libero, alla residenzialità (ad esempio, un’abitazione eco-sostenibile rappresenta il principale desiderio non ancora pienamente soddisfatto della popolazione italiana) e orienta le politiche di investimento e di spesa degli attori pubblici. Quindi, comprendere le mutate esigenze dei consumatori potrà consentire di costruire occasioni di mercato per accompagnare l’evoluzione dell’offerta già in atto. Relativamente al settore privato, questo significa anche sostenere la transizione verso la sostenibilità delle imprese e incoraggiare nuova imprenditoria nelle attività dell’economia circolare (riuso, riciclo, filiere a chilometro zero e a basso impatto ambientale), un settore in cui, in Italia, il 75% degli occupati si concentra in micro e piccole imprese.




Pubblicato in Regione

Più posti a disposizione per gli studenti che vogliono iscriversi alle facoltà di Medicina delle Università di Cagliari e Sassari e nuove regole per l’individuazione delle sedi carenti della medicina generale, per contrastare, con un intervento a livello nazionale, la carenza di medici di base negli ambiti territoriali più svantaggiati, al di fuori dei grandi centri urbani. Sono questi i temi su cui si articolano le proposte che l’assessore regionale della Sanità, Carlo Doria, ha messo sul tavolo del Ministero della Salute. Due, in sintesi, le richieste avanzate: la prima riguarda l’autorizzazione all’aumento di circa un terzo per almeno un triennio, dei posti disponibili per l’immatricolazione ai corsi di laurea in Medicina e Chirurgia nei due atenei della Sardegna, mentre la seconda riguarda l’avvio di una contrattazione a livello nazionale per la modifica del parametro attualmente in uso per l’individuazione delle sedi carenti della medicina generale e la loro messa a bando, da un medico ogni 1.000 abitanti a uno ogni 1.200 per gli ambiti urbani con una popolazione sopra i 20 mila abitanti, mantenendo invece il rapporto medico/popolazione invariato per gli ambiti con meno abitanti.

“La problematica correlata alla carenza dei medici di medicina generale in molti dei territori al di fuori dei grandi centri urbani è comune a tutta Italia e ha origini lontane, a partire da una mancata programmazione del turnover con un netto squilibrio fra pensionamenti ed ingressi nel sistema sanitario nazionale. In quest’ottica si inquadra un antistorico numero programmato negli accessi al corso di laurea in Medicina e Chirurgia”, spiega l’assessore Doria.

“Questo squilibrio, reso più evidente dai numerosi pensionamenti del personale medico negli ultimi anni rispetto ai nuovi ingressi, ha mostrato – sottolinea l’esponente della Giunta Solinas – l’estrema vulnerabilità soprattutto sul versante sanitario territoriale con ampie fasce della popolazione, specie nelle aree periferiche, attualmente private dalla presenza del medico di medicina generale, ma anche, talvolta, del pediatra di libera scelta”.

In questo quadro, spiega l’assessore Doria, il rapporto di un medico ogni 1.000 abitanti, che definisce l’attuale distribuzione delle sedi carenti di medicina generale da bandire non è più adeguato a dare risposte ai territori: “Per poter comprendere meglio cosa non funziona e ciò su cui stiamo intervenendo è bene conoscere i numeri in gioco: oggi in Sardegna i medici titolari di sede sono 979 (dato al 31 gennaio 2023). A questi si sommano circa 200 medici che oggi hanno i titoli per partecipare al prossimo bando di assegnazione delle sedi carenti di medicina generale, 418 in tutta la Sardegna. Se ciascuno degli oltre 1.100 medici di medicina generale fosse massimalista, cioè avesse in carico 1.500 pazienti, le persone assistite sarebbero 1.650.000, più del numero di adulti presenti in Sardegna”.

“Tuttavia – dichiara l’assessore – l’attuale distribuzione delle sedi della medicina generale, secondo il parametro di un medico ogni mille abitanti, determina uno squilibrio con una concentrazione dei medici nei grandi centri urbani, più richiesti, mentre nelle sedi periferiche si registrano le carenze più forti. La modifica del parametro comporterebbe una leggera diminuzione delle sedi disponibili nelle aree metropolitane, che comunque continuerebbero a essere coperte in modo soddisfacente, a vantaggio degli ambiti più periferici”

Sul rapporto medico/abitanti attualmente in uso l’esponente della Giunta precisa: “In passato, quando il numero di medici di medicina generale era maggiore, poteva essere considerata una condizione adeguata, ma allo stato attuale, avendo perso in Sardegna circa un terzo dei medici di medicina generale rispetto a dieci anni fa, ci ritroviamo con un parametro che finisce per favorire inevitabilmente i grandi centri urbani, più ambiti e assegnati, senza aver poi a disposizione risorse in grado di rispondere  alle necessità dei territori periferici. È come se si volesse combattere questa nuova battaglia con le regole d’ingaggio di ieri quando avevamo un esercito più numeroso”.

“Nelle more di un provvedimento nazionale, la Regione – dichiara l’assessore Doria – ha avviato con i sindacati dei medici di medicina generale una trattativa per la modifica del parametro per l’individuazione delle sedi, proponendo la soluzione di un medico ogni 1.200 abitanti, da applicare solo negli ambiti sopra i 16 mila abitanti, ma, oggi questa soluzione non ha incontrato il favore di tutte le sigle sindacali e, nonostante una prima intesa, ieri durante l’ultimo incontro alcune rappresentanze non hanno sottoscritto l’accordo”.

“Se vogliamo rispondere alle necessità attuali serve l’impegno di tutti. In un’ottica di riorganizzazione della sanità territoriale, come anche sancito dal DM 77, nella finanziaria recentemente licenziata dal Consiglio Regionale, abbiamo previsto nel triennio 2023-2025 lo stanziamento di 3 milioni annui per l’attivazione delle UCA (Unità Continuità Assistenziale), che parteciperanno a sostenere le attività dei medici di medicina generale, e di 50 milioni nel triennio 2023-2025 da investire nel Ruolo Unico di Medicina Generale a ciclo di scelte e a ciclo orario previa una rapida contrattazione sindacale del nuovo accordo integrativo regionale (AIR) che rappresenta lo strumento con cui incentivare il personale sanitario per ridisegnare la nuova sanità territoriale ivi compresa l’attuale continuità assistenziale che deve rappresentare un filtro sicuro territoriale per tutte quelle patologie inquadrabili nei codici verdi e bianchi che oggi invadono i nostri pronto soccorso”, conclude l’assessore Doria. 

Pubblicato in Regione

“La Sardegna torna grande protagonista, con un posto in prima fila, all’appuntamento con la BIT – Borsa Internazionale del Turismo, in programma a Milano da domenica 12 a martedì 14 febbraio prossimi. Dopo un 2022 da record, con oltre 7 milioni di arrivi, il Presidente della Regione Christian Solinas è fiducioso per il raggiungimento di nuovi traguardi.

Ci aspettiamo di consolidare il trend, dice il Presidente. Il 2023 può essere un altro anno ricco di soddisfazioni. Siamo convinti che l'immenso patrimonio paesaggistico e ambientale, unito alla ricchezza di tradizioni, cultura, monumenti archeologici e storici, possa confermare l'Isola tra le destinazioni turistiche più amate e ricercate. L’obiettivo adesso, dice il Presidente, è quello di un concretizzare e consolidare un consistente allungamento della stagione turistica.

Sardegna in prima fila dunque, in questa nuova edizione della Borsa Internazionale del Turismo di Milano. Gli investimenti che abbiamo messo in campo per fronteggiare l’emergenza, e quelli successivi per preparare un rilancio che è arrivato, ha detto ancora il Presidente Solinas, consentono alla Sardegna di svolgere sempre più un ruolo da protagonista e proporre un’offerta turistica adeguata ad una domanda sempre più diversificata ed esigente, che va oltre il classico appuntamento per gli amanti del mare, e consacri la Sardegna come destinazione ideale per ogni periodo dell'anno.”

“Come al solito la BIT sarà una grande opportunità per la Sardegna – sottolinea l’assessore al Turismo Gianni Chessa. Gli spazi espositivi a disposizione, di oltre 1000 metri quadrati, consentiranno alla nostra Isola di mettersi in vetrina, non solo per il suo ricco patrimonio ambientale e culturale ma anche per le numerose eccellenze che ne fanno una delle mete turistiche più ricercate ed ambite dai turisti. L’obiettivo è quello di promuovere nel mercato nazionale e internazionale, migliorando i grandi numeri del 2022, le meraviglie della nostra terra in tutte le sue sfaccettature, dal comparto enogastronomico a quello archeologico, alle ricchezze delle zone interne, in modo che i visitatori possano godere delle molteplici bellezze che creano unicità, non solo nei mesi estivi. In vetrina anche l’archeologia, i monumenti, i gruppi folk e i cammini religiosi. Presenti la Fondazione Barumini e la Fondazione Monte Prama e I Borghi di Saboris Antigus. 9 Paesi, uniti dal filo rosso delle sagre autunnali  che si presentano per la prima volta come circuito turistico.

L’assessore al Turismo, Gianni Chessa, parteciperà all'inaugurazione della Bit prevista per domenica 12 febbraio e alle 12.30 terrà una conferenza stampa.

Alla BIT quest’anno la Sardegna è presente con un proprio spazio espositivo di oltre 1.000 metri quadri,  realizzato in collaborazione con Unioncamere e Camera di commercio di Cagliari, che ospita 57 espositori  contro i 46 del 2022 e 114 operatori, in rappresentanza dei vari settori: dal ricettivo ai servizi  dal turismo religioso ai consorzi turistici. Nello stand, realizzato con grandi spazi bianchi decorati con fregi stilizzati e ripresi dalla tradizione, oltre a grandi foto e megaschermi che riportano i prodotti turistici classici dell’Isola, anche due grandi colonne rivestite di essenze mediterranee, a ricordare i colori ed i profumi della macchia tipica della Sardegna. In anteprima assoluta verranno poi presentate 6 guide sul turismo outdoor in Sardegna.

Pubblicato in Regione

Delphina compie trent'anni e presenta alla BIT il nuovo catalogo del gruppo alberghiero sardo simbolo dell’ospitalità nel Nord Sardegna, con 12 hotel tra 5 stelle, 4 stelle superior e 4 stelle, residence esclusivi, 6 SPA e prestigiose ville tutte immerse in verdi parchi mediterranei affacciati sul mare tra la Costa Smeralda, l'Arcipelago di La Maddalena e il Golfo dell’Asinara, nelle località di Cannigione, Palau, Santa Teresa Gallura, Isola Rossa e Badesi. Sta riscuotendo grande successo l'offerta "Prenota Prima" con lo sconto del 10 per cento in scadenza a fine febbraio. Delphina presenterà il nuovo catalogo con una veste completamente rinnovata, che corona il raggiungimento di questo importante traguardo con le immagini che celebrano il colore del mare del nord Sardegna su cui si affacciano i suoi hotel e i resort e pensa ad un nuovo modo di guardare al futuro, credendo ancora di più nei valori che l’hanno accompagnata finora, valori che oggi si sono dimostrati di estrema attualità e rilevanza. “Quest’anno- dichiara il Presidente e Fondatore di Delphina Francesco Muntoni- celebriamo un traguardo importante: i primi 30 anni di Delphina hotels & resorts. Da trent’anni Delphina è ospitalità autentica in luoghi unici. Siamo onorati di essere diventati l’amico in Sardegna dei nostri ospiti, che ci scelgono da tanto tempo per trascorrere con noi il momento più atteso dell’anno e riscoprire ogni volta la bellezza genuina della Sardegna e della Gallura. Vogliamo ringraziare tutti coloro che hanno reso possibile questo successo, dai nostri collaboratori ai nostri ospiti affezionati. Siamo grati a chi ci ha scelto e dell’affetto dimostratoci in questi anni. Questo ci spinge a lavorare con sempre più passione per fare sempre meglio”. Per il gruppo sardo, vivere una vacanza indimenticabile vuol dire anche far conoscere le tradizioni e i sapori tipici della terra che li ospita attraverso i prodotti enogastronomici con il progetto Selezione Delphina, l’artigianato locale e le escursioni nel territorio.  Gli ospiti apprezzano sempre di più l’animo green e responsabile che ha caratterizzato l’azienda fin dai primi passi, a partire dalla scelta delle migliori location dove costruire le strutture, immerse e nascoste nel verde della macchia mediterranea.   “Gli alberghi Delphina- dichiara l'amministratore delegato del gruppo Marco Muntoni- vennero progettati prendendo spunto dagli “stazzi”, tipiche costruzioni delle campagne galluresi realizzate con materiali del posto. Sono piccole abitazioni che si integrano armoniosamente nel paesaggio circostante. Anche nello stile di ospitalità e accoglienza ci siamo sempre ispirati alla “cultura degli stazzi”, autosufficienti da un punto di vista alimentare – veri e propri precursori del km 0-, circondati di piante autoctone che rilasciano essenze salubri e ambasciatori di premurosa ospitalità nei confronti del “forestiero”, considerato sacro. Abbiamo la fortuna di avere con noi bravissimi collaboratori, che condividono l’orgoglio di far innamorare gli ospiti di questa meravigliosa terra, offrendo esperienze autentiche e memorabili. Tutti insieme ci impegniamo con entusiasmo per offrire una vacanza indimenticabile. Collaboriamo con le migliori agenzie di viaggio italiane e siamo molto grati che ci abbiano scelto, seguito ed aiutato nel nostro percorso di crescita. Le coccoliamo in modo personalizzato e ai massimi livelli per mano dei nostri direttori, ognuno dei quali è responsabile di un numero limitato di agenzie partner. Offriamo il servizio di pacchetti con viaggio e trasferimenti (anche in elicottero sorvolando scenari marini indimenticabili) esclusivamente per i nostri hotel e resort. Non commercializziamo e non gestiamo prodotti di terzi”.  

LA STAGIONE 2023 Anche quest’anno l'organizzazione dei World Travel Awards, i premi più ambiti dal mondo del turismo internazionale, ha premiato Delphina hotels & resorts come il gruppo alberghiero indipendente più green del mondo e come il gruppo alberghiero migliore d’Italia. Una vittoria che riconferma i successi degli anni passati e premia la catena alberghiera sarda che ha da anni adottato politiche di crescita sostenibile nei confronti dell'ambiente e del territorio ed è in prima linea nel sostegno dell’economia locale. Un percorso iniziato ancor prima della nascita delle strutture e confluito nel marchio “We are green®”, creato e registrato da Delphina per rappresentare il suo amore per la natura. Delphina hotels & resorts è la prima catena alberghiera italiana ad utilizzare in tutti gli hotel, resort e nella sede centrale energia al 100% verde proveniente da fonti rinnovabili, con un risparmio di circa 20.663 tonnellate di CO2 negli ultimi 6 anni, quantità assorbita da circa 146.089 alberi in un anno. L'azienda ha adottato importanti politiche plastic free, risparmiando circa 722.871 bottiglie di plastica negli ultimi 4 anni ed è anche impegnata nel sostegno ai fornitori locali con il progetto "Genuine Local Food Oriented®", marchio di qualità Delphina, a sostegno di una cucina sana basata su ingredienti genuini che rispettano la stagionalità, preferibilmente a km 0. Dal 2018 l'azienda è entrata nella "Lounge" di Intesa San Paolo di Elite, il progetto di Borsa Italiana- Gruppo Euronext per le imprese ad alto potenziale realizzato in collaborazione con Confindustria.

LA STORIA Delphina nasce nel 1992 dall’iniziativa di Salvatore Peru e Francesco Muntoni (Presidente del gruppo), che hanno inizialmente costruito tramite la Peru e Muntoni e poi gestito direttamente le otto strutture con Marco Muntoni, fratello di Francesco. La gestione familiare di Delphina ha permesso di creare un ambiente accogliente e autentico, dove il rispetto per l'ambiente, la valorizzazione dell'artigianato sardo e la promozione del cibo locale sono al centro della filosofia del gruppo. Salvatore Peru e Francesco Muntoni creano un'azienda di costruzioni che prende i loro cognomi e la società muove i primi passi nel campo dell’edilizia. Sono gli anni Settanta e gli investitori stranieri iniziano a scoprire l’Isola. La favola della Costa Smeralda, sogno del Principe ismaelita Karim Aga Khan, ha già fatto il giro del mondo. E’ così che la società Peru e Muntoni inizia la costruzione degli alberghi, tutti in posizione strategica davanti a spiagge da sogno, scegliendo le località più affascinanti della costa del Nord Sardegna, quei luoghi in cui amavano e tuttora amano trascorrere le vacanze. Ampi spazi accolgono hotel che non si sviluppano in altezza, ma che si inseriscono in armonia nel verde, regalando continue immersioni tra i profumi della macchia mediterranea e viste mozzafiato sull’azzurro del mare del Nord Sardegna. E’ questo il vantaggio di essere del posto. E’ così che nasce Delphina. Marco Muntoni, fratello di Francesco, è l’amministratore delegato e in pochi anni la collezione degli hotel e resort Delphina è completa. Attualmente Delphina hotels & resorts collabora con le migliori agenzie di viaggio, tour operator italiani ed esteri e può contare su un tour operator interno “Amica Delphina” che commercializza direttamente tutte le strutture del gruppo.    

Delphina sarà presente alla BIT 2023, nel padiglione 3 nello stand della Regione Sardegna.

Pubblicato in Turismo

“La Sardegna ha consolidato i risultati ottenuti finora nella gestione dei rifiuti urbani e si conferma, come negli anni passati, al secondo posto tra le Regioni italiane, dopo il Veneto, per la raccolta differenziata con il 74.9%. Un risultato frutto del continuo impegno dei cittadini e delle Amministrazioni comunali, che hanno contribuito a migliorare il servizio di raccolta e a renderlo sempre più efficace ed efficiente”. Lo ha detto l’assessore regionale della Difesa dell’ambiente, Marco Porcu, durante la presentazione dei risultati della Raccolta differenziata 2021, validati dall’Arpas: 79,07% per la Provincia di Nuoro; 78,03% per quella di Oristano; 77,80% per il Sud Sardegna; 73,83% per la Città metropolitana di Cagliari; 71,19% per la Provincia di Sassari. Sono 120 i Comuni che hanno superato l’obiettivo dell’80% di raccolta differenziata, 150 quelli tra il 75% e l’80% e 80 quelli tra il 70% e il 75%.

“In totale, 350 Comuni, corrispondenti all’86% della popolazione, che conseguiranno la premialità regionale – ha aggiunto l’assessore Porcu – I risultati raggiunti confermano l’efficacia delle azioni adottate dall’Amministrazione regionale per il conseguimento degli obiettivi. Però, il livello contenuto della crescita nel 2021 rispetto agli ultimi anni e la crescita esponenziale dei costi di gestione deve indurci a riflettere sulla necessità di dare nuovo e maggior impulso alle politiche sulla prevenzione e sul riciclo dei rifiuti, soprattutto per il mantenimento e il consolidamento degli obiettivi a lungo termine”.

“Per raggiungere migliori risultati in termini di benefici ambientali, ottimizzando l’aspetto economico e l’accettabilità sociale, è necessario un approccio integrato che, partendo da una visione complessiva, ipotizzi l’utilizzo di differenti metodi di raccolta e trattamento, anche con l’implementazione di sistemi informatici di controllo. Si devono approntare nuovi sistemi di gestione dei rifiuti, orientati verso un continuo miglioramento per aumentare la qualità e il rendimento del processo. Tra le novità, il completamento della transizione verso efficaci sistemi di raccolta differenziata; la promozione di filiere di riciclo; la promozione della collaborazione con enti di ricerca per realizzare filiere di riciclo innovative e sperimentali per categorie specifiche di rifiuto; l’efficientamento, l’ammodernamento e il completamento dell'infrastrutturazione impiantistica del territorio regionale; lo sviluppo di politiche integrate di controllo del territorio contro l'abbandono e la dispersione dei rifiuti”.

Pubblicato in Regione
Etichette:

Realizzare un nuovo assetto dei Plus della Sardegna per rafforzare la capacità di programmazione e di spesa delle risorse disponibili sui progetti e le misure a favore dei cittadini. Questo il tema sul quale si è svolto, oggi, l’incontro tra l’assessore regionale dell’Igiene e Sanità e dell’Assistenza sociale, Carlo Doria, e i sindaci e rappresentanti dei Comuni capofila dei ventiquattro Plus dell’Isola. “Un’occasione – dichiara l’assessore Doria – per discutere delle criticità e delle possibili soluzioni da mettere in campo. Abbiamo davanti sfide importanti. Ricordo che attraverso i Plus vengono gestite misure di grande rilevanza sociale con ingenti risorse nazionali e regionali, si pensi ad esempio al programma Ritornare a casa, a favore delle persone con disabilità gravissima, per il quale solo nel 2022 sono stati impiegati oltre 36 milioni di euro”.

“Tra i problemi rappresentati dai sindaci – precisa l’assessore Doria – ne abbiamo individuato due in particolare. Il primo è di carattere tecnico: quando vengono stanziate le risorse a favore dei Plus queste si agganciano ai bilanci del Comune capofila con ciò che comporta in termini di vincoli e limitazioni alla spesa, un meccanismo non sempre agile, con inevitabili ricadute su tutti i Comuni che appartengono allo stesso ambito. Il secondo tema riguarda l’estrema precarietà del personale che lavora negli Uffici di Piano, anch’esso legato ai Comuni capofila e ai relativi limiti in termini di assunzioni, con il rischio per il Plus di perdere per strada un prezioso bagaglio di competenze maturate. Entrambe queste criticità hanno radici lontane, in particolare dal 2011, con la Legge sulla spending-review che ha posto vincoli molto stringenti agli Enti Locali, sia in termini di spesa, sia per ciò che attiene il turnover del personale. Oggi, però, poter dedicare personale qualificato e dare continuità all’azione amministrativa dei Plus è strategico per le attività svolte e i servizi a favore dei cittadini”.

“Nel confronto di oggi – spiega l’assessore Doria – abbiamo indicato due strade. Una prima risposta potrebbe arrivare con l’approvazione del collegato alla Finanziaria, che verrà discusso entro un mese, con il quale proporremo una programmazione pluriennale delle risorse destinate ai Plus. Un aspetto che attenuerebbe di molto le criticità. La seconda è una soluzione strutturale e riguarda la possibilità, nei limiti di quanto previsto dalla legge, di attribuire ai Plus personalità giuridica e quindi autonomia rispetto ai Comuni capofila, aspetto che renderebbe più snello l’impiego delle risorse, superando allo stesso tempo i problemi legati al reclutamento del personale”.

“Per definire queste soluzioni a breve avvieremo con i Comuni capofila dei Plus, l’Anci e il Cal un tavolo di coordinamento al quale lavoreremo per dare nei tempi più brevi una risposta concreta ai territori e quindi ai cittadini”, conclude l’assessore Doria

Pubblicato in Regione

Sono tre le esigenze che la Regione deve rispettare nell’operazione di acquisto dei crediti fiscali legati al Superbonus: acquistare solo ciò che si può portare direttamente a compensazione (il programma di acquisto non comporta oneri per il sistema-Regione proprio perché verrà impostato in maniera tale da garantire la più celere compensazione); avere certezza dei crediti, che dovranno essere certificati in un’ottica di legittimità dell’operazione, trasparenza e buon funzionamento della misura;  conseguire un risparmio economico per l’Amministrazione derivante dal differenziale tra prezzo di acquisto e valore della compensazione effettiva (il programma di acquisto non comporta quindi maggiori oneri per le casse regionali). È già in via di analisi, modifica, predisposizione la misura sul superbonus definita con la Manovra finanziaria 23-25 con l’obiettivo di apportare quelle modifiche, anche di carattere tecnico come per esempio l‘adeguamento degli F24 della Regione da parte dell’Agenzia delle Entrate, per dare gambe al provvedimento sull’acquisizione dei crediti fiscali.

“La Regione Sardegna ha fatto da apripista nella volontà di acquistare i crediti d’imposta derivanti dagli interventi dei bonus edilizi e del superbonus 110% ed è pronta a proseguire nel percorso avviato in Finanziaria, con l’obiettivo di dare sollievo alle imprese e ai privati, andando a sbloccare un mercato fermo ormai da mesi”, spiega il Presidente della Regione, Christian Solinas. “Con questa ulteriore misura, che si aggiunge a quelle messe in campo per fronteggiare gi effetti della crisi sui vari comparti della nostra economia, rafforziamo il sistema economico sardo dando pieno sostegno a imprese e cittadini”, ha evidenziato sempre il Presidente ricordando come dopo l’anticipazione dei crediti fiscali operata attraverso la finanziaria regionale, Sfirs (oltre 250 milioni di euro, divisi su tre tranche di finanziamento, sono attualmente in istruttoria per la liquidazione delle domande presentate sulla linea B-Credito di Filiera Superbonus 110% del Fondo Sardinian Fintech, gestito da Sfirs, a fronte di 380 milioni di credito fiscale previsti), la Regione intende ora mettere a punto il programma di acquisto, mettendo a disposizione degli operatori privati del mercato la propria capacità fiscale.

La norma in Finanziaria prevede anche la possibilità di avviare un sistema di garanzie a carico di strumenti già in atto per garantire ulteriormente la negoziazione dei crediti e anche in questo è alta l’attenzione delle altre regioni d’Italia che seguendo l’esempio della Sardegna, prima regione d’Italia ad aver avviato un percorso di questo tipo, intendono inserirsi per disincagliare i crediti impigliati nelle maglie della burocrazia. Qualora per esempio ci siano problemi sulla compensazione del credito di un’impresa, la Regione può farsi garante del buon esito della negoziazione attraverso il fondo di garanzia, Frgpmi gestito dalla Sfirs che secondo le prime analisi potrebbe essere adeguato. La norma messa appunto in Finanziaria intende infatti rafforzare le ricadute positive di carattere economico, sociale e ambientale connesse alle diverse misure avviare a livello nazionale che hanno istituito detrazioni fiscali per la realizzazione di specifici interventi o l’opzione per la cessione o per lo sconto al posto delle detrazioni recuperabili sotto forma di crediti d’imposta e in particolare del Superbonus.

All’analisi sull’impatto della misura (ricadute su imprese e famiglie) e alle stime rispetto a quanto la Regione potrà compensare (i 40-50 milioni di capienza fiscale mensile sono solo riferiti all’Iva) fanno da corredo una serie di approfondimenti che la Programmazione sta già attivando. Si sta valutando l’ipotesi di attivare il piano abbracciando l’intero sistema- Regione (non solo l’Amministrazione ma anche le Agenzie, per esempio) in maniera tale da aumentare la massa a disposizione. Entro 90 giorni la Regione dovrà predisporre la delibera di Giunta che indica e risolve tutte queste criticità. 

Pubblicato in Regione

Si è svolta oggi nella Sala Anfiteatro della Regione la cerimonia di consegna delle pergamene del Master in Ingegneria dei sistemi aerospaziali e in Security awarness, organizzati dal Distretto aerospaziale della Sardegna (DASS) in collaborazione con il CRS4, il centro di ricerca del Parco scientifico e tecnologico della Sardegna. All’evento sono intervenuti: Ada Lai, assessore regionale del lavoro Regione Sardegna, Francesco Mola, rettore dell’Università di Cagliari; Maika Aversano, direttrice generale Aspal; Giacomo Cao, amministratore unico del CRS4 e presidente del DASS; Paolo Teofilatto, Università La Sapienza Roma, Mario Caligiuri, Università della Calabria e i partecipanti dei master.

I due master, finanziati interamente dalla Regione Sardegna con un importo complessivo di 160mila euro e destinati alla formazione di laureati occupati o in cerca di occupazione, sono stati attivati a Cagliari a ottobre del 2021 presso il dipartimento di Ingegneria Meccanica, Chimica e dei Materiali dell’Università di Cagliari a seguito dell’accordo stipulato con l’assessorato del Lavoro della Regione Sardegna e l’Agenzia sarda per le politiche attive del Lavoro (ASPAL). I percorsi formativi si sono conclusi a novembre 2022 con un totale di 23 partecipanti, ciascuno dei quali ha ottenuto una borsa di studio del valore di 1000 euro, a copertura totale dei master, che hanno formato ingegneri esperti di sistemi aerospaziali e professionisti nell’ambito della security awarness in campo spaziale. In particolare il master in Ingegneria dei sistemi aerospaziali aveva l’obiettivo di arricchire le competenze specialistiche di ciascun iscritto finalizzandole alla realtà multidisciplinare delle attività aerospaziali, tra cui quelle legate ai sistemi di bordo satellitari o ai  sistemi di guida e controllo. Il master si è concluso con 8 corsisti che hanno svolto il tirocinio presso il CRS4 e Nurjana Technologies, soci del Distretto aerospaziale. Il master in Security awarness, invece, aveva lo scopo di diffondere la cultura della sicurezza e degli strumenti istituzionali, organizzativi e tecnico-operativi utilizzati sul piano nazionale e internazionale per affrontare tali sfide. Il master si è concluso con 15 corsisti che hanno svolto il tirocinio presso gli uffici della Regione Sardegna e il DASS.

Così il Presidente della Regione Christian Solinas. “La sfida di oggi è quella di fare sistema tra le istituzioni, il mondo accademico e imprenditoriale  per rispondere alle trasformazioni e alle esigenze di un mondo del lavoro in continua evoluzione, sempre più basato su logiche e modelli di collaborazione. Costruiamo l’alta formazione del futuro puntando sull’innovazione e sulla sinergia tra le istituzioni e le imprese”.

“Co-progettiamo una nuova visione di Sardegna formando i nostri giovani nella loro terra - ha affermato l’assessore del Lavoro, Ada Lai - con due percorsi formativi di alta formazione in settori innovativi e trainanti che guardano al futuro. Il Presidente Solinas ci chiede un cambio di passo nella gestione delle risorse: formazione mirata, politiche attive del lavoro finalizzate all’ inserimento lavorativo, investimenti massicci in innovazione, digitale, nuove tecnologie e reti infrastrutturali. In Sardegna - ha aggiunto Lai - abbiamo le competenze, le risorse e le strutture per formare i nostri talenti. I finanziamenti del PNRR rappresentano una grande opportunità per una formazione di qualità che garantisca l’ occupazione”.

“Siamo orgogliosi di aver portato a termine nei tempi stabiliti due importanti percorsi formativi in capo all’Università di Cagliari - ha detto l’amministratore unico del CRS4 e presidente del DASS, Giacomo Cao - che hanno visto l’imprescindibile contributo del DASS sotto il profilo gestionale e organizzativo come pure del CRS4 quale soggetto ospitante della quasi totalità dei corsisti del master in ingegneria dei sistemi aerospaziali. Ringraziamo l’assessorato regionale del Lavoro - ha aggiunto Cao - per aver finanziato questi master con i quali abbiamo potuto dare risposta a richieste di formazione di alto livello, che siamo riusciti ad attrarre con le risorse disponibili”.

“La nostra attenzione sul fronte della formazione è e continuerà ad essere altissima e il sostegno alle iniziative di eccellenza proposte dai poli universitari sardi proseguirà - ha sottolineato la direttrice generale dell'Aspal, Maika Aversano. I Master come questi vanno nella giusta direzione perché formano figure specialistiche molto elevate  che le aziende richiedono e richiederanno sempre di più. Si  tratta, infatti, di  percorsi formativi perfettamente coerenti con le politiche nazionali e comunitarie. È questo il futuro e noi e l’assessorato del Lavoro saremo a fianco delle Università sarde”.

Soddisfatto il rettore dell’Università di Cagliari Francesco Mola, “Orgogliosi nel vedere la realizzazione  delle prime edizioni dei master su tematiche di grande attualità e grande interesse che proiettano l’Ateneo  e la nostra regione nel contesto nazionale e internazionale. Tutto questo grazie al contributo della Regione Sardegna.”

Pubblicato in Regione
Etichette:

Sette milioni di euro dalla finanziaria regionale, 2 per il 2023 e 5 per il 2024, destinati alla razionalizzazione e all’efficientamento irriguo delle campagne del Parteolla.

“Si tratta di un intervento atteso da oltre un ventennio – dichiara il Presidente della regione, Christian Solinas – portato a compimento grazie ad un’attenta politica di ascolto sui territori. Con questo stanziamento diamo la copertura finanziaria necessaria ad un’opera di natura infrastrutturale che permetterà di dare sostegno ad un’area rurale ad alta potenzialità quale è quella del Parteolla, territorio caratterizzato dalla presenza di un’importante filiera produttiva nel settore agricolo e vitivinicolo. Intervenire sul miglioramento dei contesti produttivi – dichiara il Presidente – è un’azione imprescindibile per rendere sempre più forte e competitiva l’eccellenza dei nostri prodotti”.

 I 6.976.504,11 di euro finanziati per il Primo Lotto Funzionale saranno in particolare destinati alla realizzazione di due condotte irrigue e di un dispensatore dalla Condotta Enas, costituenti la dorsale di un’infrastruttura complessiva più ampia di possibile realizzazione. Una proposta progettuale che nasce dalle esigenze manifestate dalle amministrazioni locali e da numerose realtà imprenditoriali che trarrebbero grande beneficio dall’irrigazione delle numerose aziende agricole a vocazione vitivinicola e olivicola con produzioni di grande pregio, attualmente costrette a fare fronte alle loro esigenze idriche tramite l’approvvigionamento con emungimento da pozzo: oltre ai maggiori costi per il pompaggio, le imprese stanno affrontando problemi di impoverimento e di peggioramento della qualità della risorsa idrica della falda.

“Diamo concretezza a quest’opera, fondamentale per il tessuto produttivo del Parteolla, cui arriviamo grazie ad un attento confronto con i rappresentanti dei territori”, dice il Presidente Solinas.

“Interveniamo per servire un’area di notevole valenza agronomica. La realizzazione di un nuovo distretto irriguo e la razionalizzazione dello sfruttamento della risorsa idrica daranno una maggiore resilienza delle colture esistenti nei confronti dei fenomeni climatici estremi sempre più frequenti. La forte espansione del settore viticolo dell’area è in linea con il trend di crescita del settore vinicolo degli scorsi anni: un settore sul quale ora più che mai dobbiamo investire – conclude il Presidente -  in quanto capace di attrarre notevoli investimenti e, di conseguenza, di garantire un notevole ritorno economico, sociale ed occupazionale dagli investimenti infrastrutturali a suo sostegno”.

L’intervento attuale è propedeutico alla realizzazione di lotti successivi, in particolare per l’area del Basso Campidano, da realizzarsi con successivi finanziamenti.

Pubblicato in Regione
Pagina 50 di 54